Buonasera a tutti, sono qui per esporvi quello che per me sta diventando un grande problema. Io sono
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Buonasera a tutti, sono qui per esporvi quello che per me sta diventando un grande problema. Io sono una ragazza di 27 anni e sono fidanzata con quello che è il mio ragazzo da circa 5 anni. Allora, cominciamo dal principio. Io mi porto dietro una situazione familiare non leggerissima, che vuoi o non vuoi mi ha portata ad avere un carattere e mentalità diversi, rispetto magari ad altre ragazze e ragazzi della mia età. Io sono cresciuta con i miei zii, senza genitori, e mia zia in particolare per la me bambina era diventata come un punto di riferimento. Sono una ragazza timida, insicura di se stessa, matura su molte cose, ma meno su altre. Sono una ragazza anche intelligente mi dicono in molti, sensibile, sempre spesso titubante e incerta, ancora in fase di costruzione della vera me (sto infatti seguendo da pochi mesi un percorso di psicoterapia, per aiutarmi). Sono anche una persona empatica e se posso cerco sempre di evitare che gli altri possano stare male a causa mia, e attualmente ho solo due amiche serie, ho difficoltà nello stringere rapporti. Spero di essere riuscita a mostrarvi bene o male un quadro generale di me stessa, così da rendervi più chiaro quello che dirò adesso.
Come ho detto inizialmente sto con questo ragazzo da circa 5 anni, i primi 3 anni e mezzo circa sono andati bene, tutto perfetto più o meno, qualche litigata ogni tanto, qualche considerazione, ma nulla di eccessivo. Da un annetto a questa parte invece, più o meno, la situazione è leggermente cambiata. Forse sbaglio io a renderlo troppo partecipe delle cose che succedono in casa mia e a me in generale, ma ultimamente si è messo a criticare non solo alcune mie scelte e modalità, ma anche quelle del resto della mia famiglia, in particolare mia zia. Quasi ogni volta che mi capita di dire "mia zia oggi ha fatto così per risolvere quello che ti dicevo ieri" e lui puntualmente mi risponde "mi sembra che tua zia faccia solo ca##ate" o frasi del genere, che comunque a prescindere vanno a degradare quello che fa lei. Giusto pochissime volte mi capita di sentirgli dire che mia zia ha fatto la scelta giusta a fare una determinata cosa. Ma questo adesso è il male minore, però una cosa che mi infastidisce, perchè comunque mia zia è una persona adulta che vuoi o no, nella vita ha svolto un lavoro importante, che nonostante i suoi mille problemi ha raggiunto la laurea, si è realizzata professionalmente e si realizza ogni singolo giorno della sua vita. E' una persona intelligente ed estremamente dinamica.
Comunque, a parte ciò, come dicevo è un periodo che le sue critiche nei miei confronti stanno aumentando sempre di più. Ogni scusa è buona per ricordarmi sempre le stesse cose. L'apice, però, lo abbiamo raggiunto circa due settimane fa, verso la fine della prima settimana di ottobre. Per una certa situazione ci siamo ritrovati a confrontarci al telefono per cercare insieme di trovare una escamotage, all'inizio tranquillamente, ma dopo un po' la situazione ha iniziato a degenerare ed io mi sono ritrovata ad alzare di tanto il tono della voce, cosa che cerco sempre di evitare perchè non sopporto quando si urla, fino a quando stremata ed esausta gli ho chiesto se potessimo riprendere a parlarne il giorno dopo, perchè in quel momento volevo solo staccare e riposare la testa. A quel punto lui mi ha detto di sì, e che però forse prima o poi avremmo dovuto iniziare a prendere in considerazione l'idea di staccare per un po' tra di noi, prenderci una pausa. Io gli ho detto di sì, che ero d'accordo e poi abbiamo chiuso. Per qualche giorno poi non ci siamo sentiti, nè messaggi, chiamate o altro, zero assoluto. Finchè circa quattro giorni dopo mi sono decisa io a scrivergli, per cercare un chiarimento e di parlare un attimo di quello che ci eravamo detti...ok tutto, ma quei giorni senza sentirlo li avevo vissuti male, forse più che altro avevo preso male il modo in cui ci eravamo salutati, non so, solo una mia idea. Comunque, lui mi risponde e concordiamo poi quando vederci. Ci vediamo e parliamo. Lui mi ha detto che di me non sopporta il mio essere troppo buona, dice che dovrei essere un pò più stronza, perchè secondo lui il resto del mondo è stronzo e quindi per non farmi fottere e sopraffare dagli altri dovrei diventare stronza anche io, meno sensibile ed empatica verso gli altri. Mi ha detto anche che secondo lui sono troppo dipendente da mia zia, e che secondo lui il giorno che non ci sarà più mia zia io non sarò in grado di camminare con le mie gambe, soprattutto dal momento che all'infuori di lei non ho altri parenti e che tanto anche le amiche un domani non ci saranno più perchè il destino di noi esseri umani in età adulta è quello di essere soli. Poi mi ha detto che non sono in grado di gestire bene i problemi, perchè mi faccio sempre condizionare da mia zia e sempre secondo lui, la maggior parte delle volte mando avanti lei per fare certe pratiche (commercialista, banca, notaio, assemblee, pagamento di bollette...). Io non mando avanti lei, semplicemente la casa è la sua e non è che posso andare e dirle "eh ma tu non capisci un ca##o, queste cose non le sai fare" e prendere io le redini così senza nemmeno curarmi delle sue scelte e desideri. In base a questo mio atteggiamento lui dice che sono debole e passiva, io invece lo chiamo rispetto. Rispetto verso qualcuno che quella casa in cui viviamo, se la sono sudata con il lavoro lei e mio zio. Dice che dovrei iniziare ad intromettermi io in queste cose, perchè lei inizia ad essere anziana e quindi certe cose devo iniziare a farle io, sennò poi non ci saprò nuotare in tutte le pratiche, perchè a quanto pare sono troppo scema per capire come pagare un bollettino o come chiedere un 730 al commercialista. Non serve che mi alleno per queste cose, e secondo me questa sua pretesa che io tolga le redini a lei perchè io devo imparare mi sembra troppo pretenziosa, mentre per lui è un mio atteggiamento di passività. Come allo stesso modo sono passiva quando si tratta di dover prendere delle decisioni, lui ritiene che non ho mai una opinione mia e che devo sempre aspettare che qualcuno si muova per me, che mi faccio trainare. Ma questo non è vero, semplicemente io dico la mia, lui dice la sua (o chiunque altro) e a quel punto si decide insieme cosa fare, dove andare. Ma non vuol dire essere passivi, vuol dire decidere insieme. Poi se sbaglio correggetemi voi, ma io non mi sento di essere proprio quello che ha descritto lui.
Comunque, io più o meno ho finito, diciamo il grosso è questo. Adesso siamo rimasti che ci diamo qualche mese di tempo e poi vediamo...lui ha detto "eh poi bisogna vedere se cambi carattere". E' una cosa che mi ha dato alquanto fastidio, soprattutto perchè anche io ho detto delle cose che non mi vanno bene di lui, invece qui pare che l'unica persona a dover cambiare sono io. Scusate il lunghissimo papiro che ho scritto, ma le cose da dire erano molte. Principalmente vi ho scritto per chiedervi un parere...intanto siccome già immagino, già vi dico che di fare terapia di coppia non se ne parla, non è assolutamente il tempo e nemmeno il tipo. Io vi chiedo un parere su quello che secondo voi dovrei fare. Perchè da una parte la testa mi dice di mandarlo a quel paese, mentre il cuore no, perchè vuoi o non vuoi stiamo insieme da tanto ed io gli voglio bene. Non so proprio quello che devo fare, sono veramente angosciata. Su alcune cose posso anche lavorarci, ma su altre credo sia impossibile.
Grazie a tutti quelli che mi risponderanno, vi prego ma ho davvero bisogno del vostro aiuto
Come ho detto inizialmente sto con questo ragazzo da circa 5 anni, i primi 3 anni e mezzo circa sono andati bene, tutto perfetto più o meno, qualche litigata ogni tanto, qualche considerazione, ma nulla di eccessivo. Da un annetto a questa parte invece, più o meno, la situazione è leggermente cambiata. Forse sbaglio io a renderlo troppo partecipe delle cose che succedono in casa mia e a me in generale, ma ultimamente si è messo a criticare non solo alcune mie scelte e modalità, ma anche quelle del resto della mia famiglia, in particolare mia zia. Quasi ogni volta che mi capita di dire "mia zia oggi ha fatto così per risolvere quello che ti dicevo ieri" e lui puntualmente mi risponde "mi sembra che tua zia faccia solo ca##ate" o frasi del genere, che comunque a prescindere vanno a degradare quello che fa lei. Giusto pochissime volte mi capita di sentirgli dire che mia zia ha fatto la scelta giusta a fare una determinata cosa. Ma questo adesso è il male minore, però una cosa che mi infastidisce, perchè comunque mia zia è una persona adulta che vuoi o no, nella vita ha svolto un lavoro importante, che nonostante i suoi mille problemi ha raggiunto la laurea, si è realizzata professionalmente e si realizza ogni singolo giorno della sua vita. E' una persona intelligente ed estremamente dinamica.
