Buona sera volevo chiedere un consiglio io sto facendo una psicoterapia di stampo transazionale mi s

17 risposte
Buona sera volevo chiedere un consiglio io sto facendo una psicoterapia di stampo transazionale mi sento accolta, sto lavorando nonostante sia già adulta, ma di pensare da adulta sul fatto di saper chiedere di cosa ho bisogno. Ho avuto l'anno scorso una specie di esaurimento per un lavoro che ho rifiutato mi sono sentita molto giù e depressa. Ho sempre difficoltà a crearmi nuove amicizie. prendo Un antidepressivo Citalopram va un pò meglio. ma noto che ho sempre dei momenti in cui si riacutizzano certi conflitti, che ho dentro di me e nel rapporto con gli altri, cose che mi fanno sentire in difetto svalutata. come mi percepisco io nel rapporto con gli altri. Mi piacerebbe essere più sciolta e disinvolta ma spesso mi sento frenata e attivo un pò di ansia. Esempio da Ottobre ho iniziato un corso per operatore socio sanitario e quando il professore spiega fatico a entrare con il cervello perchè mi viene l'ansia di stare antipatica, questo mi irrigidisce non mi fa essere spontanea. sono tanto arrabbiata con me per avere questi pensieri che mi bloccano . Perchè bloccano il mio trovare un lavoro il sentirmi libera e blocca la mia volontà. Io sto facendo una psicoterapia ma mi aiuta più sul vivere il presente e sul lasciare andare i pensieri. Si è giusto è un punto di partenza ma se già è da maggio che sto andando e stavo davvero a pezzi, io non potevo pensare per me niente per il mio futuro, adesso si vivo giorno per giorno cerco almeno di farlo. però Poi io chiedo a me anche di imparare a stare bene con gli altri, ma non mi basta fermare il pensiero della critica perchè purtroppo quella ormai io l'ho appresa a volte è meno forte ma a volte mi massacra il confronto con gli altri e non voglio provare sentimenti spiacevoli e sgradevoli. Forse pretendo anche dalla psicoterapia ma vorrei che quello per cui io pago un pò mi facesse sparire queste dinamiche. Non so se esiste qualche tecnica clinica io non so che metodi possono essere più utili di altri, io la psicologia a volte penso sia un pò un botta di fortuna e secondo me non dovrebbe essere così, oltre a trovarsi bene con lo psicoterapeuta ci dovrebbe essere qualche altra cosa per cui lo psicoterapeuta ha studiato e fa capire che non è un amico ma proprio un professionista. ok tutto questo se nella problematica di critica che ho verso di me cosa potrebbe diminuirla, perchè io la proietto sugli altri. sono poi povera di amici, anche questo è una croce si ho amiche ma vabbè lasciamo stare... tanto io sembra che certo la bacchetta magica ma in realtà è una vita che cerco di capirci qualcosa ma ne ho 38 forse mi devo mettere l'anima in pace. Cosa mi consigliate? grazie cmq
Salve. Nella mia lunga esperienza di psicoterapeuta corporea ad indirizzo bioenergetico, comprendere i sintomi, vivere le difficoltà collegandole con le sensazioni ed emozioni, far emergere le fragilità che si vorrebbero controllare e nascondere, favorisce la fiducia in se stessi che aiuta a scoprire che i punti di forza di ognuno sono nelle fragilità più profonde.
Attraverso il rispetto delle fragilità, delle emozioni e sensazioni si stimola un processo di crescita e di cambiamento che non passa attraverso la volontà ma che attraverso l'attivazione della vitalità "depotenzia" la modalità giudicante e i condizionamenti che fanno sentire sbagliati e che creano blocchi nella possibilità di affrontare la vita. Distinti saluti

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Cara utente, se sente che qualcosa non funziona nella sua psicoterapia ne parli con la sua terapeuta, provate a capire assieme di cosa ha bisogno come potete riprendere il filo del percorso. Condividere come ci si sente in terapia dentro e fuori dalla seduta è altamente terapeutico. Insieme alla sua terapeuta potrebbe anche comprendere se quel tipo di approccio fa al caso suo. Tenga la mente aperta e disponibile a prendere in considerazione tutte le opzioni possibili. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno,
Purtroppo, come si suol dire spesso, non esiste un tempo preciso di guarigione, in un percorso psicoterapico, per cui questo tempo è estremamente soggettivo e dipendente da una complessa varietà di fattori.
Sicuramente mi sento di consigliarle un percorso cbt, eventualmente integrato ad un percorso psicodinamico (integrazione presente nella psicoterapia breve), affinché possa essere aiutata a prendere consapevolezza di determinati pensieri automatici che si attivano in relazione con l'altro, spesso senza la nostra consapevolezza.
Per quanto riguarda il fattore critica percepita, è sicuramente di aiuto anche riconoscere determinati errori cognitivi personali ed automatici, oltre che il sondare le origini di questa autocritica appresa (percorso psicodinamico).

