Buonasera, anche stasera mio marito ha perso 800 euro alla SNAI dove delle sue conoscenti giocano pe

20 risposte
Buonasera, anche stasera mio marito ha perso 800 euro alla SNAI dove delle sue conoscenti giocano per lui per telefono delle cifre che in realtà lui non ha. Come posso fare? È legale tutto ciò? Lui riconosce la sua dipendenza Ma non vuole andare in cura . mi dice che tanto mi lascia tutta la casa (intestata a metà) e io dandogli soldi di volta in volta pago la mia parte.
Se dico di no minaccia di rubarli al lavoro o di fare gesti che lo potrebbero mettere molto male a livello legale.
Sto pensando di andare in primis io da uno psicoterapeuta visto che lui nn ci vuole andare.
Lo amo e nn riesco ad uscire fuori da questa situazione.
Adesso sono 10 anni che esiste il problema ... iniziato è cresciuto lentamente. Adesso siamo all apice.
Sono disperata ed ho il cuore a pezzi.
Non so come comportarmi con lui e le sue richieste.
Grazie. S.R.
Buonasera, sostengo la sua idea di incominciare una psicoterapia: il fatto che lei operi una distinzione tra le Sue questioni e quelle di Suo marito la pone già in una posizione vantaggiosa per giovarsi della cura di un professionista. Ogni percorso psicoterapeutico incomincia innanzitutto con l'assunzione di responsabilità rispetto alla propria sofferenza. Coraggio!
SM

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Gentile S.R. , la dipendenza di suo marito dal gioco, purtroppo, è qualcosa su cui non è possibile intervenire fino a quando anche per lui non nascerà il desiderio di liberarsi. Per Lei, invece, questo desiderio di sta facendo strada ed è importante che lei lo accolga. Rivolgersi ad un terapeuta è una buona idea, saprà accompagnarla verso un nuovo modo di affrontare tutto questo . Faccia partire da lei il cambiamento. I miei auguri,
MG
Gentile S.R.,
l'intervento sulle dipendenze patologiche, come quella da gioco d'azzardo di suo marito, non è mai semplice, perché richiede una presa di coscienza del problema che tipicamente hanno più le persone che vivono col giocatore d'azzardo che il giocatore stesso; che magari riconosce il problema ad un certo livello, ma rimane imbrigliato in quella percezione di vincita potenziale che rimanda sempre al domani la ricerca di una soluzione. In questa dinamica, un ruolo importante ce l'hanno le figure di riferimento, come lei, che hanno l'occasione di comprendere come involontariamente siano "complici" della dipendenza del congiunto, magari attraverso atteggiamenti di critica feroce o, come forse nel suo caso, con comportamenti di resa dettati dall'amore. Mi sembra un ottimo primo passo quello di prendere lei stessa contatto con uno psicoterapeuta; dalla sua comprensione della situazione potrà derivare una maggiore presa di consapevolezza da parte di suo marito, necessaria per intervenire. Un caro augurio di buona fortuna
Buongiorno, credo che la sua intenzione di farsi aiutare sia opportuna, quando un membro della famiglia ha un dipendenza questa si riflette anche su tutti gli altri componenti, sia materialmente, nel suo caso economicamente, ma anche psicologicamente. Per quanto riguarda la ludopatia di suo marito, al momento forse lui non sente di avere un problema e quindi è lontano dal pensiero di farsi aiutare, ma potrebbe essere lei, che sta rendendosi conto dell'aggravarsi della situazione, a rivolgersi al SER-T ( Servizio di pendenze patologiche) per confrontarsi sulle possibilità di gestione della situazione prima che la ripercussione economica ed emotiva si inasprisca. Un saluto Dott.ssa Michela Campioli
Gentile S.R. Il suo dolore merita sicuramente uno spazio per essere accolto. Uno psicoterapeuta potrebbe aiutarla a trovare serenità e chiarezza che le sono necessarie per affrontare questa complessa situazione. Prendersi cura di sé stessa può essere proprio il primo passo per prendersi cura di suo marito e della vostra relazione. Forza! Un cordiale saluto.
Buongiorno, la dipendenza da gioco è una patologia che va affrontata attraverso una consapevolezza di malattia da parte di chi ne è affetto, spesso questo non accade e sono le persone intorno che provano a chiedere aiuto direttamente o indirettamente. Le consiglio di prendere contatto con il Ser.D. della sua zona per acquisire degli strumenti in più per aiutare suo marito, in questo modo inoltre forse riuscirà ad avvicinare anche il suo compagno alle cure di cui necessita.