Comunque, a parte ciò, come dicevo è un periodo che le sue critiche nei miei confronti stanno aumentando sempre di più. Ogni scusa è buona per ricordarmi sempre le stesse cose. L'apice, però, lo abbiamo raggiunto circa due settimane fa, verso la fine della prima settimana di ottobre. Per una certa situazione ci siamo ritrovati a confrontarci al telefono per cercare insieme di trovare una escamotage, all'inizio tranquillamente, ma dopo un po' la situazione ha iniziato a degenerare ed io mi sono ritrovata ad alzare di tanto il tono della voce, cosa che cerco sempre di evitare perchè non sopporto quando si urla, fino a quando stremata ed esausta gli ho chiesto se potessimo riprendere a parlarne il giorno dopo, perchè in quel momento volevo solo staccare e riposare la testa. A quel punto lui mi ha detto di sì, e che però forse prima o poi avremmo dovuto iniziare a prendere in considerazione l'idea di staccare per un po' tra di noi, prenderci una pausa. Io gli ho detto di sì, che ero d'accordo e poi abbiamo chiuso. Per qualche giorno poi non ci siamo sentiti, nè messaggi, chiamate o altro, zero assoluto. Finchè circa quattro giorni dopo mi sono decisa io a scrivergli, per cercare un chiarimento e di parlare un attimo di quello che ci eravamo detti...ok tutto, ma quei giorni senza sentirlo li avevo vissuti male, forse più che altro avevo preso male il modo in cui ci eravamo salutati, non so, solo una mia idea. Comunque, lui mi risponde e concordiamo poi quando vederci. Ci vediamo e parliamo. Lui mi ha detto che di me non sopporta il mio essere troppo buona, dice che dovrei essere un pò più stronza, perchè secondo lui il resto del mondo è stronzo e quindi per non farmi fottere e sopraffare dagli altri dovrei diventare stronza anche io, meno sensibile ed empatica verso gli altri. Mi ha detto anche che secondo lui sono troppo dipendente da mia zia, e che secondo lui il giorno che non ci sarà più mia zia io non sarò in grado di camminare con le mie gambe, soprattutto dal momento che all'infuori di lei non ho altri parenti e che tanto anche le amiche un domani non ci saranno più perchè il destino di noi esseri umani in età adulta è quello di essere soli. Poi mi ha detto che non sono in grado di gestire bene i problemi, perchè mi faccio sempre condizionare da mia zia e sempre secondo lui, la maggior parte delle volte mando avanti lei per fare certe pratiche (commercialista, banca, notaio, assemblee, pagamento di bollette...). Io non mando avanti lei, semplicemente la casa è la sua e non è che posso andare e dirle "eh ma tu non capisci un ca##o, queste cose non le sai fare" e prendere io le redini così senza nemmeno curarmi delle sue scelte e desideri. In base a questo mio atteggiamento lui dice che sono debole e passiva, io invece lo chiamo rispetto. Rispetto verso qualcuno che quella casa in cui viviamo, se la sono sudata con il lavoro lei e mio zio. Dice che dovrei iniziare ad intromettermi io in queste cose, perchè lei inizia ad essere anziana e quindi certe cose devo iniziare a farle io, sennò poi non ci saprò nuotare in tutte le pratiche, perchè a quanto pare sono troppo scema per capire come pagare un bollettino o come chiedere un 730 al commercialista. Non serve che mi alleno per queste cose, e secondo me questa sua pretesa che io tolga le redini a lei perchè io devo imparare mi sembra troppo pretenziosa, mentre per lui è un mio atteggiamento di passività. Come allo stesso modo sono passiva quando si tratta di dover prendere delle decisioni, lui ritiene che non ho mai una opinione mia e che devo sempre aspettare che qualcuno si muova per me, che mi faccio trainare. Ma questo non è vero, semplicemente io dico la mia, lui dice la sua (o chiunque altro) e a quel punto si decide insieme cosa fare, dove andare. Ma non vuol dire essere passivi, vuol dire decidere insieme. Poi se sbaglio correggetemi voi, ma io non mi sento di essere proprio quello che ha descritto lui.
Comunque, io più o meno ho finito, diciamo il grosso è questo. Adesso siamo rimasti che ci diamo qualche mese di tempo e poi vediamo...lui ha detto "eh poi bisogna vedere se cambi carattere". E' una cosa che mi ha dato alquanto fastidio, soprattutto perchè anche io ho detto delle cose che non mi vanno bene di lui, invece qui pare che l'unica persona a dover cambiare sono io. Scusate il lunghissimo papiro che ho scritto, ma le cose da dire erano molte. Principalmente vi ho scritto per chiedervi un parere...intanto siccome già immagino, già vi dico che di fare terapia di coppia non se ne parla, non è assolutamente il tempo e nemmeno il tipo. Io vi chiedo un parere su quello che secondo voi dovrei fare. Perchè da una parte la testa mi dice di mandarlo a quel paese, mentre il cuore no, perchè vuoi o non vuoi stiamo insieme da tanto ed io gli voglio bene. Non so proprio quello che devo fare, sono veramente angosciata. Su alcune cose posso anche lavorarci, ma su altre credo sia impossibile.
Grazie a tutti quelli che mi risponderanno, vi prego ma ho davvero bisogno del vostro aiuto
Buonasera gentile Utente, la situazione che descrive è complessa e carica di emozioni contrastanti. Da una parte emerge il suo amore e l'attaccamento per il suo compagno, dall'altra il disagio e la sofferenza che stanno crescendo a causa delle critiche ripetute che le vengono rivolte. È comprensibile che si senta angosciata e incerta sul da farsi, soprattutto perché è difficile conciliare ciò che sente il cuore con ciò che razionalmente può percepire come un problema nella relazione.
Prima di tutto, è importante riconoscere il valore del suo percorso personale. Sta seguendo una psicoterapia, il che dimostra una grande consapevolezza di sé e la volontà di crescere e lavorare su alcuni aspetti di sé stessa. Il suo carattere empatico e sensibile, così come il rispetto che dimostra verso sua zia, sono qualità preziose, anche se a volte possono essere percepite come una debolezza da chi non le condivide o non le comprende pienamente.
Da quanto racconta, sembra che il suo compagno stia cercando di spingerla a cambiare in modo piuttosto diretto e critico, e questo ha chiaramente un impatto negativo su di lei. Le sue critiche, sia nei confronti della sua famiglia sia del suo modo di essere, sembrano non essere costruttive ma piuttosto svalutanti, mettendo in discussione aspetti profondi della sua identità e del suo modo di vivere le relazioni.
Quando in una relazione emergono richieste di cambiamento così forti, è fondamentale chiedersi se quei cambiamenti richiesti siano in linea con ciò che desidera per sé stessa e se siano giusti e rispettosi della sua persona. Le parole del suo compagno, come la richiesta che "cambi carattere" o l’idea che dovrebbe diventare "più stronza" per affrontare il mondo, possono riflettere la sua visione personale, ma questo non significa necessariamente che siano ciò di cui lei ha bisogno per crescere o vivere una vita appagante. Cambiare per adattarsi a qualcun altro rischia di soffocare la sua autenticità e di farla sentire sempre inadeguata.
Il rispetto reciproco e la comprensione sono fondamentali in una relazione sana, e ciò implica che entrambi i partner riconoscano e accettino le rispettive differenze senza cercare di cambiarle in modo forzato. Se sente di non essere accettata per come è e di dover costantemente giustificare le sue scelte o il suo modo di vivere, è comprensibile che si senta frustrata e confusa.
Dal suo racconto emerge una forte discrepanza tra quello che lui sembra aspettarsi da lei e quello che lei sente di poter o voler fare. Ha il diritto di difendere la sua visione del rispetto e della collaborazione familiare, e di non sentirsi obbligata a prendere decisioni o comportamenti che non rispecchiano il suo modo di essere.
Il fatto che abbiate deciso di darvi del tempo per riflettere potrebbe essere un'opportunità per capire meglio cosa desidera realmente da questa relazione e se è disposta a lavorare su certi aspetti, ma è anche importante valutare se le sue richieste siano in sintonia con i suoi bisogni e la sua personalità. La domanda che potrebbe farsi è: quanto è disposta a modificare di sé per mantenere questa relazione, e fino a che punto questi cambiamenti possono essere sani e positivi per il suo benessere?
Infine, sebbene il suo compagno non sia disposto a considerare una terapia di coppia, potrebbe essere utile continuare a esplorare questi sentimenti nel suo percorso individuale di terapia, per ottenere maggiore chiarezza su ciò che è giusto per lei e su come affrontare questa situazione.
La sua confusione è del tutto normale in un momento così delicato, ma ciò che conta è che le sue scelte siano guidate dal rispetto per sé stessa e dai suoi veri bisogni, non solo dal desiderio di soddisfare le aspettative di qualcun altro.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di intraprendere una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
Prima di tutto, è importante riconoscere il valore del suo percorso personale. Sta seguendo una psicoterapia, il che dimostra una grande consapevolezza di sé e la volontà di crescere e lavorare su alcuni aspetti di sé stessa. Il suo carattere empatico e sensibile, così come il rispetto che dimostra verso sua zia, sono qualità preziose, anche se a volte possono essere percepite come una debolezza da chi non le condivide o non le comprende pienamente.
