Buonasera a tutti Sono una ragazza di 29 anni Mamma di due bambine 4 e 2 anni , convivente da 8.
21
risposte
Buonasera a tutti
Sono una ragazza di 29 anni
Mamma di due bambine 4 e 2 anni , convivente da 8.
Da più o meno fine marzo non sto bene , ho avuto un attacco di panico notturno e da lì la mia vita è cambiata . Mi era capitato raramente negli ultimi 10 anni forse 3/4 volte . Da lì Ogni giorno ansia , sbalzi d umore , come se fossi caduta in un buco nero fatto di continui pensieri su pensieri di essere malata mentale o di avere qualcosa , Nel frattempo ho trovato lavoro 8 ore ( le bambine ho sempre avuto l aiuto dei miei genitori abitando sotto di me )perché si , fino a prima ho sempre pensato di stare a casa a fare la mamma fino a che godevo della disoccupazione. Da metà aprile frequento una psicologa una volta a settimana e ho anche avuto un colloquio con uno psichiatra dicendomi che è una ansia generalizzata e di curarmi se non voglio peggiorare ( così da esattamente 18 giorni sono in cura con citalopram abbinata a lorazepam prima di dormire ) il problema ora è che da inizio cura ho pensieri intrusivi o ossessivi mai avuti prima forse un po’ stremata dalla situazione e dal continuo pensare ( ho pensieri sul farmi del male , un angoscia tremenda , esempio se ora vedo un coltello mi fa una sensazione strana ) lo psichiatra dice che può esserci un peggioramento iniziale dei sintomi e che ci vuole almeno 1 mese e sopratutto dose giusta per vedere qualcosa perché sono un po’ a basso dosaggio ora non gli sembra aver senso cambiare cura così presto . La psicologa dice che segue persone con doc , disturbo bipolare , borderline e depresse e secondo lei non ho nulla di tutto questo ( perché io ho la convinzione di avere tutti questi disturbi con tante ricerche in internet e test ) può essere che ho avuto un forte stress generato in ansia , ma il mio timore è di non guarire più ( io faccio le cose che facevo prima , esco, mi curo , mi lavo , solo Con qualche voglia meno ) forse prima pensavo troppi agli altri e poco a me stessa
Sono una ragazza di 29 anni
Mamma di due bambine 4 e 2 anni , convivente da 8.
Da più o meno fine marzo non sto bene , ho avuto un attacco di panico notturno e da lì la mia vita è cambiata . Mi era capitato raramente negli ultimi 10 anni forse 3/4 volte . Da lì Ogni giorno ansia , sbalzi d umore , come se fossi caduta in un buco nero fatto di continui pensieri su pensieri di essere malata mentale o di avere qualcosa , Nel frattempo ho trovato lavoro 8 ore ( le bambine ho sempre avuto l aiuto dei miei genitori abitando sotto di me )perché si , fino a prima ho sempre pensato di stare a casa a fare la mamma fino a che godevo della disoccupazione. Da metà aprile frequento una psicologa una volta a settimana e ho anche avuto un colloquio con uno psichiatra dicendomi che è una ansia generalizzata e di curarmi se non voglio peggiorare ( così da esattamente 18 giorni sono in cura con citalopram abbinata a lorazepam prima di dormire ) il problema ora è che da inizio cura ho pensieri intrusivi o ossessivi mai avuti prima forse un po’ stremata dalla situazione e dal continuo pensare ( ho pensieri sul farmi del male , un angoscia tremenda , esempio se ora vedo un coltello mi fa una sensazione strana ) lo psichiatra dice che può esserci un peggioramento iniziale dei sintomi e che ci vuole almeno 1 mese e sopratutto dose giusta per vedere qualcosa perché sono un po’ a basso dosaggio ora non gli sembra aver senso cambiare cura così presto . La psicologa dice che segue persone con doc , disturbo bipolare , borderline e depresse e secondo lei non ho nulla di tutto questo ( perché io ho la convinzione di avere tutti questi disturbi con tante ricerche in internet e test ) può essere che ho avuto un forte stress generato in ansia , ma il mio timore è di non guarire più ( io faccio le cose che facevo prima , esco, mi curo , mi lavo , solo Con qualche voglia meno ) forse prima pensavo troppi agli altri e poco a me stessa
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Carissima, sicuramente l'aumento dei pensieri intrusivi e ansiosi non è da sottovalutare, ma se le collega non ravisa sintomi inquadrabili in uno stato patologico possiamo essere tranquilli di essere in una situazione che possa essere gestita. I farmaci sicuramente l'aiuteranno nel medio e lungo termine. Mi soffermerei invece sulla sua ultima riflessione che mi sembra una rivelazione che forse l'ha portata a guardare con occhi nuovi la sua vita. Non è insolito che una donna che prenda la maternità come compito principale si senta un pò svuotata dalla continua preoccupazione per le necessità altrui senza concedersi del tempo per sè e soprattutto l'attenzione alle proprie necessità. forse, ora che i suoi figli sono un pò più grandi, sente nuovamente il desiderio di una crescita personale e questo la mette in crisi rispetto alle scelte precedenti? Forse è il momento giusto per fermarsi a riflettere su un nuovo equilibrio che dia il giusto spazio a sè e alla sua famiglia.
