Buona sera oggi avevo una lezione all’università. Ho preso l’autobus come tutti i giorni, che oggi
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Buona sera
oggi avevo una lezione all’università. Ho preso l’autobus come tutti i giorni, che oggi era in ritardo, più volte durante il tragitto ho pensato di tornare a casa perchè non mi sentivo al 100% del mio umore a causa di tanti pensieri che mi turbano in questo periodo, ho resistito e sono andata avanti, ma poi arriva là mi sono arresa e sono tornata a casa.
Mi sono sentita sconfitta dall’ansia.
Tuttavia mi sorge una domanda: è stata una sconfitta per me stessa non essere riuscita a combattere l’ansia di quel momento o mi sono solo voluta bene a non forzarmi a fare qualcosa che non mi avrebbe fatta stare bene? Grazie per chi avrà la gentilezza di darmi un riscontro.
oggi avevo una lezione all’università. Ho preso l’autobus come tutti i giorni, che oggi era in ritardo, più volte durante il tragitto ho pensato di tornare a casa perchè non mi sentivo al 100% del mio umore a causa di tanti pensieri che mi turbano in questo periodo, ho resistito e sono andata avanti, ma poi arriva là mi sono arresa e sono tornata a casa.
Mi sono sentita sconfitta dall’ansia.
Tuttavia mi sorge una domanda: è stata una sconfitta per me stessa non essere riuscita a combattere l’ansia di quel momento o mi sono solo voluta bene a non forzarmi a fare qualcosa che non mi avrebbe fatta stare bene? Grazie per chi avrà la gentilezza di darmi un riscontro.
Gentilissima buon pomeriggio, e grazie per essersi rivolta a noi innanzitutto. Capisco la situazione che descrive, e credo che quello che ha vissuto non sia una sconfitta, bensì un chiaro grido di aiuto rispetto alla fatica che sta vivendo a causa dell'ansia che la attanaglia. Credo che intraprendere un percorso di terapia potrebbe aiutarla ad esplorare e comprendere a fondo le origini sottostanti la sua sintomatologia ansiosa, nonchè individuare delle strategie per fronteggiarla. Resto a disposizione!
AV
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Buon pomeriggio.
Spiacente in questo momento viva difficoltà d'ansia. In generale la rinuncia può diventare alimento dell'ansia perchè porta la persona a evitare di confrontarsi con ciò che teme (che però è cosa differente dal mettersi alla prova). Nello specifico sarebbe opportuno un confronto individualizzato e la presa in carico della situazione affinché sperimenti di poter gestire anche questi momenti e non debba rinunciare (né questa volta, né altre) ai Suoi impegni.
Saluti
Spiacente in questo momento viva difficoltà d'ansia. In generale la rinuncia può diventare alimento dell'ansia perchè porta la persona a evitare di confrontarsi con ciò che teme (che però è cosa differente dal mettersi alla prova). Nello specifico sarebbe opportuno un confronto individualizzato e la presa in carico della situazione affinché sperimenti di poter gestire anche questi momenti e non debba rinunciare (né questa volta, né altre) ai Suoi impegni.
Saluti
Buona sera gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi il suo stato d'animo. Comprendo tanto il suo sforzo di mettere da parte quell'ansia che l'attanagliava, ma deve pensare che forzando questo meccanismo si rischia di alimentare ancora di più uno stato di malessere che c'è dietro, dando vita ad episodi che possono portarla a stare ancora peggio. Ragion per cui non credo che la sua sia stata una sconfitta: perché non rovescia la situazione e vede il fatto che lei sia andata, nonostante tutto, in un'università, come una piccola vittoria?
Rimango a disposizione per qualsiasi informazione.
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Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Santa Maria Capua Vetere
La sua domanda mostra una sensibilità profonda verso le sue emozioni e il desiderio di capire come trattarsi meglio. È naturale chiedersi se evitare una situazione ansiosa sia una sconfitta o, piuttosto, un gesto di ascolto di sé. In effetti, non c’è una risposta giusta in senso assoluto. Quello che conta è come si è sentita rispetto alla decisione e quali strumenti sente di avere per affrontare l'ansia.
