Buonasera a tutti e grazie in anticipo per le risposte, sono veramente esausto perché non riesco a v

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Buonasera a tutti e grazie in anticipo per le risposte, sono veramente esausto perché non riesco a venire a capo
Gioco a calcio a livello professionistico purtroppo da un anno a questa parte ho giocato per mesi con una Tendinopatia bilaterale del tendine d’Achille per poi arrivare a febbraio a non camminare più e smettere del tutto .
Le ho provate tutte per quello sono disperato mi sono affidato a uno dei migliori ortopedici che ha operato spinazzola e beckam ho eseguito risonanza , radiografia e Elettromiografia il dottore mi ha assolutamente detto che i tendini sono perfetti che non c’è niente se non fare 3 mesi di riabilitazione per riadattare il carico questi 3 mesi sono passati anzi ne sono passati 6 possibile che io ho ancora male sempre alla mattina quando mi sveglio e durante la giornata si scaldano e li sento un po’ meno .
Eseguo esercizi di riabilitazione e anche lì mentre li eseguo i primi 2 esercizi per sempre io di pliometria mi da fastidio e ho male poi si scalda e il dolore passa a una scala di 1/2 . Io non so più cosa fare sono esausto ho cambiato più e più medici e nessuno riesce a venirne a capo . Sto iniziando a pensare che sia io il pazzo o che sia malformato o non lo so perché non è normale che dopo tutto questo tempo io stia ancora così . Vi chiedo aiuto se avete risolto casi così , in cosa sto sbagliando se è normale una cosa così e ci vuole più tempo ? Se non andrà mai via , non lo so vi prego aiutatemi voi perché le ho provate veramente tutte prp onde d’urto, massaggi riabilitazione tutte e il miglior ortopedico mi ha detto che non c’è da operare niente, Massimo una pulizia ma proprio per farmi contento
Io vi chiedo aiuto vi ringrazio in anticipo
E soprattutto se è normale ?
Salve
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Buongiorno leggendo il suo racconto e senza poterla valutare direttamente non è facile darle un consiglio. Dalla descrizione che fa mi sembra che la sua Tendinopatia Achillea si sia purtroppo cronicizzata ma dopo tanti mesi dovrebbe almeno vedere qualche miglioramento. Le consiglierei di affidarsi ad un osteopata per verificare la libertà delle varie articolazioni dell'arto inferiore e ad un posturologo per verificare la corretta funzionalità dei recettori posturali. Le auguro di risolvere prontamente. Saluti
Buongiorno,
Sarebbe sicuramente opportuno visitarla e conoscerla meglio, purtroppo quello che succede a lei capita molto più frequentemente di quello che si pensi, non è pazzo o malformato( ci sono molti atleti d'élite che nonostante le immagini diagnostiche evidenzino la guarigione dei tessuti, saltano gare per dolore).
Leggendo la sua storia mi sembra che possa trattarsi di un caso di sensibilizzazione centrale. Succede quando un dolore diventa persistente. I meccanismi che lo alimentano non sono più tanto biomeccanici quanto più legati ad altri fattori biologici che vengono causati da situazioni complesse come la paura del movimento e il catastrofismo.
La buona notizia è che abbiamo molte soluzioni per risolvere questo problema( per cominciare il ritorno ad un'attività aerobica senza dolore). Le consiglio di andare da un fisioterapista specializzato in queste problematiche che con un approccio differente dal precedente potrà aiutarla nel percorso di riabilitazione e ritorno in campo.
Cordialmente
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salve perchè non provi ad affidarti ad un osteopata??sicuramente si è innescato un meccanismo disfunzionale che attiva un circolo vizioso che ti causa un recidivare continuo del problema. se sei interessato puoi contattarmi , buona giornata.
