Buonasera a tutti, vi scrivo con un magone allo stomaco notevole. Vi scrivo perché dopo circa 8 mes

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Buonasera a tutti, vi scrivo con un magone allo stomaco notevole.
Vi scrivo perché dopo circa 8 mesi di frequentazione sento che la storia con la mia ragazza sta per finire, il problema è che ho fatto tutto da solo, senza nemmeno accorgermene.
È partito tutto dai miei dubbi, dalle mie perplessità, dalle mie paure, da me.
Tutto è iniziato questa estate, è stata una estate bellissima, serena, gioiosa, l'ho amata come non ho mai fatto con nessuna.
Lei 21 anni, incredibilmente bella, intelligente, matura.
Io un ragazzo di 23 anni che vive la vita facendosi trascinare da sogni, un po' indeciso, sempre pronto a mettersi in discussione.
Lei decisa, sicura e dedita allo studio, io meno deciso, meno dedito e meno sicuro.
Ma il punto non sta nella sua sicurezza.
Sono entrato in questa relazione felicissimo, pieno di aspettative, l'ho vista come la madre dei miei figli, la mia compagna di vita.
Ci siamo trovati fin da subito, avevamo i soliti valori, entrambi umili, ruspanti, amanti delle piccole cose e semplici.
All'inizio ero felice, pieno di energie, pieno di gioia, man mano tutto questo si è trasformato in un tormentarmi continuamente.
All'inizio avevo le farfalle nello stomaco, fino a poco fa trasudavo gioia da tutti i pori, mi sentivo la persona più felice del mondo.
Poi, durante la sessione ho trascorso molto tempo a casa sua, questa gioia ha lasciato il posto all'abitudine ed io, che passavo sempre meno tempo con i miei genitori, con la mia famiglia e con i miei amici.
Tutto è diventato più pesante, non sentivo più le farfalle nello stomaco, ero tormentato da dubbi del tipo: "la amo ancora?"
Tutto è diventato enormemente pesante, pensavo di continuo a lei ed i miei pensieri non erano gioiosi, ma erano solamente volti a farmi interrogare sull'amore che provavo per lei.
Ricordo bene che circa 2/3 settimane fa ero tornato quello sprizzante di gioia e con le farfalle nello stomaco, poi il buio.
Ho provato per un sacco di tempo a debellare questi pensieri perché volevo solamente stare con lei, ho provato e riprovato ma adesso sono a pezzi.
Credo di aver ceduto, nella mia testa non cerco nemmeno più risposte a quelle domande, ad esempio ogni volta che passavo anche solo 5 minuti senza pensare a lei nel mio cervello scattava un meccanismo del tipo "ma non è che non pensi a lei perché in realtà non la ami?".
È stato veramente difficile, sentivo qualcosa dentro di me che non andava, ma la sento ancora, come se mi caricassi di pensieri, dubbi, problemi che in realtà sono inesistenti.
Penso stia tutto nella pesantezza che mi sono autoprocurato, pesantezza che però lei non mi ha mai fatto sentire, mai.
Questa pesantezza è figlia in gran parte dei miei pensieri intrusivi e del mio essermi trascurato, non aver più pensato a me stesso ma aver pensato solo alla mia relazione, mi sono perso come individuo.
Ho passato così tanto tempo con lei da non capire più dove iniziavo io e dove finiva lei, ho perso la gioia nelle piccole cose che tanto mi piacevano.
Adesso sono distrutto, preferisco quasi non vederla, non sopporto più i meccanismi che si scatenano nella mia testa quando ho una persona così tanto vicina (cosa che non ho mai avuto, essendo un figlio unico piuttosto solitario), questi meccanismi mi hanno già portato a perdere una ragazza.
La mia testa si riempie di domande, pensieri intrusivi, perdo di vista la mia individualità e non bado più alle mie cose, che siano amicizie, famiglia o passioni. Penso solo a lei, di continuo, ci penso direttamente o indirettamente, sempre.
Il problema è che sento di amarla ancora, ieri ad esempio, al culmine di una litigata scaturita per un mio comportamento discutibile mi sono messo a piangere come una vite tagliata, non riuscivo a consolarmi perché sento di star mandando tutto all'aria, sento di star perdendo una persona così preziosa per me, così unica.
Ieri ad esempio quando la abbracciavo volevo che non finisse mai, sento di amarla così tanto.
Il problema è che non so bilanciare la mia relazione con la mia individualità e con tutto quello che mi ruota attorno.
Sento di non essere in grado, sento che non sono stato capace di ascoltarmi.
A volte sono uscito anche se stavo male o comunque se ero stanchissimo perchè nella mia testa non voler uscire una sera sarebbe equivalso a mille pensieri intrusivi del tipo "non vuoi uscire con lei, allora non la ami".
Sono realmente a pezzi, non so più cosa fare, so di amarla, so di non volerla perdere per nulla al mondo, ma so anche che continuando così mi sto distruggendo.
Probabilmente siamo stati troppo vicini, ho voluto partecipare troppo alla sua vita, l'ho confusa con la mia e tutto ciò che ne ho ricavato è paura, paura di averla troppo vicina, paura di avere qualche tipo di responsabilità.
È come se adesso il mio cervello volesse fuggire da tutto questo, come per spirito di autoconservazione.
Sto tanto male, non vorrei perderla per nulla al mondo, la amo e sento che è quella giusta per me, solo che così non riesco più a stare, sto distruggendo tutto con le mie mani senza accorgermene.
A breve inizierò un percorso di terapia da uno specialista, vorrei però sapere da voi se avete qualche consiglio a riguardo. Grazie.
Salve, Mi dispiace molto per la situazione che descrive e fa bene ad intraprendere un percorso psicologico, quello che le consiglio al momento è di provare a familiarizzare maggiormente con questo magone allo stomaco per cercare di portarcelo un po' più dalla nostra parte e capire quali informazioni possiamo trarne Dunque utilizzare una sensazione spiacevole e portarla a nostro favore cercando di capire le informazioni che ci vuole comunicare.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, Dott FDL