A volte, permettersi di non forzarsi è un gesto di rispetto verso di sé, specialmente se si sta già affrontando un periodo emotivamente carico. Darsi il permesso di prendere delle pause può essere utile e rappresenta un atto di comprensione, non una sconfitta. Altre volte, invece, persistere e affrontare la situazione, seppur difficile, può rafforzare la fiducia nelle proprie capacità di gestione dell’ansia.
Se l’ansia diventa un ostacolo ricorrente che la limita, potrebbe essere utile esplorare un percorso terapeutico che la aiuti a trovare un equilibrio tra ascolto di sé e fiducia nel proprio modo di affrontare le difficoltà. Può sempre valutare un approccio terapeutico per avere supporto in questo processo e trovare le strategie più adatte per superare quei momenti di dubbio.
A volte, permettersi di non forzarsi è un gesto di rispetto verso di sé, specialmente se si sta già affrontando un periodo emotivamente carico. Darsi il permesso di prendere delle pause può essere utile e rappresenta un atto di comprensione, non una sconfitta. Altre volte, invece, persistere e affrontare la situazione, seppur difficile, può rafforzare la fiducia nelle proprie capacità di gestione dell’ansia.
Se l’ansia diventa un ostacolo ricorrente che la limita, potrebbe essere utile esplorare un percorso terapeutico che la aiuti a trovare un equilibrio tra ascolto di sé e fiducia nel proprio modo di affrontare le difficoltà. Può sempre valutare un approccio terapeutico per avere supporto in questo processo e trovare le strategie più adatte per superare quei momenti di dubbio.
Evidentemente se l'ansia ti ha sopraffatta tornare verso un luogo sicuro ti ha fatta sentire contenuta. Se è qualcosa che ti capita con una certa frequenza varrebbe la pena capire da dove arriva questo tuo malessere...
Cara, dipende: quali significati ha quell'ansia? Qual è la paura? Come potersi prendere cura di quell'aspetto? Provi a riflettere su ciò. Un cordiale saluto.
Carissima utente direi proprio che per rispondere a questa fondamentale domanda sarebbe opportuno intraprendere un percorso alla conoscenza di te. Se vuoi sono a disposizione
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza in modo così sincero. Quello che descrive è una situazione che molte persone affrontano: ci sono momenti in cui la pressione interna può sembrare schiacciante, e prendere la decisione di fermarsi richiede grande ascolto di sé stessi. Non è facile capire quando insistere e quando, invece, concedersi una pausa. Anzi, a volte proprio il permettersi di ascoltare i propri bisogni e capirne la priorità è un atto di cura verso sé stessi, e non una resa. Ciò che ha vissuto oggi è un esempio di come l’ansia possa influenzare le scelte e di quanto sia importante affrontarla con gentilezza, rispettando i propri limiti. Non c’è una risposta unica a ciò che è meglio fare in questi momenti, ma si può imparare a riconoscere che ogni piccolo passo avanti, anche semplicemente riconoscere come ci si sente, è già una forma di progresso. Se nel momento presente è essenziale ascoltare e rispondere ai bisogni immediati, a lungo termine è altrettanto importante trovare un percorso che le permetta di prendersi cura dell'ansia, così da non sentirsi sopraffatta in futuro. Può cominciare chiedendosi cosa le sta comunicando la sua ansia: da cosa la sta proteggendo? Quali situazioni o pensieri stanno richiamando la sua attenzione? Riflettere su questi aspetti potrebbe aiutarla a riconoscere i messaggi dietro alle emozioni che prova.
Rimango a disposizione per qualsiasi altro dubbio o riflessione!
