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19 risposte
Buonasera a tutti, sto svolgendo un percorso di psicoterapia di matrice cognitivo-comportamentale per combattere il disturbo ossessivo-compulsivo di cui soffro. Abbiamo da poco iniziato ad applicare la strategia dell'Esposizione con Prevenzione della Risposta e nel giro di due settimane sto già notando miglioramenti abbastanza significativi; il mio terapeuta mi consiglia fortemente, oltre a ignorare i pensieri e non fornire nessun tipo di risposta (e quindi, non effettuare nessun tipo di compulsione), di approvare i miei pensieri, esserne d'accordo, meglio ancora fingermi entusiasta. Per esempio, nel caso di un'ossessione incentrata sulla paura di voler fare del male a qualcuno, il mio terapeuta ritiene che il modo migliore per placare nel tempo la mia ansia e conseguentemente non avere più pensieri ossessivi in merito è semplicemente rispondere in modo affermativo, per esempio "Sì, io voglio assolutamente fare del male a qualcuno". Sto notando in effetti che l'ansia si stia man mano riducendo e i pensieri ossessivi si sono fatti meno frequenti: volevo però chiedere a voi esperti se effettivamente questo metodo sia corretto ed efficace, perché a volte mi viene il timore (ingiustificato, probabilmente) che approvare questi pensieri mi renda o mi possa rendere una cattiva persona. Vi chiedo quindi se anche voi siete d'accordo con questa tecnica e se pertanto faccio bene a continuare a utilizzare questo metodo. Vi ringrazio molto e resto in attesa di una vostra risposta. Buona serata
Gentile utente, comprendo i dubbi che nascono in lei difronte una situazione così difficile ma mi sento di rimandarle di affidarsi completamente allo specialista che ha scelto in quanto solo attraverso una buona relazione la terapia può dare i suoi risultati. Le auguro un in bocca al lupo
Dott.ssa Veronica Guidi

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Ciao, provo a spiegarti perché fai una domanda a cui è difficile rispondere.
Tuttз lз psicoterapeutз, indipentemente dall'indirizzo, scelgono di intervenire in base ad una ampia valutazione del "problema". Tu sembri dare per scontato che data la diagnosi, la cura sia nota e condivisa da tuttз ma la disciplina psicoterapica non offre questa conoscenza. L'etichetta diagnostica, in questo caso "disturbo ossessivo-compulsivo" è utilizzata da una parte della comunità internazionale di psicoterapeuti per produrre e scambiarsi delle conoscenze ma non è sufficiente, se non per pochissimi approcci, a produrre un intervento efficace. D'altra parte, se così fosse, basterebbe un'algoritmo!
Inoltre pensa che in Italia esistono più di 360 scuola di psicoterapia, tutte autorizzate dal ministero a produrre certificati che abilitano alla professione di psicoterapeuta. Ogni scuola con un approccio almeno un po' diverso dalle altre nel progettare interventi che risolvono i diversi "problemi", "disagi" e "disturbi".