Buongiorno, difficile darle un consiglio accurato e una risposta sicura così. Le tendinopatie sono disturbi molto difficili da gestire e a volte molto lunghi da curare. Paradossalmente però il principio fondamentale alla base della riabilitazione delle tendinopatie però è uno solo: la gestione corretta del carico. Dalle sue parole sembrerebbe essersi perpetuata nel tempo una gestione poco equilibrata del carico sui suoi tessuti tendinei, che ha portato ad una cronicizzazione del sintomo e ad una conseguente possibile sensibilizzazione centrale. Quando arrivano per lunghi periodi stimoli dolorifici al cervello da una determinata zona, il cervello "si abitua" e impara in maniera automatica che quella zona fa male, continuando a far percepire dolore anche in situazioni che non dovrebbero causarlo. Questa è quella che viene definita sensibilizzazione centrale ed a sua volta alimenta (ed è alimentata) da altre sfere, oltre quella biologica, come ad esempio quella psico-somatica, il cui segno più chiaro sono la paura del movimento e la catastrofizzazione. Chiuso il capitolo sulla sensibilizzazione centrale, di cui comunque è possibile valutarne la presenza tramite test e questionari, mi preme suggerirle una più rapida possibile gestione corretta del carico che fornisce ad i sui tendini d'Achille. Quest'ultima è a sua volta valutabile tramite dei test. Inoltre, è importante che sia consapevole che ridurre il carico delle volte significhi anche smettere di fare l'attività sportiva che sta svolgendo fino al recupero della giusta capacità di carico dei tessuti muscolo-tendinei.
Spero di esserle stato di aiuto. Buona fortuna
Buongiorno, capisco benissimo il suo problema e le assicuro che ci son tante persone che come lei soffrono con dei dolori tendinei che proseguono per lunghi periodi. Purtroppo alcuni tendini sono così, sono tosti.
Il migliore approccio a una tendinopatia cronica come la sua è guardare vari fattori, insomma, avere un approccio più olistico al problema. Alcuni esempi, e li nomino senza aver fatto una valutazione individuale, e quindi seguendo una base scientifica, possono essere
- un programma di allenamento con variazione di carichi, di ripetizioni e di esercizi. Ci sono tante tipologie di esercizio che sembrano simili ma infatti impiegano la struttura (muscolare/tendinea) in modo diverso.
- una valutazione del piede, dell'appoggio dinamico e nel caso un supporto plantare o di una scarpa diversa da quella usata.
- una valutazione delle altre strutture ed articolazioni del corpo per vedere se questo problema è in effetti collegato ad altro.
- un progressivo ritorno allo sport di scelta. Una valutazione della corsa e dei cambi di direzione.
- un approccio che tiene in considerazione anche la parte della sensibilizzazione centrale.
insomma ci sono tante possibilità che si possono prendere in considerazione e ci sono tanti fisioterapisti specializzati nella corsa o nello sport che possono dare un input importante.
Magari potrebbe provare ad affidarsi a un fisioterapista con skills nella preparazione e nel condizionamento.
Le auguro un buon percorso
Salve, le tendinopatie spesso tendono a cronicizzarsi soprattutto se la parte interessata è sollecitata notevolmente come avviene per gli sportivi.
Ovviamente il mio è un consiglio dato sulla base di quanto mi ha raccontato e senza fare un esame obbiettivo e' difficile fare una valutazione approfondita.
Il fatto che i vari ortopedici da lei contattati, le abbiamo detto che non sia necessario un'intervento chirurgico è da considerarsi già un buon punto di partenza.
Hanno escluso anche calcificazioni immagino??
Sicuramente tra gli esercizi che le avranno consigliato di fare ci saranno esercizi di stretching mirati a tutta la catena posteriore degli arti inferiori in modo da mantenere un buon bilanciamento posturale.
Consiglierei una rieducazione del passo per verificare che il periodo del dolore acuto non abbia creato uno schema del passo alterato tale da sollecitare continuamente il tendine Achilleo.
Proporrei Tecar e Ultrasuoni localizzati per ammorbidire le tensioni muscolari.
L'utilizzo del neurotape in questi casi può aiutare il tendine a scorrere meglio sotto allo strato del sottocute.
Se è intenzionato a ritornare alla pratica sportiva consiglio anche un plantare per avere un buon sostegno ed uno scarico, studiato e creato ovviamente con un esame baropodometrico.
Le auguro di risolvere.

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