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Gentile utente, grazie della sua condivisione. Trovo molto interessante la domanda che pone a fine messaggio: c'è molta cura e affetto nei confronti di se stessa. Se ha ritenuto che rientrare a casa fosse la cosa migliore per lei in quel momento, si fidi della sua sensazione. Mi colpisce molto la parte in cui dice "non mi sentivo al 100% del mio umore". Per lei è importante essere sempre al 100%? E cosa significa per lei essere al 100%? Se ritiene di poter avere bisogno di uno spazio sicuro in cui poter riflettere di queste sue sensazioni, sono a sua disposizione. Un caro saluto! Dott.ssa Federica Bertucci
Buona sera,
fermarsi e tornare indietro, in senso sia fisico che simbolico, se da un alto rappresenta sicuramente un blocco ed un impedimento rispetto ad impegni e progetti del momento, dall'altro costituisce una risorsa ed un atto di coraggio rispetto al tuo malessere... nel tuo tornare indietro ci sono sicuramente ansie e paure ma anche la possibilità, anche se dolorosa, di stare più a contatto con ciò che senti, vivi ed attraversi in questo periodo... darsi uno spazio ed una possibilità per tornare indietro è forse il primo passo per andare avanti, ascoltandosi e non imbavagliando la richiesta di aiuto e la prospettiva di crescita che i sintomi psichici, per quanto invalidanti e dolorosi, rappresentano... ascoltarsi significa non far finta di non vedere.. e vedere significa conoscersi meglio e volersi bene.
fermarsi e tornare indietro, in senso sia fisico che simbolico, se da un alto rappresenta sicuramente un blocco ed un impedimento rispetto ad impegni e progetti del momento, dall'altro costituisce una risorsa ed un atto di coraggio rispetto al tuo malessere... nel tuo tornare indietro ci sono sicuramente ansie e paure ma anche la possibilità, anche se dolorosa, di stare più a contatto con ciò che senti, vivi ed attraversi in questo periodo... darsi uno spazio ed una possibilità per tornare indietro è forse il primo passo per andare avanti, ascoltandosi e non imbavagliando la richiesta di aiuto e la prospettiva di crescita che i sintomi psichici, per quanto invalidanti e dolorosi, rappresentano... ascoltarsi significa non far finta di non vedere.. e vedere significa conoscersi meglio e volersi bene.
Gentile utente, perchè delega a noi l'interpretazione della sua scelta? A prescindere da quello che può essere un nostro riscontro, lei cosa ne pensa? Per lei è stata una sconfitta o un gesto di cura di sè?
Anzichè risposte, è più opportuno sollecitarle riflessioni, utili ad affrontare la condizione che descrive. Qualora non dovesse riuscire a gestirla da sola, valuti la possibilità di rivolgersi ad un* Psicolog* Psicoterapeuta. Cordiali saluti, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Anzichè risposte, è più opportuno sollecitarle riflessioni, utili ad affrontare la condizione che descrive. Qualora non dovesse riuscire a gestirla da sola, valuti la possibilità di rivolgersi ad un* Psicolog* Psicoterapeuta. Cordiali saluti, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Gentilissima, la ringrazio per la sua condivisione. Quando si sta vivendo un periodo difficile, carico di pensieri e preoccupazioni, è più che comprensibile essere impossibilitati a fare ciò che prima ci risultava "facile" o a mettere in atto tutto ciò che ha sempre fatto parte della nostra quotidianità. I sintomi d'ansia, quando presenti, ci possono bloccare e impedire di svolgere la nostra vita con serenità. Sicuramente l'essere tornata a casa, NON deve essere visto come una sconfitta personale, ma potrebbe essere comunque utile per lei, chiedersi il perché la vede in questo modo. Sarebbe importante che riuscisse a ritagliarsi uno spazio dove poter esprimere questo suo malessere che sembra riportare, per dar voce ai pensieri che la turbano e alle emozioni e sensazioni che investono questo suo periodo di difficoltà. Cerchi di darsi l'opportunità di stare meglio.
Rimango a disposizione, anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Carlotta Cazzin.
Rimango a disposizione, anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Carlotta Cazzin.
