Buonasera a tutti. Vi racconto la mia storia. Ho 28 anni e sono stata in terapia da uno psicologo p

20 risposte
Buonasera a tutti. Vi racconto la mia storia.
Ho 28 anni e sono stata in terapia da uno psicologo per tanti mesi ma non siamo riusciti a risolvere perchè cominciavo a mettere anche le sue parole in dubbio.
Mi ha detto ho un DOC molto forte.
Il mio problema è fissarmi su altri ragazzi e di non sentire più cose positive per il mio ragazzo con cui sto da 10 anni.
La prima volta mi sono fissata per 4 anni per uno pensndo fosse l'uomo della mia vita (quello del liceo ANCHE SE NON LO VEDEVO PIÙ) dopo anni ne incontro un altro e mi fisso per mesi perchè era attraente e vado via da lavoro per paura.
Fino a quando non trovo un altro lavoro e qui comincio a provare attrazione per un collega che comincia a piacermi e per paura vado via anche da questo lavoro.
In tutto questo dicevo sempre tutto al mio ragazzo e lui furioso mi lasciava e io disperata gli andavo dietro.
Nuovo lavoro e c'è un ragazzo carino Lascio lavoro.
confesso tutto al mio ragazzo come compulsione.
Passano i giorni e ridimentico questo tipo ma dopo un complimento del nostro MIGLIORE AMICO con cui ho un rapporto innocente mi fisso che mi stavo innamorando anche se non mi era mai piaciuto.
All'improvviso sembrava molto affascinante ed ero totalmente in ansia.Sono finita in ospedale per attacchi di panico e sono andata in depressione e dimagrita 15 chili, mi tagliavo le braccia stavo sempre male confessando tutto al mio ragazzo.
Sembrava avessi voglia di sentire l'amico, che ne fossi gelosa e pensavo cose cattive sul mio ragazzo.
Vado di nuovo in terapia mi danno farmaci mi dicono ho il doc e anche tratti border.
Dopo 4 mesi di inferno trovo un nuovo lavoro.
Qui conosco per 2 settimane un collega G e c'è un bel feeling, lui è un bel tipo e come testa siamo simili.
mi fisso che lui è quello giusto ho fantasie e mi sento attratta da lui e stavolta sembra più reale.
Non sento di confessare tutto come una volta, ho forte rifiuto per il mio ragazzo peggio di prima e fantasie continue su G. Con il mio sono apatica differenze come se non lo avessi mai amato.
Prendo farmaci ormai dalla quarantena e i miei impulsi non cambiano e durano da un anno ormai per G anche dopo lasciato il lavoro.
Nella quarantena sono entrata in depressione per la smania di averlo con ansia nel sonno e impulso di tagliarmi di nuovo le braccia.
Ormai sono arrivata sentirmi felice all'idea di stare con G.
Ogni giorno vedo sue foto con amiche e piango con lacrimoni per gelosia fortissima più di quanto lo era con gli altri. Non so piu cosa pensare perche non sto piu male per tutto cio come prima.
Non dovrei avere ansia come prima se fosse doc?
Se mi si dice"non andare da G" sto male mentre prima volevo rassicurazione per restare con il mio ragazzo.
A volte vado a trovarlo al bar esento comunque che mi piace che ci flerto. Sembro pronta a dichiararmi da un momento all' altro e lasciare il mio per lui.
Chiedo ossessivamente pareri ma non mi fanno stare bene le rassicurazioni dove mi dicono stai con il tuo. Ormai sembra esistere solo G.
Ho questa forte urgenza che per gli altri non ricordo e confronto di continuo cosa sentivo per gli altri ragazzi su cui sviluppavo ossessioni.
Non sembra più ùn disturbo ma realtà.
Per il mio ragazzo ho una strana indifferenza apatia e difficoltà in tutto dal parlare a fare l'amore non mi ci vedo più perché ho in testa solo questa cosa per G.
Faccio fatica a credere possa essere ancora una volta un ossessione. Mi dareste un parere ?
Gentile Utente,
Se capisco bene, la natura del suo dubbio è se l’attrazione che ha per G. sia reale, quasi non riuscisse a “fidarsi” di ciò che prova temendo sia solo un tema di pensiero che si è introdotto nella sua mente e del quale non riesce a liberarsi. Accanto a ciò le è capitato in diverse occasioni di avvertire sintonia e complicità con alcune figure maschili, ed è sempre andato mutando in un terrore di innamoramento che l’avrebbe portata a lasciare il suo fidanzato. Sembra che in qualche modo questa possibilità sembra intollerabile (al punto di proteggersene lasciando il lavoro), nonostante oggi riferisca apatia e scarso coinvolgimento con lui. I temi sono molti, e più che chiederci se il sentimento per G. sia un’ossessione, vale la pena riflettere su cosa la porti a vivere in modo fobico l’ipotesi di una realtà nella quale non sta più con il suo ragazzo. Capisco il sentimento di sfiducia che può aver provato nella precedente esperienza, ma si conceda di nuovo alla psicoterapia, dove potrà avere risposte ma forse ancor più giuste domande. Un caro saluto