Da quanto racconta, sembra che il suo compagno stia cercando di spingerla a cambiare in modo piuttosto diretto e critico, e questo ha chiaramente un impatto negativo su di lei. Le sue critiche, sia nei confronti della sua famiglia sia del suo modo di essere, sembrano non essere costruttive ma piuttosto svalutanti, mettendo in discussione aspetti profondi della sua identità e del suo modo di vivere le relazioni.
Quando in una relazione emergono richieste di cambiamento così forti, è fondamentale chiedersi se quei cambiamenti richiesti siano in linea con ciò che desidera per sé stessa e se siano giusti e rispettosi della sua persona. Le parole del suo compagno, come la richiesta che "cambi carattere" o l’idea che dovrebbe diventare "più stronza" per affrontare il mondo, possono riflettere la sua visione personale, ma questo non significa necessariamente che siano ciò di cui lei ha bisogno per crescere o vivere una vita appagante. Cambiare per adattarsi a qualcun altro rischia di soffocare la sua autenticità e di farla sentire sempre inadeguata.
Il rispetto reciproco e la comprensione sono fondamentali in una relazione sana, e ciò implica che entrambi i partner riconoscano e accettino le rispettive differenze senza cercare di cambiarle in modo forzato. Se sente di non essere accettata per come è e di dover costantemente giustificare le sue scelte o il suo modo di vivere, è comprensibile che si senta frustrata e confusa.
Dal suo racconto emerge una forte discrepanza tra quello che lui sembra aspettarsi da lei e quello che lei sente di poter o voler fare. Ha il diritto di difendere la sua visione del rispetto e della collaborazione familiare, e di non sentirsi obbligata a prendere decisioni o comportamenti che non rispecchiano il suo modo di essere.
Il fatto che abbiate deciso di darvi del tempo per riflettere potrebbe essere un'opportunità per capire meglio cosa desidera realmente da questa relazione e se è disposta a lavorare su certi aspetti, ma è anche importante valutare se le sue richieste siano in sintonia con i suoi bisogni e la sua personalità. La domanda che potrebbe farsi è: quanto è disposta a modificare di sé per mantenere questa relazione, e fino a che punto questi cambiamenti possono essere sani e positivi per il suo benessere?
Infine, sebbene il suo compagno non sia disposto a considerare una terapia di coppia, potrebbe essere utile continuare a esplorare questi sentimenti nel suo percorso individuale di terapia, per ottenere maggiore chiarezza su ciò che è giusto per lei e su come affrontare questa situazione.
La sua confusione è del tutto normale in un momento così delicato, ma ciò che conta è che le sue scelte siano guidate dal rispetto per sé stessa e dai suoi veri bisogni, non solo dal desiderio di soddisfare le aspettative di qualcun altro.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di intraprendere una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
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Buonasera,
La situazione che sta vivendo è sicuramente complessa e richiede grande attenzione e delicatezza. È positivo che stia intraprendendo un percorso di psicoterapia, poiché questo può fornire strumenti utili per comprendere meglio se stessa e le dinamiche che si sono create nella sua relazione.
Dalla sua descrizione, emerge una profonda difficoltà comunicativa tra lei e il suo ragazzo. Le critiche che riceve, specialmente nei confronti di una figura così importante nella sua vita come sua zia, possono minare la sua autostima e la sua capacità di sentirsi a suo agio nel rapporto. È importante che lei riconosca il valore delle sue emozioni e dei suoi legami familiari, così come la fatica che ha dovuto affrontare per svilupparli.
La proposta di prendersi del tempo per riflettere sulla relazione può essere un'opzione valida, ma è essenziale che questo tempo sia utilizzato per una riflessione profonda e non per allontanarsi senza risolvere i problemi. Consideri l'idea di continuare il percorso di terapia individuale e magari integrarlo con un supporto specifico per coppie. Anche se attualmente non si sente pronta per la terapia di coppia, potrebbe essere utile esplorare con un professionista come gestire le difficoltà comunicative e le divergenze nelle percezioni, per trovare un modo costruttivo di affrontare queste problematiche.
In conclusione, le consiglio di prendersi un momento per riflettere su cosa desidera veramente da questa relazione e se entrambi siano disposti a lavorare insieme per affrontare le sfide. Le farebbe bene anche avere supporto esterno, attraverso la terapia, per aiutarla a navigare in questa fase incerta e complessa della sua vita. La sua tranquillità e il suo benessere sono fondamentali.
Le auguro tutto il meglio nel suo percorso e spero che possa trovare la serenità che cerca. Un caro saluto
La situazione che sta vivendo è sicuramente complessa e richiede grande attenzione e delicatezza. È positivo che stia intraprendendo un percorso di psicoterapia, poiché questo può fornire strumenti utili per comprendere meglio se stessa e le dinamiche che si sono create nella sua relazione.
Dalla sua descrizione, emerge una profonda difficoltà comunicativa tra lei e il suo ragazzo. Le critiche che riceve, specialmente nei confronti di una figura così importante nella sua vita come sua zia, possono minare la sua autostima e la sua capacità di sentirsi a suo agio nel rapporto. È importante che lei riconosca il valore delle sue emozioni e dei suoi legami familiari, così come la fatica che ha dovuto affrontare per svilupparli.
La proposta di prendersi del tempo per riflettere sulla relazione può essere un'opzione valida, ma è essenziale che questo tempo sia utilizzato per una riflessione profonda e non per allontanarsi senza risolvere i problemi. Consideri l'idea di continuare il percorso di terapia individuale e magari integrarlo con un supporto specifico per coppie. Anche se attualmente non si sente pronta per la terapia di coppia, potrebbe essere utile esplorare con un professionista come gestire le difficoltà comunicative e le divergenze nelle percezioni, per trovare un modo costruttivo di affrontare queste problematiche.
In conclusione, le consiglio di prendersi un momento per riflettere su cosa desidera veramente da questa relazione e se entrambi siano disposti a lavorare insieme per affrontare le sfide. Le farebbe bene anche avere supporto esterno, attraverso la terapia, per aiutarla a navigare in questa fase incerta e complessa della sua vita. La sua tranquillità e il suo benessere sono fondamentali.
Le auguro tutto il meglio nel suo percorso e spero che possa trovare la serenità che cerca. Un caro saluto
Le sensazioni e le emozioni che prova sono più che giustificate dal clima di giudizio che il suo fidanzato sta creando intorno a lei.
Essere continuamente giudicati per il modo in cui si è e soprattutto dalla persona che si ama ci mette in una condizione di dubbio e svalutazione.
L’unica cosa che mi sento di dirle è che una relazione è fatta di due persone e il cambiamento per una relazione sana ci deve essere ma va fatto insieme e di comune accordo, l’imposizione di uno dei partner sull’altro nel dover cambiare e nel non essere “giusto” scarica tutta la responsabilità della relazione sul singolo minando la crescita e anche la coppia in sè.
Chieda aiuto alla sua psicoterapeuta, la aiuterà sicuramente a capire perchè quando il suo fidanzato l’ha scelta lei era giusta e ora invece ha deciso lui che non lo è più.
Essere continuamente giudicati per il modo in cui si è e soprattutto dalla persona che si ama ci mette in una condizione di dubbio e svalutazione.
L’unica cosa che mi sento di dirle è che una relazione è fatta di due persone e il cambiamento per una relazione sana ci deve essere ma va fatto insieme e di comune accordo, l’imposizione di uno dei partner sull’altro nel dover cambiare e nel non essere “giusto” scarica tutta la responsabilità della relazione sul singolo minando la crescita e anche la coppia in sè.
Chieda aiuto alla sua psicoterapeuta, la aiuterà sicuramente a capire perchè quando il suo fidanzato l’ha scelta lei era giusta e ora invece ha deciso lui che non lo è più.
Grazie per aver condiviso il Suo vissuto e la Sua situazione attuale. Si percepisce chiaramente quanto tutto ciò La stia profondamente turbando. La Sua esperienza può essere letta attraverso diverse lenti che mettono in risalto il Suo rapporto con l'Altro e il Suo desiderio.
In primo luogo, la relazione con Sua zia potrebbe rappresentare un fondamentale "Altro" che ha aiutato a strutturare la Sua identità e che tuttora svolge un ruolo cruciale nella Sua vita affettiva e psicologica; sembra che Sua zia abbia incarnato per Lei questi elementi fondamentali nella Sua crescita. Il fatto che il Suo compagno critichi questo rapporto potrebbe essere vissuto come una minaccia alla stabilità della Sua struttura soggettiva.
È importante interrogarsi su quali sono i Suoi desideri autentici, aldilà delle aspettative e delle influenze di chi La circonda. Forse è proprio la Sua empatia e sensibilità, caratteristiche che considera una forza, a essere messe alla prova in questo momento.