Spero di essere stata utile, resto a disposizione
Francesca Cilento
Spero di essere stata utile, resto a disposizione
Francesca Cilento
Buonasera,
credo che Lei sia nella giusta direzione! Si sta facendo aiutare da dei professionisti validi che la supporteranno in questo momento di evoluzione della sua vita, nel quale Lei ha deciso di riposizionarsi al centro!
Dott. Tiziano Grosso
credo che Lei sia nella giusta direzione! Si sta facendo aiutare da dei professionisti validi che la supporteranno in questo momento di evoluzione della sua vita, nel quale Lei ha deciso di riposizionarsi al centro!
Dott. Tiziano Grosso
Salve, mi fiderei degli specialisti che lei ha scelto e cercherei di affidarmi ai loro consigli, da lontano non posso che condividere con loro quanto detto. forza
Ciao mi dispiace tantissimo per questa situazione che stai vivendo. Sicuramente mi permetterei di dirti di smettere immediatamente di fare test online e far diventare un pensiero una ossessione. Cerca di frequentare ambienti positivi, di fare del movimento fisico di tipo ludico o sportivo. Coraggio e segui gli specialisti tenendo un contatto con loro aggiornato con i tuoi sentimenti e le tue emozioni. Se dovessero servirti un confronto mi trovi disponibile.
Prenota subito una visita online: Consulenza online - 55 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Gentile utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Mi arriva una profonda angoscia leggendo le sue parole. Immagino quanto sia faticoso. Si riconosca di essere stata brava a trovare un lavoro e di aver attivato risorse professionali in un momento così delicato per lei. Non conosco la sua storia, ma mi chiedo: forse il suo corpo le fa mancare il respiro proprio ora che inizia a pensare a sè stessa per la prima volta?
Continui i percorsi che ha attivato e si senta libera di poter esprimere e condividere le sue preoccupazioni, dubbi e paure con la sua psicologa.
Un caro saluto,
Dott.ssa Genoveffa Del Giudice
Continui i percorsi che ha attivato e si senta libera di poter esprimere e condividere le sue preoccupazioni, dubbi e paure con la sua psicologa.
Un caro saluto,
Dott.ssa Genoveffa Del Giudice
Gentilissima, comprendo la sua situazione. Purtroppo spesso per sentire i benefici dei trattamenti da lei intrapresi bisogna provare ad affidarsi ai professionisti. Affidarsi però non significa non porre domande, loro le hanno dato la loro valutazione e proposto (immagino) degli interventi. Provi, continuando a far riferimento a loro, a seguire il suo percorso evitando più possibile di far ricorso ad internet per le auto diagnosi. Questo comportamento purtroppo nella maggior parte dei casi non fa altro che aumentare le preoccupazioni e confonde ulteriormente le sue idee. le auguro un grande in bocca al lupo! Dr.ssa Caterina Testa
Cara ragazza,
è stata molto coraggiosa ad intraprendere questo percorso dove riceve sia supporto farmacologico, sia psicologico. Per il farmaco citalopram, come sicuramente le avrà detto il suo psichiatra, ci vuole tempo per iniziare a trarne beneficio.
Per quanto riguarda la diagnosi sicuramente è bene conoscere l'etichetta diagnostica ma le assicuro che è molto più importante ai fini di un trattamento corretto comprendere il suo funzionamento, su cui sicuramente il suo psicologo si sta concentrando. Potrebbe effettivamente presentare tratti ossessivi, spesso presenti in molte persone con disturbo d'ansia ma ciò non cambierebbe molto in termini di intervento.
