Buona sera, Sono una donna di 30 anni che da anni combatte con il disturbo borderline diagnostica
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Buona sera,
Sono una donna di 30 anni che da anni combatte con il disturbo borderline diagnosticato da un precedente terapeuta. Allo stesso tempo di recente ho capito di soffrire anche di ADHD. La terapia che fino a qualche anno fa mi ha aiutata tantissimo non mi sta aiutando piu' ( psicoterapia di tipo fenomenologica). Mi chiedevo se ci sono degli approcci piu' indicati per questi due problemi che ho. Grazie mille
Sono una donna di 30 anni che da anni combatte con il disturbo borderline diagnosticato da un precedente terapeuta. Allo stesso tempo di recente ho capito di soffrire anche di ADHD. La terapia che fino a qualche anno fa mi ha aiutata tantissimo non mi sta aiutando piu' ( psicoterapia di tipo fenomenologica). Mi chiedevo se ci sono degli approcci piu' indicati per questi due problemi che ho. Grazie mille
Buongiorno, le consiglio di parlarne innanzitutto con il/la professionista che la sta seguendo, conoscendola potrà aiutarla in modo più puntuale. Un caro saluto, dott.ssa Giada D'Amico
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto esporre le sue perplessità al terapeuta per rispetto del lavoro svolto finora da entrambi.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentilissima,
In base alle evidenze scientifiche e alle problematiche che racconta, le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta cognitivo-comportamentale esperto in dialectic-behavioral therapy (DBT). Un caro saluto e in bocca al lupo.
In base alle evidenze scientifiche e alle problematiche che racconta, le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta cognitivo-comportamentale esperto in dialectic-behavioral therapy (DBT). Un caro saluto e in bocca al lupo.
Buonasera gentile utente, la terapia specifica per il disturbo borderline è la Dialectical Behavior Therapy (DBT). Si tratta di un protocollo clinico, è uno dei pochi tratamenti mirati per questo disturbo e da ottimi risultati. Sul mio profilo trova più informazioni. Resto disponibile
Saluti Dott.ssa Silvana Zito
Saluti Dott.ssa Silvana Zito
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Buonasera. Ritengo che tutti gli approcci terapeutici siano a loro modo validi, nonostante le differenze nell'intervento.
Le suggerirei di parlarne con il terapeuta che in questi anni l'ha seguita e accompagnata nel percorso clinico.
Potreste eventualmente concordare insieme come e se proseguire.
La saluto.
Le suggerirei di parlarne con il terapeuta che in questi anni l'ha seguita e accompagnata nel percorso clinico.
Potreste eventualmente concordare insieme come e se proseguire.
La saluto.
Gentile utente
ho imparato negli anni che esistono " psicoterapeuti e non psicoterapie" . Con questa affermazione voglio sottolineare l'importanza della relazione terapeutica tra paziente e psicoterapeuta indipendentemente dalla tipologia di approccio. A tal proposito le consiglierei di parlare con il suo terapeuta dell'inefficacia che sente, tutto serve ed è interpretabile, per cercare di dare un senso a questo vissuto all'interno della relazione terapeutica. In seguito potrete valutare come proseguire o se terminare il vostro ciclo di terapia. Un caro saluto
ho imparato negli anni che esistono " psicoterapeuti e non psicoterapie" . Con questa affermazione voglio sottolineare l'importanza della relazione terapeutica tra paziente e psicoterapeuta indipendentemente dalla tipologia di approccio. A tal proposito le consiglierei di parlare con il suo terapeuta dell'inefficacia che sente, tutto serve ed è interpretabile, per cercare di dare un senso a questo vissuto all'interno della relazione terapeutica. In seguito potrete valutare come proseguire o se terminare il vostro ciclo di terapia. Un caro saluto
Buongiorno,
L’ approccio della psicoterapia ha un ruolo marginale in molti casi, un aspetto fondamentale risulterebbe essere L’ alleanza terapeuta tra paziente e specialista, ossia quel sentimento di fiducia che il paziente depone nelle mani dello psicoterapeuta scelta. Parli di questo momento di difficoltà col suo psicologo, potrà rappresentare un interessante spunto di riflessione su cui poter lavorare.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
L’ approccio della psicoterapia ha un ruolo marginale in molti casi, un aspetto fondamentale risulterebbe essere L’ alleanza terapeuta tra paziente e specialista, ossia quel sentimento di fiducia che il paziente depone nelle mani dello psicoterapeuta scelta. Parli di questo momento di difficoltà col suo psicologo, potrà rappresentare un interessante spunto di riflessione su cui poter lavorare.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera.
