Buonasera a tutti. Per motivi religiosi mi sono trasferito da casa in una struttura vicina circa 10

23 risposte
Buonasera a tutti. Per motivi religiosi mi sono trasferito da casa in una struttura vicina circa 10 km da dove abitavo prima. Posso vedere la mia famiglia un solo fine settimana al mese. Da quando ho iniziato questo percorso ho attacchi di ansia, non ho per niente fame anzi ho sensi di nausea, piango spesso perchè ripenso alla mia vita passata, a quando stavo a casa con la mia famiglia ed ero libero di gestirmi autonomamente la mia giornata. Vorrei chiedere a voi professionisti se potreste darmi qualche suggerimento su come affrontare tale situazione. Vi ringrazio anticipatamente.
Gentile Amico o Amica,
sta attraversando un periodo di forte crisi personale, e deve essere davvero difficile. Ha fatto una scelta importane, ma spesso queste scelte aprono in noi dei conflitti. Questi sintomi potrebbero essere delle occasioni per approfondire questi conflitti: un grido di aiuto che va ascoltato!
Una terapia potrebbe aiutarla a comprendersi meglio e risolvere il conflitto.

Con i migliori auguri,
dr. Ventura

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Buonasera,
Ci sono pochi elementi per comprendere approfonditamente la questione che porta. È stato un cambiamento graduale e meditato? Cosa la muove ad uscire da casa? Come ha reagito la sua famiglia? Ma soprattutto perché non li può incontrare?
Queste sono alcune domande alle quali credo varrebbe la pena soffermarsi a pensare.
Resto a disposizione se volesse approfondire la questione.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Salve, la sua domanda richiede una risposta accorta ed attenta.
Rinunciare a vedere i propri cari é richiesto più o meno in tutte le strutture religiose. Si tratta di un prezzo da pagare per la devozione a qualcosa di più alto.
Le dirò che in passato ho avuto copiosi contatti con un importante monastero di clausura dell’Umbria e le probande con cui ho avuto contatto avevano esattamente il suo problema.
Si tratta di una fase di adattamento naturale, che implica sofferenza offerta alla scelta operata.
Visto che ha la possibilità comunque di vedere i suoi familiari, si dia la possibilità di offrire a quel piccolo spazio di tempo una grande qualità e spessore di presenza.
Certo il tempo è poco, ma se gli da corpo potrebbe dilatarne gli effetti e darsi un po’ alla volta ai nuovi spazi di vita che ha scelto.
Per ora conservo piccoli oggetti della vita precedente che la accompagnino nella vita quotidiana, poi con i suoi tempi potrà distaccarsene.
Le auguro buon viaggio.
Saluti, dott..ssa Sandra Petralli
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, grazie per la sua condivisone.
Questo periodo deve esser per lei emotivamente molto intenso sia per la sua scelta, sia per ciò che ora le manca.
Sarebbe utile approfondire quello che sta vivendo, compresa l'ansia, il pianto, l'appetito scarso, esplorando i motivi che hanno condotto alla sua scelta, provando a vedere se è solo un normale periodo di assestamento. Questa scelta di vita potrebbe portare a galla le sue difficoltà, per ciò questo potrebbe essere un momento favorevole peri degli spunti di riflessione e per un lavoro su di te.
Rimango a disposizione, augurandoti di trovare ciò che il tuo cuore cerca!
Buongiorno.
Credo che sia meglio approfondire in un colloquio psicologico, eventualmente anche online, per non banalizzare una situazione che le procura sofferenza.
Gentilissimo, la sua sofferenza arriva diretta al cuore. Data la scarsità di informazioni, è impossibile darle una risposta meritevole di valore. Le vorrei chiedere molte cose per poi poterle essere di aiuto, ma qui non è possibile. Se vuole, se può, ci possiamo sentire per un colloquio on line, sarei veramente lieta di ascoltarla. Un cordiale saluto, dott.Silvia Ragni
