Buonasera a tutti, Scrivo perché vorrei delle delucidazioni e dei consigli per trovare una soluzio
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Buonasera a tutti,
Scrivo perché vorrei delle delucidazioni e dei consigli per trovare una soluzione al mio presunto problema, che sia esso psicologico o psichiatrico.
Sono assai amareggiato, perché da anni per colpa di questi "problemi" sto mettendo in dubbio me stesso e vivo male! Quando ho parlato con il medico dei miei problemi e sulla possibilità di una visita specialistica mi ha snobbato e quasi ridendo mi ha detto che i miei sono "problemi caratteriali". Il fatto è che, nonostante io abbia scelto un campo di studio che amo alla follia e che volevo intraprendere fin da piccolo, non riesco ad andare avanti perché non riesco a mantenere la concentrazione, dimentico facilmente le cose, lavoro sempre in modalità "multitasking" facendo tante cose insieme non riuscendo però mai a concludere nulla.
Ho seriamente pensato di essere stupido, perdendo anche la fiducia in me stesso, ma test fatti tramite il Mensa hanno evidenziato che la mia intelligenza è "leggermente superiore alla media". E anche le persone che mi conoscono e i professori che ho avuto hanno sempre sottolineato la mia acutezza e il mio modo di pensare brillante, ma allo stesso tempo anche la mia scarsa propensione nel fare le cose "per bene" cercando il massimo risultato con il minimo sforzo. I miei problemi sono sorti al secondo anno di medie, ma hanno iniziato a far danni solo alle superiori. Vi spiego: fin da bambino sono stato un bambino molto curioso che studiava anche cose al di fuori del programma scolastico, ma dalla seconda media ricordo che iniziai a non portare più a termine i compiti, mi stancavo nel leggere, mi distraevo e spesso abbandonavo gli studi per fare altro, per fortuna sono riuscito ad andare avanti di "rendita" finendo le medie con ottimi voti, ma iniziate le scuole superiori il tutto è degenerato, perdendo due anni per la mia "scarsa concentrazione in classe" e la mia "irrequietezza", ricordo che subito mi stancavo mentre leggevo, e se da bambino leggevo anche sette libri al mese (libri già importanti per un bambino), dalle medie ad oggi trovo difficoltà nel terminarli. Nonostante le due bocciature, e nonostante ormai mio padre rassegnato mi avesse costretto al mondo del lavoro, sono riuscito a diplomarmi con enormi difficoltà con "quasi" il massimo dei voti (massimo non raggiunto, perché non porto mai a termine le cose). Ora frequento l'università, ma in quattro anni ho dato dieci esami, mettendo a dura prova la mia carriera (da considerare anche che lavoro part time). Vorrei fare di più, ma mi sento sempre stanco quando studio.
Un'amica psicologa, notando alcuni miei comportamenti "bizzarri" quali: il non riuscire a stare fermo mentre parlo, la difficoltà nello stare seduto, la spiccata loquacità tanto da sovrastare gli altri nelle conversazioni, la mia ossessione per le simmetrie e i miei cambi di umore repentini, ha ipotizzato che potessi soffrire di ADHD fin da bambino.
Vi chiedo, gentilissimi dottori di darmi un parere e dei consigli! Grazie mille!
Scrivo perché vorrei delle delucidazioni e dei consigli per trovare una soluzione al mio presunto problema, che sia esso psicologico o psichiatrico.
Sono assai amareggiato, perché da anni per colpa di questi "problemi" sto mettendo in dubbio me stesso e vivo male! Quando ho parlato con il medico dei miei problemi e sulla possibilità di una visita specialistica mi ha snobbato e quasi ridendo mi ha detto che i miei sono "problemi caratteriali". Il fatto è che, nonostante io abbia scelto un campo di studio che amo alla follia e che volevo intraprendere fin da piccolo, non riesco ad andare avanti perché non riesco a mantenere la concentrazione, dimentico facilmente le cose, lavoro sempre in modalità "multitasking" facendo tante cose insieme non riuscendo però mai a concludere nulla.