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Salve, se ho capito bene dopo una luna di miele ricca di pensieri positivi, idee rivolte al futuro insieme e farfalle nello stomaco, è come se le si fosse infilato un tarlo fatto di paure e dubbi che ha lentamente ma inesorabilmente cominciato a scavare nella sua mente, nutrendosi sempre più di questi pensieri, fino a farle sentire a volte la sensazione che persino le farfalle siano morte, mentre a momenti invece queste violentemente sbattono le ali facendosi sentire, ma non più costantemente come all'inizio. E, sempre se ho capito bene, questo tarlo continua a scavare alimentandosi di domande che cercano risposte, ma più scava e più aumentano i dubbi. Più si fa domande e più si oscura tutto. Sicuramente la scelta di un professionista che l'aiuti ad estirpare questo tarlo le sarà di grande aiuto per far luce tra le tenebre e liberare le farfalle e lo slancio deciso di cui tanto sente la mancanza. Le lascio una frase di Kurt Lewin, che potrebbe accarezzare uno o più dei suoi tormenti: "Se vuoi vedere come una cosa funziona, cerca di cambiare il suo funzionamento". Un caro saluto e buona scoperta.
Dr.ssa Roberta Maldera
Gentilissimo, grazie per aver condiviso con noi le tue profonde riflessioni. Mi sembra che tu ti ponga moti interrogativi e che sia consapevole di alcuni tuoi movimenti interni, sono certa che iniziando un percorso con uno specialista tu possa trovare una strada per alleviare la tua attuale condizione di sofferenza. Forse nella relazione intima con una persona per te significativa, in cui ci si spoglia di barriere e si è più "indifesi", stanno emergendo alcune difficoltà e malesseri legati al tuo mondo interno di cui è bene prendersi cura.
Rispetto al tuo percorso mi sento di consigliarti un professionista con cui senti di poterti affidare e metterti in gioco. I percorsi di supporto psicologico e di psicoterapia sono intensi, a tratti faticosi ma portano molti benefici, quindi è importante affrontarli in un clima che senti libero e accogliente per te.
Un caro saluto e i miei migliori auguri.
Dott.ssa Giulia Ciaudano
Buonasera Gentile Utente, dal momento che a breve inizierà un percorso con lo specialista non mi esprimerò a riguardo. Ad ogni modo non esistono "consigli" risolutivi, esiste il lavoro su di Sé, la consapevolezza circa il proprio funzionamento che si acquisisce tramite la terapia. Le auguro quindi un bel percorso che la possa aiutare a vivere serenamente. Cordialmente, dott. Simeoni
Buongiorno, dal suo scritto comprendo che ha molte risorse di diversa natura che l'aiuteranno nel percorso di psicoterapia. Ha bisogno di conoscersi meglio e nello stesso tempo di strategie cognitivo comportamentale. In dubbio che il collega partirà a definire e consegnarle la diagnostica per poi condividere con lei il percorso di psicoterapia specifico.a quel punto non avrà dubbi.
È sulla strada giusta!
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Salve, la scelta di iniziare un percorso terapeutico è importante perché indica la maturazione di una necessità improrogabile. Sono certo che trarrà enormi benefici dalla terapia. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Grazie per aver condiviso la sua esperienze e le sue riflessioni. In una relazione d'amore le difese si abbassano e ci si abbandona all'altro. Tutto ciò, seppur bello ed estremamente emozionante, può anche spaventare perché ci si mette a nudo e ci si mostra in tutta la propria naturalezza.
Ecco che si possono sentire con maggior intensità le proprie difficoltà, paure, insicurezze e fragilità.
Se però le proprie fragilità diventano tali da essere insostenibili la relazione può risentirne. In questi casi penso che sia utile intraprendere un percorso di sostegno psicologico o di psicoterapia che sia capace di rafforzare e di prendersi cura delle parti più tenere di se stessi così da non sentirle come un'ostacolo ma un vero e proprio punto di forza.
Dott. Iacopo Curzi
Gentilissimo, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Ciò che prova è comprensibile, accade spesso di ritrovarsi "persi" in una situazione che sfugge dalle proprie aspettative, soprattutto quando si sta parlando della vita di coppia. I fattori in gioco sono diversi, trovo che possa servirle molto parlarne in colloquio. Se pensa possa essere utile rielaborare quanto accaduto, non esiti a chiedere aiuto. Resto a disposizione.
Un caro saluto.