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Rimango disponibile anche per colloqui online,

Dott.ssa Elisa Folliero
Buon giorno, quattro punti fondamentali:
1. Da quello che lei scrive mi sembra di capire che soffra di ansia sociale per cui gli altri le sembrano irraggiungibili ma questo le assicuro si può modificare.
2. Lei ha un senso critico molto forte che può essere gestito e diminuito attraverso un specifico percorso terapeutico cognitivo- comportamentale.
3. Come sa benissimo sarebbe opportuno che lei continuasse a lavorare sull'assertività, cioè la capacità di saper rispondere ai propri bisogni, rispettando anche quelli degli altri.
4. Come lei giustamente dice lo psicologo non è un amico, ma qualcuno che grazie alla sua professionalità porta i suoi pazienti al cambiamento se il lavoro con il cliente è un buon lavoro di squadra.
Saluti. Dott.ssa Agostini Maria Grazia
Gentile Utente, il modello di psicoterapia che sta facendo è indubbiamente valido per le sue difficoltà. Riporti questi vissuti e questi pensieri nello spazio terapeutico, provi a capire con la sua terapeuta come mai sente che siete bloccati, seppur mi sento di dirle che il suo percorso ha una durata per cui, in media, è legittimo aspettarsi dei cambiamenti ma non è scontato aver definitivamente superato i propri conflitti o pensieri disfunzionali, almeno non in modo stabile.
Provi a prendersi ancora del tempo per capire se in questo percorso può ancora di più avvicinarsi ai propri obiettivi e se si sentirà ancora così provi a cambiare terapeuta. Cordiali Saluti
Buonasera, capisco che stia attraversando un periodo molto complesso e che stia affrontando diverse sfide personali. È positivo notare che la psicoterapia transazionale le sta offrendo un ambiente accogliente per esplorare se stessa e lavorare sui suoi bisogni emotivi. È normale avere difficoltà a creare nuove amicizie e a sentirsi a proprio agio nei contesti sociali, specialmente quando si sperimentano sensazioni di ansia e di auto-critica.