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Buonasera, esiste la possibilità di non essere terrorizzata dal proprio desiderio e di metterlo al lavoro. Per lei le relazioni sembrano acquistare una certa attrattiva quando contraddistinte da una quota di impossibilità. Quando l'altro è con lei, si annoia; quando l'altro è lontano, le cose cominciano a farsi interessanti...Le consiglio di riprendere una psicoterapia, magari a indirizzo psicoanalitico, per riuscire a fluidificare questo suo insistente desiderio che "si fissa" e le toglie il fiato. SM
Buona sera, le consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia basato sulla regolazione emotiva. La ringrazio per aver parlato così sinceramente anche dei tagli, anche loro hanno uno scopo, una funzione ma non sono funzionali anche se sembrano necessari. È opportuno trovare nuove strategie che poi la facciamo stare bene.
Per quanto riguarda i suoi pensieri e " ossessioni" sarebbe interessante capire come mai? Da cosa la tolgono questi pensieri? Come si sente quando ha in mente una persona che potrebbe essere il ragazzo giusto?
I temi sono davvero tanti e il consiglio che io le posso dare è quello di riprendere un percorso di psicoterapia. Se ha qualche domanda sono disponibile.
Un saluto, Dott.ssa Chiara Pavia
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Salve in base a ciò che scrive sembra che lei abbia una forte instabilità umorale. Le consiglio una terapia farmacologica e in parallelo una psicoterapia.
Dott.ssa Milvia VERGINELLI
Salve, mi spiace per il disagio espresso. Ritengo che ci siano aspetti meritevoli di attenzione clinica, ad esempio il comportamento autolesionista che, in genere, rappresenta un mezzo per evitare emozioni definite intollerabili. Ecco, a mio avviso, sarebbe importante avviare un percorso psicologico al fine di aiutarla a riconoscere gli stati emotivi negativi e a "saper stare" nella situazione, senza dover ricorrere ad atti autolesionistici.
Cordialmente, dott. FDL
Gentile utente, i temi da sviluppare sarebbero tanti. Che cosa la tiene unita ancora al suo attuale ragazzo e perché non riesce a stare senza di lui seppure in un triangolo amoroso idealizzato ? Quanto riesce a fidarsi e ad affidarsi ad un uomo (compreso il suo terapeuta)? Al di là delle etichette diagnostiche sarebbero anche da valutare i comportamenti di autolesionismo. Le consiglio di affiancare alla terapia farmacologica un intervento di psicoterapia che porti alla luce, in base alla sua storia personale, i motivi che stanno alla base del suo malessere.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Sembra che la figura maschile rappresenti qualcosa di altamente ambivalente dentro di lei, a tal punto da portarla ad assumere degli atteggiamenti che le impediscono di riconoscere e legittimare le sue più autentiche emozioni nei confronti degli uomini. Le consiglierei una psicoterapia ad orientamento analitico che le possa dare la possibilità di entrare intensamente nel merito di talune tematiche che sembrano avere delle radici molto profonde nella sua esistenza.
Gentile utente, il suo quesito è ricco di spunti. Sarebbe necessario comprendere il significato di questo sintomo ossessivo (ad esempio, un tentativo di tenersi a debita distanza dalla relazione romantica?). Per ciascuno di noi il sintomo può avere un significato diverso che va esplorato, riconosciuto e di conseguenza trattato. Provi a chiedersi perché a volte riesce a convincersi di provare dei sentimenti per qualcuno anche se non è vero (es. il vostro migliore amico), e cosa accadrebbe se dovesse resistere al desiderio di comunicarlo al suo ragazzo. Da queste risposte potrebbero nascere ulteriori spunti di riflessione.
Gentile utente,
da quello che scrive sembra stia passando davvero un periodo difficilissimo: come distinguere un sentimento "reale" da un pensiero intrusivo? Frose però potremmo riformulare la domanda così: quanto si fida delle sue emozioni? sembra infatti che non abbia alcuna fiducia nel suo mondo interno, nei desideri, nei sentimenti, e sia costretta a riesaminarli costantemente con il pensiero per fare "ordine", o scacciare emozioni indesiderate. Cosa accade se prova attrazione per qualcuno diverso dal suo ragazzo? Come si giudica?
Credo che oltre la terapia farmacologica, che ora le servirà molto vedrà, dovrebbe parlare di tutto questo con il suo terapeuta, che proprio ora, non a caso, ha investito dei suoi dubbi. Ora potrebbe essere nel vivo della sua terapia, ora che questi dubbi investono anche il suo terapeuta, come se volesse capire assieme al collega come fare a superarli.

