Buonasera a tutti, cercherò di essere breve, ho una relazione di 7 mesi con una ragazza dove le cose

Gentile utente, alcuni psicofarmaci, ad esempio gli antidepressivi di classe SSRI, sono in grado di ridurre la sensibilità durante il rapporto. Può trattarsi di un effetto collaterale temporaneo o anche cronico, come nella disfunzione sessuale post-SSRI (PSSD). Si tratta di una problematica di pertinenza psichiatrica e ginecologica, per cui vi consiglio di rivolgervi al medico prescrivente per valutare la possibilità che la situazione sia riconducibile a un effetto collaterale del farmaco.

Caro utente, sicuramente il periodo di difficoltà legati ai vari lockdown, restrizioni e relative conseguenze sta incidendo su molte coppie dal punto di vista sia relazionale che sessuale. Detto questo, è possibile che questa assenza di piacere legata alla penetrazione sia una conseguenza dell'assunzione di tali psicofarmaci, che può portare ad un calo del desiderio o dell'eccitazione e, di riflesso, a problematiche legate all'orgasmo. Sicuramente rivolgersi ad un medico può aiutarvi a trovare le vere cause e stabilire se c'è correlazione tra farmaco e piacere sessuale, oppure se è il caso di contattare un sessuologo per trovare cause e soluzioni altrove.
Un caro saluto

Buonasera, visto che le difficoltà riportate dalla sua ragazza non si presentano tutte le volte in cui avete rapporti completi, sarebbe opportuno osservare in quali contesti, situazioni ciò avviene. Certamente l’uso di alcuni psicofarmaci può ridurre oppure inibire la funzionalità sessuale, per questo sarebbe auspicabile che la sua ragazza si confronti con il medico che l’ha in cura, per capire se i farmaci che assume hanno un ruolo significativo nell’ insorgenza del suo disagio.
Cordiali saluti
Paola Uriati

Gentile utente, un consulto psicosessuologico di coppia può aiutarvi.

Cordiali saluti