Buonasera a tutti, sono Valentina e ho 26 anni. Da 5 anni ho iniziato a soffrire di disturbi del t

1 risposte
Buonasera a tutti,
sono Valentina e ho 26 anni. Da 5 anni ho iniziato a soffrire di disturbi del tono dell’umore, inizialmente con attacchi di panico e ansia, proseguendo poi con una depressione che era stata definita dalla mia psicoterapeuta come maggiore (per la quale ho preso cymbalta, wellbutrin e lamictal con scarsi risultati).
Di tempo ne è passato ma sono sempre più convinta di non essere mai riuscita ad uscirne del tutto, ci sono semplicemente dei periodi nei quali riesco ad inserire il pilota automatico ed altri nei quali il solo pensiero di alzarmi dal letto è impossibile.
Al momento sono da qualche settimana in una delle fasi più spaventose che abbia mai vissuto, non riesco a ricordare il mio passato e discorsi fatti anche l’ora prima, ho un forte mal di schiena psicosomatico nella zona lombare e un mal di testa che pare isolarmi dal mondo circostante, per capirci ho la costante sensazione di sentirmi ubriaca nell’accezione peggiore del termine, non riesco a capire ciò che gli altri mi dicono o assimilarlo del tutto.
Ho la percezione di essere incapace alla vita, tutti parlano tra loro e riescono a creare un discorso dal niente, io a volte rimango per ore a fissare chat alle quali vorrei rispondere.
Inoltre sento il costante bisogno di giustificarmi e parlare di queste mie sensazioni con le persone che mi circondano e pian piano sento di starle allontanando (non scherzo se dico che lo faccio tutto il giorno).
Detto ciò non so veramente come andare avanti, ho paura che questa situazione non finirà mai e non so cosa fare al momento.

La mia ipersonnia mi turba perché esco da casa e mi addormento in continuazione, solitamente dopo la giornata lavorativa crollo…vorrei solo riuscire ad essere di nuovo serena, avete consigli?
Buonasera, allo stato attuale i sintomi che riferisce sono ascrivibili ad un quadro depressivo con sintomi somatici, ma ciò va valutato effettuando una raccolta anamnestica completa. A tal proposito, le consiglio di eseguire una visita psichiatrica con il/la suo/sua specialista curante oppure di chiedere un secondo parere, se preferisce. La terapia farmacologica può coadiuvare il percorso di psicoterapia e soprattutto deve essere rivalutata in base alla situazione clinica attuale. Non si lasci scoraggiare dal fatto che in passato non ha risposto alle terapie che ha menzionato, poichè esistono diverse alternative terapeutiche. Cordiali saluti

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