Cara utente, personalmente non la chiamerei sconfitta soprattutto perché in quel momento eri in uno stato di sofferenza e turbamento. Non sempre si è al 100% di noi stessi e quando ci sentiamo più vulnerabili è bene fermarsi e riprendere fiato. Alcune volte forzarci ci può far stare peggio se non ascoltiamo il nostro corpo. Tra le due opzioni che hai scritto, una terza domanda che pongo è: Tu come ti sentivi in quel momento? Cosa potrebbe aver provocato l'ansia e questa sensazione di sconfitta? Sarebbe importante approfondire se questo stato è dovuto ad un umore particolare o ad una specifica ansia che ricolleghi a qualche particolare pensiero di questo periodo come hai scritto, o a qualcosa di più generale e indefinito e soprattutto se è stato un evento sporadico o continuativo nel tempo.
Mi rendo disponibile per qualsiasi cosa, un caro saluto. Dott.ssa Sara Vento
Mi rendo disponibile per qualsiasi cosa, un caro saluto. Dott.ssa Sara Vento
Gentile utente, le due letture possono essere entrambe valide. Se si tratta di un episodio isolato non gli darei troppo peso e trovo positivo che lei abbia ascoltato il suo stato d'animo del momento. Diversamente, se l'ansia compromette spesso la sua routine, forse può valere la pena approfondire in un percorso psicologico il significato di questo sintomo.
Rimango a disposizione. Un caro saluto
Rimango a disposizione. Un caro saluto
Buongiorno, ti ringrazio per aver condiviso questa esperienza, e posso capire perfettamente il tuo dilemma. È assolutamente normale interrogarsi sulla validità delle proprie scelte, specialmente quando l’ansia si presenta come un ostacolo da affrontare. La tua riflessione mostra una notevole capacità di introspezione. Innanzitutto, voglio rassicurarti: non si tratta di una sconfitta. L’ansia può apparire come un nemico, una forza da combattere in ogni momento, ma la realtà è che prendere una pausa o decidere di tornare a casa non significa affatto arrendersi. Può invece essere una scelta consapevole, una forma di autocompassione e ascolto delle tue reali necessità in un momento in cui non ti sentivi al meglio. È fondamentale considerare che ascoltare se stessi e rispettare i propri limiti è un segno di forza, non di debolezza. Hai menzionato che durante il tragitto hai avuto pensieri che ti turbavano, e che questo influisce sul tuo stato d’animo. Questa è una dinamica comune nell'ansia: i pensieri preoccupanti possono prendere il sopravvento, portandoti a sentirti sopraffatta. La tua decisione di tornare a casa, quindi, potrebbe essere interpretata non come una sconfitta, ma come un atto di cura verso te stessa. A volte, la cosa più saggia che possiamo fare è riconoscere quando siamo in difficoltà e dare priorità al nostro benessere emotivo. In questo contesto, è utile pensare all’ansia come a un segnale. Non necessariamente come a un avversario da combattere, ma come a un messaggero che ci avverte di qualcosa che richiede attenzione. La chiave sta nel comprendere se il messaggio dell’ansia è legato a un reale pericolo o se è una risposta amplificata a situazioni che, in realtà, potrebbero non essere così minacciose. Nel tuo caso, il fatto di essere consapevole dei tuoi pensieri e delle tue emozioni rappresenta già un progresso. Nella prossima occasione in cui ti trovi a dover affrontare situazioni simili, potrebbe essere utile adottare delle strategie per gestire meglio l’ansia. Ad esempio, puoi provare a concederti cinque minuti di pausa una volta arrivata all’università, in cui puoi dedicarti a delle tecniche di rilassamento come la respirazione profonda o la meditazione. Queste tecniche possono aiutarti a ritrovare un po' di calma e a chiarire i tuoi pensieri prima di prendere una decisione finale. Inoltre, potresti considerare di scrivere i tuoi pensieri e le tue emozioni in un diario. Questo ti permetterebbe di esternare le tue preoccupazioni e di esaminarle in un secondo momento con una mente più