Buona sera, sono una ragazza di 23 anni, sto vivendo una relazione credo tossica, dalla quale non ri

19 risposte
Buona sera, sono una ragazza di 23 anni, sto vivendo una relazione credo tossica, dalla quale non riesco a distaccarmi nonostante sia consapevole che sarebbe meglio e di conseguenza continuo a dare dimostrazioni e ad accettare scarti di quello che dovrebbe essere amore.
Sono lucida da questo punto di vista ma poi, pur di non perdere la persona in questione mi quasi “colpevolizzo” io per i suoi errori.
Ho provato a chiudere ma il silenzio mi uccideva. Adesso, quello che passa nel mio cervello è “ stare insieme a lui in modo che faccia meno male e staccarmi a poco a poco riprendendosi la mia vita per soffrire meno”
Non è un pensiero strano? Può servire ?Non so cosa pensare… la mia psicologa lo definisce “manipolatore” ed “incapace di amare”
Gentilissima,
la situazione che vive mi sembra molto particolare e specifica. Non vi è una risposta certa alla sua domanda ed è difficile poter dire che questo pensiero la aiuterà sicuramente o che sia o non strano. Da quanto vedo è già in carico ad una professionista, per cui, con lei, forse, dovrebbe affrontare il tema del come mai abbia così difficoltà a lasciarlo e delle cause per cui vi siete avvicinati e per cui la relazione è arrivata a questo punto. Sono certa che la sua psicologa sarà affrontare i temi e comprendere con lei le dinamiche che la portano a questi pensieri.
Spero di averle dato un po' più di chiarezza, per qualsiasi dubbio non esiti a contattarmi. Dott.ssa Tommasini.

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Buongiorno,
lei è giovane e seguita in psicoterapia.
Metta il focus su di sè (come mai è 'incastrata' in una relazione che non la fa stare bene?) e continui a farsi aiutare condividendo questi suoi pensieri con la sua terapeuta.
Un caro saluto
Buongiorno. Essere consapevoli di tali dinamiche rappresenta già un grandissimo successo, probabilmente frutto anche del percorso che sta seguendo, e sicuramente indice di molte risorse in suo possesso.
Porterei l'attenzione su ciò che accade in lei durante il silenzio che ha nominato e concentrerei le energie verso un nutrimento dei suoi interessi, attività e relazioni esterne alla relazione sentimentale.
Buon lavoro.
Salve, se sta già svolgendo una psicoterapia, sicuramente la sua psicologa avrà più informazioni per affermare quanto ci riferisce. Quanto a frequentare il ragazzo gradualmente, non c'è una ricetta generica, bisogna capire situazione per situazione. Direi di affidarsi alla sua psicoterapeuta, senza abbandonare la sua capacità di valutare la situazione, ma di usare tale capacità per un dialogo collaborativo con lei. Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Buongiorno, mi spiace molto per la situazione che sta vivendo. Mi viene da notare come una parte di lei sia consapevole dei limiti di questa relazione, che lei stessa definisce "tossica"; il poter riconoscere ed ammettere questo è sicuramente un primo passo per riuscire a tutelare i suoi sentimenti e la sua emotività. In questo senso, mi sembra di leggere che lei stessa ha capito che distaccarsi da questa persona ponendo fine a questo rapporto sia la destinazione da raggiungere. Il modo in cui arrivare a questo obiettivo non deve essere prestabilito e definito a priori: se in questo momento le risulta intollerabile separarsi definitivamente e crede che le farebbe troppo male uno "strappo netto", allora, forse, significa che per questo passo non è ancora pronta. Non si senta costretta ad accelerare i suoi tempi. Tuttavia, può continuare a cercare con la sua psicologa un modo per fare qualche piccolo passo ogni volta, per allontanarsi sempre di più, ma poco a poco, da questa persona. E' possibile che, così facendo, procedendo un passo alla volta verso la sua indipendenza fisica ed emotiva, arrivi il giorno in cui sentirà di essere pronta a "correre verso la destinazione" e chiudere definitivamente ed in modo netto, senza se e senza ma. Per fare questo rimanga focalizzata su quello che pensa che ogni donna merita dal proprio partner, perché lei, come donna, non vale niente di meno di noi altre, e merita un amore che sia pieno e non fatto solo di "scarti". Se non crede di meritare un amore vero e pieno, ne parli con la sua psicologa e cercate insieme il perché di questa sua convinzione. Le auguro il meglio.
Buongiorno,
Mi fa piacere sapere che lei è seguita da una collega: è la chiave per riuscire ad uscire da queste situazioni. Detto questo siamo tutti diversi e non ci sono strategie universali... Lei troverà la sua.