Ti invito a cercare altrove conferma dell'efficacia e dei rischi di un potenziale intervento.
I timori in psicoterapia sono sempre legittimi! ;)
Buonasera, innanzitutto mi congratulo con te per aver deciso di intraprendere un percorso di psicoterapia. I progressi che stai ottenendo sono meravigliosi e dimostrano il tuo impegno e la tua determinazione. È importante che tu parli con il tuo terapeuta dei tuoi timori e delle tue incertezze riguardo a questa tecnica. Lui/Lei sarà in grado di aiutarti a superare queste paure e a comprendere meglio come funziona la terapia. Non esitare a condividere i tuoi pensieri e le tue emozioni, poiché questo è il primo passo per un cambiamento positivo nella tua vita. Continua a lavorare sodo e vedrai che raggiungerai i tuoi obiettivi. Buona fortuna! Dott.ssa Klarida Rrapaj
Salve, essendo del medesimo orientamento del suo terapeuta, conosco i dati a favore della tecnica di esposizione e prevenzione risposta, che tra tutte elaborare tecnica più efficace per questo spettro di disturbi. D'altro canto, lei stesso afferma di aver già visto dei miglioramenti. Sappia che nel suo caso deve armarsi di pazienza e buona volontà, e aderire alla terapia riponendo fiducia e affidandosi al terapeuta. Solo così avrà risultati certi. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Gentile utente,
credo che ci siano diversi trattamenti possibili per questo genere di disturbo e che quello che ha scelto, a maggior ragione se l'efficacia si sta sentendo, sia adeguato a lei. Nel corso di un qualsiasi trattamento psicoterapico può accadere di aver timore che non sia il metodo giusto, proprio perché, lavorando bene, ci si trova a dover mettere in discussione quelle che fino a prima di cominciare erano le sue abitudini di pensare e di vivere: le stesse che l'hanno portata a soffrire. Può sembrare paradossale, ma talvolta è difficile trovarsi a proprio agio con un nuovo modo di guardare a sé stessi e al proprio problema, proprio perché è nuovo e sconosciuto. Questo non significa che sia sbagliato, anzi, spesso il cruccio sta proprio lì: nel continuare a perseguire la strada che si è intrapresa - per quanto spaventosa e fonte di dubbio - fidandosi del proprio terapeuta. Il consiglio più prezioso che mi viene da consigliarle, è quello di parlare di questi dubbi con il suo psicoterapeuta, facendo presente che le sta capitando di aver timore di sentirsi una cattiva persona: questo potrà aprire alla possibilità di un dialogo molto fecondo su se stessa e il suo problema e potrebbe portarla ad assumere nuove consapevolezze molto preziose. Mi sembra di capire che il lavoro che lei sta facendo in psicoterapia sia mirato alla gestione e al contenimento dei sintomi, per questo sta traendo già alcuni benefici. Ricordi che è importante, oltre a questo, provare ad accedere ad un livello più profondo che le consenta di comprendere da dove questo sintomo proviene, che cosa significa, perché si è instaurato, che cosa nasconde, come mai continua a mantenersi nel tempo: è questo infatti che le permetterà di accedere ad un livello di comprensione e di salute più profondo e completo.
Sperando di esserle stata utile, le porgo un caro saluto.
Cordialmente, Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Certamente, lei sta seguendo una strategia valida nel contesto della terapia cognitivo-comportamentale. Approvare i pensieri ossessivi è un modo di smitizzare e ridurre l'ansia associata. È normale sentirsi preoccupata riguardo a questo approccio, ma è importante ricordare che la sua intenzione è gestire il disturbo, non riflettere la sua vera natura. Prosegua con fiducia nel percorso terapeutico. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buonasera, l'ERP è una strategia riconosciuta all'interno dell'approccio del suo terapeuta. l'idea di base è interrompere il ciclo di ansia che alimenta le ossessioni, accettare i propri pensieri non implica accettare le azioni associate ad essi. è importante considerare che lei sta lavorando sulla gestione dei sintomi e non sulla loro natura se ha preoccupazioni legittime riguardo alla tecnica sarebbe giusto parlarne con il proprio terapeuta che sono convinto le darà le risposte che cerca. Cordiali saluti, DM
Buongiorno, congratulazioni per come sta procedendo il Suo percorso, vorrei rassicurarla sul fatto che dubbi, perplessità e un po' d'ansia naturalmente compaiono dal momento che sta abbandonando modalità di pensiero e strategie di comportamento ben conosciute per metterne in atto di nuove, che per questo, inizialmente appaiono meno rassicuranti. Inoltre il contenuto dei pensieri ossessivi non è legato alla sua disponibilità ad agirlo davvero, e il lavoro che sta facendo non modificherà in senso negativo la sua indole.
Buon proseguimento,
Cordiali Saluti Giorgio Manieri
Buongiorno,

