Buona sera, scrivo perché convivo con una brutta situazione. Mia mamma ha seri problemi psichici (co

18 risposte
Buona sera, scrivo perché convivo con una brutta situazione. Mia mamma ha seri problemi psichici (come sua mamma e anche suo fratello), è psicopatica, sembra una persona tranquilla ma nel suo essere inganna sotto ogni aspetto per il suo fine. E' stata in cura ma non è servito a niente. Mio padre se ne fosse stato a conoscenza non ci avrebbe fatto una figlia (me!) e non si sarebbe neanche sposato.

Giusto per farvi entrare nella storia, mia mamma non è autonoma, non in grado di costruire un discorso o fare un confronto, è apatica, bugiarda, narcisista, parla da sola, è aggressiva con noi e fa la vittima con gli altri, non è responsabile, manipola le persone, si mette a fare scarabocchi su carta, conta bottoni, diciamo che ha tante brutte e inquietanti caratteristiche (ossessionata da mio papà, stalker, lo segue ovunque, lo controlla per la serratura quando va in bagno,... In famiglia per noi è sempre stata impegnativa a livello psicologico, nella gestione invece bisogna sempre dirgli cosa fare (es. "andare a prendere il pane"). Tuttavia, il problema più grosso è che mi ha rovinato la vita!

Sta di fatto che la casa dove sono nata è enorme e composta da 2 appartamenti (uno su e uno giù), e 4 anni fa io consapevole di questa brutta situazione in famiglia, avevo chiesto a mio padre la possibilità di convivere con il mio compagno al piano di sopra perché il mio desiderio, oltre di stare a vivere li, era quello di stare vicino a mio padre. Li per lì mio padre mi disse subito che era d'accordo, ma il giorno dopo mia madre gli fece cambiare idea con false credenze. Cosi comprammo casa a 2 km di distanza, premetto che ero partita in retromarcia perché non volevo e allo stesso tempo il mio compagno non aveva bene chiaro questa mia situazione, e oggi questo è lo sbaglio più grosso che ho fatto.

Poi il calvario...
2 anni fa mio padre ha preso il covid ed ha rischiato la vita, ho dovuto assisterlo per 6 lunghi mesi tra casa/ospedale + il mio lavoro + la mia vita + madre da gestire (momentaneamente andammo a vivere con mia mamma perché poco affidabile); fortunatamente mio padre si riprese, un miracolato. Oggi porta i segni (piaghe da decubito, infezioni, enfisema polmonare, e viene tenuto regolarmente sotto osservazione dal medico).

7 mesi fa, la mamma di mia madre si rompe il femore e mia mamma momentaneamente la facciamo stare là insieme a loro. I giorni successivi parliamo con il sindaco, attiviamo gli assistenti sociali, e mia mamma davanti a queste persone appoggia tutto quella che è la nostra soluzione. (Quindi trovare una badante che gestisca sua mamma e suo fratello).Il suo fine da 30'anni, era quello di far andare via me dalla mia casa e portarsi in casa sua mamma e suo fratello.
Ma mio padre non è mai stato disponibile ad accettarli in casa (già mia madre era un impegno, figuriamoci vivere insieme ad altre 2 persone con problemi mentali!) cosi mia madre di punto in bianco decide di non tornare più a casa. Cambia residenza, cambia medico, cancella me, oggi mette in giro brutte voci su di noi,...

Sta di fatto che io e mio padre decidiamo di affidarci ad un avvocato per provare a tutelarci, e qui non entro nel merito perché diventerebbe troppo lungo. Però sappiamo tutti quanto può essere stressante una situazione del genere che ti lascia in sospeso, che ci sono in ballo i risparmi di una vita, l'età che avanza, ecc Io sono una brava figlia e appoggio mio padre in tutto e per tutto, se posso provare a togliergli dei pesi per sollevarlo lo faccio, lo sostengo, lo aiuto in casa, lo assisto andando avanti e indietro da dove vivo, ecc però la situazione per me è pesante. Ho paura per la salute di mio padre perché questa situazione è insostenibile. Con quello che ha passato trovo che sia insostenibile per lui andare avanti da solo con tutta questa valanga di brutte cose. Lui me lo fa capire, e io dentro sto tanto male.
Convivo con questo dispiacere addosso che non mi fa vivere serena. Oggi oltre a tutto, faccio i conti anche con me stessa perché vivo tutto sulla mia pelle le stesse paure, e gestirle da sola non è facile. Ma sono sicura che se fossi là con lui non avrei la preoccupazione che di notte accade qualcosa. Non dovrei fare mille giri avanti indietro. Lui ha bisogno di me. E io vorrei tanto tornare a vivere là. Amo immensamente il mio compagno, ma soffro altrettanto. Con tutto il caos che ho non vedo prospettiva di fare un figlio che vorrei. Ma come faccio oggi? Gran parte della mia serenità la troverei abitando in casa con mio padre, ovviamente noi su e lui giù. Non trovo soluzioni.
Carissima utente la situazione che descrive è complessa da più punti di vista. Il suo dolore viene da molto lontano e oggi necessita di uno spazio di cura, di attenzione. Suggerisco un percorso di psicoterapia che possa sostenerla nella gestione di questa difficile situazione, ma che soprattutto la aiuti ad elaborare le ferite legate alla sua storia. Un caro saluto

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Buonasera.