Il conflitto con il Suo compagno porta alla luce una tensione tra il Suo attuale modo di essere e il suo desiderio per un cambiamento in Lei. È essenziale riflettere su chi è e su chi desidera essere, riconoscendo che il cambiamento deve partire da un desiderio interno e non dalla pressione esterna, per essere veramente significativo e sostenibile.
Riguardo a come procedere, potrebbe essere utile esplorare queste dinamiche con il Suo terapeuta, considerando come queste relazioni influenzino la Sua identità e il Suo percorso. Potrebbe anche riflettere su come mantenere il rispetto verso Sua zia pur crescendo nella Sua autonomia.
La invito a considerare questi punti, e se ha bisogno di ulteriore supporto, non esiti a contattarmi.
Cordialmente,
Dottoressa Laura Lanocita
In primo luogo, la relazione con Sua zia potrebbe rappresentare un fondamentale "Altro" che ha aiutato a strutturare la Sua identità e che tuttora svolge un ruolo cruciale nella Sua vita affettiva e psicologica; sembra che Sua zia abbia incarnato per Lei questi elementi fondamentali nella Sua crescita. Il fatto che il Suo compagno critichi questo rapporto potrebbe essere vissuto come una minaccia alla stabilità della Sua struttura soggettiva.
È importante interrogarsi su quali sono i Suoi desideri autentici, aldilà delle aspettative e delle influenze di chi La circonda. Forse è proprio la Sua empatia e sensibilità, caratteristiche che considera una forza, a essere messe alla prova in questo momento.
Il conflitto con il Suo compagno porta alla luce una tensione tra il Suo attuale modo di essere e il suo desiderio per un cambiamento in Lei. È essenziale riflettere su chi è e su chi desidera essere, riconoscendo che il cambiamento deve partire da un desiderio interno e non dalla pressione esterna, per essere veramente significativo e sostenibile.
Riguardo a come procedere, potrebbe essere utile esplorare queste dinamiche con il Suo terapeuta, considerando come queste relazioni influenzino la Sua identità e il Suo percorso. Potrebbe anche riflettere su come mantenere il rispetto verso Sua zia pur crescendo nella Sua autonomia.
La invito a considerare questi punti, e se ha bisogno di ulteriore supporto, non esiti a contattarmi.
Cordialmente,
Dottoressa Laura Lanocita
Buonasera, grazie per aver condiviso una parte così importante della sua vita e per la fiducia che ha riposto nel chiedere un parere. Le sue parole mostrano una profonda consapevolezza di sé e una comprensione lucida della sua relazione e delle dinamiche familiari che si intrecciano con essa.
Partendo dal contesto familiare, la crescita con i suoi zii, e in particolare il forte legame con sua zia, è qualcosa che l’ha profondamente segnata e ha contribuito a formare la persona che è oggi. È del tutto naturale che questo legame, basato su rispetto e gratitudine, influisca anche sul suo modo di gestire certe situazioni. È importante riconoscere il valore di queste relazioni e, allo stesso tempo, lavorare per costruire la sua autonomia emotiva e decisionale, qualcosa che lei stessa sta già affrontando con coraggio attraverso la psicoterapia.
Per quanto riguarda la relazione con il suo partner, dalle sue parole emerge una crescente frustrazione legata alle critiche e alle aspettative che lui nutre nei suoi confronti. Mi sembra di capire che lui richieda cambiamenti nella sua personalità e nelle sue dinamiche familiari, e che questo stia pesando sul vostro rapporto. È importante considerare che in una relazione sana, entrambe le persone si evolvono insieme, ma nessuna dovrebbe sentirsi forzata a cambiare per l’altro. Se le critiche si concentrano principalmente su aspetti profondi del suo carattere e non su comportamenti modificabili o situazioni pratiche, questo può essere motivo di riflessione.
Il rispetto reciproco e il supporto nelle difficoltà sono fondamentali per il benessere di una coppia. Se si sente giudicata e non supportata, è legittimo chiedersi se questo rapporto le stia portando il giusto equilibrio e serenità. Spesso la mente e il cuore sembrano andare in direzioni opposte in situazioni come questa, ma un dialogo aperto, onesto e rispettoso con il suo partner potrebbe aiutare a chiarire meglio i suoi sentimenti.
L'aspetto cruciale qui è capire se c'è la disponibilità da parte di entrambi di lavorare su un'evoluzione reciproca e costruttiva, o se invece le richieste che riceve la stanno spingendo verso una versione di sé che non le appartiene. È importante che lei senta di poter crescere come persona, senza sentirsi costretta a rinunciare alla sua essenza e ai suoi valori.
Le suggerisco di prendersi del tempo per riflettere su ciò che vuole realmente dalla sua relazione e dalla vita in generale, e su quali aspetti è disposta a lavorare per migliorarsi, sempre mantenendo il rispetto verso se stessa. La terapia che sta seguendo potrà offrirle ulteriori strumenti per affrontare queste sfide e per ritrovare un equilibrio tra mente e cuore.
Le auguro il meglio nel suo percorso di crescita e, se dovesse avere bisogno di ulteriori chiarimenti, non esiti a chiedere.
Un caro saluto
Dott.ssa Pinella Chionna
Partendo dal contesto familiare, la crescita con i suoi zii, e in particolare il forte legame con sua zia, è qualcosa che l’ha profondamente segnata e ha contribuito a formare la persona che è oggi. È del tutto naturale che questo legame, basato su rispetto e gratitudine, influisca anche sul suo modo di gestire certe situazioni. È importante riconoscere il valore di queste relazioni e, allo stesso tempo, lavorare per costruire la sua autonomia emotiva e decisionale, qualcosa che lei stessa sta già affrontando con coraggio attraverso la psicoterapia.
Per quanto riguarda la relazione con il suo partner, dalle sue parole emerge una crescente frustrazione legata alle critiche e alle aspettative che lui nutre nei suoi confronti. Mi sembra di capire che lui richieda cambiamenti nella sua personalità e nelle sue dinamiche familiari, e che questo stia pesando sul vostro rapporto. È importante considerare che in una relazione sana, entrambe le persone si evolvono insieme, ma nessuna dovrebbe sentirsi forzata a cambiare per l’altro. Se le critiche si concentrano principalmente su aspetti profondi del suo carattere e non su comportamenti modificabili o situazioni pratiche, questo può essere motivo di riflessione.
Il rispetto reciproco e il supporto nelle difficoltà sono fondamentali per il benessere di una coppia. Se si sente giudicata e non supportata, è legittimo chiedersi se questo rapporto le stia portando il giusto equilibrio e serenità. Spesso la mente e il cuore sembrano andare in direzioni opposte in situazioni come questa, ma un dialogo aperto, onesto e rispettoso con il suo partner potrebbe aiutare a chiarire meglio i suoi sentimenti.
L'aspetto cruciale qui è capire se c'è la disponibilità da parte di entrambi di lavorare su un'evoluzione reciproca e costruttiva, o se invece le richieste che riceve la stanno spingendo verso una versione di sé che non le appartiene. È importante che lei senta di poter crescere come persona, senza sentirsi costretta a rinunciare alla sua essenza e ai suoi valori.
Le suggerisco di prendersi del tempo per riflettere su ciò che vuole realmente dalla sua relazione e dalla vita in generale, e su quali aspetti è disposta a lavorare per migliorarsi, sempre mantenendo il rispetto verso se stessa. La terapia che sta seguendo potrà offrirle ulteriori strumenti per affrontare queste sfide e per ritrovare un equilibrio tra mente e cuore.
Le auguro il meglio nel suo percorso di crescita e, se dovesse avere bisogno di ulteriori chiarimenti, non esiti a chiedere.
Un caro saluto
Dott.ssa Pinella Chionna
Grazie per aver condiviso la sua situazione. Capisco quanto possa essere frustrante trovarsi di fronte a critiche costanti, soprattutto quando riguardano aspetti profondi del suo carattere e del rapporto con sua zia. È evidente che le sue esigenze emotive e i suoi valori siano diversi da quelli del suo compagno, e sentirsi costantemente giudicata può portare a una grande angoscia.
Dal suo racconto emerge che lei ha un forte senso di rispetto verso sua zia e che è una persona sensibile ed empatica. È importante non rinunciare a queste qualità che la rendono unica. Il fatto che il suo compagno le chieda di cambiare radicalmente potrebbe non essere una soluzione sostenibile nel lungo termine.
Ha già fatto un grande passo iniziando un percorso di psicoterapia. Continuare su questa strada potrà aiutarla a capire meglio cosa desidera veramente e come affrontare le sue relazioni. Si prenda il tempo per riflettere su cosa le fa bene e su quali compromessi è disposta a fare senza perdere se stessa.
In questo momento, ascolti la sua voce interiore e valuti se la relazione, così com'è, le offre serenità o se sta aggiungendo più ansia e pressione. Merita di sentirsi apprezzata per ciò che è, non per ciò che dovrebbe diventare.
Se ha bisogno di approfondire questo aspetto o di esplorare le sue emozioni più in profondità, sono qui per aiutarla.
Dal suo racconto emerge che lei ha un forte senso di rispetto verso sua zia e che è una persona sensibile ed empatica. È importante non rinunciare a queste qualità che la rendono unica. Il fatto che il suo compagno le chieda di cambiare radicalmente potrebbe non essere una soluzione sostenibile nel lungo termine.