In bocca al lupo
Dott. Marco Cenci
Gentilissima,
grazie per averci scritto...
Apprendo che è già seguita da una terapeuta: molto bene!
Tuttavia, ha sentito l'esigenza di un ulteriore confronto, il che è più che lecito.
Da ciò che ci descrive, è molto probabile che il suo compagno sia un soggetto molto "particolare", ma non è questo il punto.
Il punto è soltanto uno: lei è disposta, pur di non perderlo, a portare avanti una storia con molti alti e bassi (forse più bassi, che alti)...
Il bisogno d'amore incondizionato, alle volte fa prendere dei granchi incredibili, ma la paura della solitudine spesso è ancora più spaventosa...
Ma penso che siano temi sui quali lei abbia già avuto modo di confrontarsi con la sua terapeuta...
Da donna a donna le dico: meglio mentire a sé stesse sentendosi comunque sole al mondo, oppure provare ad imparare ad amarsi un po' di più, partendo da sé stesse?
Spero di averle offerto qualche spunto di riflessione...
Resto a disposizione, anche online.
E le ricordo il numero nazionale 1522 in caso di necessità!

Un caro in bocca al lupo!
Dr. E. Nola
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Molto spesso ci si rifugia in una relazione di “ dipendenza”. La dipendenza da una persona può racchiudere sentimenti di smarrimento e ambivalenza: “ so che dovrei lasciarlo ma poi penso forse sono io il problema “. Probabilmente sta vivendo un momento delicato della sua vita che la illude a considerare questa relazione come la sua salvezza ed è per questo che finisce per sentirsi incastrata.
Gentile utente mi spiace per la sua difficoltà. Nella domanda mi pare di capire, implicitamente, che la sua psicoterapeuta indichi una necessaria separazione mentre lei, in questo contesto, chiede se è possibile mantenere una distanza con il suo partner che la protegga parzialmente dal dolore dell'allontanamento anche se ciò significa esporsi alla sofferenza legata allo stare insieme.
Pur non potendo dire molto su una situazione che si conosce solo attraverso poche righe, ritengo che un punto centrale sia in quel "silenzio che uccide" e per comprenderlo forse non è possibile sottrarsi ad una certa quota di sofferenza. Abbia fiducia nel suo percorso terapeutico e si faccia aiutare nella realizzazione di obiettivi sani per sé.
Cordiali Saluti
Cara utente, non entrerò nel merito della sua scelta, poiché nessuno le può dire cosa sia meglio fare. Ciò che mi sento però di dirle è di continuare il lavoro su di sé nel suo spazio di psicoterapia. Metta al centro i suoi bisogni che sono importanti e fondamentali per il suo benessere. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, le consiglio di parlarne con la sua psicologa. Non c'è una cosa giusta o sbagliata, esiste ciò che ci fa star meglio. Un caro saluto, a disposizione Dott.ssa Francesca Ghislanzoni.
Capisco che la tua situazione sia difficile e piena di ambivalenze. È importante riconoscere che una relazione tossica può avere un impatto negativo sul benessere complessivo. L'idea di stare con questa persona per "far meno male" potrebbe sembrare allettante, ma potrebbe anche prolungare il tuo dolore e impedirti di riprenderti la tua vita. La tua psicologa ha descritto il tuo partner come manipolatore e incapace di amare, il che suggerisce che potresti essere vittima di dinamiche emotivamente dannose. Considera di lavorare con la tua psicologa per esplorare strategie per distaccarti da questa relazione tossica e costruire una vita più sana e appagante. Rimango a disposizione per ulteriori domande o chiarimenti. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Mi colpisce molto quando scrive "continuo a dare dimostrazioni e ad accettare scarti di quello che dovrebbe essere amore".
Per quale motivo si fa bastare gli scarti, le briciole e non si prende una bella fetta piena?
Potrebbe rifletterci insieme alla sua psicologa, e magari ripartire da lì.
Confido nel fatto che potrà lavorarci e a godersi una fetta intera!
Resto a disposizione per ulteriori domande o chiarimenti.
Dott.ssa Monica Giaquinto
Buonasera, mi dispiace molto per la situazione difficile che stai vivendo. Essere consapevoli di trovarsi in una relazione tossica è già un primo passo importante verso il miglioramento. Provo a darti alcune riflessioni che potrebbero aiutarti. Il tuo piano di staccarti gradualmente può sembrare una soluzione per ridurre il dolore, ma in realtà potrebbe prolungare il tuo disagio e mantenerti legata a una situazione che ti fa male. Le relazioni tossiche spesso implicano manipolazione emotiva e possono portare a cicli di colpa e svalutazione, come hai descritto.