Le sue preoccupazioni sono comprensibili, data la condizione mentale di sua madre e il peso che sente nell'assistere suo padre, specialmente dopo tutto quello che ha vissuto, sia con il Covid che con la situazione attuale. Si evince anche quanto tenga alla sua famiglia e quanto sia disposta a sacrificarsi per il bene di suo padre, ma allo stesso tempo è importante non trascurare il suo benessere personale e il suo rapporto con il suo compagno.

Vivere sotto lo stesso tetto con suo padre potrebbe alleviare alcune delle sue preoccupazioni, ma è importante considerare anche le conseguenze per la sua relazione di coppia e la sua salute mentale. Può essere utile riflettere su alcune possibili soluzioni, come una maggiore assistenza esterna per suo padre o un compromesso che le permetta di essere più presente senza sacrificare completamente la sua vita con il suo compagno.

In una situazione così carica emotivamente, potrebbe essere utile cercare un supporto psicologico per lei, per aiutarla a gestire lo stress, il senso di responsabilità e il conflitto interiore che sta vivendo. Un terapeuta potrebbe anche aiutarla a trovare modi per mantenere il suo equilibrio e valutare le migliori decisioni per sé stessa e la sua famiglia.

Il suo desiderio di fare del bene per suo padre è ammirevole, ma è fondamentale ricordare che prendersi cura di sé stessa è altrettanto importante, anche per poter continuare a supportare gli altri nel lungo termine.
dott.ssa Raileanu
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno. Capisco che non è per niente facile gestire tutta la situazione, ma bisogna stare molto attenti a non sacrificare la sua propria vita e i suoi sogni, ad esempio, di maternità, per la sua eccessiva preoccupazione per i suoi genitori. Le consiglio di farsi affiancare da uno psicologa che la possa sostenere in questa fase della sua vita.
La sua richiesta sembra un messaggio in bottiglia affidato alle onde del mare, con la speranza che qualcuno lo raccoglierà. Se la soluzione non può trovarla sul piano della realtà fattuale, deve almeno cercare una pacificazione dentro di sé.
Dopo tutto quello che ha passato (è l'espressione che lei stessa adopera riferendosi a suo padre) potrebbe anche meritarsi di avere uno spazio, almeno mentale, tutto per sé, prendendo seriamente in considerazione l'opportunità di aprirsi non a tutti (come ora sta facendo), ma a qualcuno in particolare.
Buongiorno,
lei qui porta una problematica importante che ha che fare con la sua sofferenza per questo conflitto tra poter vivere la sua vita e doversi occupare della situazione legata alla sua famiglia di origine. Iniziare un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla ad affrontare tutto questo. Rappresenterebbe per lei uno spazio di ascolto più ampio dove poter esser sostenuta nel guardare il tutto da una prospettiva differente.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno jo letto tutto il messaggio. Situazione pesante e complicata da affrontare per messaggio
Sono disponibile a colloqui online.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Cara utente, in situazioni così complesse che durano da generazioni sembra impossibile trovare una via d'uscita, ci si sente schiacciati e confusi, per tale motivo sarebbe importante sapere cosa ne pensa il suo compagno e condividere con lui una scelta che riguarda entrambi. Inoltre in questi momenti è molto utile il punto di vista di chi non è coinvolto in prima persona, anche perchè quando siamo dentro a queste dinamiche relazionali non è facile capire cosa vogliamo e di cosa abbiamo bisogno per stare bene. Dialoghi con lui e non perda mai di vista la vostra coppia.
Spero di esserle stata d'aiuto, un caro saluto.
Marina Albanese
Gentile utente, la situazione che descrive sarebbe davvero stressante per chiunque. Capisco il disagio che sta provando. Credo che vada fatta una distinzione tra le problematiche presenti che richiedono attenzione e soluzioni e il disagio emotivo che prova dovuto ad una situazione difficile presente da tempo.
Nella sua descrizione parla di due appartamenti. Se potesse trasferirsi nell'appartamento al piano superiore, questo potrebbe aiutare lei ad assistere più agevolmente il papà. Immagino però che, se la condizione di salute del papà lo necessità, occorre avvalersi anche di un aiuto esterno. Lei non potrebbe occuparsi in toto del papà e portare avanti la propria vita professionale e sentimentale. Sarebbe complicato per tutti. Forse il compagno sente questo coinvolgimento importante e fatica ad assecondare le sue richieste.
In definitiva ritengo importante che lei riesca a trovare un equilibrio tra il suo desiderio di essere accanto al papà con la necessità di avere i propri spazi di vita. Non è semplice indicare qui una soluzione. Va cercata nel tempo.
Ritengo importante che possa confrontarsi con una persona terza con la quale riflettere insieme sulle soluzioni ma anche ricevere un sostegno rispetto alla condizione difficile che sta vivendo. Auguro ogni bene a lei ed ai suoi cari.
Ricevo in studio e online.
Dott. Fabrizio Capra
Buonasera, comprendo la difficilissima situazione. I temi probabilmente sono diversi. Da una parte la sua difficoltà a staccarsi dalla sua famiglia di origine, con l'angosciante idea che tutto possa crollare senza il suo supporto. D'altra parte la salute cagionevole del suo papà, avvalora e rende più concreta questa eventualità ma non tiene conto delle risorse emotive di quest'ultimo. Inoltre c'è la sua vita e la sua progettualità futura che non riescono a prendere forma come lei vorrebbe. Credo che possa esserle di aiuto un percorso personale, anche in vista di un futuro figlio e che sia necessario l'apporto di figure esterne, affidabili, nella gestione di suo padre.
Sostenere da sola questi pesi è davvero insostenibile e rischia di offuscare il raggiungimento di un benessere suo e di chi ama.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera,

