Buona sera, sono un uomo di 32 anni, sposato, da quando avevo circa 15 anni soffro di un disturbo me

19 risposte
Buona sera, sono un uomo di 32 anni, sposato, da quando avevo circa 15 anni soffro di un disturbo mentale che mi porta, dato che sono una persona religiosa, ad avere costante paura di non far bene qualcosa.Un disturbo simile al dubbio patologico legato al doc religioso. Oggi riesco a tenerli sotto controllo, confrontantomi con altri noto che ho una visuale esagerata, ma solo in campo eticoo.
Ho preso negli anni ogni sorta di psicofarmaco e antipsicotico, che mi hanno dato solo effetti collaterali. Da quando ho smesso quasi un anno sto un po meglio.
Documentandomi non ho mai trovato un disturbo uguale a quello mio. Negli altri ambiti della vita ragiono in modo equilibrato, lavoro, amici ecc. Molti dottori e psicologi li ho abbandonati quando mi hanno dato consigli che contrari agli studi che hanno fatto, come farmi l'amante o lasciare la religione. Perché ragiono in modo squilibrato solo sotto questo aspetto?
Gentile Utente, etichettare come "squilibrato" l'impronta del suo pensiero mi sembra ingeneroso, e soprattutto nulla aggiunge alla comprensione del problema, se non un generico sentore di essere sbagliati. Ciò che racconta sembra andare nella direzione di una ricerca di perfezionismo, ma il carattere religioso che gli attribuisce porta a pensare al timore di non essere stato moralmente integro. Non so oggi quanto questa dimensione del suo pensiero pesi sulle sue giornate, ma "il far bene le cose" è la soluzione che la sua mente ha trovato per spegnere stati interni che ancora non le sono chiari; e per questo rendono il risultato finale come qualcosa ai suoi occhi di squilibrato. Capisco che le precedenti esperienze non l'abbiano soddisfatta, ma si conceda un'altra possibilità rispetto alla psicoterapia: non per farsi l'amante o lasciare la religione, quanto piuttosto per avere contezza di un meccanismo del quale conosce solo la porzione conclusiva; ed al quale restituire significato. Un caro saluto

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Gentile utente comprendo il suo disagio rispetto il suo dubbio di non essere "equilibrato" (lei utilizza il termine squilibrato) che la fa sentire non adeguato e forse strano ma già questa sua percezione le permette di sentire che ha bisogno di trovare una strada verso la serenità. E' vero, sembra che il suo modo di affrontare con timore le cose nasconda una spinta alla perfezione, all'essere "adeguato" ma non credo si debba ricondurre tutto all'aspetto religioso. Molto spesso noi acquisiamo nella nostra vita delle convinzioni che ci portano ad attivare dei comportamenti standardizzati che si riproducono costantemente nel tempo. Ecco, quando noi ci accorgiamo che queste modalità ci stanno strette, allora è proprio il momento di ridecidere su cosa vogliamo veramente. Questo è possibile attraverso un percorso psicoterapeutico. Quindi il consiglio che le posso dare è di darsi questo permesso e di lavorare su di se cercando un terapeuta a cui affidarsi. Si ricordi che la terapia funziona se c'è la motivazione al cambiamento e se si crea con il terapeuta la fiducia e l'alleanza. Un caro saluto
Gentile Signore il disagio e la sofferenza si manifestano in vari modi. Quello che tecnicamente si chiama sintomo è la soluzione al conflitto fra le diverse istanze o spinte che sono poi la sua personalità e l'ambiente con cui si relaziona. La religione ha sicuramente un senso e un motivo o un significato ma non è possibile individuarlo sulla base di una breve nota in quanto può essere difficile anche attraverso una lunga conoscenza delle dinamiche, sempre che ne valga la pena. Diversamente lavorare sul disagio e sulle spinte che lo attivano può essere uno buona possibilità da valutare. Certo non è facile dopo aver lasciato altri specialisti ma diversamente rimanere in questa situazione ha il costo emotivo che vive e che racconta. Valuti lei quale può essere la situazione migliore. Un cordiale saluto
Salve! Credo che la valutazione della sua situazione si faccia insieme ad uno specialistica, anzi direi che si costruisce insieme e si decide anche insieme quale terapia è più utile considerando i sintomi, raccogliendo l'anamnesi e definendo gli obiettivi. Tutto ciò che ci capita nella vita ha un significato profondo. Mi faccia sapere
Buonasera. Provo a riassumere la sua storia. Attualmente lei non segue una farmacoterapia e nemmeno una psicoterapia. Mi pare non abbia desiderio di cambiare tale realta'. Tuttavia nel complesso ha una vita relazionale e familiare buona, ma il vecchio tarlo è rimasto. Possibile esista una parte di sé che si tiene in allerta attiva, solo in un determinato campo (etico), e possibile che lei possa esercitarsi a integrare questa parte con tutto il resto. Di base, però, sarà difficile se permeato di sfiducia, sia sugli altri che su di sé . Ci sono molti elementi di complessità e non è questa la giusta sede per risolverli
Buongiorno, non è semplice affidarsi a qualcuno quando abbiamo paura che possa mettere in dubbio le nostre convinzioni, nel suo caso ritengo che sia importante anche se chiaramente complicato riprovare a confrontarsi con un professionista sia in campo farmacologico sia psicologico.
Nel suo racconto si avverte un disagio e il bisogno di confronto, provi a fidarsi.
Dott. Marenco
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Caro utente, il suo racconto colpisce molto in quanto sembra che sia lei stesso il primo a credere di non essere in equilibrio e forse è questo a spingerla a fare sempre tutto bene. Nel complesso, da quello ce dice il suo funzionamento generale è mantenuto, riesce ad avere buone relazioni e a portare avanti i rapporti. L'aspetto religioso che la accomapgna da anni penso abbia sempre avuto un ruolo ma che il significato possa essere cambiato. La inviterei, per il suo bene e la sua serenità a confrontarsi con uno specialista e intraprendere un percorso di terapia così da mantenere e riaffermare il suo equilibrio.

