Buonasera, avevo già chiesto una domanda come questa, con una risposta gentilmente ricevuta da un

17 risposte
Buonasera, Ho un problema da più di un mese abbondante, che quando vado a fare i miei bisogni non riesco quasi ad urinare o faccio soltanto poche gocce rimanendomi dopo l'inguine indurito e contratto visto che non ho urinato. Magari se aspetto dopo un 30 minuti riesco ad urinare in piedi ma la pancia e zona addome sono sempre un po induriti e gonfi. Soffro di prostatite da molti anni, almeno 10, sempre controllata da visite, esami e curata con prodotti medicine idonee, ma questa cosa di non urinare da seduto non era mai accaduta negli anni. Un altra cosa che capita spesso, se dopo urinato sento che ho bisogno di farla ancora e svuotarmi del tutto, ero abituato a sedermi sul water e dopo poco usciva ancora pipi... cosa che in questi giorni quasi non mi riesce più Quindi, faccio pipi ma in piedi, se invece mi siedo per farne ancora non ne esce quasi niente. la cosa ammetto che è molto stressante. Ho fatto varie visite di controllo nei mesi da urologhi e androloghi, che mi hanno detto che la mia situazione con la prostata è regolare al tatto, e secondo gli esami fatti, quindi è possibile sia una cosa psicologica, visto che sono molto ansioso, anche questo ormai da vari anni. L'ultimo dottore urologo mi ha visitato alcune settimane fa, ha detto che per lui soffro di stanguria... almeno così la ha chiamata. Ma che la cosa che mi accade è piuttosto strana e mi ha segnato esame PSA e Uroflussometria.
Esame PSA fatto ed è risultato regolare (1,05 ng/ml.) devo ancora fare l'uroflussometria fra pochi giorni. La cosa strana è che mi succede soprattutto nel bagno di casa mia, mentre se sono fuori casa quasi sempre le cose vanno bene. Il problema è la convivenza familiare ho genitori anziani e malati che sono spesso in bagno, quindi purtroppo è davvero complicato per me avere un po di privacy o stare tranquillo quando vado in bagno. Aggiungo che il periodo di stress è dato soprattutto che vivo da anni con i miei che sono molto anziani e hanno bisogno di aiuto costante e questa cosa specialmente negli ultimi tempi e questa cosa di sicuro mi stressa davvero molto.
Sto facendo terapia da uno psicologo da pochi giorni che dice a sua ipotesi che lo stress può portare queste cose, ma il mio timore è che ci vuole molto tempo per risolvere questo problema. Visto che purtroppo non urinando bene mi rimane costantemente l'inguine indurito e contratto e la parte addominale indurita, con fastidi a volte ai testicoli e alla parte alta delle gambe sotto l'inguine (adduttori) e Il mio timore che questa cosa possa portarmi problemi a lungo andare, visto che a volte riesco a farla la pipi da seduto a volte proprio no. Al momento sto prendendo Xatral 1 cp al di e Serenoa Repens (Peaprostil 600) una busta al di, e gocce di Betulla al bisogno per prostata.
Per l'ansia, Xanax 0, 25 1 cp al di, Iperico 3 cp al di e Gocce un calmante in gocce simile omeopatico / fiori di Bach (Fast Calm).
Se gentilmente potete darmi un vostro parere se questa cosa a lungo andare deve preoccuparmi
o eventualmente un consiglio per come comportarmi per una cura, grazie mille.
Salve, credo che sia più opportuno per lei rivolgere questa domanda al suo medico di fiducia. Inoltre, ha mai preso come ipotesi la psicoterapia? Potrebbe aiutarla a elaborare il suo vissuto emotivo.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Buon giorno concordo con il collega sull importanza del continuare a consultarsi con il suo medico di fiducia anche se le consiglierei di iniziare un percorso di Psicoterapia per meglio ragionare su quelle che possono essere per lei possibili fonti di ansia da affrontare e provare a risolvere. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Salve le informazioni che condivide sono molte e sicuramente meritano attenzione. Per prima cosa deve valutare con un medico di sua fiducia la situazione connessa allo svuotamento della vescica e quindi all'appartato urogenitale. Prima di parlare di psicologia come fattore predominante i è utile escludere quello somatico, relativo al citato apparato. Non essendo competente in questo campo non posso fornirle altre indicazioni in quanto lo specialista di riferimento è un medico. Diversamente le altre tematiche connesse alle relazioni ed al suo definirsi ansioso sono di sicura competenza psicologica. Dal momento che ha già scelto uno specialista è molto utile che condivida con lui anche le richieste che ha espresso su questo sito in quanto sicuramente saranno molto importanti per il vostro lavoro. Un cordiale saluto
La situazione da lei descritta deve essere davvero stressante e frustrante. La cura che sta facendo dal punto di vista farmacologico e psicologico mi sembra appropriata. La situazione di forte stress che sta vivendo a casa con la sua famiglia può portare anche a questo. La nostra mente è molto più potente di quello che pensiamo! Soprattutto il controllo degli sfinteri è legato molto al controllo delle emozioni e alle aspettative che si possono sentire addosso. Inoltre ha difficoltà a ritagliarsi un po’ di privacy nel bagno e questo rende ancora più difficoltoso lasciarsi andare liberamente. Quello che le posso dire è che la strada che ha imboccato, iniziando un percorso psicoterapeutico, la potra’ sicuramente molto aiutare. Invece, per quanto riguarda la durata, è molto difficile da valutare e ogni percorso è a se stante e la durata appunto dipende da tanti fattori.