mi dispiace molto per la difficile situazione che sta affrontando. La gestione di un familiare con problemi psichici è estremamente complessa e stressante, soprattutto quando coinvolge anche la salute di suo padre.

È evidente che si preoccupa profondamente per lui e desidera supportarlo nel migliore dei modi. La sua dedizione e il suo amore per la famiglia sono lodevoli, ma è fondamentale tenere in considerazione anche il suo benessere. È comprensibile che si senta sopraffatta dalla responsabilità e dalla paura per la salute di suo padre, e questo è un carico pesante da portare.

Considerando la situazione, potrebbe essere utile esplorare alcune opzioni per ottenere supporto, sia per lei che per suo padre. Potrebbe contattare professionisti che si occupano di queste dinamiche familiari, come terapisti o assistenti sociali, per ricevere un sostegno esterno. Anche un gruppo di supporto per familiari di persone con problemi psichici potrebbe offrirle un ascolto e delle risorse utili.

Per quanto riguarda la sua vita personale, è importante che non trascuri i suoi sogni e le sue aspirazioni. Potrebbe valutare la possibilità di unire le forze con il suo compagno, parlandogli apertamente della sua situazione e dei suoi desideri. Una comunicazione sincera può aiutarvi a trovare una soluzione che funzioni per entrambi.

Ricordi che non è sola e che cercare aiuto è già una spinta vero un cambiamento.

Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Saracino
Gentilissima, ho letto il suo lungo messaggio che è un oceano di racconti e di richieste allo stesso tempo. Le suggerisco di provare a darsi la possibilità di iniziare un percorso di psicoterapia da sola o se è disponibile con il suo compagno. Avete bisogno di supporto e di una guida sicura che vi aiuti a ritrovarvi. Lei soprattutto ha bisogno di ritrovare dei punti di riferimento certi e il suo baricentro. Resto a disposizione e le auguro forza e coraggio per attraversare questa situazione tanto aggrovigliata.