Ha già fatto un grande passo iniziando un percorso di psicoterapia. Continuare su questa strada potrà aiutarla a capire meglio cosa desidera veramente e come affrontare le sue relazioni. Si prenda il tempo per riflettere su cosa le fa bene e su quali compromessi è disposta a fare senza perdere se stessa.
In questo momento, ascolti la sua voce interiore e valuti se la relazione, così com'è, le offre serenità o se sta aggiungendo più ansia e pressione. Merita di sentirsi apprezzata per ciò che è, non per ciò che dovrebbe diventare.
Se ha bisogno di approfondire questo aspetto o di esplorare le sue emozioni più in profondità, sono qui per aiutarla.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara utente,
Grazie per aver condiviso la tua esperienza e la complessità della situazione. Dal tuo racconto emergono molti elementi importanti, sia riguardo alla tua relazione con il tuo fidanzato, sia riguardo al tuo percorso di crescita personale.
È evidente che la tua storia familiare ha avuto un impatto significativo su di te, contribuendo a formare una personalità sensibile, empatica e rispettosa. Crescere con figure come i tuoi zii, in particolare tua zia, ha lasciato un segno profondo, e la tua descrizione del rapporto con lei mostra quanto valore attribuisci alle sue scelte e alla sua esperienza. È comprensibile che questo influisca anche sul tuo modo di gestire certe situazioni, ma ciò non ti rende "debole" o "passiva". Sembrerebbe che tu stia cercando un equilibrio tra il rispetto per chi ti ha cresciuta e l'acquisizione della tua autonomia, un percorso del tutto naturale e che richiede tempo.
Per quanto riguarda il tuo fidanzato, sembra che ci sia una discrepanza tra le vostre aspettative e i vostri modi di vedere le cose. Criticare continuamente te e la tua famiglia può certamente erodere la tua autostima, soprattutto se ti vengono richiesti cambiamenti che non rispecchiano chi sei realmente o che senti siano ingiusti. La frase che ti ha detto, ovvero "bisogna vedere se cambi carattere", suona particolarmente pesante. In una relazione sana, entrambi i partner dovrebbero accettarsi per come sono e crescere insieme, invece di aspettarsi che uno cambi radicalmente per adattarsi all'altro.
Il fatto che tu stia già seguendo un percorso di psicoterapia è molto positivo e potrebbe essere uno strumento prezioso per aiutarti a comprendere meglio le tue emozioni e i tuoi bisogni, nonché per lavorare sulla tua autostima e sul modo in cui ti relazioni agli altri. Può aiutarti anche a valutare se il tuo fidanzato ti supporta davvero in questo percorso di crescita o se, al contrario, le sue critiche costanti ti stanno bloccando.
Riguardo alla decisione se continuare o meno questa relazione, sembra che ci siano due voci dentro di te: una razionale, che ti spinge a chiudere, e una emotiva, legata al tempo passato insieme e ai sentimenti che ancora provi per lui. Questo è un dilemma comune quando ci si trova in una relazione che, da un lato, ci fa soffrire, ma dall'altro è legata a ricordi e a un profondo affetto.
Un approccio potrebbe essere quello di riflettere su cosa significhi per te il rispetto reciproco e se, in questa relazione, ti senti rispettata per chi sei e per i tuoi valori. Chiediti se le critiche del tuo fidanzato sono costruttive o se, invece, minano la tua sicurezza e il tuo senso di identità. Una relazione dovrebbe essere un luogo sicuro in cui entrambi possiate crescere, non uno spazio dove uno dei due deve "cambiare carattere" per soddisfare l'altro.
Ti suggerisco di continuare a lavorare su te stessa, con il supporto della terapia, e di riflettere su ciò che desideri davvero per il tuo futuro. Se senti che c'è spazio per migliorare la comunicazione con il tuo fidanzato e se entrambi siete disposti a fare uno sforzo per capirvi meglio, allora potrebbe valere la pena proseguire il percorso insieme. Ma se senti che le sue aspettative sono troppo lontane dalla persona che sei, potrebbe essere il momento di considerare se questa relazione è davvero ciò che ti rende felice.
Sono a disposizione se hai bisogno di ulteriori riflessioni o supporto su come affrontare questa difficile scelta.
Grazie per aver condiviso la tua esperienza e la complessità della situazione. Dal tuo racconto emergono molti elementi importanti, sia riguardo alla tua relazione con il tuo fidanzato, sia riguardo al tuo percorso di crescita personale.
È evidente che la tua storia familiare ha avuto un impatto significativo su di te, contribuendo a formare una personalità sensibile, empatica e rispettosa. Crescere con figure come i tuoi zii, in particolare tua zia, ha lasciato un segno profondo, e la tua descrizione del rapporto con lei mostra quanto valore attribuisci alle sue scelte e alla sua esperienza. È comprensibile che questo influisca anche sul tuo modo di gestire certe situazioni, ma ciò non ti rende "debole" o "passiva". Sembrerebbe che tu stia cercando un equilibrio tra il rispetto per chi ti ha cresciuta e l'acquisizione della tua autonomia, un percorso del tutto naturale e che richiede tempo.
Per quanto riguarda il tuo fidanzato, sembra che ci sia una discrepanza tra le vostre aspettative e i vostri modi di vedere le cose. Criticare continuamente te e la tua famiglia può certamente erodere la tua autostima, soprattutto se ti vengono richiesti cambiamenti che non rispecchiano chi sei realmente o che senti siano ingiusti. La frase che ti ha detto, ovvero "bisogna vedere se cambi carattere", suona particolarmente pesante. In una relazione sana, entrambi i partner dovrebbero accettarsi per come sono e crescere insieme, invece di aspettarsi che uno cambi radicalmente per adattarsi all'altro.
Il fatto che tu stia già seguendo un percorso di psicoterapia è molto positivo e potrebbe essere uno strumento prezioso per aiutarti a comprendere meglio le tue emozioni e i tuoi bisogni, nonché per lavorare sulla tua autostima e sul modo in cui ti relazioni agli altri. Può aiutarti anche a valutare se il tuo fidanzato ti supporta davvero in questo percorso di crescita o se, al contrario, le sue critiche costanti ti stanno bloccando.
Riguardo alla decisione se continuare o meno questa relazione, sembra che ci siano due voci dentro di te: una razionale, che ti spinge a chiudere, e una emotiva, legata al tempo passato insieme e ai sentimenti che ancora provi per lui. Questo è un dilemma comune quando ci si trova in una relazione che, da un lato, ci fa soffrire, ma dall'altro è legata a ricordi e a un profondo affetto.
Un approccio potrebbe essere quello di riflettere su cosa significhi per te il rispetto reciproco e se, in questa relazione, ti senti rispettata per chi sei e per i tuoi valori. Chiediti se le critiche del tuo fidanzato sono costruttive o se, invece, minano la tua sicurezza e il tuo senso di identità. Una relazione dovrebbe essere un luogo sicuro in cui entrambi possiate crescere, non uno spazio dove uno dei due deve "cambiare carattere" per soddisfare l'altro.
Ti suggerisco di continuare a lavorare su te stessa, con il supporto della terapia, e di riflettere su ciò che desideri davvero per il tuo futuro. Se senti che c'è spazio per migliorare la comunicazione con il tuo fidanzato e se entrambi siete disposti a fare uno sforzo per capirvi meglio, allora potrebbe valere la pena proseguire il percorso insieme. Ma se senti che le sue aspettative sono troppo lontane dalla persona che sei, potrebbe essere il momento di considerare se questa relazione è davvero ciò che ti rende felice.
Sono a disposizione se hai bisogno di ulteriori riflessioni o supporto su come affrontare questa difficile scelta.
Buongiorno, la situazione che presenta è troppo profonda e complessa per poter dare qualche indicazione in merito senza rischiare di banalizzare. C'è dentro tutto il suo percorso di vita che ha contribuito a formare la sua personalità, gli affetti a cui sì sente legata e poi la sua relazione di coppia. Dalla descrizione che ha fatto non è possibile avere una rappresentazione approfondita del tutto. Certo sembra che il suo ragazzo rappresenti un punto di rottura chiedendole in qualche modo di "strappare" con chi le considera l'equivalente di un genitore. Non è nemmeno chiaro perchè dovrebbe farlo. Dalla descrizione (che ripeto non può rendere la complessità della situazione) sembrerebbe un atteggiamento pretestuoso, in più chiedere all'altro di cambiare non è mai un buon segno, si innescherebbero dinamiche di coppia malsane in cui lei si sentirebbe spesso inadeguata. Per cui, al di la dell'affetto che la lega al suo compagno potrebbe essere il caso di mettere in discussione la sua relazione, e cui, forse è vero, la troppa empatia potrebbe ostacolarla...
Gentile utente, inizio esprimendole tutta la mia comprensione per la situazione che ha descritto che è certamente complessa e carica di emozioni intense. Da ciò che ha scritto, sembra che la sua relazione stia attraversando un momento di difficoltà, con dinamiche che hanno iniziato a farsi più tese e critiche.