Dott. Francesco Mangiafico - Psicologo
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Gentile, percepisco la sofferenza che esprime, mi dispiace davvero per la situazione che riporta e mi rendo conto di quanto possa essere complicato conviverci. La prima cosa che mi sento di consigliarle è un consulto psicologico, anche online, che possa aiutarla ad affrontare il disagio espresso al fine di ritagliarsi uno spazio per comprendere meglio ciò che prova e cosa potrà farla stare meglio, elaborare i pensieri e i vissuti emotivi rivolgendosi ad un esperto con un approccio che si basi sull’accoglienza e ciò che è utile per la persona, valorizzando le sue risorse personali, aiutandola così a divenire artefice del racconto della propria vita, dando al corpo lo spazio e l’ascolto che merita. Iniziare un percorso per sentirsi meglio richiede coraggio, ma è già un importante passo iniziale verso il cambiamento. Resto a disposizione per ulteriori indicazioni e ad incontrarla. Cordiali saluti dott. Paolo Notarangelo
Caro utente, la trovo ben motivato a conoscersi meglio e a comprendere che cosa le stia accadendo in questo periodo. Sono d’accordo con lei nella scelta di rivolgersi ad uno specialista. Le riflessioni che ha condiviso qui mostrano delle buone risorse che le saranno di aiuto nel suo percorso. Se ha già concordato con un/una collega un appuntamento, condivida le sue domande e preoccupazioni, una volta che l’avrà conosciuta nei primi colloqui potrà fornirle delle informazioni più precise. Se non ha ancora deciso a quale specialista rivolgersi, mi sento di consigliarle di non preoccuparsi su quale sia il migliore quanto più di sceglierne uno tra quelli che la convincono di più. Se ha ulteriori domande non esiti a contattarci qui pubblicamente oppure in privato per concordare un primo incontro per definire meglio la problematica che riporta. Spero di aver risposto almeno in parte ai suoi dubbi. Un caro saluto.
Gentilissimo, gli unici due consigli che mi sento di darle sono questi:
1) quando i pensieri rimangono chiusi dentro di noi, anche un insettino può diventare un mostro enorme. Si senta libero di confidarsi, un partner è anche quella persona che può accoglierci nei dubbi che ci trasciniamo.
2) molto banalmente, trovi le sue passioni. Noi ci identifichiamo con ciò che facciamo, avere uno spazio personale in cui coltivare interessi che siano solo propri le permetterà di delimitare l'individuo dalla coppia.
Sono certo che il professionista che ha trovato le farà enormemente bene. Poi, se così non dovesse essere, non si scoraggi. Lo psicologo è un po' come le scarpe: non sempre si infilano quelle giuste al primo tentativo, ma quando si trovano quelle che fanno per noi possiamo camminarci tanto.
spero di esserle stato utile.
Cordiali Saluti
Carissimo, ha già fatto la scelta più importante cioè quella di approfondire il suo funzionamento iniziando un percorso psicologico; è possibile che questa relazione (forse come la precedente) abbia fatto emergere alcuni aspetti che hanno a che fare con il suo stile di attaccamento e con alcune parti di sé che potrebbero avere la necessità di essere portate maggiormente al livello della consapevolezza. Non vado oltre, il professionista a cui si rivolgerà sarà sena dubbio capace di affiancarla in questo percorso. In bocca al lupo per tutto, resto a disposizione. Dottor Montanaro
Gentile utente di mio dottore,