serena. A volte, mettere nero su bianco ciò che ci turba può farci vedere le cose con maggiore chiarezza e ridurre l’intensità emotiva legata a quei pensieri. È anche importante tenere a mente che ogni piccolo passo conta. Decidere di salire sull’autobus e tentare di andare all’università è già un segno di coraggio. Il fatto che tu sia riuscita a resistere fino a un certo punto prima di ritirarti è un segnale della tua determinazione. Con il tempo e la pratica, potresti scoprire che affrontare l’ansia diventa più gestibile. E ricorda, anche se il tuo percorso è costellato di momenti di incertezza, ogni esperienza contribuisce alla tua crescita personale. Prendersi cura di sé significa trovare un equilibrio, dove accogliere i propri sentimenti e decidere come affrontarli. Non sempre significa forzarsi a rimanere in una situazione che ci fa stare male, ma piuttosto imparare a comprendere i segnali del nostro corpo e della nostra mente, dando spazio ai nostri bisogni. Con il tempo, questo approccio ti aiuterà a costruire una relazione più positiva con l’ansia e a riappropriarti della tua vita quotidiana. Resto a disposizione. Cari saluti. Dott. Andrea Boggero
Gentilissima, mi spiace molto per la sensazione di sconfitta che ha provato. La sua è una domanda interessante, sconfitta nel non fare una cosa che dovremo fare o autenticità e rispetto per sè stessi? Innanzitutto credo sia importante avere un contesto, chiederle quindi come lei si vive soggettivante l'andare all'università, il partecipare alle lezioni, ma anche che tipo di ansia ha provato in quel momento, c'erano altre sensazioni? Sarebbe inoltre necessario comprendere che cosa in questo momento le genera pensieri e deflessione del suo umore, da quanto queste sensazioni vanno avanti. Sarebbe quindi importante, dal mio punto di vista, non tanto darsi una risposta dicotomica (fallimento-rispetto per sè), quanto farsi delle domande giuste che possano innescare una riflessione attiva su di sè e ciò che sta accadendo in questo momento nella sua vita.
Spero di esserle stato in qualche modo di aiuto, la saluto cordialmente Dott. Marco Squarcini
Spero di esserle stato in qualche modo di aiuto, la saluto cordialmente Dott. Marco Squarcini
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, grazie per essersi rivolto a noi.
L'ansia non va vissuta come una sconfitta. In determinati momenti non esiste una cosa giusta o sbagliata. E' bene comportarsi nel modo che crediamo più consono.
Le consiglio di rivolgersi a una psicologo per iniziare un percorso che la possa aiutare a dare un'identità a questo stato ansioso. Cordiali saluti.
Dott.ssa. Giorgia Caputo
L'ansia non va vissuta come una sconfitta. In determinati momenti non esiste una cosa giusta o sbagliata. E' bene comportarsi nel modo che crediamo più consono.
Le consiglio di rivolgersi a una psicologo per iniziare un percorso che la possa aiutare a dare un'identità a questo stato ansioso. Cordiali saluti.
Dott.ssa. Giorgia Caputo
Buonasera, la situazione descritta non deve necessariamente essere interpretata come una sconfitta. È importante riconoscere che, in determinati frangenti, prendersi cura di sé stessi può essere una decisione saggia, soprattutto quando ci si sente sopraffatti da pensieri ed emozioni negative. Tuttavia, è fondamentale considerare che l'evitamento di situazioni che generano ansia, sebbene possa sembrare un sollievo momentaneo, tende ad aumentare l'ansia a lungo termine. Infatti, ogni volta che si evita un'esperienza, si rischia di accrescere la propria paura e la propria insicurezza nel confrontarsi con nuove esperienze.
Un percorso di supporto psicologico potrebbe rivelarsi molto utile per affrontare queste tematiche in modo costruttivo. Attraverso il supporto professionale, è possibile esplorare le proprie emozioni, apprendere strategie di gestione dell'ansia e riappropriarsi della propria vita, affrontando le situazioni in modo graduale e sostenuto.