Le sue riflessioni sulle critiche ricevute dal suo partner, in particolare riguardo al suo carattere e alle sue scelte, suggeriscono che si stia trovando in una posizione in cui sente il bisogno di difendere la propria identità e il proprio modo di vivere. Il fatto che il suo compagno le chieda di cambiare così tanto potrebbe essere fonte di stress e di confusione per lei, soprattutto perché percepisce che il cambiamento è richiesto solo da una parte, senza riconoscimento reciproco delle difficoltà e dei compromessi che ogni relazione richiede.
Il rapporto con sua zia, così come il suo modo di gestire le dinamiche familiari, non deve essere svalutato, soprattutto considerando il legame affettivo e la storia che vi unisce. Il rispetto per chi si prende cura di noi e ha un ruolo centrale nella nostra vita non deve essere interpretato come debolezza, bensì come una forma di riconoscimento del loro contributo e della loro esperienza.
Ciò che sembra emergere, inoltre, è una sorta di pressione che il suo partner esercita su di lei affinché diventi una persona più “forte” e “indipendente” secondo i suoi parametri. Tuttavia, è importante ricordare che ogni persona ha i propri tempi e modi di crescere e svilupparsi. Lei stessa ha riconosciuto di essere in una fase di crescita e di miglioramento personale, anche grazie al percorso di psicoterapia che sta seguendo. Questo è un passo importante, e dimostra che sta prendendo consapevolezza delle sue necessità e dei suoi limiti.
Riguardo alla relazione, la decisione di prendersi del tempo per riflettere sembra sensata. Tuttavia, è cruciale che, durante questo periodo, lei ascolti attentamente se stessa e valuti se la relazione le sta davvero offrendo ciò di cui ha bisogno per sentirsi rispettata, apprezzata e supportata. Il cambiamento di carattere che il suo partner sembra chiedere non dovrebbe essere visto come una condizione per il proseguimento della relazione, ma piuttosto come un’opportunità per entrambi di crescere insieme, se questo è possibile. La sua insicurezza e timidezza, così come il suo bisogno di avere una voce nelle decisioni comuni, sono aspetti che possono essere migliorati nel tempo, ma è essenziale che il cambiamento avvenga per il suo benessere personale, non solo per accontentare le aspettative di qualcun altro.
Infine, le consiglio di non sottovalutare i suoi sentimenti e il suo istinto. Se da una parte il cuore le suggerisce di restare, dall’altra la sua mente potrebbe starle segnalando che ci sono dinamiche da rivedere. È importante che prenda il tempo necessario per capire cosa desidera davvero.
Confidi nella terapia e vedrà che riuscirà a sentirsi più sicura delle due scelte e più fiduciosa. Resto a disposizione
Le sue riflessioni sulle critiche ricevute dal suo partner, in particolare riguardo al suo carattere e alle sue scelte, suggeriscono che si stia trovando in una posizione in cui sente il bisogno di difendere la propria identità e il proprio modo di vivere. Il fatto che il suo compagno le chieda di cambiare così tanto potrebbe essere fonte di stress e di confusione per lei, soprattutto perché percepisce che il cambiamento è richiesto solo da una parte, senza riconoscimento reciproco delle difficoltà e dei compromessi che ogni relazione richiede.
Il rapporto con sua zia, così come il suo modo di gestire le dinamiche familiari, non deve essere svalutato, soprattutto considerando il legame affettivo e la storia che vi unisce. Il rispetto per chi si prende cura di noi e ha un ruolo centrale nella nostra vita non deve essere interpretato come debolezza, bensì come una forma di riconoscimento del loro contributo e della loro esperienza.
Ciò che sembra emergere, inoltre, è una sorta di pressione che il suo partner esercita su di lei affinché diventi una persona più “forte” e “indipendente” secondo i suoi parametri. Tuttavia, è importante ricordare che ogni persona ha i propri tempi e modi di crescere e svilupparsi. Lei stessa ha riconosciuto di essere in una fase di crescita e di miglioramento personale, anche grazie al percorso di psicoterapia che sta seguendo. Questo è un passo importante, e dimostra che sta prendendo consapevolezza delle sue necessità e dei suoi limiti.
Riguardo alla relazione, la decisione di prendersi del tempo per riflettere sembra sensata. Tuttavia, è cruciale che, durante questo periodo, lei ascolti attentamente se stessa e valuti se la relazione le sta davvero offrendo ciò di cui ha bisogno per sentirsi rispettata, apprezzata e supportata. Il cambiamento di carattere che il suo partner sembra chiedere non dovrebbe essere visto come una condizione per il proseguimento della relazione, ma piuttosto come un’opportunità per entrambi di crescere insieme, se questo è possibile. La sua insicurezza e timidezza, così come il suo bisogno di avere una voce nelle decisioni comuni, sono aspetti che possono essere migliorati nel tempo, ma è essenziale che il cambiamento avvenga per il suo benessere personale, non solo per accontentare le aspettative di qualcun altro.
Infine, le consiglio di non sottovalutare i suoi sentimenti e il suo istinto. Se da una parte il cuore le suggerisce di restare, dall’altra la sua mente potrebbe starle segnalando che ci sono dinamiche da rivedere. È importante che prenda il tempo necessario per capire cosa desidera davvero.
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Buonasera, lei descrive un quadro articolato e una relazione che sta attraversando delle prove di coppia importanti. Sembrano esserci molti sentimenti e nuovi conflitti da far evolvere.
Nei conflitti citati emerge una messa in discussione delle prospettive del suo compagno e questo è segno di introspezione, indipendenza di pensiero, autocritica, nonostante le incertezze e le ambivalenze che emotivamente possiamo nutrire. É normale in una coppia che si conosce da alcuni anni iniziare anche a segnalarsi le proprie differenze, oltre che le proprie comunioni. A volte le differenze risultano essere inconciliabili; a volte sono nuova linfa di crescita per entrambi. La psicoterapia è un ottimo spazio per analizzare questi cammini di crescita, sia individuali che di coppia (senza essere necessario affrontare una terapia di coppia).
Bisognerebbe inoltre capire meglio cosa si intenda per “essere troppo buoni” o “essere più strXX”; sono concetti relativi che possono essere compresi solo in un quadro di insieme più ampio e soprattutto chiariti individualmente.
La stessa frase “lui ritiene che non ho mai una opinione mia e che devo sempre aspettare che qualcuno si muova per me, che mi faccio trainare” lascerebbe intendere aver pesato molto in lei, eppure, allo stesso tempo, lei sembra essere disposta a continuare a mettersi in discussione per partorire una propria visione più serena sia di se stessa, che del compagno. Non posso che augurare un ricco cammino psicoterapico per incoraggiare una sua posizione sia nel caso di continuità della coppia, sia del suo percorso individuale di fedeltà a se stessa e fedeltà ai propri sentimenti.
Nei conflitti citati emerge una messa in discussione delle prospettive del suo compagno e questo è segno di introspezione, indipendenza di pensiero, autocritica, nonostante le incertezze e le ambivalenze che emotivamente possiamo nutrire. É normale in una coppia che si conosce da alcuni anni iniziare anche a segnalarsi le proprie differenze, oltre che le proprie comunioni. A volte le differenze risultano essere inconciliabili; a volte sono nuova linfa di crescita per entrambi. La psicoterapia è un ottimo spazio per analizzare questi cammini di crescita, sia individuali che di coppia (senza essere necessario affrontare una terapia di coppia).
Bisognerebbe inoltre capire meglio cosa si intenda per “essere troppo buoni” o “essere più strXX”; sono concetti relativi che possono essere compresi solo in un quadro di insieme più ampio e soprattutto chiariti individualmente.
La stessa frase “lui ritiene che non ho mai una opinione mia e che devo sempre aspettare che qualcuno si muova per me, che mi faccio trainare” lascerebbe intendere aver pesato molto in lei, eppure, allo stesso tempo, lei sembra essere disposta a continuare a mettersi in discussione per partorire una propria visione più serena sia di se stessa, che del compagno. Non posso che augurare un ricco cammino psicoterapico per incoraggiare una sua posizione sia nel caso di continuità della coppia, sia del suo percorso individuale di fedeltà a se stessa e fedeltà ai propri sentimenti.
Ciao,
un bel groviglio direi, ma ne hai parlato con la tua terapeuta?
Mi piace che tu sia rispettosa della zia e dei suoi "tempi e modi".
Non credo che tu sia così incapace come ti descrive il tuo lui, sono sue difficoltà che mette su di te.
Hai un bel carattere, non lo cambierei per lui, ma se proprio qualcosa non andasse, il cambiamento lo dovresti fare per te.
Un caro saluto
Lavinia
un bel groviglio direi, ma ne hai parlato con la tua terapeuta?
Mi piace che tu sia rispettosa della zia e dei suoi "tempi e modi".
Non credo che tu sia così incapace come ti descrive il tuo lui, sono sue difficoltà che mette su di te.
Hai un bel carattere, non lo cambierei per lui, ma se proprio qualcosa non andasse, il cambiamento lo dovresti fare per te.