Ho seriamente pensato di essere stupido, perdendo anche la fiducia in me stesso, ma test fatti tramite il Mensa hanno evidenziato che la mia intelligenza è "leggermente superiore alla media". E anche le persone che mi conoscono e i professori che ho avuto hanno sempre sottolineato la mia acutezza e il mio modo di pensare brillante, ma allo stesso tempo anche la mia scarsa propensione nel fare le cose "per bene" cercando il massimo risultato con il minimo sforzo. I miei problemi sono sorti al secondo anno di medie, ma hanno iniziato a far danni solo alle superiori. Vi spiego: fin da bambino sono stato un bambino molto curioso che studiava anche cose al di fuori del programma scolastico, ma dalla seconda media ricordo che iniziai a non portare più a termine i compiti, mi stancavo nel leggere, mi distraevo e spesso abbandonavo gli studi per fare altro, per fortuna sono riuscito ad andare avanti di "rendita" finendo le medie con ottimi voti, ma iniziate le scuole superiori il tutto è degenerato, perdendo due anni per la mia "scarsa concentrazione in classe" e la mia "irrequietezza", ricordo che subito mi stancavo mentre leggevo, e se da bambino leggevo anche sette libri al mese (libri già importanti per un bambino), dalle medie ad oggi trovo difficoltà nel terminarli. Nonostante le due bocciature, e nonostante ormai mio padre rassegnato mi avesse costretto al mondo del lavoro, sono riuscito a diplomarmi con enormi difficoltà con "quasi" il massimo dei voti (massimo non raggiunto, perché non porto mai a termine le cose). Ora frequento l'università, ma in quattro anni ho dato dieci esami, mettendo a dura prova la mia carriera (da considerare anche che lavoro part time). Vorrei fare di più, ma mi sento sempre stanco quando studio.
Un'amica psicologa, notando alcuni miei comportamenti "bizzarri" quali: il non riuscire a stare fermo mentre parlo, la difficoltà nello stare seduto, la spiccata loquacità tanto da sovrastare gli altri nelle conversazioni, la mia ossessione per le simmetrie e i miei cambi di umore repentini, ha ipotizzato che potessi soffrire di ADHD fin da bambino.
Vi chiedo, gentilissimi dottori di darmi un parere e dei consigli! Grazie mille!
E' molto probabile soffra di un disturbo da ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder). E' curabile farmacologicamente. Se e' tale il disturbo c'e' una terapia ad hoc.
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Sembra che l'ipotesi della diagnosi che ha esposto sia una possibilità. Da capire l'interazione del disturbo di base con le altre caratteristiche di personalità per indirizzare correttamente la terapia.
ah... mi sembra di capire che alla fine la sua domanda potrebbe essere " chi sono ? '" sono un ADHD ? beh, del resto la sua amica dice così... simpaticamente oggettivante... invece il medico di base dice altre cose...
a botta direi che le manca "costanza d'oggetto " se inizia
e molla le cose.....e sembra avere oscillazioni narcisistiche.. a periodi va alla grande altri non combina niente o quasi... si è fatto bocciare... portando il nome di suo padre..padre di cui solo parla.... e la mamma??
prima di assumere farmaci e da vedere anche quali...
io le suggerisco un bel colloquio ..vede nel tempo si costruisce una struttura psicologica... e certi atteggiamenti si possono definire sintomi di un disagio profondo che va valutato...lei vuole cambiare e dunque ha una buona motivazione per un colloquio e magari psicoterapia etc per i farmaci così non saprei affatto valutare... come vede lavoro a Torino....
saluti!!
a botta direi che le manca "costanza d'oggetto " se inizia
e molla le cose.....e sembra avere oscillazioni narcisistiche.. a periodi va alla grande altri non combina niente o quasi... si è fatto bocciare... portando il nome di suo padre..padre di cui solo parla.... e la mamma??
prima di assumere farmaci e da vedere anche quali...
io le suggerisco un bel colloquio ..vede nel tempo si costruisce una struttura psicologica... e certi atteggiamenti si possono definire sintomi di un disagio profondo che va valutato...lei vuole cambiare e dunque ha una buona motivazione per un colloquio e magari psicoterapia etc per i farmaci così non saprei affatto valutare... come vede lavoro a Torino....
saluti!!
Nel quadro clinico descritto vi sono sintomi compatibili con ADHD, ma riguardo agli altri elementi psicopatologici è necessario ampliare la raccolta dell'anamnesi
Mi allineo coi colleghi Nannini e Luppi.
Le consiglio perciò un colloquio (o più di uno) con un medico psicoterapeuta per una messa a punto diagnostica e intraprenda poi un percorso di psicoterapia analitica.
Cordiali saluti
Le consiglio perciò un colloquio (o più di uno) con un medico psicoterapeuta per una messa a punto diagnostica e intraprenda poi un percorso di psicoterapia analitica.
Cordiali saluti
Esperti
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