In bocca al lupo per tutto e le auguro di trovare presto un po’ di serenità
V. Barucci
Concordo con i colleghi che mi hanno preceduto. Una volta accertata l'eziologia fisica del disturbo, può associare un percorso psicologico che si avvalga di tecniche di rilassamento che l'aiutino a prendere consapevolezza delle tensioni a carico del distretto di muscoli che le provoca gli spasmi. Cordiali saluti
Salve. Continui ad approfondire dal punto di vista medico per verificare la causa del suo problema. Per quanto riguarda l'aspetto psicologico, una situazione di stress, di ansia, di sicuro peggiora la situazione. Racconta che non si sente libero di rilassarsi in bagno, non riesce a concedersi il tempo di... perché i suoi genitori potrebbero averne bisogno, peggiorando il tutto. Mi chiedo: quanto la sua vita può essere stata nella direzione di pensare più agli altri che a sé? E, oggi che si ritrova questo problema, non si sente in diritto di prendersi il suo tempo? Ha già iniziato un percorso con uno psicologo, ha fatto una scelta sana, si è ricavato uno spazio per sé per elaborare i vissuti emotivi collegati alla situazione che sta vivendo, facendo chiarezza anche sulle cause psicologiche dell'ansia e dello stress. Chieda alla persona che la segue cosa è meglio fare. Ci sono delle tecniche di rilassamento o degli esercizi che potrebbero aiutarla a rilassarsi. Distinti saluti
Gentile utente, capisco il suo stato d'animo, non è facile affrontare una problematica che ancora non è stata ben definita e, quindi, non c'è una cura certa. La soluzione magica, ahimè non esiste, ed affidarsi a qualcuno non è facile. Quello che le consigliò è aspettare che tutto l'iter diagnostico sia concluso e nel frattempo iniziare un percorso psicologico che l'aiuti a sopportare questa situazione pesante, che la porta ad abbattersi e ad aumentare il suo livello d'ansia, che come un gatto che si mangia la coda, amplifica le sensazioni di fastidio/dolore che lei prova. Si crea un'attenzione selettiva sulla parte malata che mantiene il disturbo. Ha mai sentito parlare dell'arto fantasma? Corpo e mente sono due facce della stessa medaglia, per questo che nel processo di guarigione dovrebbero essere tenuti in considerazione entrambi. Un caro saluto
Se dal punto di vista medico va tutto bene e lei parloa di forte stress le consiglio realmente di prendere in considerazio di farsi aiutare da una spicoterapeuta anche per imparare a gestire le problematiche famiiari. Resto a disposizione. Cordiali saluti. Lina Isardi
Buongiorno, se è arrivato a scrivere qui probabilmente sta considerando che l'aspetto solo medico/fisiologico non basta. Aver osservato che potrebbe essere anche legato allo stress le ha già dato la possibilità di considerare altri aspetti di sé, che richiedono tempo per essere visti ed elaborati, come le ha anticipato il suo psicologo. I tempi di un farmaco e quelli della psicoterapia sono molto diversi. Se ha bisogno di qualcosa di veloce e urgente legato al solo svuotamento della viscica sicuramente il suo medico saprà aiutarla con qualche farmaco, se ipotizza altro legato a questo il lavoro é molto diverso e più lungo, e parte dalla sua messa in discussione di alcuni suoi comportamenti. Senza una sua messa in discussione e il tempo necessario per affrontarla con uno psicoterapeuta, l'alternativa resta continuare col suo medico nella ricerca di un farmaco o una posologia piú efficace. Sperando di esserle stata utile la saluto. F. F.
Gentile utente si capisce che è molto preoccupato per la sua salute, comprensibilmente. Da ciò che leggo è probabile che una condizione fisica venga esasperata da un vissuto ansiogeno, dovuto a un periodo di stress e responsabilità eccessivamente gravoso, proprio come le hanno detto tutti i professionisti a cui si è rivolto.
Il suo psicologo, che conosce da pochi giorni, pure le ha suggerito questa ipotesi. Provi ad affidarsi a lui, anche se lo conosce da poco. Le persone ansiose spesso hanno molta fretta di star bene, proprio come emerge dalle sue parole. Ma un buon lavoro necessita di tempo.