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Buonasera, la sofferenza che riporta è legata all'adattamento al nuovo ambiente e ad un cambiamento che comporta rinuncia alla libertà di autogestione e alla continuità di relazione con la sua famiglia. Se le è possibile si faccia supportare da uno psicoterapeuta in questa fase di vita delicata per affrontarla al meglio e valutare se risponde ai suoi bisogni. Un caro saluto. Dr.ssa Lorena Ferrero
Effettivamente non si capisce molto cosa le impedisca di vedere la famiglia, cosa l'abbia costretto a trasferirsi, se non questi misteriosi "motivi religiosi". Sembra che lei stesso in fondo sappia cosa la fa stare tanto male. Qui, più che qualche toppa per ridurre ansia e nausea, bisognerebbe lavorare su valori e significati. Sono a disposizione per approfondire.
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Carissimo buona sera.
Suggerisco dei colloqui con uno psicologo, possono aiutarla a capire il motivo del suo malessere e ad individuare cosa le occorre per recuperare il benessere psico emotivo.
Saluti, dottoressa Teresita Forlano
Gentile utente,
il cambiamento che hai affrontato, sia a livello pratico che emotivo, può essere molto impegnativo, soprattutto quando comporta una distanza dalla famiglia e una riduzione della tua autonomia. Gli attacchi di ansia, la mancanza di appetito e il senso di nostalgia sono reazioni comprensibili in una situazione come la tua.
È importante riconoscere che la tua mente e il tuo corpo stanno cercando di adattarsi a un nuovo equilibrio, e questo richiede tempo.
Accogli le tue emozioni e permetti a te stesso di provare le emozioni che stai vivendo, senza giudicarle. È normale sentirsi tristi o ansiosi quando si affrontano cambiamenti radicali. Piangere e ripensare alla vita passata non sono segni di debolezza, ma il tuo modo di elaborare la situazione.
Anche se ora hai meno controllo sulla tua giornata, cerca piccoli momenti in cui puoi decidere e fare qualcosa che ti faccia sentire più vicino alla tua precedente routine o a ciò che ti fa stare bene.
Anche se puoi vedere la tua famiglia solo un fine settimana al mese, sfrutta i mezzi a disposizione (telefono, videochiamate) per mantenere un legame costante con loro se ti è consentito. Questo può aiutarti a sentirti meno isolato e distante.
Utile sarebbe praticare tecniche di gestione dell'ansia come le Tecniche di respirazione profonda, rilassamento muscolare progressivo o la meditazione mindfulness possono aiutarti a gestire meglio gli attacchi di ansia e i momenti di tensione.
Focalizzati sul significato della già scelta perché ricordare il motivo per cui hai scelto questo percorso può aiutarti a dare un senso alle difficoltà che stai attraversando. Riconoscere lo scopo che ti ha portato qui può darti la forza per affrontare i momenti di sconforto.
Se hai la possibilità, confrontarti con una persona nella tua nuova struttura o un professionista potrebbe aiutarti a elaborare meglio queste emozioni.
Non esitare a cercare supporto da un professionista, perché il confronto e l'ascolto possono fare una grande differenza nel migliorare il tuo benessere emotivo.
Resto a tua disposizione per qualsiasi altro chiarimento o supporto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Pinella Chionna
Buon giorno, grazie per questa condivisione. I grandi cambiamenti, quelli che mettono in discussione tutto o che ci portano verso una situazione futura di incertezza, possono farci sentire smarriti, soprattutto quando ci si allontana dalle persone care che hanno costituito fino a questo momento un punto fermo di riferimento.
Potrebbe essere utile approfondire in uno spazio di sicurezza, libero e accogliente ciò che sta capitando in questo delicato periodo di vita, esplorando ed elaborando ciò che sta vivendo e accompagnandola in questo periodi di grandi cambiamenti.