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Gentile signora,
la sua fatica è comprensibile, non è semplice amare e stare accanto ad una persona con una dipendenza, ancora di più se questa persona non intende richiedere l'aiuto necessario per superarla. Come ha già riconosciuto anche lei, credo possa esserle di aiuto rivolgersi ad uno psicoterapeuta per avere uno spazio di sostegno e arrivare a comprendere ciò di cui ha bisogno per ricostruire il suo benessere. Per aiutare suo marito, invece, può rivolgersi ai Servizi per le Tossicodipendenze che saranno in grado di fornirle maggiori informazioni e strategie in questo senso. Infine, le suggerisco di rivolgersi ad un avvocato così da potersi informare riguardo agli strumenti legali attivabili per salvaguardare i vostri beni.
Cordialmente, Dott.ssa Eleonora Pinna
Gentile Signora, comprendo tutto il dolore di una simile dinamica. Il gioco d'azzardo è una dipendenza paragonabile a quella da una droga. Credo che il chiedere un aiuto per lei sia una valida iniziativa verso un cambiamento che da parte in suo marito sembra ancora lontano. Eventualmente può cercare nei centri specializzati per il trattamento del gioco d'azzardo, se ci sono gruppi di aiuto per le famiglie. In bocca al lupo, le auguro che la vita ritorni a sorridervi.
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile S.R., capisco la situazione di impotenza e sofferenza che vive. Purtroppo è una condizione comune a molte persone affettivamente legate a chi ha una dipendenza e per riuscire a uscirne, ad essere di sostegno alla persona che ama e vedere con più chiarezza credo che debba chiedere aiuto. Oltre a prendersi cura del problema di suo marito, deve prendersi cura anche della sua sofferenza e delle sue paure; quando si è così coinvolti può essere molto difficile capire da soli quale sia la strada giusta. Le consiglio di rivolgersi a un servizio pubblico che si occupa di dipendenza, solitamente nei servizi per le Dipendenze delle ASL si occupano anche delle problematiche legate al gioco d'azzardo e potranno sicuramente indirizzarla su quale sia il percorso migliore per aiutare suo marito. Le auguro il meglio, non abbia timore a chiedere aiuto.
Dott.ssa Anna Maria Gioia
Salve. Penso anche io che sia opportuno che lei abbia un suo spazio psicologico. Un professionista saprà sicuramente accogliere la sua sofferenza e i suoi timori circa la relazione con suo marito e rispetto allo scenario futuro. Lei ha già fatto un passo di presa di coscienza e merita di essere sostenuta in questo quadro cosi complesso. Come detto ben diversa è la situazione per suo marito fino a che non riconoscerà di avere un serio problema. Oltre al Sert già segnalato, ci sono molte associazioni alle quali potrebbe rivolgersi e numeri verdi regionali e nazionali da chiamare per essere orientati sui percorsi e sulle strategie di cura. Cari saluti
Gentile signora vivere accanto ad una persona con problemi di dipendenza non è facile soprattutto perché il più delle volte non c’è una spontanea richiesta d’aiuto. Si alimentano così dinamiche che rischiano di intrappolare il dipendente e le persone che gli sono accanto.
Fa bene a cercare uno spazio suo sia in un servizio pubblico o con uno psicoterapeuta che si occupi di dipendenze.
Così potrà non solo ricevere sostegno per se stessa ma anche trovare il modo di aiutare suo marito a prendere una maggiore consapevolezza del suo problema.
Un caro saluto dott.ssa Anna Tomaciello
Gent l'aiuto di uno psicoterapeuta le servirà a capire il percorso psicopatologico vissuto da suo marito e la potrebbe rinforzare nell'assunzione di comportamenti adeguati . E importante che suo marito sia a conoscenza della sua iniziativa. Cordiali saluti
Vada da uno psicoterapeuta ma anche da in avvocato. E necessario tutelarsi. Queste situazioni possono finire creando montagne di debiti alle quali non si riesce a fare fronte. Se suo marito non vuole occuparsi del problema allora e corretto che si occupi delle conseguenze economiche del suo problema in prima persona
Gentile utente di mio dottore,
potrebbe esser utile ad entrambe iniziare un percorso di psicoterapia. State vivendo entrambe un momento di profonda soffferenza, vista la situazione. Potreste in questo cominciare un percorso di psicoterapia di coppia all' interno del quale poter affrontare insieme la sofferenza che state attraversando di dipendenza dal gioco d ' azzardo e la sua codipendenza.