Rimango a disposizione qualora desiderasse approfondire questo percorso o avesse bisogno di ulteriori chiarimenti. La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza e le auguro una buona serata. Un caro saluto
Un percorso di supporto psicologico potrebbe rivelarsi molto utile per affrontare queste tematiche in modo costruttivo. Attraverso il supporto professionale, è possibile esplorare le proprie emozioni, apprendere strategie di gestione dell'ansia e riappropriarsi della propria vita, affrontando le situazioni in modo graduale e sostenuto.
Rimango a disposizione qualora desiderasse approfondire questo percorso o avesse bisogno di ulteriori chiarimenti. La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza e le auguro una buona serata. Un caro saluto
Buona sera! La sua esperienza può essere vista attraverso una lente che considera le interazioni tra i vari aspetti della sua vita e il contesto in cui si trova.
Quando parla di prendere l’autobus e affrontare l’ansia, è importante riconoscere che lo stato d’animo potrebbe essere influenzato da molteplici fattori: le relazioni, le aspettative, il contesto universitario. La decisione di tornare a casa può all’apparenza sembrare una sconfitta, ma in realtà nasconde quello che potrebbe essere, in realtà, un atto di consapevolezza e cura verso se stessa.
In questo senso, il gesto di tornare a casa non significa arrendersi, ma piuttosto un riconoscimento dei bisogni e delle emozioni sperimentati. In tale senso infatti, forzarsi a rimanere, avrebbe potuto amplificare l’ansia.
Riflettendo su questa esperienza, potrebbe considerare quali aspetti relazionali o situazionali hanno contribuito allo stato d’animo sperimentato. Questo potrebbe, inoltre, aiutare a capire meglio come affrontare momenti simili in futuro. Non è una questione di vincere o perdere, ma di imparare a navigare le proprie emozioni e relazioni in modo più consapevole.
Quando parla di prendere l’autobus e affrontare l’ansia, è importante riconoscere che lo stato d’animo potrebbe essere influenzato da molteplici fattori: le relazioni, le aspettative, il contesto universitario. La decisione di tornare a casa può all’apparenza sembrare una sconfitta, ma in realtà nasconde quello che potrebbe essere, in realtà, un atto di consapevolezza e cura verso se stessa.
In questo senso, il gesto di tornare a casa non significa arrendersi, ma piuttosto un riconoscimento dei bisogni e delle emozioni sperimentati. In tale senso infatti, forzarsi a rimanere, avrebbe potuto amplificare l’ansia.
Riflettendo su questa esperienza, potrebbe considerare quali aspetti relazionali o situazionali hanno contribuito allo stato d’animo sperimentato. Questo potrebbe, inoltre, aiutare a capire meglio come affrontare momenti simili in futuro. Non è una questione di vincere o perdere, ma di imparare a navigare le proprie emozioni e relazioni in modo più consapevole.
Gentilissima, la ringrazio per aver condiviso questa esperienza, che riflette la sua capacità di ascoltare se stessa in un momento difficile. Spesso, quando ci troviamo in situazioni che suscitano ansia, tendiamo a giudicarci per non aver ‘resistito’ abbastanza o per non aver raggiunto quello che credevamo fosse il nostro obiettivo. Ma è importante considerare che ascoltare il proprio stato emotivo e rispettare i propri limiti non è affatto una resa; può essere, al contrario, un atto di cura verso sé stessi.
La sua decisione di tornare a casa può essere vista non come una sconfitta, ma come una scelta di ascolto e rispetto dei suoi bisogni in quel momento. L’ansia non è qualcosa che dobbiamo combattere a ogni costo, ma un segnale che può aiutarci a capire meglio cosa stiamo vivendo e come prenderci cura di noi stessi.
La invito a riflettere su questa esperienza con gentilezza verso di sè, riconoscendo che ogni piccola scelta di ascolto verso i nostri stati d’animo ci può guidare verso un maggiore benessere e auto-accettazione. Se in futuro sentirà il bisogno di esplorare più a fondo l'origine dei suoi pensieri e preoccupazioni, potrebbe considerare un supporto, volto a comprendere meglio se stessa e le sue emozioni.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Sofia Rolli
La sua decisione di tornare a casa può essere vista non come una sconfitta, ma come una scelta di ascolto e rispetto dei suoi bisogni in quel momento. L’ansia non è qualcosa che dobbiamo combattere a ogni costo, ma un segnale che può aiutarci a capire meglio cosa stiamo vivendo e come prenderci cura di noi stessi.