S. L.
La situazione che descrive è davvero complessa, il suo dolore viene da lontano e oggi avrebbe bisogno di uno spazio di cura, di riflessione e di attenzione. Le suggerisco vivamente un percorso di psicoterapia che possa sostenerla nella gestione di questa difficile situazione e che la aiuti ad elaborare la sua storia e quanto da essa generato. Se avesse bisogno io sono a disposizione per rispondere ad altre domande e per sostenerla anche. Non faccia tutto da sola
Il quadro che descrive è di una complessità piuttosto severa e le dinamiche familiari che delinea sono opprimenti come le patologie che descrive. Inizi un percorso individuale per riorientarsi su se stessa altrimenti rischia di farsi trasportare da eventi e emozioni che attualmente non sembra riesca a padroneggiare in toto. Grazie alla psicoterapia leggerà meglio i suoi stati interiori e comprenderà ciò che è bene per lei, il suo compagno e la sua famiglia.
Gentile Signora, la descrizione accorata della situazione che vive da molti anni già di per sè necessita attenzione e ascolto per mettere in luce nuove prospettive possibili sia dal punto di vista personale, del suo cammino di vita (desiderio di gravidanza, quale abitare possibile per fondare una propria famiglia, ecc), sia da un punto di vista pratico (quale assistenza individuata per i componenti della famiglia d'origine, risorse assistenziali possibili, ecc.).
Lei descrive un grande dolore e strati di trauma cumulativi che si può immaginare necessitino ognuno una propria metabolizzazione. Capita nella vita di riconoscersi senza soluzioni possibili, ma è proprio in questi momenti, quando siamo più esposti e inermi, quando "le abbiamo tentate tutte", che possono sorgere prospettive inattese e, per esperienza, la psicoterapia ospita il nascere di risorse che non immaginavamo di avere. Aprire gli sguardi vuol dire aprire orizzonti.
Buongiorno gentile signora, la ringrazio per la sua condivisione. Indubbiamente la sua situazione è complessa e purtroppo si è trovata a vivere delle sofferenze familiari indubbiamente notevoli, sia a causa delle difficoltà psicologiche di sua madre sia a causa delle preoccupazioni per la salute di suo padre. Comprendo che si possa sentire divisa tra poter assistere suo padre e al tempo stesso poter dedicare attenzione alla relazione col suo compagno. Ha parlato di varie paure che nei confronti di suo padre, la paura che non stia bene fisicamente e gli accada qualcosa, ma anche la paura forse che emotivamente lui non riesca a vivere da solo, mi sembra di capire. Comprendo le sue preoccupazioni e le sue paure riguardo a suo padre, ma al tempo stesso la invito a domandarsi come mai sente queste paure in modo così forte; oltre agli aspetti oggettivi di difficoltà che suo padre può avere, come mai lei è così fortemente preoccupata per lui? Vi potrebbero essere alla base paure più profonde non ancora riconosciute che le impediscono di trovare una soluzione al dilemma che sta vivendo. Se se la sente potrebbe essere utile per lei svolgere qualche colloquio con uno psicoterapeuta per un aiuto nel chiarire i suoi vissuti emotivi legati a suo padre. Rimango a disposizione per domande o chiarimenti. Cordialmente, dott.ssa Chiara Tumminello.
Cara utente,

Capisco quanto questa situazione sia complessa e carica di responsabilità per te. È chiaro che ti trovi in un momento di profondo disagio, sia per il benessere di tuo padre sia per le difficoltà che stai affrontando nella gestione della relazione con tua madre. Sentire il peso di un ambiente familiare così instabile può creare stress continuo, influire sulla tua serenità e limitare le prospettive che desideri, come quella di costruire una tua famiglia.

In casi come questo, la tua ansia e il desiderio di proteggere tuo padre sono perfettamente comprensibili. Prendersi cura di un genitore in difficoltà è un atto d’amore, ma spesso può portare a sentirsi intrappolati tra il proprio senso di responsabilità e il bisogno di vivere in maniera più libera e serena. Il tuo desiderio di tornare a vivere vicino a lui potrebbe rispondere a questa necessità di ridurre il carico di ansia, ma è importante riflettere anche su come potresti mantenere il tuo equilibrio personale.

Potresti valutare l’idea di un sostegno psicologico per te stessa, uno spazio sicuro dove esplorare queste emozioni e imparare strategie per gestire il senso di colpa, la paura e il sovraccarico emotivo. Inoltre, collaborare con un professionista potrebbe anche aiutarti a trovare soluzioni più strutturate per la gestione della situazione familiare, e magari sviluppare un piano di assistenza per tuo padre che non ricada esclusivamente su di te.

Considera che esistono percorsi di supporto per caregiver familiari e gruppi di sostegno dove potresti sentirti meno sola e confrontarti con chi vive esperienze simili. Gestire un contesto familiare come questo richiede resilienza e comprensione, e prendersi cura anche del tuo benessere è fondamentale per affrontare le difficoltà con più forza e lucidità.

Ti incoraggio a non sentirti sola in questo percorso: ci sono risorse e persone pronte a sostenerti nel compito che stai affrontando. Sono disponibile anche online. Cordialmente. Dott. Tiziana Vecchiarini
Gentile utente grazie per la condivisione di questo suo disagio. Le consiglio di iniziare un percorso terapeutico dove poter approfondire questa problematica. Il mio approccio consiste in una prima call gratuita telefonica dove viene fatta una prima raccolta anamnestica e viene circoscritta la problematica a cui far seguire un percorso terapeutico in presenza oppure online. Per ulteriori delucidazioni non esiti a contattarmi. Cordialità dott. Gaetano Marino

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