Un caro saluto e un in bocca al lupo.
Gentile utente, è possibile che questo cambiamento le abbia generato queste sensazioni di sofferenza. Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Un. cambiamento è spesso faticoso in particolare se conseguenza di una vocazione, nella struttura non c'è una possibilità di counseling?
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Buongiorno Gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso con me la sua situazione. Comprendo quanto possa essere difficile adattarsi a un cambiamento così significativo, specialmente quando coinvolge un allontanamento dai propri cari e un cambiamento nello stile di vita. Quello che sta vivendo è comprensibile e naturale, considerando la nuova realtà che si trova ad affrontare.

Sembra che i suoi sintomi di ansia, la nausea, la mancanza di appetito e il pianto frequente siano legati alla nostalgia di casa e alla difficoltà di adattamento a questa nuova fase della sua vita. È importante riconoscere che questi sentimenti sono validi e non c’è nulla di sbagliato nel sentirsi in questo modo. La separazione dalla famiglia e la perdita di una certa autonomia possono richiedere tempo per essere elaborati.

È importante permettere a sé stesso di provare queste emozioni senza giudicarle. L'ansia, la tristezza e la nostalgia sono risposte normali a un cambiamento di vita significativo. Riconoscere queste emozioni come parte del processo di adattamento può essere un primo passo per ridurne l'intensità.

Anche cercare di stabilire una routine quotidiana può aiutare a ridurre l'ansia e a ritrovare una certa stabilità. Piccole azioni come svegliarsi e andare a dormire alla stessa ora, fare una passeggiata, dedicarsi a un hobby, o svolgere attività che le piacciono possono fornire un senso di controllo e prevedibilità.

Sebbene possa vedere la sua famiglia solo una volta al mese, cercare di mantenere un contatto regolare, attraverso telefonate, videochiamate o messaggi, potrebbe aiutarla a sentirsi meno distante. Anche scrivere lettere o diari può essere un modo per mantenere una connessione emotiva e riflettere sui suoi sentimenti.

Le potrei suggerire anche di provare a cercare persone nella sua nuova comunità che possano offrire supporto, comprensione e condivisione di esperienze simili. Trovare qualcuno con cui parlare dei propri sentimenti può fornire un importante sostegno emotivo. Potrebbe anche valutare se ci sono gruppi di sostegno o attività di gruppo che potrebbero aiutarla a sentirsi meno isolato.

Molto utili sono le tecniche di respirazione profonda, meditazione, mindfulness o altre pratiche di rilassamento possono aiutare a gestire l'ansia e a calmare la mente. Anche il semplice esercizio fisico regolare può avere un impatto positivo sulla sua salute mentale e fisica.

Un aspetto cruciale riguarda l'utilità di concedersi del tempo per riflettere sul significato di questo cambiamento per lei, sia dal punto di vista religioso che personale. Cercare di capire cosa l’ha portata a fare questa scelta, cosa spera di ottenere e quali sono le sfide che deve affrontare potrebbe aiutarla a dare un senso al suo percorso e a trovare nuovi motivi di ispirazione.

Se sente che l'ansia e la tristezza stanno diventando troppo difficili da gestire, potrebbe essere utile parlare con uno psicologo o un consulente. Un professionista potrebbe aiutarla a esplorare più a fondo i suoi sentimenti e a trovare strategie specifiche per affrontare il cambiamento in modo più sereno.

È importante ricordare che l'adattamento a un cambiamento di vita così grande può richiedere tempo, e non deve sentirsi solo in questo processo. A volte, permettere a sé stessi di accogliere i propri sentimenti e chiedere supporto può fare una grande differenza.

Per ulteriori consigli o per intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Le auguro di trovare il modo per sentirsi meglio e in pace con questa nuova fase della sua vita.
Dott. Luca Vocino
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Buongiorno Gentile Utente,
innanzitutto grazie per aver provato ad esternare questa tua crisi personale.
il distacco dai nostri affetti per scegliere la nostra vocazione (sia essa religiosa, che di studio, che sentimentale) è un momento di forte crisi emotiva. Nel comfort dell'affetto familiare stiamo bene, ma quando il cuore ci dice di prendere una strada per divenire ciò che vorremmo essere dobbiamo essere consapevoli che andremo incontro ad una sfida interiore.
Voglio ipotizzare che la tua scelta sia stata ponderata e che stai inseguendo la tua vocazione...per tanto ti invito a non arrenderti a questa crisi ma di cercare un sostegno psicologico che ti accompagni e aiuti a vedere in te le risorse per farcela o anche per comprendere di rivalutare la tua scelta.

