Buonasera, 5 anni fa mi è stato prescritto lo xanax per attacchi di panico, avrei dovuto sospendere

17 risposte
Buonasera,
5 anni fa mi è stato prescritto lo xanax per attacchi di panico, avrei dovuto sospendere la terapia dopo 12 mesi, non riesco più a interromperla, quando non assumo il medicinale sento la necessità di doverlo prendere ma non so i sintomi sono riconducibili all' attacco di panico o ansia o da astinenza al medicinale.
Vorrei non prendere più questo medicinale. Cosa posso fare?
Grazie
Salve, mi dispiace molto per la situazione che descrive. Ritengo importante che lei possa chiedere informazioni relative ai farmaci al medico prescrivente, figura professionale più competente in materia. Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'elevata importanza della psicoterapia nel trattamento di ansia panico e correlati dunque ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL

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Gentilissimo l'unica cosa, utile, da fare è rivolgersi allo specialista che gliel'ha prescritto, in modo da capire se e come proseguire la terapia. Per sospendere o modificare le terapie farmacologiche è necessario farsi seguire dal medico, così da evitare i fastidiosi sintomi che avverte. Un caro saluto
Buonasera, purtroppo lo Xanax è una benzilodiazepina che crea dipendenza. Deve parlare con chi gliel 'ha prescritto e decidere il da farsi. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Salve, mi associo con i colleghi nel suggerirle di farsi aiutare dal professionista che glielo ha prescritto ma, in alternativa, se non volesse/non avesse modo di rapportarsi con lui sarebbe bene si rivolgesse ad uno psichiatra. C'è sempre bisogno di essere seguiti per regolare il dosaggio degli psicofarmaci!
In bocca al lupo!
Dott.ssa Baiardo Bruni
Buonasera. E' opportuno rivolgersi ad un medico psichiatra per avere informazioni e valutare il modo migliore per poter eventualmente interrompere la terapia farmacologica che segue da lungo tempo. Le suggerisco inoltre di rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta per valutare l'inizio di un percorso psicologico mediante il quale poter promuovere in modo attivo, a 360°, il proprio benessere psicologico e personale. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile utente di mio dottore,

i disturbi d'ansia possono esser trattati con successo con l' ausilio della farmacoterapia e della psicoterapia. La prima per alleviare il sintomo ansioso sin tanto che si ritrovi in una fase acuta, la seconda al fine di poter guardare ad un benessere più a lungo termine, comprendendo così il significato relazionale del suo malessere. Resto disponibile ad un eventuale presa in carico, ricevo anche on-line.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, non so se la prescrizione è del medico di base o dello psichiatra. In ogni caso le suggerirei di fare una visita con quest'ultimo, o di ricontattarlo se è già in cura con questa figura professionale. Inoltre sarebbe assolutamente consigliato affiancare un percorso di psicoterapia. I farmaci agiscono sui sintomi ma non sulle cause.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, per quanto riguarda l'aspetto farmacologico le suggerirei di rivolgersi a un medico psichiatra. Per ciò che concernono le ragioni più profonde di questi sintomi e la sua risoluzione a lungo termine, un buon percorso psicoterapeutico (ad orientamento psicodinamico) rappresenta la scelta migliore.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Molti auguri e un cari saluto.
Dott.ssa Laura Ramundo
Gentilissimo, solo chi le ha prescritto il farmaco può valutare se e come modificarlo. Le suggerisco però di affiancare l'uso dei farmaci con un percorso terapeutico che la aiuti a gestire i suoi attacchi di panico, a ridurre l'ansia e a riconoscere emozioni e pensieri che stanno dietro al suo malessere. Consideri poi anche la possibilità di far ricorso a tecniche di respirazione e rilassamento che possono contribuire a ridurre l'ansia e aiutarla a gestire meglio eventuali attacchi di panico.
Qualora lo volesse resto a disposizione, anche online. I miei migliori auguri
Dott.ssa Miculian
Buongiorno, si rivolga ad uno psichiatra per una prescrizione più puntuale, ma in linea di massima, come nelle intossicazioni da sostanze stupefacenti, si procede ad un graduale scalaggio della terapia in questione. Quindi riduzione progressiva di assunzioni e dosaggi. Ad oggi esistono anche (psico)integratori, a base di estratti neturali, specifici che mimano l'azione di alcuni psicofarmaci, in modo molto più blando ovviamente. Nel suo caso potrebbero esserle utili per tamponare qualche sintomo residuale o la dipendenza psicologica.
Buonasera, in certe situazioni l'uso del farmaco per un periodo definito e sotto il monitoraggio del medico di base piuttosto che di uno specialista, può essere di grande aiuto. Molto dipende dalla situazione che lei si è trovato ad affrontare, da quando e da come si sono verificati gli attacchi di panico. Il sintomo è sempre un segnale che il corpo invia per comunicare che c'è un disagio più profondo di cui occuparsi. Oltre al farmaco però possono essere utilizzate altre tecniche come quelle di respirazione che permettono di ritrovare gradualmente uno stato di calma. Naturalmente le tecniche di per sè non sono sufficienti ma richiedono di essere utilizzate all'interno di un percorso di consapevolezza della propria storia di vita.
Saluti.
dott.ssa Anna Mergola
Gentile utente, insieme alla sospensione del farmaco, da discutere e concordare nei modi e nei tempi con lo specialista che gliel'ha prescritto, inizierei un percorso di psicoterapia. Il farmaco aiuta a togliere la sintomatologia, ma non aiuta a capire il come mai l'ansia sia insorta. Un percorso di psicoterapia può aiutarla a comprendere l'origine di quest'ansia e imparare a gestirla, anche senza farmaco.
Rimango a disposizione, una buona giornata. Dott.ssa Dafne Devetta
Gentile utente, per scalare il dosaggio di un farmaco è indispensabile chiedere al proprio medico o psichiatra di riferimento. Per quanto riguarda l'aspetto terapeutico, ha mai pensato di intraprendere un percorso di psicoterapia per gli attacchi di panico e per l'ansia? Personalmente utilizzo la terapia cognitivo-comportamentale (CBT). E' una terapia concreta e operativa perché il paziente impara diverse tecniche di gestione dell'ansia e del panico. Già dalle prime sedute, i sintomi si riducono perché il paziente inizia in prima persona ad impegnarsi a generare il cambiamento non solo in seduta, ma anche nel proprio contesto di vita.
Se ha bisogno di ulteriori informazioni mi può contattare anche online.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Buonasera a te!
Non avere fretta di sospendere il farmaco, quanto piuttosto cerca di lavorare su te stessa (facendoti aiutare da un professionista) per far fronte ai disturbi d'ansia e in seconda battuta, pian piano, potrai scalare il farmaco fino a non assumerlo più.
Gentile utente, grazie per la sua condivisione.. Sarebbe utile chiedere un parere allo specialista che gliel'ha prescritto. Per modificare o sospendere una terapia è necessario il parere medico. In parallelo le consiglierei se ne ha la possibilità, di intraprendere un percorso psicologico per gestire l'ansia e comprendere le cause che la originano. Resto a disposizione anche online. Saluti. Dott.ssa Di Gennaro Laura
Salve,la modifica o lo scalaggio di un farmaco sono di pertinenza esclusiva del medico .
Piuttosto,qualora non lo avesse fatto provveda a procurarsi una dimensione in psicoterapia che le possa ridare agio e tranquillità.
Saluti, Sandra Petralli psicologa,psicoterapeuta
Salve, ne parli con lo specialista che le ha prescritte. Ha già pensato ad una psicoterapia? Ci starebbe. Saluti SR

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