il fatto che lei cominci un percorso di psicoterapia, ritengo al momento sia la cosa più importante. Potrà cosi capire coma mai perde di vista se stesso all'interno delle relazioni facendole divenire simbiotiche, entrando cosi in uno stato di confusione . Potrà meglio approfondire le motivazioni che la spingono ad annullarsi e potrà così acquisire nel tempo consapevolezze importanti che le consentano di avere una vita affettiva più equilibrata e serena.
In bocca al lupo per il suo percorso.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, non si può dire nulla di certo da un testo scritto e senza conoscere la sua storia ma mi pare probabile che il tema non sia l'amore nei confronti della sua donna, quanto la capacità di non perdere i suoi confini. Può trattarsi di una modalità relazionale che ha radici nel suo passato, che la spingono a pensare che in una relazione vada fatto e dato tutto senza ascoltare i propri bisogni. Intraprenda un percorso e vedrà che presto avrà più coscienza di sé e di ciò che sente.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, mi dispiace molto sentire che stai attraversando un periodo così difficile nella tua relazione con la tua ragazza. Sembra che tu stia affrontando molti dubbi, paure e pensieri intrusivi che stanno influenzando il tuo benessere emotivo.

È bello sapere che hai preso la decisione di iniziare un percorso di terapia con uno specialista. Questo può essere un passo importante per comprendere meglio te stesso, affrontare i tuoi pensieri intrusivi e sviluppare strategie per prenderti cura della tua salute mentale.

La terapia ti offrirà un ambiente sicuro e confidenziale in cui esplorare i tuoi sentimenti, le tue preoccupazioni e le tue paure. Uno specialista sarà in grado di offrirti un supporto professionale e aiutarti a trovare una maggiore chiarezza nella tua situazione.

Nel frattempo, ci sono alcuni consigli che potresti prendere in considerazione. Innanzitutto, cerca di dedicare del tempo a te stesso. È importante ritagliare spazi nella tua giornata per le tue passioni, gli interessi e le attività che ti rendono felice. Concentrati su te stesso e sulle tue esigenze individuali.

Inoltre, cerca di comunicare apertamente con la tua ragazza riguardo ai tuoi sentimenti e alle tue preoccupazioni. Una comunicazione sincera e onesta può aiutare a creare un dialogo aperto tra di voi e a trovare un equilibrio tra il tempo trascorso insieme e il tempo dedicato alle vostre esigenze individuali.

Cerca anche il sostegno degli amici e della famiglia. Parla con le persone a te care riguardo ai tuoi sentimenti. Condividere le tue preoccupazioni con gli altri può offrirti prospettive diverse e sostegno emotivo.