Segua il suo percorso e sia dia del tempo.
Se proprio dopo 6/7 mesi non dovesse aver tratto beneficio allora potrà pensare di valutare un cambiamento.
Resto a disposizione.
Cordiali saluti
Dott. Vita
è stata molto coraggiosa ad intraprendere questo percorso dove riceve sia supporto farmacologico, sia psicologico. Per il farmaco citalopram, come sicuramente le avrà detto il suo psichiatra, ci vuole tempo per iniziare a trarne beneficio.
Per quanto riguarda la diagnosi sicuramente è bene conoscere l'etichetta diagnostica ma le assicuro che è molto più importante ai fini di un trattamento corretto comprendere il suo funzionamento, su cui sicuramente il suo psicologo si sta concentrando. Potrebbe effettivamente presentare tratti ossessivi, spesso presenti in molte persone con disturbo d'ansia ma ciò non cambierebbe molto in termini di intervento.
Segua il suo percorso e sia dia del tempo.
Se proprio dopo 6/7 mesi non dovesse aver tratto beneficio allora potrà pensare di valutare un cambiamento.
Resto a disposizione.
Cordiali saluti
Dott. Vita
Buongiorno, mi spiace per le difficoltà che sta incontrando e comprendo l'angoscia che sta vivendo. Sicuramente ha preso la scelta migliore iniziando a prendersi cura di lei e intraprendendo sia il percorso psicologico sia farmacologico; l'abbinamento di questi due tipi di trattamento porta a miglior esiti nella maggior parte dei casi. Le consiglio di affidarsi ai professionisti e, soprattutto, di darsi del tempo affinché questi possano dare i loro frutti avendo iniziato solo da poco.
Rimango a sua disposizione.
Dott.ssa Alessia Lazzaretto
Rimango a sua disposizione.
Dott.ssa Alessia Lazzaretto
Grazie per aver condiviso la tua esperienza. Capisco quanto possa essere difficile e spaventoso affrontare questi sintomi. Vorrei offrirti qualche riflessione e suggerimento che potrebbero aiutarti.
Tempo e Pazienza: È importante ricordare che il trattamento con farmaci come il citalopram richiede tempo per mostrare i suoi effetti positivi. Gli effetti collaterali iniziali, inclusi i pensieri intrusivi, sono comuni ma tendono a diminuire con il tempo. Cerca di essere paziente e di dare al trattamento il tempo necessario per funzionare.
Supporto Psicologico: Continuare la terapia con la tua psicologa è fondamentale. Può aiutarti a sviluppare strategie per gestire l'ansia e i pensieri intrusivi. La psicologa può anche aiutarti a elaborare eventuali traumi o stress che potrebbero aver contribuito alla tua situazione attuale.
Comunicazione Aperta: Mantieni una comunicazione aperta con il tuo psichiatra. Se i pensieri intrusivi diventano troppo difficili da gestire o se noti qualsiasi peggioramento significativo, non esitare a riferirlo. Il dosaggio del farmaco potrebbe essere aggiustato in base alle tue esigenze.
Stile di Vita e Supporto Sociale: Cerca di mantenere uno stile di vita sano. Dormire bene, mangiare equilibrato e fare esercizio fisico possono aiutare molto nella gestione dell'ansia. Non esitare a chiedere supporto ai tuoi cari. Parlare con amici o familiari di ciò che stai passando può alleviare il peso e farti sentire meno sola.
Evitare Autodiagnosi Online: Fare ricerche su internet può spesso aumentare l'ansia e portare a conclusioni errate. Affidati ai professionisti che ti stanno seguendo e evita di diagnosticarti da sola basandoti su ciò che leggi online.
Focalizzarsi su Te Stessa: Come hai detto, hai dedicato molto tempo agli altri e poco a te stessa. Questo è il momento di prenderti cura di te. Trova attività che ti piacciono e che ti rilassano. Ritagliati del tempo per fare cose che ti fanno sentire bene.
Pensieri Intrusivi: È comune che l'ansia possa causare pensieri intrusivi. Ricorda che avere un pensiero non significa volerlo mettere in atto. I pensieri intrusivi possono essere gestiti con tecniche di mindfulness e terapia cognitivo-comportamentale.