È importante riconoscere i progressi che ha fatto finora nel vivere giorno per giorno e nel cercare di lasciare andare i pensieri negativi. È comprensibile che desideri ulteriori strumenti per gestire la critica verso se stessa e migliorare le relazioni con gli altri. In psicoterapia, oltre al supporto emotivo, è possibile lavorare su tecniche specifiche per affrontare l'autocritica e sviluppare una maggiore fiducia in se stessa. Cordialmente, GDV
Buongiorno,
la mia indicazione è quella di proseguire con la psicoterapia cominciata continuando allo stesso tempo il trattamento farmacologico. Molto probabilmente ha già fatto dei passi in avanti ma non è ancora arrivata alla fine del percorso. Si dia tempo, non abbia fretta, a volte dei momenti di crisi possono precedere altri significati passi in avanti.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno,
concordo con ii colleghi nel consigliarle di parlare con il suo terapista del suo vissuto a riguardo.
cordiali saluti
Dott.ssa Laura Bova
Buongiorno, al netto di una evidente necessità di cercare/trovare psicoterapia e psicoterapeuta giusti, che non vuol dire necessariamente accomodante (mi riferisco al secondo aspetto). Ogni persona ha i suoi tempi di cambiamento che possono essere più o meno lunghi. Non è scontato che sia facile il lavoro su di sè necessario a produrre il cambiamento ricercato. Per questi motivi la invito a riflettere sul percorso che sta facendo ma anche su se stessa.
Buonasera la bacchetta magica non esiste,come ormai avrà capito! Sicuramente affidandosi alla sua psicoterapeuta con tanta fiducia pazienza e lavoro personale potrà raggiungere gli obiettivi prefissati. La psicoterapia transazionale che ha scelto mi sembra indicata per il suo tipo di problema, deve solo imparare ad affidarsi agli altri anche affrontando la sua difficoltà con la sua psicoterapeuta. Un abbraccio Rossella Chiusolo
Buongiorno,
il consiglio che posso darle è di parlare di queste sue difficoltà con la psicoterapeuta da cui sta andando. Spesso è proprio il confronto diretto con la psicoterapeuta tra quello che ci si aspetta dalla psicoterapia e quello che effettivamente avviene, a sbloccare una situazione in cui non si sente di ottenere risultati o di ottenerli solo parzialmente.
Potrebbe essere utile capire da dove arriva tutta la criticità che prova nei confronti di se stessa. Mai mettersi l'anima in pace se non si sta bene e se si possono trovare metodi, come la psicoterapia che ha iniziato, per star meglio anche con se stessi, essere meno autocritici e volersi un pò più bene.
In bocca al lupo, dottoressa Roberta Daminelli
Gentilissima, il riconoscersi una forte spinta critica è un primo passo verso la comprensione di queste dinamiche che non spariscono, come ha detto, magicamente, e abbisognano di un percorso, di un trattamento che poi è il significato di Terapia. Parlarne con la sua terapeuta è importante non solo per l'attivazione dell'Adulto ma soprattutto per il coinvolgimento emozionale che leggo tra le sue parole. Ci sta, ad un punto del percorso, arrabbiarsi e sentirsi frustrati e questo può essere il punto di svolta. Le auguro di prendere la sua decisione, quella più buona per lei. Un caro saluto, Maria dr. Zaupa
Buonasera,
grazie per aver condiviso la sua esperienza e i suoi sentimenti in modo così aperto e dettagliato. Comprendere la propria situazione emotiva e psicologica è un passo fondamentale verso il benessere e il fatto che lei stia intraprendendo un percorso di psicoterapia transazionale dimostra un impegno importante verso la sua salute mentale.
Dalla sua descrizione, emerge che sta affrontando problematiche significative legate all'autostima, alla gestione dell'ansia e alla relazione con gli altri. È positivo notare che il trattamento con Citalopram le abbia portato un certo miglioramento, ma capisco che le difficoltà persistano, soprattutto nel contesto delle relazioni interpersonali e della critica verso se stessa.
La psicoterapia transazionale, con il suo focus sull'analisi dei modelli di comunicazione e delle relazioni interpersonali, può essere molto utile nel fornire strumenti per comprendere e modificare i pattern di pensiero e comportamento. Tuttavia, potrebbe essere utile integrare questo approccio con tecniche specifiche volte alla gestione dell'ansia e al miglioramento dell'autostima.
Ricordi che ogni persona è unica, e ciò che funziona per una potrebbe non essere altrettanto efficace per un'altra. È fondamentale che lei continui a comunicare apertamente con il suo terapeuta riguardo ai suoi progressi, alle sue preoccupazioni e alle sue aspettative.
Insieme, potrete valutare l'efficacia del percorso terapeutico attuale e apportare eventuali aggiustamenti necessari, esplorando anche altre forme di supporto se ritenute appropriate.
Cordiali saluti,
Dott. Fabio di Guglielmo
Buongiorno, mi permetto di consigliarle di continuare con il percorso di psicoterapia avviato associato al trattamento farmacologico. Provi a parlare con la psicoterapeuta che la sta seguendo delle sue aspettative nei confronti del percorso che state affrontando insieme. Ogni soggetto inoltre ha i suoi tempi, il tempo di elaborazione è soggettivo.
Un saluto. Rossella Maria Sferrazzo
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Buongiorno,
capisco il desiderio di eliminare velocemente questi pensieri negativi così invalidanti e il bisogno di capire se ci siano tecniche specifiche che la possano aiutare. Secondo la letteratura scientifica la relazione terapeutica tra paziente e terapeuta e l'alleanza con il terapeuta sono i fattori principali che favoriscono il cambiamento; il processo di cambiamento richiede tempo e da quel che scrive mi sembra che da maggio molti pensieri autocritici e invalidanti si siano già molto depotenziati; questo è il primo passo. Provi a parlare con il suo terapeuta dei suoi vissuti di scoraggiamento e dei suoi bisogni, sono convinta che questo potrà consolidare la fiducia tra di voi e aiutarla a rassicurarsi sull'efficacia della terapia che sta seguendo. Se avessi qualsiasi dubbio, non esiti a chiedere chiarimenti, sia al suo terapeuta che in questo spazio.
Cari saluti
Dott.ssa Anna Maria Gioia
Buonasera, per i cambiamenti di pensieri radicati occorre tempo ma non riesco a capire se nei confronti del lavoro che sta facendo ci siano dei dubbi. In tal caso sarebbe opportuno parlarne con chi la segue. L'età non è un ostacolo al cambiamento che si può raggiungere, ma occorrono costanza e pazienza. Cordiali saluti Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, l'età non è un problema (peraltro lei è giovane), anzi un po' di esperienza di vita può aiutare a comprendere cose che magari da giovanissimi non si afferrano. Di quello che ha scritto dovrebbe parlarne in terapia e lavorarci con la sua psicologa. Se ha già raggiunto i risultati che diceva, può ritenersi soddisfatta, piano piano arriveranno anche gli altri. La saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni

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