io sono disponibile anche online se facendo una ricerca su di me possa sembrarti il professionista adatto a te...
cordialmente
dott. Massimiliano Signorello
Sembra che il suo corpo le stia inviando segnali chiari: ha bisogno di fermarsi. La sofferenza che sta vivendo è del tutto comprensibile, data la fase di adattamento che sta attraversando. Le suggerisco di ritagliarsi uno spazio per riflettere sulla complessità della scelta che ha fatto, magari con il supporto di un professionista, che potrà aiutarla a esplorarla più a fondo. Le consiglio anche di confrontarsi apertamente con la sua gerarchia, esprimendo le sue preoccupazioni. Spero che questo le porti sollievo. Si prenda cura di sé.
Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Romagnano
Buongiorno,
mi spiace molto per il periodo che sta attraversando. Credo che lei si trovi in un momento molto delicato della sua vita, un momento di crescita e quindi di fatica e, a mio avviso, visti i sintomo anche fisici, credo che lei abbia bisogno di farsi aiutare da un professionista. Se vuole sono disponibile anche online.
A presto
Dottoressa Grazia Chianetta
Salve.
Intanto mi preme rassicurarla che avere dei dubbi quando si affronta un cambiamento nella propria vita è perfettamente normale, perché la nostra mente prova a metterci in guardia di dai rischi, ancor prima che sottolineare i benefici. Altresì, quando si tratta di religione, è ovvio che entri in gioco il fattore della "fede" e che quindi il tutto sia maggiormente legato alla individuale capacità di credere, fattore che è naturalmente soggetto ad una variazione a seconda delle nostre forze mentali residue. Quel che posso consigliare è, sicuramente, di prendere in considerazione queste avvisaglie e valutare attentamente se la via che si è scelta sia quella giusta, anche confrontando i cosiddetti "costi/benefici" e prendere eventuali decisioni. Nel caso si decida di perseverare, è importante non perdere di vista l'obiettivo che si vuole raggiungere. Altrimenti, si può essere buoni praticanti di una religione senza necessariamente intraprendere cammini di eccessiva privazione e si può semplicemente accettare un compromesso.
In ogni caso, ovviamente, gli elementi presentati sono esigui, quindi la invito a consultarmi se volesse una risposta più dettagliata.
Cordialmente. Dott. Valeri.
Gentile utente di mio dottore,

il malessere che qui descrive andrebbe meglio esplorato all'interno di uno spazio di ascolto più ampio che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. Si affidi quanti prima ad uno specialista, potrà aiutarla a troverà le risposte che cerca e con il tempo ad uscire dalla morsa dei suoi sintomi.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile Signore,
la sua scelta sembra molto importante e ha portato a un cambiamento davvero radicale alla sua vita. Le sue reazioni di crisi e disagio sono del tutto normali in un momento di così grande cambiamento. Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico per poter essere affiancato in tale cambiamento complesso e pieno di implicazioni.
Un caro augurio.
Dott. Paolo Cavallin
Gentile utente, senza dubbio i cambiamenti ( sopratutto i primi) possono destabilizzare e far emergere angiscs inosconsce di cui non si è consapevoli. Le suggerirei di provare ad approfondire la natura e la qualità di ciò che sta vivendo. Un caro saluto, Giada di veroli
Buongiorno, gli elementi contenuti nella sua domanda sono davvero esigui, tuttavia la sofferenza che esprime mi porta a suggerire un approfondimento della scelta che l'ha allontanata da casa, magari attraverso una consulenza psicologica con un professionista. Resto a disposizione per qualsiasi cosa, anche da remoto, qualora lei lo ritenesse opportuno. Cordiali saluti. Dottor Montanaro

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