È un percorso impegnativo, ma con il giusto supporto e trattamento, ci sono buone probabilità di miglioramento. Non esitare a cercare aiuto e supporto quando ne hai bisogno. Sei forte e hai già fatto grandi passi verso la tua guarigione.
Ti auguro il meglio nel tuo percorso di guarigione. Se hai altre domande o hai bisogno di ulteriori informazioni, non esitare a chiedere.
Tempo e Pazienza: È importante ricordare che il trattamento con farmaci come il citalopram richiede tempo per mostrare i suoi effetti positivi. Gli effetti collaterali iniziali, inclusi i pensieri intrusivi, sono comuni ma tendono a diminuire con il tempo. Cerca di essere paziente e di dare al trattamento il tempo necessario per funzionare.
Supporto Psicologico: Continuare la terapia con la tua psicologa è fondamentale. Può aiutarti a sviluppare strategie per gestire l'ansia e i pensieri intrusivi. La psicologa può anche aiutarti a elaborare eventuali traumi o stress che potrebbero aver contribuito alla tua situazione attuale.
Comunicazione Aperta: Mantieni una comunicazione aperta con il tuo psichiatra. Se i pensieri intrusivi diventano troppo difficili da gestire o se noti qualsiasi peggioramento significativo, non esitare a riferirlo. Il dosaggio del farmaco potrebbe essere aggiustato in base alle tue esigenze.
Stile di Vita e Supporto Sociale: Cerca di mantenere uno stile di vita sano. Dormire bene, mangiare equilibrato e fare esercizio fisico possono aiutare molto nella gestione dell'ansia. Non esitare a chiedere supporto ai tuoi cari. Parlare con amici o familiari di ciò che stai passando può alleviare il peso e farti sentire meno sola.
Evitare Autodiagnosi Online: Fare ricerche su internet può spesso aumentare l'ansia e portare a conclusioni errate. Affidati ai professionisti che ti stanno seguendo e evita di diagnosticarti da sola basandoti su ciò che leggi online.
Focalizzarsi su Te Stessa: Come hai detto, hai dedicato molto tempo agli altri e poco a te stessa. Questo è il momento di prenderti cura di te. Trova attività che ti piacciono e che ti rilassano. Ritagliati del tempo per fare cose che ti fanno sentire bene.
Pensieri Intrusivi: È comune che l'ansia possa causare pensieri intrusivi. Ricorda che avere un pensiero non significa volerlo mettere in atto. I pensieri intrusivi possono essere gestiti con tecniche di mindfulness e terapia cognitivo-comportamentale.
È un percorso impegnativo, ma con il giusto supporto e trattamento, ci sono buone probabilità di miglioramento. Non esitare a cercare aiuto e supporto quando ne hai bisogno. Sei forte e hai già fatto grandi passi verso la tua guarigione.
Ti auguro il meglio nel tuo percorso di guarigione. Se hai altre domande o hai bisogno di ulteriori informazioni, non esitare a chiedere.
Buongiorno caro utente, la ringrazio per la condivisione.
Purtroppo spesso per sentire i benefici dei trattamenti da lei intrapresi bisogna provare ad affidarsi ai professionisti. Affidarsi però non significa non porre domande, loro le hanno dato la loro valutazione e proposto degli interventi. Mi soffermerei invece sulla sua ultima riflessione che mi sembra una rivelazione che forse l'ha portata a guardare con occhi nuovi la sua vita. Non è insolito che una donna che prenda la maternità come compito principale si senta un pò svuotata dalla continua preoccupazione per le necessità altrui senza concedersi del tempo per sè e soprattutto l'attenzione alle proprie necessità. È un percorso impegnativo, ma con il giusto supporto e trattamento, ci sono buone probabilità di miglioramento. Non esitare a cercare aiuto e supporto quando ne hai bisogno. Sei forte e hai già fatto grandi passi verso la tua guarigione. In bocca al lupo.
Purtroppo spesso per sentire i benefici dei trattamenti da lei intrapresi bisogna provare ad affidarsi ai professionisti. Affidarsi però non significa non porre domande, loro le hanno dato la loro valutazione e proposto degli interventi. Mi soffermerei invece sulla sua ultima riflessione che mi sembra una rivelazione che forse l'ha portata a guardare con occhi nuovi la sua vita. Non è insolito che una donna che prenda la maternità come compito principale si senta un pò svuotata dalla continua preoccupazione per le necessità altrui senza concedersi del tempo per sè e soprattutto l'attenzione alle proprie necessità. È un percorso impegnativo, ma con il giusto supporto e trattamento, ci sono buone probabilità di miglioramento. Non esitare a cercare aiuto e supporto quando ne hai bisogno. Sei forte e hai già fatto grandi passi verso la tua guarigione. In bocca al lupo.
