Buona sera sono 15 anni che prendo il tavor . Ho sviluppato dipendenza perché senza la pasticca non

17 risposte
Buona sera sono 15 anni che prendo il tavor . Ho sviluppato dipendenza perché senza la pasticca non dormo . Vorrei smettere di prenderlo però finora non sono mai riuscita a trovare un dottore che prenda sul serio il mio problema . Anzi ogni volta che chiedo il farmaco ti fanno le ricette senza alcun problema, come se fossi delle caramelle. Questo mi fa rabbia . Forse sono io che mi rivolgo alle persone sbagliate?
L'idea di fare a meno dell'ansiolitico è una buona idea, tuttavia non deve sottovalutare la dipendenza che si è creata in un lasso di tempo così prolungato. E' importante che sia accompagnata per raggiungere l'obiettivo di dormire senza benzodiazepine. Chiedere un supporto psicologico è una buona strada. Può ascoltare gratuitamente su Spotify o sulla pagina Facebook, il podcast: Le stanze della Paura. Troverà molte informazioni sui disturbi d'ansia e anche strumenti per l'auto aiuto che potrà usare per gestire eventuali stati di tensione che si potranno manifestare durante un percorso di disassuefazione da ansiolitici. Cordialità! Dr. Bruno Ramondetti

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Buongiorno,e se provasse a parlare con una psicoterapeuta ,sia per la dipendenza che per il motivo che la costringe a prendere il Tavor ? Ne trarrà sicuramente beneficio.Il suo problema non è esclusivamente farmacologico.Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Ciao, comprendo il punto di vista dei colleghi ma assolutamente eviterei a 15 anni di prendere gli psicofarmaci. Hai parlato con i tuoi genitori per intraprendere un percorso psicologico?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Ritengo in qualità di Medico specialista in Psicologia clinica, Psicoterapeuta ed Omeopata di sottolinearle che gli psicofarmaci devono essere utilizzati solo in una situazione di emergenza, poiché non curano le cause del malessere, producono effetti collaterali negativi (tra i quali la dipendenza) e hanno controindicazioni. Comunque la diminuzione dell’assunzione degli psicofarmaci deve essere effettuata con gradualità. Sono del parere che ci sia bisogno, per ottenere risultati soddisfacenti, nel caso di disturbi del sonno di un rapporto psicoterapeutico in cui ci sia molta accoglienza, in cui si lavori seriamente sugli aspetti inconsci che generano malessere. E' opportuno anche che la psicoterapia sia promossa e supportata da medicinali innocui e naturali: la Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Fitoterapia e la Psicoprobiotica che permettono di offrire al paziente i seguenti reali valori aggiunti: il lenimento sintomatico, la rivitalizzazione metabolica, il recupero delle forze e del buon umore e una benefica disintossicazione. Io sono un medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta, omeopata ed esperto in terapie naturali- lavoro in questa maniera ottenendo degli ottimi risultati.
Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per informazioni. Ho lo studio a Roma, ma sono anche disponibile per terapie on line. Buona serata!
Salve. Un percorso psicoterapeutico può essere di aiuto, chiarendo le cause del problema, elaborando e vivendo i vissuti emotivi collegati al problema, stimolando la fiducia in sé, può aiutare a diminuire e a lasciare il farmaco in futuro. Distinti saluti
Gentile utente di mio dottore,