ritengo sia importante che possa affidarsi completamente allo specialista scelto. Alla base del cambiamento in terapia vi è l'alleanza terapeutica. Chiedere ulteriori pareri potrebbe inquinare il setting terapeutico. Parli dei suoi dubbi in seduta, vedrà che le tematiche qui riportate potranno esser orientate ed accolte nel migliore dei modi.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buon giorno, parli di queste perplessità con il suo terapeuta. Avrete modo di chiarirvi sul senso delle tecniche utilizzate e di rafforzare la vostra alleanza di lavoro.
Cordiali saluti
Salve, la ringrazio per aver scritto. Accogliere i pensieri sconvenienti può risultare un lavoro faticoso ma la terapia si sta rivelando di aiuto proprio nel non caricare di significato il contenuto del pensiero stesso e del suo flusso.
Il suo terapeuta è sicuramente il riferimento con cui confrontarsi meglio al riguardo. Lieta che possa trovare sempre maggiore benessere, le porgo un cordiale saluto!
Buongiorno, la tecnica proposta dal collega è molto nota, utilizzata e suportata positivamente da un cospicuo numero di ricerche. La invito in ogni caso a esporre i suoi dubbi allo specialista da lei scelto al fine di chiarirvi e consolidare l'alleanza tra di voi.
Buonasera, ottimo che lei veda i risultati. La percezione che ha di sé e i dubbi che nutre in merito vanno discussi in terapia come aspetti dei suoi sintomi, più che come minaccia concreta. Cordiali saluti Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera,
i timori e i dubbi espressi fanno parte a tutti gli effetti della terapia stessa: le suggerisco pertanto di portarli in seduta per fare in modo che questi possano essere letti e affrontati assieme al suo terapeuta. La terapia è spesso complessa, anche quando, come nel suo caso, si intravedono dei risultati: continui in questo cammino e valorizzi tali progressi!
Un caro saluto,
dott.ssa Claudia Pitzalis
Salve, la paura che espone rientra nel percorso stesso di psicoterapia ed è legittima. Ogni esperto può utilizzare metodologie differenti purché sostenute scientificamente, e se la metodologia applicata è efficace man mano i risultati si paleseranno. Vi suggerisco di non tenere per voi questi dubbi e queste domande, ma di porle in modo diretto al collega che vi segue in modo da poter avere tutte le risposte e delucidazioni che vi porteranno ad avere maggiore serenità!
Buonasera, la tecnica dell'Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP), è comunemente utilizzata nella terapia cognitivo-comportamentale per trattare il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). L'idea alla base dell'ERP è esporre gradualmente la persona a situazioni temute o pensieri ossessivi, senza cedere alle compulsioni, permettendo così al cervello di apprendere nuove risposte e abituarsi a tali stimoli senza scatenare ansia e comportamenti rituali.
L'approvazione dei pensieri, anche se può sembrare controintuitiva, è un modo di interrompere il ciclo delle compulsioni e permettere al cervello di abituarsi gradualmente ai pensieri ansiosi senza reagire con ansia e paura. Questo non significa che tu realmente voglia fare del male a qualcuno, ma è un esercizio per ridurre il potere che questi pensieri hanno sulla tua ansia.
Se hai preoccupazioni riguardo a questa tecnica o dubbi sulla sua efficacia, è fondamentale discuterne apertamente con il tuo terapeuta. La comunicazione aperta ti permetterà di comprendere meglio il ragionamento dietro le strategie terapeutiche e di esprimere eventuali preoccupazioni che potresti avere. Lavora in collaborazione con il tuo terapeuta per adattare l'approccio alle tue esigenze in modo da ottenere pieno successo del trattamento.
Un caro saluto,
Dott. Moro
Salve gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione. In ogni tipo di psicoterapia, indipendentemente dal tipo di problematica presentata dal paziente o dall'approccio del terapeuta, la cosa fondamentale è cercare di condividere i propri vissuti e i propri pensieri, compresi alcuni dubbi o perplessità sul metodo o l'andamento del percorso. Condivida con il suo terapeuta i suoi dubbi, non potrà che ricavarne un effetto positivo. In ogni caso, per ogni eventuale approfondimento, sono a sua disposizione anche online, il primo colloquio è gratuito. Un caro saluto. Dott Mauro Terracciano
Gentile Utente, sicuramente è un buon segno che ci siano dei miglioramenti, indice del fatto che il lavoro che state facendo è funzionale per lei.
Quello che sta vivendo è un cambiamento, dove sta provando ad accogliere i pensieri spaventosi invece di rifuggirli.
Trovo molto comprensibile che l'idea di dare seguito a questi pensieri preoccupi, altrimenti fino ad ora la tendenza non sarebbe stata il cercare di placarli.
Quello che ci porta (dubbi sulla validità della tecnica e sul continuare con essa, preoccupazione di diventare una persona cattiva) comunque sono pensieri e in terapia si lavora con essi, perciò la cosa migliore che posso consigliare e di portarli in seduta con il collega, lì ci sarà senza dubbio occasione di ricevere spiegazioni e di accogliere le preoccupazioni.
Così facendo potrete valutare insieme che cosa fare, così come avete valutato in passato di provare con la tecnica di esposizione.
Spero di essere stato chiaro, qualora avesse altri dubbi o curiosità mi scriva pure in chat e approfondiremo.

Dottor Mauro Simonetti

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Buongiorno,
Una delle parti fondamentali della terapia, ancora più delle tecniche, è che il paziente si senta libero di esprimere i suoi pensieri al terapeuta. Ne parli con lui!
Dott. Marco Cenci

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