Salve, diciamo che lei essendosi già rivolta a specialisti direi di dare loro fiducia soprattutto magari promuovere, se non è già in atto, una collaborazione fra loro in modo da vedere le cose da tutte le angolazioni e che vada al meglio per lei, se poi continua a sentirsi così le suggerisco di esprimere sempre i suoi dubbi ad entrambi i professionisti per essere aiutata al meglio
saluti Dottoressa Giovanna
saluti Dottoressa Giovanna
Buongiorno, come da risposta dei professionisti che la stanno seguendo, in questa fase iniziale è importante dare tempo ai farmaci e al processo terapeutico di fare il proprio corso, anzi è fondamentale condividere ogni elemento (dichiaratamente utile o anche apparentemente ininfluente) con la psicologa e lo psichiatra, anche dubbi e perplessità, stimolando il raccordo tra i due esperti e continuando attivamente il lavoro analitico a partire dai dati riportati.
Cordiali saluti, dott. Vittorio Mangiameli
Cordiali saluti, dott. Vittorio Mangiameli
Buonasera, immagino che non sia facile questo vissuto per lei e grazie di averlo condiviso. Se persiste il suo disagio parlarne con il suo psichiatra e psicologa di riferimento è preferibile. Sarebbe importante per comprendere meglio il suo stato ansioso e le sue preoccupazioni, approfondire la sua storia di vita, fare un'adeguata anamnesi, una storia del sintomo, identificare le credenze che rinforzano un disagio, per poi concordare insieme durante la terapia un certo intervento psicologico e porsi degli obiettivi.
Un caro saluto, Dott.ssa Benedetta Venturini.
Un caro saluto, Dott.ssa Benedetta Venturini.
Gentile, percepisco il suo malessere e lo comprendo. Essere mamma di due bambine così piccole e lavorare contemporaneamente è senza dubbio impegnativo. A volte il sovraccarico fisico ed emotivo diventa impattante nella vita quotidiana, lo stress trova subito terreno fertile. È positivo che si sia affidata a dei professionisti, questo significa che si sta prendendo cura di se stessa. La invito a continuare il percorso intrapreso, a comunicare le sue emozioni e il suo stato d'animo. Abbia fiducia e si dia tempo. Non è importante ricevere un’etichetta diagnostica, su Internet si trovano le informazioni più disparate che possono generare angoscia e acuire stress e preoccupazioni, considerando, inoltre, che la gran parte dei dati che si trova in rete è erronea. Abbia fiducia e si dia tempo. Ad ogni modo, resto a disposizione per colloqui di supporto psicologico online. Un caro saluto. Dott.ssa Palmas
Buongiorno, molto onestamente credo che possa provare a fare una psicoterapia sistemico-relazionale e poi valutare la necessità di eventuali farmaci. Lei si sente malata? Perché ha bisogno di esserlo?
Credo che le sue risorse personali possano essere esplorare anche sotto altri punti di vista, il sintomo ha sempre un perché, un attacco di panico arriva di notte apparentemente senza motivo e all'improvviso in realtà c'è qualcosa nella sua storia che la tiene preoccupata. È una giovane mamma con tante responsabilità, ma anche una compagna , una donna, una figlia, riesce ad integrare tutti questi ruoli o qualcuno le dà più peso di altri. ?
La invito a continuare con la sua psicologa se si trova bene.
Credo che le sue risorse personali possano essere esplorare anche sotto altri punti di vista, il sintomo ha sempre un perché, un attacco di panico arriva di notte apparentemente senza motivo e all'improvviso in realtà c'è qualcosa nella sua storia che la tiene preoccupata. È una giovane mamma con tante responsabilità, ma anche una compagna , una donna, una figlia, riesce ad integrare tutti questi ruoli o qualcuno le dà più peso di altri. ?
La invito a continuare con la sua psicologa se si trova bene.