Un caro saluto
Lavinia
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Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti
Grazie per aver condiviso una parte così intima della sua vita. È evidente che lei sta vivendo un momento di grande confusione e tensione emotiva, tra il legame profondo che ha con il suo compagno e le difficoltà che stanno emergendo nella vostra relazione.
Mi sembra che il suo partner stia esprimendo frustrazione riguardo ad aspetti del suo comportamento che interpreta come "passività," ma lei ha una visione diversa, basata su rispetto e sensibilità verso le persone che la circondano, soprattutto verso sua zia, figura cruciale nella sua vita. Questa divergenza nei punti di vista sembra essere al centro dei conflitti che stanno emergendo.
Le critiche che riceve, come quella di "dover cambiare carattere", possono sembrare invasive, e ciò che mi colpisce è come queste siano mirate a modificare aspetti profondi di lei, invece di promuovere una crescita congiunta. Mi sembra importante sottolineare che in una relazione sana, il cambiamento non dovrebbe essere unilaterale o imposto, ma frutto di un dialogo costruttivo, dove entrambi i partner si mettono in gioco.
Un altro punto che emerge è il suo bisogno di affermare la sua indipendenza, non solo da sua zia, ma anche all'interno della relazione. Mi sembra che lei abbia già chiara l'idea che questa non sia una forma di passività, ma una scelta di rispetto verso la persona che le ha dato tanto.
Riguardo alla sua domanda su cosa fare, mi sento di consigliarle di continuare a lavorare su se stessa, senza fretta di "cambiare" per qualcun altro. Questo tempo di riflessione potrebbe aiutarla a chiarire quali sono i suoi desideri profondi e capire se questa relazione le permette di esprimere la sua vera essenza, o se invece sta diventando un vincolo che limita la sua crescita personale.
In ogni caso, è importante che continui il suo percorso di psicoterapia, poiché questo potrà aiutarla a sviluppare una maggiore consapevolezza e a prendere decisioni più allineate ai suoi bisogni.
Mi sembra che il suo partner stia esprimendo frustrazione riguardo ad aspetti del suo comportamento che interpreta come "passività," ma lei ha una visione diversa, basata su rispetto e sensibilità verso le persone che la circondano, soprattutto verso sua zia, figura cruciale nella sua vita. Questa divergenza nei punti di vista sembra essere al centro dei conflitti che stanno emergendo.
Le critiche che riceve, come quella di "dover cambiare carattere", possono sembrare invasive, e ciò che mi colpisce è come queste siano mirate a modificare aspetti profondi di lei, invece di promuovere una crescita congiunta. Mi sembra importante sottolineare che in una relazione sana, il cambiamento non dovrebbe essere unilaterale o imposto, ma frutto di un dialogo costruttivo, dove entrambi i partner si mettono in gioco.
Un altro punto che emerge è il suo bisogno di affermare la sua indipendenza, non solo da sua zia, ma anche all'interno della relazione. Mi sembra che lei abbia già chiara l'idea che questa non sia una forma di passività, ma una scelta di rispetto verso la persona che le ha dato tanto.
Riguardo alla sua domanda su cosa fare, mi sento di consigliarle di continuare a lavorare su se stessa, senza fretta di "cambiare" per qualcun altro. Questo tempo di riflessione potrebbe aiutarla a chiarire quali sono i suoi desideri profondi e capire se questa relazione le permette di esprimere la sua vera essenza, o se invece sta diventando un vincolo che limita la sua crescita personale.
In ogni caso, è importante che continui il suo percorso di psicoterapia, poiché questo potrà aiutarla a sviluppare una maggiore consapevolezza e a prendere decisioni più allineate ai suoi bisogni.
Gentile Utente, grazie per la condivisione del suo dolore.
Dal suo racconto mi sembra una persona disposta a mettersi in dubbio, e, considerando il passato difficile che ha accennato, mi sembra un'ottima cosa che lei stia seguendo una psicoterapia. Dal momento che sta venendo seguita da un professionista, mi chiedo se come mai si stia rivolgendo anche a noi. Mi spiego meglio, non c'è niente di male, ma mi è sorto il dubbio se avesse problemi a parlare della questione con la/il suo psicoterapeuta. Se questo fosse la motivazione del suo rivolgersi a noi, la spingerei a riflettere sul perchè.
Tornando al suo quesito, chiaramente una coppia è costituita da due persone e, come mi sembra lei abbia ben inteso, è necessario che entrambe le parti facciano uno sforzo. Magari alcuni degli spunti offerti dal suo ragazzo potrebbero anche essere utili per una sua crescita personale o per fare una riflessione, ma dal suo racconto mi sembra lui non si ponga in maniera sensibile o costruttiva rispetto alla questione. Questa mi sembra una mancanza importante nel momento che questo la causa chiaramente dolore; soprattutto considerando che sua zia è la sua famiglia, trovo che parlarne così implichi una grave mancanza di empatia e comprensione per il suo passato ed il suo legame con questa figura. Ritengo anche che chiedere al proprio partner di cambiare caratterialmente sia un gesto scorretto che capisco le crei forte dispiacere e insicurezza. Certo, nessuno è perfetto e la coppia ci mette di fronte alla necessità di crescere o di cambiare le modalità con cui ci si comporta, ma alla fine se ci siamo scelti una persona dovremmo amarla nel suo modo di essere più profondo.
Credo questa pausa, per quanto dolorosa, possa essere un bene. Fossi in lei la sfrutterei per concentrarmi su quali sono i valori ed i bisogni per lei irrinunciabili in una coppia. Cerchi la sua felicità e serenità, e non ceda alla necessità di approvazione dal partner.
Se tornerete insieme dopo questa pausa, potreste giovare da qualche incontro di coppia da uno psicologo/psicoterapeuta; magari riuscirebbe ad aiutarvi nel trovare un gancio conversazionale più efficace e a comprendere meglio i vostri rispettivi punti di vista.
Resto disponibile,
un caro saluto.
Dal suo racconto mi sembra una persona disposta a mettersi in dubbio, e, considerando il passato difficile che ha accennato, mi sembra un'ottima cosa che lei stia seguendo una psicoterapia. Dal momento che sta venendo seguita da un professionista, mi chiedo se come mai si stia rivolgendo anche a noi. Mi spiego meglio, non c'è niente di male, ma mi è sorto il dubbio se avesse problemi a parlare della questione con la/il suo psicoterapeuta. Se questo fosse la motivazione del suo rivolgersi a noi, la spingerei a riflettere sul perchè.
Tornando al suo quesito, chiaramente una coppia è costituita da due persone e, come mi sembra lei abbia ben inteso, è necessario che entrambe le parti facciano uno sforzo. Magari alcuni degli spunti offerti dal suo ragazzo potrebbero anche essere utili per una sua crescita personale o per fare una riflessione, ma dal suo racconto mi sembra lui non si ponga in maniera sensibile o costruttiva rispetto alla questione. Questa mi sembra una mancanza importante nel momento che questo la causa chiaramente dolore; soprattutto considerando che sua zia è la sua famiglia, trovo che parlarne così implichi una grave mancanza di empatia e comprensione per il suo passato ed il suo legame con questa figura. Ritengo anche che chiedere al proprio partner di cambiare caratterialmente sia un gesto scorretto che capisco le crei forte dispiacere e insicurezza. Certo, nessuno è perfetto e la coppia ci mette di fronte alla necessità di crescere o di cambiare le modalità con cui ci si comporta, ma alla fine se ci siamo scelti una persona dovremmo amarla nel suo modo di essere più profondo.
Credo questa pausa, per quanto dolorosa, possa essere un bene. Fossi in lei la sfrutterei per concentrarmi su quali sono i valori ed i bisogni per lei irrinunciabili in una coppia. Cerchi la sua felicità e serenità, e non ceda alla necessità di approvazione dal partner.
Se tornerete insieme dopo questa pausa, potreste giovare da qualche incontro di coppia da uno psicologo/psicoterapeuta; magari riuscirebbe ad aiutarvi nel trovare un gancio conversazionale più efficace e a comprendere meglio i vostri rispettivi punti di vista.
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Gentile Utente, comprendo la delicatezza della sua situazione e le difficoltà che sta vivendo. Considerando la profondità delle questioni personali e relazionali che ha descritto, il percorso di psicoterapia che sta già seguendo potrebbe rappresentare uno strumento utile per esplorare e affrontare queste tematiche in modo più strutturato e consapevole. La terapia, infatti, può offrire un supporto prezioso per sviluppare una maggiore comprensione di sé e delle dinamiche che sta vivendo, aiutandola a prendere decisioni che rispecchino meglio i suoi reali bisogni e desideri.