Prima di tutto non condivido molto il discorso sulla diagnosi: capisco che avere una diagnosi dà un certo tipo di sicurezza, ma a lungo andare può diventare un'etichetta che condiziona il dire e il fare di una persona. Lei è lei, e forse anzi è anche più di questo.
Sarebbe però importante che affrontasse l'impasse della terapia con il suo terapeuta: spesso è proprio da questi punti di crisi che scaturiscono importanti momenti di lavoro.
Cordialmente.
Greta Tovaglieri
Prima di tutto non condivido molto il discorso sulla diagnosi: capisco che avere una diagnosi dà un certo tipo di sicurezza, ma a lungo andare può diventare un'etichetta che condiziona il dire e il fare di una persona. Lei è lei, e forse anzi è anche più di questo.
Sarebbe però importante che affrontasse l'impasse della terapia con il suo terapeuta: spesso è proprio da questi punti di crisi che scaturiscono importanti momenti di lavoro.
Cordialmente.
Greta Tovaglieri
Gentile signora, l'esser umano si evolve nel tempo, può darsi che alle condizioni attuali lei debba rivedere, prima di prendere delle decisioni, il progetto di intervento con il suo terapeuta. E' opinione della scrivente che le nostre funzioni superiori: memoria, attenzione, concentrazione, capacità di scelta, problem solving ecc. sono sempre a nostra disposizione. E' importante dunque mettere in grado l'individuo di usufruire e potenziare le proprie risorse neuropsicofisiologiche in base al proprio tipo di funzionamento mentale. Cordialmente, Dr.ssa Maria Torlini
Buonasera mi dispiace per ciò che sta affrontando , le consiglio di parlare con il suo terapeuta ed esporre le sue perplessità e in secondo luogo le consiglio di affrontare un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale. Per qualsiasi altra informazione resto a sua disposizione . Cordiali saluti
Salve, la cosa migliore è sempre affidarsi a professionisti con le competenze e specializzazioni dovute per il caso e documentate nel curriculum. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno,
Sono disponibile per aiutarla con un nuovo approccio.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Sono disponibile per aiutarla con un nuovo approccio.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buonasera, spesso possono esserci momenti di stallo in cui sembra che nulla accada e non è così;altre volte manca l'alleanza tra terapeuta e paziente o si è incrinata; altre ancora si sta lavorando su elementi dolorosi che il paziente fatica a tollerare... E tanti altri fattori che può valutare solo il professionista che la segue. Per cui le suggerisco di parlarne con lui prima di decidere se proseguire o meno.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve gentile utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo, capisco la delicata situazione, le consiglierei di condividere questo disagio con il suo psicoterapeuta. In seguito le consiglierei una terapia di tipo cognitivo-comportamentale. Anche se molto doloroso a volte può risultare utile anche cambiare prospettiva. Resto a disposizione Dott.ssa Alessia Malandrino
Buongiorno, mi spiace per la situazione che stai vivendo... magari parlarne col terapeuta che ti ha seguita o che ti segue tutt'ora ti potrà aiutare a trovare la strada giusta per te...parlarne in seduta è già uno spunto interessante di riflessione, potreste capire perché non funziona più...
Buon cammino, Jessica Scheggi
Buon cammino, Jessica Scheggi
Salve, ne parli con il suo terapeuta e insieme troverete la soluzione migliori. Più che gli approcci contano le qualità e l'esperienza del terapeuta e la qualità della relazione che si stabilisce. Cordiali saluti
Buongiorno, dia un'occhiata al libro "Crisi tempestose" di Federica Carbone, una ex paziente borderline che racconta la sua storia e divulga anche sui social argomenti in merito ai trattamenti psicoterapeutici più efficaci. Un saluto
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