Buonasera, mi dispiace molto per la situazione che sta affrontando. Le consiglio di non cercare informazioni su internet, in quanto molto spesso possono amplificare lo stress a cui già siamo sottoposti, inoltre una ricerca su internet non può darle una diagnosi, in quanto ci sono numerose informazioni che il professionista raccoglie durante le sedute e una ricerca magari le da anche informazioni errate. Ha mai provato alcune tecniche della Mindfulness per riuscire a calmare l'ansia? O se è mai stato indagato in profondità il motivo per il quale ha avuto questo attacco di panico che le ha portato a queste conseguenze.
Non abbia paura di non guarire, il percorso psicologico è lungo e purtroppo non si vedono subito i risultati, anzi all'inizio sembra anche peggiorare ma una volta affrontate le situazioni di difficoltà all'interno della nostra vita, è tutto in discesa.
Se hai altre domande o hai bisogno di ulteriori informazioni, non esitare a chiedere.
Non abbia paura di non guarire, il percorso psicologico è lungo e purtroppo non si vedono subito i risultati, anzi all'inizio sembra anche peggiorare ma una volta affrontate le situazioni di difficoltà all'interno della nostra vita, è tutto in discesa.
Se hai altre domande o hai bisogno di ulteriori informazioni, non esitare a chiedere.
Buongiorno, mi dspiace per la situazione che sta affrontando. Il suo racconto però fa comprendere che ha intrapreso la giusta direzione, segua i professionisti che ha scelto affidandosi e condividendo con loro i suoi pensieri e le sue osservazioni. Le faccio un grande in bocca lupo! Dott.ssa Virginia Mancori
Buongiorno Signora la rassicuro dicendole che sta seguendo la strada giusta insieme ai colleghi.. Forse nel seguire giustamente la sua famiglia ha un po’ perso se stessa.. cerchi di ritagliarsi dei momenti per lei dove poter ricercare la bellezza…riempire i vuoti respirare e rallentare un momento tutto suo.
Per qualsiasi domanda rimango a disposizione.
Dr.ssa Versari Debora.
Per qualsiasi domanda rimango a disposizione.
Dr.ssa Versari Debora.
Mi dispiace molto per il periodo difficile che stai attraversando. Hai fatto passi importanti nel cercare aiuto, sia iniziando un percorso con una psicologa che consultando uno psichiatra. È comprensibile che i nuovi sintomi e i pensieri intrusivi ti preoccupino, soprattutto se non li avevi mai sperimentati prima.
È comune che, all'inizio di una terapia farmacologica come il citalopram, possano verificarsi effetti collaterali o un temporaneo peggioramento dei sintomi. Questi effetti di solito si attenuano con il tempo, ma è fondamentale che tu comunichi apertamente con il tuo psichiatra riguardo a ciò che stai provando. In questo modo, potrà valutare se è necessario adattare la terapia o fornire ulteriori supporti.
La tua psicologa può essere una risorsa preziosa per affrontare questi pensieri e gestire l'ansia. Condividi con lei tutte le tue preoccupazioni e timori. Il fatto che tu stia continuando a svolgere le tue attività quotidiane, anche se con meno entusiasmo, è un segnale positivo. Potrebbe essere utile esplorare strategie per focalizzarti su te stessa e sul tuo benessere, magari dedicando del tempo a attività che ti piacciono e ti rilassano.
È naturale avere paura di non guarire, ma con il giusto supporto e un po' di pazienza, è possibile superare questa fase. Evita di fare autodiagnosi tramite internet, poiché può aumentare l'ansia e la confusione. Affidati ai professionisti che ti stanno seguendo, e non esitare a esprimere qualsiasi dubbio o domanda tu possa avere.
Ricorda che non sei sola in questo percorso e che chiedere aiuto è un segno di forza. Continua a prenderti cura di te stessa e a cercare il sostegno di cui hai bisogno.
È comune che, all'inizio di una terapia farmacologica come il citalopram, possano verificarsi effetti collaterali o un temporaneo peggioramento dei sintomi. Questi effetti di solito si attenuano con il tempo, ma è fondamentale che tu comunichi apertamente con il tuo psichiatra riguardo a ciò che stai provando. In questo modo, potrà valutare se è necessario adattare la terapia o fornire ulteriori supporti.
La tua psicologa può essere una risorsa preziosa per affrontare questi pensieri e gestire l'ansia. Condividi con lei tutte le tue preoccupazioni e timori. Il fatto che tu stia continuando a svolgere le tue attività quotidiane, anche se con meno entusiasmo, è un segnale positivo. Potrebbe essere utile esplorare strategie per focalizzarti su te stessa e sul tuo benessere, magari dedicando del tempo a attività che ti piacciono e ti rilassano.