Buongiorno, sono contenta che lei abbia deciso di intraprendere un percorso personale e sono certa che questo le sarà d'aiuto nel comprendersi e valorizzarsi sempre di più. Per quanto riguarda la situazione che ci porta, dalla sua descrizione sembra che il suo compagno non sia una persona supportiva verso di lei. Al contrario, spesso la sminuisce e la giudica pretendendo di dirle come secondo lui lei dovrebbe comportarsi. Ben vengano i conflitti all'interno di una relazione, se portano a delle consapevolezze e a trasformare la relazione in positivo. Ma in questo caso sento che lei sia sopraffatta dalle critiche di lui, e che queste la rendono insicura. Alla fine del messaggio dice che non sa se lasciarlo o no, perché sente di volergli bene. Le due cose non per forza non vanno insieme. Le persone si lasciano pur riconoscendo che c'è ancora dell'affetto, ma accettando il fatto che non si può stare bene insieme. Rimango a disposizione. Dr.ssa Laura Raco
Buonasera, credo che, per il suo caso specifico, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicologico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti dr.ssa Versari Debora.
Mi dispiace molto che tu stia vivendo questa situazione così complessa, e ti ringrazio per aver condiviso una parte così intima della tua vita. Cercherò di offrirti una riflessione che possa aiutarti a fare chiarezza.
La tua identità e il percorso personale Da ciò che racconti, sembri essere una persona con una profonda empatia, sensibilità e rispetto per chi ti circonda. Queste sono qualità importanti e non dovresti sentirti obbligata a cambiarle per adattarti a qualcun altro, nemmeno al tuo partner. La tua relazione con tua zia, in particolare, sembra basata su affetto e rispetto reciproco, ed è naturale che, avendo avuto un ruolo genitoriale nella tua vita, tu senta il bisogno di darle spazio e riconoscere la sua esperienza.
Le critiche del tuo partner È preoccupante che il tuo ragazzo insista nel volerti cambiare. Le sue critiche sembrano focalizzarsi su aspetti centrali del tuo carattere, come la tua bontà, la tua empatia e la tua relazione con tua zia, cercando di spingerti a diventare più "dura". Questo potrebbe riflettere un modo di vedere la vita che è diverso dal tuo. Ma il punto cruciale è: quanto queste critiche ti fanno sentire svalutata e incompresa?
Le critiche costanti, soprattutto se esprimono un bisogno di trasformare chi sei profondamente, possono portare a un senso di insicurezza e minare la tua autostima. Lui sembra chiederti di modificare aspetti molto profondi della tua personalità, piuttosto che accettarti e sostenerti nella tua crescita personale. Il fatto che lui abbia detto "bisogna vedere se cambi carattere" è un segnale che sta mettendo condizionalità sulla vostra relazione: l'amore e il rispetto non dovrebbero basarsi sul cambiamento di un partner per renderlo conforme alle proprie aspettative.
La tua crescita personale Sei già impegnata in un percorso di psicoterapia per lavorare su te stessa, il che dimostra che sei consapevole dei tuoi aspetti da migliorare e vuoi evolvere. Il cambiamento personale, però, dovrebbe avvenire per te stessa e per il tuo benessere, non perché qualcuno ti impone di cambiare per il suo tornaconto.
Decisioni difficili Hai parlato del conflitto tra testa e cuore, ed è normale sentirsi divisi quando si è stati insieme a qualcuno per così tanto tempo. Nonostante l’affetto che provi, è importante chiederti se questa relazione ti sta portando verso una crescita sana o se ti sta rendendo più insicura e infelice. La relazione dovrebbe essere un luogo di sostegno reciproco, non un campo di battaglia dove una persona cerca di "aggiustare" l'altra.
Possibili opzioni
Dialogo onesto: Potresti considerare di esprimergli come ti senti rispetto a queste critiche, evidenziando come il suo voler cambiarti ti faccia sentire svalutata. Se lui è disposto a riflettere e a modificare il suo atteggiamento, potrebbe esserci spazio per lavorare sulla relazione insieme.
Riflessione personale: Prenditi del tempo per riflettere su come ti senti realmente in questa relazione. Sei felice? Ti senti sostenuta? Vedi un futuro insieme dove entrambi riuscite a rispettare le reciproche differenze?
Considerare una pausa o una fine: Se continui a sentirti infelice, svalutata o sotto pressione, potrebbe essere il momento di considerare una pausa più lunga o anche la fine della relazione. Anche se fa male, a volte è meglio lasciar andare una relazione che non ci permette di crescere come persone.
Ricorda che la cosa più importante è il tuo benessere emotivo e mentale. Sei già in un percorso di crescita e meriti qualcuno che ti apprezzi per chi sei, con le tue qualità e vulnerabilità.
Se hai altre domande o dubbi, sono qui per ascoltarti e aiutarti a riflettere ulteriormente.
La tua identità e il percorso personale Da ciò che racconti, sembri essere una persona con una profonda empatia, sensibilità e rispetto per chi ti circonda. Queste sono qualità importanti e non dovresti sentirti obbligata a cambiarle per adattarti a qualcun altro, nemmeno al tuo partner. La tua relazione con tua zia, in particolare, sembra basata su affetto e rispetto reciproco, ed è naturale che, avendo avuto un ruolo genitoriale nella tua vita, tu senta il bisogno di darle spazio e riconoscere la sua esperienza.
Le critiche del tuo partner È preoccupante che il tuo ragazzo insista nel volerti cambiare. Le sue critiche sembrano focalizzarsi su aspetti centrali del tuo carattere, come la tua bontà, la tua empatia e la tua relazione con tua zia, cercando di spingerti a diventare più "dura". Questo potrebbe riflettere un modo di vedere la vita che è diverso dal tuo. Ma il punto cruciale è: quanto queste critiche ti fanno sentire svalutata e incompresa?
Le critiche costanti, soprattutto se esprimono un bisogno di trasformare chi sei profondamente, possono portare a un senso di insicurezza e minare la tua autostima. Lui sembra chiederti di modificare aspetti molto profondi della tua personalità, piuttosto che accettarti e sostenerti nella tua crescita personale. Il fatto che lui abbia detto "bisogna vedere se cambi carattere" è un segnale che sta mettendo condizionalità sulla vostra relazione: l'amore e il rispetto non dovrebbero basarsi sul cambiamento di un partner per renderlo conforme alle proprie aspettative.
La tua crescita personale Sei già impegnata in un percorso di psicoterapia per lavorare su te stessa, il che dimostra che sei consapevole dei tuoi aspetti da migliorare e vuoi evolvere. Il cambiamento personale, però, dovrebbe avvenire per te stessa e per il tuo benessere, non perché qualcuno ti impone di cambiare per il suo tornaconto.
Decisioni difficili Hai parlato del conflitto tra testa e cuore, ed è normale sentirsi divisi quando si è stati insieme a qualcuno per così tanto tempo. Nonostante l’affetto che provi, è importante chiederti se questa relazione ti sta portando verso una crescita sana o se ti sta rendendo più insicura e infelice. La relazione dovrebbe essere un luogo di sostegno reciproco, non un campo di battaglia dove una persona cerca di "aggiustare" l'altra.
Possibili opzioni
Dialogo onesto: Potresti considerare di esprimergli come ti senti rispetto a queste critiche, evidenziando come il suo voler cambiarti ti faccia sentire svalutata. Se lui è disposto a riflettere e a modificare il suo atteggiamento, potrebbe esserci spazio per lavorare sulla relazione insieme.
Riflessione personale: Prenditi del tempo per riflettere su come ti senti realmente in questa relazione. Sei felice? Ti senti sostenuta? Vedi un futuro insieme dove entrambi riuscite a rispettare le reciproche differenze?
Considerare una pausa o una fine: Se continui a sentirti infelice, svalutata o sotto pressione, potrebbe essere il momento di considerare una pausa più lunga o anche la fine della relazione. Anche se fa male, a volte è meglio lasciar andare una relazione che non ci permette di crescere come persone.
Ricorda che la cosa più importante è il tuo benessere emotivo e mentale. Sei già in un percorso di crescita e meriti qualcuno che ti apprezzi per chi sei, con le tue qualità e vulnerabilità.
Se hai altre domande o dubbi, sono qui per ascoltarti e aiutarti a riflettere ulteriormente.
Buongiorno, lei è portatrice di una istanza di coppia, ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Nel caso, provi a parlarne anche con il suo ragazzo, sarebbe una occasione di crescita per entrambi. Cordiali saluti Dott. Diego Ferrara
Gentilissima, nel tentativo di risponderle ai suoi quesiti mi soffermerò prima di tutto a chiederle come si sente in questa relazione e se davvero desidera investire il suo tempo e le sue energie per ristabilire il vecchio legame. Ho l'impressione che il suo desiderio al momento la porti più verso la sua famiglia, alla ricerca della sua identità, di una dimensione futura e rinnovata di sé stessa, passando attraverso il rispecchiamento con alcune figure per lei davvero significative in questo momento della sua vita, come la zia. È probabile che il suo fidanzato viva male il suo anteporre costantemente la famiglia a lui, così come è possibile che non condivida il modello di riferimento che lei ha individuato in sua zia. Ritengo che dovrebbe cercare di sintonizzarsi maggiormente sui propri desideri e domandarsi se potrebbe iniziare a camminare da sola senza il modello costante della zia e senza il giudizio costante del suo fidanzato. Le consiglio di proseguire il percorso terapeutico che ha intrapreso alla ricerca di se stessa e vedrà che nel tempo si sentirà sempre più autorizzata a decidere della sua vita e meno bisognosa di allontanare le persone per capire che cosa le accade.
Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Savoia
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