Fai attenzione al tuo benessere generale. Assicurati di dormire bene, mangiare in modo sano, fare attività fisica e dedicarti a pratiche che promuovono il rilassamento.

Ricorda che ogni relazione è unica e complessa, e richiede impegno e comunicazione costanti da entrambe le parti. Con il supporto adeguato, potrai esplorare le dinamiche della tua relazione e lavorare per trovare un equilibrio più sano e gratificante.

Ti auguro il meglio per il tuo percorso di terapia e spero che tu possa trovare gli strumenti necessari per affrontare i tuoi dubbi e prenderti cura di te stesso.
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Salve,
accolgo il tuo vissuto fatto di attimi bellissimi e di momenti di crisi. Secondo il mio punto di vista è una risposta che hai in relazione a questa esperienza che stai vivendo. TI invito a richiedere una consulenza così da lavorare insieme su questo tuo vissuto.

Rimango a disposizione per una consulenza online.

Saluti
Dott.ssa Margherita Motta
Buongiorno,
La ringrazio di aver condiviso questa esperienza.
È chiaro il disagio che sta provando. Credo che la sua scelta di rivolgersi a uno specialista sia corretta.
I rapporti sono sempre in evoluzione ed è normale, all'inizio di una relazione d'amore, vivere molti momenti insieme. Ovviamente poi il bisogno e la necessità di passare ogni momento insieme cambia e la coppia di solito si riapre agli altri rapporti.
È comunque rilevante il ruolo che i suoi pensieri intrusivi hanno nella scelta di stare o meno con una persona. Sembra che abbia paura di essere fagocitato da chi le sta accanto e risponde all'intimità con ossessioni e allontanandosi da chi ama. Le consiglio di approfondire con il/la sua psicologo/a di questo tema e di come vive i rapporti intimi.
Spero di esserle stata utile
Dott.ssa Giorgia Sapienza
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Dalle sue parole si percepisce la grande sofferenza che sta provando. Trovo molto positivo il fatto che lei inizi un percorso psicologico per comprendere le sue fatiche e i suoi schemi relazionali che, da quanto ci racconta, ha già sperimentato in altri momenti della sua vita. Stare all'interno di una relazione può essere faticoso ed è normale che a momenti di piacere e grande intesa possano seguirne altri di dubbio e riflessione. Dal suo racconto sembrano emergere diversi temi come quello del dubbio, dell'autostima, forse anche qualcosa legato all'idealizzazione delle relazioni. Le auguro che il percorso che sta per intraprendere la aiuti a conoscersi meglio e trovare strategie per vivere in modo più serene le sue relazioni. Un caro saluto, dott. Gianluca Pilotti
Salve, mi dispiace per la tua situazione. Dalle tue parole si evince tanta sofferenza. Ha fatto un' ottima scelta ad intraprendere nuovo percorso psicologico per recuperare la sua individualità, per affrontare i pensieri negativi per aumentare la sua consapevolezza. Le auguro di riuscire ad a trovare la sua tranquillità emotiva e relazionale in questo nuovo percorso psicologico. Un caro saluto Dott.ssa Sica Angela
Buongiorno, dalle sue parole si evince un forte senso di responsabilità nei confronti della relazione tra lei e la sua compagna. Infatti, quasi mai ha espresso parole in merito ai contributi che la sua compagna porta alla vostra coppia. Tutti i membri di una relazione contribuiscono al benessere o malessere della stessa, non solo uno dei due. Inoltre, vedo che ha già fatto una riflessione sull’importanza che continua ad avere l’individualità di una persona anche quando questa persona è in coppia. Ed è proprio qui che c’è bisogno di porre attenzione. Che lei abbia dei pensieri che si allontanano dalla sua partner è del tutto naturale, sarebbe più preoccupante la situazione contraria. Non definisca se stesso solamente in quanto compagno della sua partner. Lei è molto di più di questo e la invito a coltivare sempre di più la propria autonomia e la propria autostima. In bocca al lupo per il suo percorso! Dr.ssa Laura Raco

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