È naturale avere paura di non guarire, ma con il giusto supporto e un po' di pazienza, è possibile superare questa fase. Evita di fare autodiagnosi tramite internet, poiché può aumentare l'ansia e la confusione. Affidati ai professionisti che ti stanno seguendo, e non esitare a esprimere qualsiasi dubbio o domanda tu possa avere.
Ricorda che non sei sola in questo percorso e che chiedere aiuto è un segno di forza. Continua a prenderti cura di te stessa e a cercare il sostegno di cui hai bisogno.
Gentile utente,
la situazione che descrive sembra davvero difficile da affrontare e capisco la sua difficoltà. È già un grande passo quello di essersi rivolta a uno psichiatra e a una psicologa: questo dimostra forza e determinazione nel voler migliorare il suo benessere.
Per quanto riguarda la terapia farmacologica, non essendo medico, non posso esprimermi in merito. Tuttavia, è importante che continui a fidarsi del professionista che la sta seguendo e che gli riporti sempre con chiarezza come si sente, soprattutto se nota un peggioramento dei sintomi. Questo aiuterà il medico a monitorare meglio la situazione e a fare eventuali aggiustamenti, se necessario.
È altrettanto fondamentale proseguire il percorso psicologico che ha già iniziato. La psicoterapia può rappresentare uno spazio sicuro dove affrontare e gestire sia l’ansia sia i pensieri intrusivi che sta sperimentando. È importante anche sapere che, se mai dovesse sentirsi sopraffatta o avvertire il desiderio di compiere gesti autolesivi, è fondamentale parlarne subito con il suo medico, la psicologa o un familiare di fiducia.
Ci tengo a sottolineare che i sintomi che sta vivendo non sono eterni. Lei sta già facendo tanto per affrontare la situazione, ed è proprio grazie a questo impegno che, con il tempo, i miglioramenti arriveranno. Le consiglierei di coltivare fiducia nel percorso che ha intrapreso, cercando di non abbattersi, anche nei momenti più difficili.
Un ultimo consiglio: cerchi, per quanto possibile, di ritagliarsi dei momenti per sé stessa, anche brevi, durante la giornata. Piccoli gesti di cura verso sé stessa possono aiutarla a sentirsi più forte e centrata.
Le auguro di cuore di trovare presto sollievo e serenità,
dott.ssa Marianna Mansueto
la situazione che descrive sembra davvero difficile da affrontare e capisco la sua difficoltà. È già un grande passo quello di essersi rivolta a uno psichiatra e a una psicologa: questo dimostra forza e determinazione nel voler migliorare il suo benessere.
Per quanto riguarda la terapia farmacologica, non essendo medico, non posso esprimermi in merito. Tuttavia, è importante che continui a fidarsi del professionista che la sta seguendo e che gli riporti sempre con chiarezza come si sente, soprattutto se nota un peggioramento dei sintomi. Questo aiuterà il medico a monitorare meglio la situazione e a fare eventuali aggiustamenti, se necessario.
È altrettanto fondamentale proseguire il percorso psicologico che ha già iniziato. La psicoterapia può rappresentare uno spazio sicuro dove affrontare e gestire sia l’ansia sia i pensieri intrusivi che sta sperimentando. È importante anche sapere che, se mai dovesse sentirsi sopraffatta o avvertire il desiderio di compiere gesti autolesivi, è fondamentale parlarne subito con il suo medico, la psicologa o un familiare di fiducia.
Ci tengo a sottolineare che i sintomi che sta vivendo non sono eterni. Lei sta già facendo tanto per affrontare la situazione, ed è proprio grazie a questo impegno che, con il tempo, i miglioramenti arriveranno. Le consiglierei di coltivare fiducia nel percorso che ha intrapreso, cercando di non abbattersi, anche nei momenti più difficili.
Un ultimo consiglio: cerchi, per quanto possibile, di ritagliarsi dei momenti per sé stessa, anche brevi, durante la giornata. Piccoli gesti di cura verso sé stessa possono aiutarla a sentirsi più forte e centrata.
Le auguro di cuore di trovare presto sollievo e serenità,
dott.ssa Marianna Mansueto
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.