Martina
Buongiorno,
ha paura di non far bene per quanto riguarda l'ambito religioso o nella sua vita in generale?
Un cordiale saluto
Dr Santo La Monica
Salve, sarebbe interessante capire con un percorso psicoterapeutico che valore ha nella catena significante la religione e per quale motivo le fa risonanza "squilibrata'. Chi l'ha avvicinata in passato ad interessarsi di religione?
Gentile utente, dal suo racconto sembrerebbe aver trovato una soluzione, un equilibrio nel suo modo di gestire ciò che fino a poco tempo fa le sembrava (forse) invalidante. Come mai proprio ora si chiede come trovare un significato, un senso a questo aspetto della sua personalità?
Un cordiale saluto Dott Elisa Galantini
Buonasera, il problema che espone è molto profondo e coinvolge oltre la sfera psicologica anche quella della fede (piuttosto che della religione). Sarebbe utile consultare un sacerdote psicologo. Ce ne sono di bravissimi
Penso che forse dovrebbe provare una psicoanalisi in quanto lei dice che molto funziona della sua vita e che sia molto probabile che i motivi che sorreggono dentro di lei questo disturbo siano più profondi e meno legati a cose concrete, le lascio un in bocca al lupo
Buongiorno, immagino che faccia molta fatica ad affidarsi e teme di essere ridicolizzato per qualcosa che invece è molto importante per lei. La religione potrebbe rappresentare per lei un fondamento al quale aggrapparsi nei momenti di incertezza e disagio. Non è qualcosa di squilibrato ma le consiglio di affrontare con un esperto, in una relazione di fiducia, questi punti! Buona vita,
Dott.ssa Malerba Nicoletta
Buonasera, dal momento che le sue preoccupazioni sono relative all'ambito religioso provi ad osservare ed ascoltare se stesso. Cosa dico a me stesso? Dove l'ho imparato? Mi ha aiutato quando queste persone me lo dicevano? Cosa sarebbe utile dirmi? Lo direi ad una persona importante che amo ed è per me? È importante per lei diventare consapevole del periodo in cui è iniziata la sua paura di non fare bene le cose. Quando è stata la prima volta o la volta peggiore? Sulla mia pagina facebook può trovare un video pubblicato oggi su come imparare a prendersi cura di sé. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Salve forse l'origine della sua problematica può essere di origine traumatica. Si rivolga ad un terapeuta E.MD.R. che da quanto scrive non è stato ancora preso in considerazione.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Gentile utente di mio dottore,

sarebbe opportuno approfondire il suo disagio mediante dei colloqui di valutazione. Inoltre aggiungo che mi sorprende vedere come in tutto questo tempo nessuno che lei abbia contattato le abbia indicato di iniziare un percorso psicoterapico attraverso il quale cercare di superare delle difficolta essenzilamente legate ad un solo aspetto della sua vita. Da quello che racconta appare esser un uomo funzionale e si descrive come una persona compensata e perfettamente in grado di vivere una vita efficente ed efficace. Consulti uno specialista quanto prima uno psicoterapeuta in particolare, e si faccia aiutare in quella che ritiene la sua unica difficoltà. Vedrà che potra esser aiutato a superare il suo malessere. Chiaro però che superare quanto la far star male potrebbe metterla durante il percorso in situazioni che vivrà con fatica e difficoltà e sarà allora che non dovra abbandonare ma bensi mettersi in discussione accettando mageri gli inviti ad un cambiamento che la possano portare ad una crescita personale ed ad un maggiore benessere.
Volesse approfondire questo discorso non esiti a contattarmi privatamente.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera! Bisognerebbe conoscere di più della sua storia e indagare questi aspetti. Lo scopo del lavoro di uno psicologo non è dare consigli ma aiutare il paziente a trovare le soluzioni o le visioni più consone al suo modo di essere. E' proficuo affiancare i farmaci con una psicoterapia. So che se ha cambiato più professionisti non ha una grande spinta in tal senso ma credo pure che per risolvere un malessere non ci siano altre strade. Provi nuovamente a trovare uno psicoterapeuta con il quale si senta a suo agio e, una volta creata una buona alleanza terapeutica, vedrà che i cambiamenti non tarderanno ad arrivare. Cordiali saluti Dott.ssa Valeria Randisi
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Le sue scelte etiche e religiose sono un suo patrimonio personale e culturale che lei per primo può e deve preservare e rispettare. Lei si chiede:" Perché ragiono in modo squilibrato solo sotto questo aspetto?" Io credo che la risposta vada cercata attraverso un rapporto psicoterapeutico che rispetti le sue convinzioni e che contemporaneamente lavori per consapevolizzare le cause più o meno inconsce cha la portano ad "avere costante paura di non far bene qualcosa".
Sono un medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta, omeopata ed esperto in terapie naturali ed esercito a Roma; se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per una terapia on line. Buona giornata!

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