Per un eventuale consulto non esitate a contattarmi.
Cordiali Saluti.
Dott. Diego Ferrara
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Cara S. R., comprendo le sue difficoltà nella gestione di una situazione che diventa di giorno in giorno più pesante. Ha ragione, suo marito ha viaogno di aiuto ma deve partire da lui l'esigenza di farlo e questo non è semplice. Avete un buon rapporto? Potrebbe fargli capire quanto per la vostra coppia sarebbe utile che lui si lasciasse aiutare. A prescindere dalla sua scelta, è giusto che lei possa avere un suo spazio personale, mi sembra un'ottima idea quella di contattare uno psicoterapeuta. Se ha biaogno rimango volentieri a sua disposizione.
Dott.ssa Federica Leonardi
Buongiorno, il fatto di riconoscere che Lei ha bisogno di un aiuto psicoterapeutico è un grande passo in avanti! Lei, come moglie, ha già fatto molto per aiutare suo marito, ma in diversi casi, le dipendenze possono guarire solo se vengono seguite da un approccio psicologico e farmacologico. Il Sert potrebbe essere una soluzione per seguire e curare la dipendenza di suo marito. Invece, a Lei consiglio un percorso di sostegno e supporto psicologico, necessario per affrontare la situazione con il marito e per ritrovare la sua serenità. Un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini
G.le signora. La sua situazione è molto grave e preoccupante. Merita sicuramente un cambio nella gestione, per quanto doloroso sia. Il suo bisogno di avere un aiuto per lei è assolutamente legittimo e le consiglio di assecondarlo. I comportamenti del marito sono molto inadeguati e rendono la vostra vita molto difficile. Proprio per il legame affettivo che lei ha con lui è assolutamente necessario che non lo aiuti nello sperpero dei vostri risparmi. Di sicuro è molto difficile, anche perchè lui sicuramente non reagirà mai bene e non sarà mai d'accordo. Le dipendenze patologiche (tutte) sono egosintoniche, ovvero mentre una persona è coinvolta non si rende conto che fa male. Solo una volta costretto da fattori esterni riesce a fare un'analisi di questo genere. La potrebbero aiutare degli specialisti nelle dipendenze. I gruppi Acat sul territorio prendono in carico anche situazioni come la sua. I Serd anche si stanno organizzando per aiutare situazioni legate a Gap (gioco d'azzardo patologico). Non escluda le vie legali. A mali estremi estremi rimedi. In bocca al lupo.
Salve esistono dei centri che curano le ludopatie. Convinca il suo compagno a farsi seguire e cercate un terapeuta di coppia per risolvere la situazione che ha anche implicazioni relazionali.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Gentile signora,
la convivenza con la dipendenza da gioco ormai da dieci anni necessita un lavoro mirato a promuovere la consapevolezza, superando la negazione del problema, e secondariamente trovare la motivazione per cercare di superarlo.
Da quello che lei racconta non siamo neanche al primo stadio. Spesso occorre iniziare proprio dalle relazioni familiari, che possono essere disfunzionali fino al punto di sostenere il problema. Allora è proprio da lì che è possibile iniziare per fronteggiarlo, La stanchezza ed il senso di impotenza sono dei buoni segnali da ascoltare per iniziare pensare che è possibile fare qualcosa, quanto meno per interrompere quell'equilibrio disfunzionale che la mantiene in una relazione di dipendenza affettiva che va tutto a scapito suo e secondariamente di suo marito.
Non aiuterà suo marito subendo il problema o pensando in qualche modo di salvarlo. Segua la motivazione che l'ha spinta a presentare il suo problema e chieda lei concretamente aiuto intanto. Questo mostrerà a suo marito che la situazione per lei non è piu' sostenibile e che il suo problema sta rischiando di minare veramente il Vs/ rapporto. Non si lasci convincere dalle promesse, cominci lei a prendere la via d'uscita rivolgendosi ad una Servizio per le Dipendenze della sua ASL o anche chiedendo aiuto tramite questo canale. A disposizione per un consulto in videochiamata anche solo per un orientamento. Cordiali saluti.

Dott.ssa Maria Piscitello

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