Le auguro di risolvere presto, e di accettare che il dubbio, l'imperfezione e la colpa sono dimensioni umane, comuni a tutti, nessuno escluso

cordialmente
dr. Ventura
Salve, sono d'accordo con il collega, oltre alla psicoterapia assume una terapia farmacologica in parallelo?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile ragazza,

sarebbe opportuno continuare sia la terapia farmacologia somministrata che la psicotetrapia. Qualora non si fosse trovata bene con il primo specialista a cui si era affidata potrebbe sceglierne un'altro. Ritengo però in base a quanto da lei raccontato e descritto sarebbe opportuno intraprendere nuovamente un percorso psicoterapico mediante il quale approfondire la funzionalità dei suoi sintromi e il significato che assumono all'interno dela sua vita di relazione. La psicoterapia è la via per poter stabilre un nuovo equilibrio e poter guardare ad un benessere piu a lungo termine.
In bocca al lupo per tutto.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente dal suo racconto emerge una confusione interiore che si concentra molto sugli altri e poco su se stessa: sarebbe interessante conoscere ciò che la lega al suo compagno, quali caratteristiche la attraggono e quali bisogni emotivi lui soddisfi, ma nello stesso tempo è importante sapere quali caratteristiche la attirano così fortemente degli altri uomini, quali sono i bisogni affettivi che non riescono a trovare risposta in nessuno e soprattutto perchè non riesce a legarsi stabilmente con nessuno. Sembra ferma nel gioco della conquista e non andare oltre. Ritengo sia utile per lei trovare queste risposte in un percorso di psicoterapia, dunque la esorterei a provare a contattare uno psicoterapeuta. Resto a sua disposizione. Un cordiale saluto.
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Buongiorno. Ha considerato la possibilità di affiancare, esclusivamente in alcuni passaggi della terapia, un supporto di tipo farmacologico, per una migliore regolazione emotiva?

Cordialità

MT
Buongiorno, grazie per aver condiviso il suo vissuto. Da quanto leggo mi sembra di capire che la fissazione così descritta riguardi il sentirsi attratta per l'altro e nel caso di G., tale attrazione tocca probabilmente alcuni aspetti mancanti (che andrebbero meglio identificati) nella relazione con il suo fidanzato tanto che fatica a rimanervi. La invito a riprendere i contatti con un nuovo professionista per quanto riguarda la forte impulsività e l'autolesionismo poiché è importante con queste informazioni intervenire per migliorare il benessere interno e regolare il vissuto emotivo. Un saluto
Buonasera, si tratta di una domanda molto complessa, che va a toccare temi universali come il concetto di amore e la differenza con l'ossessione. Mi verrebbe da dire che anche questo può rientrare nel doc, nella speranza di risolvere il dubbio se sia veramente amore o meno. Non si può conoscere la risposta a priori, bisogna esplorare un po' come lei vive le relazioni sentimentali, vedere un po' la sua storia. Potrebbe essere utile per Lei vedere in terapia questa cosa.
Buongiorno, grazie per aver condiviso il suo vissuto, penso sia utile per lei in questo momento prendere contatto con un professionista per trovare nuove modalità di gestire la forte impulsività e l'autolesionismo poiché è importante con queste informazioni intervenire per migliorare il benessere interno e regolare il suo vissuto emotivo. Un saluto, AD'A
Buonasera, grazie per aver condiviso la sua sofferenza e la fatica che sta attraversando, riuscendo anche a descrivere molto bene quello che sta passando.
Ogni vissuto è diverso da un altro e bisognerebbe comprendere, magari attraverso ad un percorso psicoterapico, il significato che hanno per lei i "sintomi" che ci riporta ma questo può essere comprensibile in uno spazio a lei dedicato in cui possa esplorare tutto questo. Un caro saluto
Gentile utente, leggendo la sua storia provo commozione nell'immaginare il suo desiderio di stabilire rapporti affettivi sostenenti, senza però riuscire a nutrirsene. Nel suo racconto parla di esperienze dolorose come i tagli, gli attacchi di panico, la perdita importante di peso. Sembrano tutti agiti per evitare di entrare realmente in contatto con l'altro e forse con le sue stesse emozioni. Un percorso psicoterapeutico la potrebbe aiutare a chiarire quale sia per lei, in questo momento, il significato di quanto le sta accadendo, e la sosterrebbe a prendere decisioni più funzionali per la sua vita. Resto a sua disposizione in caso di dubbi o ulteriori domande. Un caro saluto.
Salve, dovrebbe riuscire a fare chiarezza con se stessa, cercando di capire se i suoi pensieri, derivino da una consapevolezza o da un semplice impulso.
Un professionista potrebbe aiutarla in questo, scavando a fondo e aiutandola a capire meglio le sue sensazioni.
MMM
Buongiorno mi spiace molto Per il suo disagio. le consiglio di intraprendere un percorso con un professionista al fine di comprendere meglio i fattori scatenanti (da quanto tempo soffre di questo disagio? Se c’è stato un pensiero oppure una situazione da cui tutto avuto inizio?)
Il fattore di mantenimento (cosa pensa comunque determinate situazioni? Quali conseguenze teme?)
Sarebbe consigliabile anche imparare a gestire discernere le proprie emozioni e sentimenti verso gli altri
Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti

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