i farmaci riducono o azzerano gli effetti dei sintomi, non sono curativi di per se. Per poter smettere di prendere il farmaco dovrebbe approfondire cosa la rende agitato al punto da non consentirle di dormire. Per esplorare le funzioni sistemiche e relazionali del sintomo avrebbe la necessità di intraprendere un percorso di psicoterapia attraverso il quale possa lavorare su di se, questo con lo scopo di poter guardare ad un benessere più a ungo termine. Contatti quanto prima uno specialista, affinché possa affiancare al trattamento farmacologico quello psicoterapico. Vedrà, che con l tempo riuscirà a dormire autonomamente.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Buongiorno, mi chiedo e rifletto sul motivo che l'avrà spinta a prendere un farmaco 15 anni fa. Sicuramente avrà avuto i suoi motivi e mi rendo disponibile per inquadrare meglio la situazione, prima di poter dare indicazioni in merito. I farmaci sono prettamente terapie mediche ed io come psicoterapeuta mi approccio affiancandomi al supporto medico per un lavoro/percorso condiviso. L'aspetto! Saluti
Gentile utente le consiglio di rivolgersi ad uno psichiatra per valutare la modalità di diminuzione prima, e di eliminazione dopo, del farmaco. Cosa la spinge a volerlo togliere? Quali sono le motivazioni che l’hanno portata a iniziare l’assunzione 15 anni fa? Potrebbe essere utile accompagnare la graduale sospensione ad un percorso psicologico dove prendersi cura dei suoi vissuti, in particolare della sua rabbia per non sentirsi presa sul serio. Un cordiale saluto Dott.ssa Paola Trombini
Gentile utente, dopo 15 anni di assunzione è comprensibile che lei voglia uscire da questa dipendenza ma è anche molto delicato farlo. Deve essere seguita da uno specialista psichiatra per andare a scalare il farmaco e, eventualmente, sostituirlo con altro. Sicuramente, mi rivolgerei ad uno psicoterapeuta per affrontare dal punto di vista emotivo questo momento: per quanto riguarda la dipendenza, la rabbia e lo stato ansiosa che l'ha inizialmente indotta a prendere il tavor. Un caro saluot
Salve, io eviterei di prendere ancora farmaci, magari opterei per una psicoterapia cercando così di affrontare i suoi vissuti emotivi.
Buona giornata. Claudia Fiorelli
Forse si, si rivolge alle persone sbagliate. Personalmente non conosco nessuno psichiatra che prescriva con leggerezza né il tavor né altri psicofarmaci!
Gentilissimo/a , mi domando se ha mai capito il motivo per il quale non dorme. Questo è fondamentale! Il farmaco cura il sintomo, ma non l'origine del problema. Le consiglio una consulenza psicologica in merito.
Tanti auguri.
Un caro saluto
Dott.ssa Daniela Vargiolu
Salve. Mi sembra opportuno consigliarle un contatto personale con uno psicoterapeuta per una consulenza completa ed, eventualmente, iniziare un percorso psicoterapeutico. Cordiali Saluti dott. Tiziana Vecchiarini
Gentile Utente, le benzodiazepine posso dare dipendenza, forse sarebbe importante per lei indagare i motivi per i quali ha iniziato ad assumere questo farmaco e confrontarsi con uno psicoterapeuta che la possa aiutare in questo percorso.
Dott. Marenco
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Buonasera, comprendo la sua rabbia. Non trovo corretto non prendere in considerazione il suo desiderio di "affrancarsi" dal tavor. Il suo medico di base che ne pensa? Io non sono un medico, non so come si debba smettere nel modo giusto, presumo scalando piano piano e, visto che ha problemi a dormire, magari sostituendola con qualcosa di naturale.
Le consiglio di rivolgersi ad un neurologo.
Le auguro di trovare qualcuno che le dia ascolto.
Un saluto
Claudia m
Buonasera, la sospensione di un farmaco non dovrebbe essere fatta in autonomia soprattutto perchè ciò può arrecare effetti sul fisico e sulla mente. I farmaci da soli non aiutano a risolvere le cause del malessere anche se sono un valido rimedio per i sintomi. D'accordo con lei che le medicine non sono caramelle e vanno prescritte solo dopo attenta valutazione del caso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, il fatto di chiedere il farmaco e ottenerlo la fa arrabbiare. E'sicuro che la sua rabbia sia dovuta a questo? Si faccia seguire da un medico psichiatra per scalare il farmaco e intraprenda un percorso di psicoterapia. I cambiamenti si ottengono solo facendo delle scelte, se oggi emerge l'urgenza di uscire da questo stato significa che qualcosa nella sua esperienza concreta la spinge più di prima a trovare una soluzione.
Dott.ssa Camilla Ballerini

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