Prova ad accettare le tue emozioni. È normale sentire dolore e vuoto nel momento in cui si cerca di allontanarsi da una relazione, anche se è tossica. Accettare questi sentimenti come parte del processo di guarigione può aiutarti a non sentirti sopraffatta. Investi tempo ed energia in attività che ti fanno sentire bene e che ti aiutano a riscoprire chi sei al di fuori di questa relazione. Può essere utile stabilire nuovi obiettivi personali o riprendere passioni e hobby che ti piacciono. Non è facile uscire da una relazione tossica, ma è possibile e spesso necessario per il proprio benessere mentale ed emotivo. Ogni situazione è unica, ma la tua salute e felicità devono essere la priorità. Ricorda che meriti amore, rispetto e felicità. Un caro saluto, Dr. Vittorio Penzo.
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Carissima, grazie per aver condiviso il suo vissuto.
Sono lieta di sapere che ci sia una psicologa al suo fianco e che affronti tutto questo insieme a lei. Per prima cosa, vorrei sottolinearle che uno degli aspetti più complicati in queste circostanze è raggiungere la consapevolezza, quindi, il fatto che lei lo sia, è molto importante ed è un prezioso risultato.
È comprensibile avere delle difficoltà durante il distacco, spesso vengono meno le piccole abitudini che coinvolgevano l’altro e la mancanza della presenza dell’altro nella nostra vita si fa sentire. Il dolore e la sofferenza sono normali a seguito di una rottura e mi rendo conto che reggere quel silenzio, non è semplice. Specialmente se la personalità dell’altro è molto forte e la nostra quotidianità è impregnata di lui. Però a volte, è necessario per tornare a fiorire. Non deve sentirsi in obbligo di affrettare i tempi e distaccarsi se al momento non se la sente di farlo, però tenga presente che uscire da una relazione tossica non è un passaggio semplice, è complesso e genera una serie di reazioni emotive che possono essere di difficile gestione.
Il suo racconto esprime chiaramente che non riesce a distaccarsi, come mai? Cosa la tiene ancorata a lui? Qual pensieri? Ha scritto che pensa di stare insieme a lui per soffrire meno, ma è davvero così? Questa strategia potrebbe davvero portare meno sofferenza? Lui cosa rappresenta per lei? È sempre stato così questo rapporto? È una figura necessaria per il suo benessere personale?
Vede, lei deve essere la priorità, lei e ciò che prova. So che non è semplice, a maggior ragione se si è anche spinti a mettersi un po’ da parte, ma lei cosa vuole? Provi a riflettere ed esplorare i suoi sentimenti, le sue emozioni, e pensi a cosa le donerebbe felicità e serenità. I suoi non sono assolutamente pensieri strani, sta “solo” cercando di capirsi e di trovare la sua via, il suo modo per gestire questo legame. Lei ha tutto il diritto di ricevere tutto l’amore e non solo scarti, così come di chiudere un rapporto che attualmente non la fa sentire bene.
Mi conceda l’analogia ma è un po’ come avere una spina conficcata nella mano, si può cercare di disinfettare ed alleviare i sintomi, ma finché non verrà rimossa quella spina, non si potrà guarire davvero, così il dolore ed il fastidio rimarranno. Ecco, una relazione tossica con una figura che ci fa soffrire e ci fa del male è un po’ come quella spina, non sarà semplice e probabilmente farà male, ma abbiamo tutto il diritto di rimuoverla!
Le auguro il meglio! Un caro saluto
Buongiorno, da quanto ha scritto, lei ha già intrapreso un percorso di psicoterapia le consiglio di continuare a utilizzare questo spazio poiché probabilmente le permetterà di elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione che sta vivendo e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti difficili. Cordialmente Dott.ssa M.S.
Gentilissima, mi dispiace per la situazione difficile e complicata che sta vivendo. Essendo già in carico da una professionista le consiglio caldamente di condividere questi pensieri e relativi stati d'animo con lei. Questo la potrebbe aiutare nel dare significato ai suoi pensieri e a rileggere i suoi vissuti emotivi.
Provi a concentrarsi su di sé, sui propri bisogni e necessità, confidando nel fatto di poter trovare insieme alla collega delle strategie efficaci per affrontare questo momento.
Un caro saluto,
Dr. Davide Este
Buongiorno, in primo piano prova a spostare l'attenzione su di te. Non si può fare una terapia per terzi, quindi spero che sia tu stessa a definire la relazione che stai vivendo con dei termini qualificativi, qualunque essi siano. Come ti comporteresti se non avessi paura di sbagliare? Cosa consiglieresti a una tua amica cara nella stessa situazione? Coraggio. Se dovesse servire mi trovi disponibile
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