Ogni volta che le si presenta il problema, puó provare a dire a se stesso che non c’è niente che non va e che, se solo lo vuole, può liberarsi senza problemi. Nel frattempo le consiglio di continuare il percorso iniziato con il collega.
Cordialmente, Dott.ssa Pipitó
Gentile utente di mio dottore,
la cosa più giusta da fare visto l esito degli esami era quella di contattare uno psicologo cosa mi pare abbia fatto. I percorsi di psicoterapia non si sa quanto possano durare ma sono quelli attraverso i quali spesso è possibile snodare situazioni di natura psichica abbastanza complesse. La sua problematica ha a che fare con il controllo, è durante il processo psicoterapico molto probabilmente lavorerete su quello. Si affidi completamente allo specialista scelto, vedrà con il tempo riuscirà a trovare la serenità che cerca.
Cordiali saluti
Dottor. Diego Ferrara
Buongiorno, continui pure con le sedute di psicoterapia e vedrà che, una volta esclusi i problemi di natura biologica, risolverà nel migliore dei modi.
Cordiali Saluti,
DB
E' senz'altro il posto giusto per la sua domanda in considerazione delle ben percepibili emozioni delle quali potrebbe parlare in un setting psicoterapeutico. Per gli altri aspetti le suggerisco di rivolgersi al suo medico di base.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Salve, ho l'impressione che lei si sia sottoposto ad una serie di consulti medici forse un po' caotici (ad es. lei parla di "ultimo urologo". Quanti ne ha consultati fino ad ora?), che in realtà non hanno portato ad una chiarezza sull'origine del suo disagio. A mio parere lei ha fatto la scelta giusta iniziando anche un percorso psicologico, ma ho l'impressione che abbia aspettative un po' irrealistiche, perché teme che ci voglia tempo. Certo che ci vuole tempo, e anche pazienza. Non è possibile sapere in anticipo quanto tempo ci vorrà, ma la cosa migliore è affrontare questa sua perplessità proprio con il suo terapeuta, perché anche l'idea di risolvere tutto e subito è figlia del suo problema. Lei ha bisogno di trovare la calma e la concentrazione per poter lavorare insieme al suo terapeuta, e il primo passo è accettare la sua situazione attuale nella prospettiva di cambiarla. Le auguro di dirimere ogni dubbio e di risolvere al meglio. D.ssa M.Rita D'Onofrio
Buongiorno, sicuramente sarebbe buono se lei potesse parlare dei dubbi che ha riguardo ad un percorso di terapia con lo psicologo che la segue.
Credo che un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla ad elaborare il suo vissuto emotivo riguardo alle situazioni che sta vivendo. Saluti dott.ssa Di Chio Silvia
Buonasera, sicuramente come ha detto lei questa situazione deve essere al più presto sistemata e per la parte fisica di svuotaMento della vescica puó sentire il suo medico.
Il suo racconto mi faceva venire in mente il termine blocco sia in senso reale (la difficoltà ad urinare) che quello nella sua vita (accudire i genitori anziani). Penso siano aspetti che devono essere valutati attentamente e si, come ha intuito i tempi di una psicoterapia sono più lunghi di quelli di in farmaco.
Saluti, dott.ssa Marini
Innanzitutto è bene che lei continui a farsi seguire dallo psicoterapeuta e dall'urologo. le suggerisco, inoltre, di rivolgersi a un medico esperto in NeuroRiflessoTerapia personalizzata nell’ambito della quale è compresa anche l’Agopuntura riflessogena. Si tratta di una cura veramente efficace in quanto innovativa, completa poiché somato-psichica/psico-somatica, innocua perché usa tecniche non intossicanti, integrabile con rimedi naturali. La NeuroRiflessoTerapia è una metodologia curativa personalizzata in quanto è il paziente stesso a indicare la zona in cui si trovano i punti su cui agire; si utilizzano contemporaneamente varie tecniche riflessogene tra cui l'agopuntura; gli stimoli raggiungono in tempo reale il cervello e le altre strutture del corpo; subito si mette in atto un’autoproduzione di molecole fisiologiche e di un riassestamento bioenergetico naturale ed è, perciò, priva di qualsiasi controindicazione ed effetto collaterale negativo. La NeuroRiflessoTerapia personalizzata è, in ultima analisi, una cura medica veloce, efficace, ampia e duratura, poiché altamente personalizzata, ingegnosa, flessibile, creativa, olistica, naturale, ecologica, economica e innocua. Io pratico questa metodologia terapeutica a Roma, ma le posso segnalare colleghi che la svolgono in altre parti di Italia. Nel salutarla la informo che sono disponibile telefonicamente o tramite messaggio per ulteriori informazioni. Salve!

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