La invito a riflettere su questa esperienza con gentilezza verso di sè, riconoscendo che ogni piccola scelta di ascolto verso i nostri stati d’animo ci può guidare verso un maggiore benessere e auto-accettazione. Se in futuro sentirà il bisogno di esplorare più a fondo l'origine dei suoi pensieri e preoccupazioni, potrebbe considerare un supporto, volto a comprendere meglio se stessa e le sue emozioni.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Sofia Rolli
Buongiorno,
Il giudizio su fatto che sia stata una vittoria o una sconfitta è suo e non di una figura esterna. Le consiglio di intraprendere un percorso con un collega in modo che l'ansia non interferisca più con la sua quotidianità.
Dott. Marco Cenci
Il giudizio su fatto che sia stata una vittoria o una sconfitta è suo e non di una figura esterna. Le consiglio di intraprendere un percorso con un collega in modo che l'ansia non interferisca più con la sua quotidianità.
Dott. Marco Cenci
Gentile utente, non c'è affatto sconfitta nel tuo gesto. Hai cercato di darti forza e affrontare un momento difficile, e questo richiede grande coraggio. È altrettanto importante, però, ascoltare i propri bisogni e concedersi il permesso di tornare indietro quando necessario. Non sempre si può combattere, e va bene così! Gestire l'ansia non è facile e richiede tempo, pazienza e gentilezza verso se stessi. È un percorso che può portare a risultati positivi, ma è importante affrontarlo con serenità. Se non l'hai già fatto, potresti considerare di intraprendere un percorso di supporto psicologico per capire meglio cosa sta succedendo dentro e fuori di te e come gestire queste situazioni. Un professionista può offrirti strumenti e strategie utili per affrontare questi momenti. Ricorda che prendersi cura di sé è sempre un atto di amore verso se stessi e che sei sulla strada giusta. Per qualsiasi cosa, resto a disposizione. Dott.ssa Anna Consalvo
Buonasera gentile Utente, è comprensibile sentirsi confusa in situazioni come quella che ha descritto. Affrontare l’ansia può essere molto difficile e, in certi momenti, la cosa più saggia può essere ascoltare se stessi e le proprie esigenze. Tornare a casa non deve necessariamente essere visto come una sconfitta; potrebbe, invece, rappresentare un atto di cura verso se stessa.
Prendersi del tempo per affrontare i propri sentimenti e riconoscere i propri limiti è un segno di forza, non di debolezza. È importante considerare che ogni persona ha le proprie modalità di affrontare le difficoltà. A volte, il miglior modo di affrontare una situazione stressante è concedersi una pausa.
In futuro, potrebbe essere utile riflettere su cosa potrebbe aiutare a gestire l’ansia in quei momenti, come tecniche di rilassamento o strategie per rimanere presenti. Ma ricordi che ascoltare il proprio benessere emotivo è sempre una scelta valida. Se avverte che l'ansia sta influenzando frequentemente le sue decisioni, potrebbe anche considerare di parlarne con un professionista per ricevere supporto aggiuntivo.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
Prendersi del tempo per affrontare i propri sentimenti e riconoscere i propri limiti è un segno di forza, non di debolezza. È importante considerare che ogni persona ha le proprie modalità di affrontare le difficoltà. A volte, il miglior modo di affrontare una situazione stressante è concedersi una pausa.
In futuro, potrebbe essere utile riflettere su cosa potrebbe aiutare a gestire l’ansia in quei momenti, come tecniche di rilassamento o strategie per rimanere presenti. Ma ricordi che ascoltare il proprio benessere emotivo è sempre una scelta valida. Se avverte che l'ansia sta influenzando frequentemente le sue decisioni, potrebbe anche considerare di parlarne con un professionista per ricevere supporto aggiuntivo.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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