Buona sera, Ho un bimbo di un anno. Ho sempre visto e gestito tutto io. 2 mesi fa andiamo in feri

19 risposte
Buona sera,
Ho un bimbo di un anno.
Ho sempre visto e gestito tutto io.
2 mesi fa andiamo in ferie e al rientro noto che si è legato profondamente al padre. Se esce di casa lui piange , se esco io e c e suo padre li non fa una piega. Se va a prenderlo lui salta di gioia, se vado io è semplicemente contento di vedermi ma nulla di che (una volta invece non era così). Inoltre mi pizzica la faccia prima di dormire facendomi molto male. Ogni sera. Mi cerca solo per dormire e bere il latte e mi fa male questa cosa
Credo che tutto sia peggiorato da quando l'ho mandato al nido. Meno di un mese fa. Mi ha sempre pizzicato o morso, ma non così forte. Se è in braccio al papà e gli parlo sembra infastidito da me. Non capisco il perché. Il papà lo vede solo la sera dalle 20 in poi o dalle 19 in poi. Io e lui stavamo sempre assieme.
Salve, posso dire che da queste poche righe mi arriva la sua sofferenza nel sentirsi quasi "tagliata fuori" da una relazione così importante come quella madre-figlio, in cui nel primo periodo si è profondamente legati a causa della dipendenza del piccolo dall'accudimento materno. Anche la relazione con la figura paterna è un aspetto molto importante, forse il cambiamento che lei percepisce come repentino è in realtà un processo naturale, infatti dai 5 ai 36 mesi, il bambino attraversa la fase di separazione-individuazione, una fase assolutamente normale dello sviluppo, in cui il bambino prende sempre maggior consapevolezza di sé come individuo separato dalla madre. Vorrei chiederle, se fossimo in consulenza, come si sente rispetto all'inserimento di suo figlio al nido? Dalle sue parole mi sembra di percepire che senta una forte responsabilità derivare da questa scelta. Credo che in questo momento di difficoltà, trarrebbe grande beneficio da una consulenza psicologica, che la aiuterebbe a superare queste difficoltà preservando il legame affettivo con suo figlio in queste fasi così delicate del suo sviluppo. Se serve sono a disposizione, anche online. Le auguro di risolvere la sua situazione quanto prima. DL

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Buonasera cara Mamma,
anche io, come la collega che le ha risposto prima di me, la inviterei a osservare i suoi vissuti personali riguardo all'inserimento al nido e alle responsabilità che sente rispetto a questa scelta e alla gestione del tutto in prima persona...
i bimbi hanno una capacità speciale di "sentire" gli stati d'animo della figura di accudimento, della mamma in modo particolare.
Il suo racconto andrebbe approfondito per cogliere contesti, sfumature e dettagli , ma è possibile che in questo periodo il papà sia più tranquillo, rispetto a lei, in relazione ai cambiamenti che state vivendo ? potrebbe essere semplicemente che il piccolo le faccia da specchio rispetto alle sue preoccupazioni...
quindi, che fare? respiri, è il suo bambino, e tra voi ci sarà sempre un legame speciale, cerchi di godersi il più possibile i momenti speciali della pappa e della nanna per i quali il piccolino la cerca attivamente, va bene così.. Ma nel frattempo, se sente che anche lei ha bisogno di essere sostenuta, non esiti a chiedere un aiuto più mirato; i bisogni di una mamma possono essere grandi, ma spesso basta poco per ridimensionare la fatica e le preoccupazioni che questo meraviglioso e impegnativo ruolo può suscitare.
Un caro saluto
Buonasera.
Capisco il senso di disagio che le suscita il sentirsi esclusa da suo figlio.
Sarebbe interessante come è stato vissuto l'inserimento di suo al nido, e se il suo compagno/marito è a conoscenza di questa situazione che vive e che cosa ne pensa in merito.
Rimango a disposizione sia in presenza che Online

Dott. Fabio Sebastiano Bellasio
Carissima, sento come questa situazione ti ferisca e mi spiace molto per quello che provi. E' complicato accettare un vissuto di esclusione da quello che è sempre stato un legame a due, quando un terzo sembra minarlo. E' importante, però, vederlo come un arricchimento per il tuo bambino e notare che si tratti di una fase transitoria che in realtà non esclude te, ma si apre all'altro. Prova a godere dei momenti esclusivamente vostri, arricchendoli, e prova a soffermarti meno su quelli dai quali ti senti esclusa. Se però ti sentissi sopraffatta e riconoscessi di aver bisogno di essere accompagnata nell'accettazione di questa nuova situazione, non esitare. Sono a disposizione online. Un caro abbraccio.
Salve,
sentendo la sua triste emozione a riguardo consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia.
Potrà capire meglio i suoi vissuti.
Saluti
Buongiorno, l’arrivo di un figlio rimette in gioco molti aspetti del profondo che possono diventare scaturigine di emozioni difficili da gestire. La sua narrazione mi fa ritenere opportuna una più attenta riflessione, in modo tale da poter ricostituire una buona visione, non solo dell’altro. Le fa onore essersi aperta al dubbio ed aver domandato, questo è nell’interesse di suo figlio ma anche del suo, considerando sempre che meglio starà lei e meglio starà il bambino. Oggi si è aperta una schisi, valuti l’opportunità del supporto di un professionista per poter affrontare la questione che la interroga. Un saluto cordiale
Gentilissima, comprendo bene quanto i comportamenti del suo bambino possano farla soffrire. Credo comunque che tra voi ci sia e ci sarà sempre un forte legame, nonostante suo figlio attualmente lo manifesti in misura minore, o differente rispetto a prima. Sarebbe interessante esplorare i suoi stati d'animo legati alla scelta di iscrivere suo figlio all'asilo nido, e approfondire il rapporto tra lei e suo marito, anche rispetto all'essere genitori. Tra voi c'è dialogo? Prendete insieme le decisioni relative a vostro figlio (per esempio, iscriverlo all'asilo)? Resto a disposizione, anche con sedute online. Dott.ssa Miriana Giarratano
buongiorno, le fasi dei nostri figli ci spiazzano sempre un pò e ci metto in discussione come madri e donne. Inizi a chiedersi come si sente rispetto all'inserimento del nido, quale vissuto e quali emozioni vive. i bambini hanno delle ""antenne speciali" sulle emozioni degl' altri. La invito comunque a non colpevolizzarsi troppo, per suo figlio è importante la figura paterna e la socializzazione con altri bambini e altri adulti (le maestre). è una buona mamma già per il solo fatto di essersi preoccupata e aver avuto il coraggio di riportare questa sua preoccupazione qui. se sente la necessità di un supporto, ricevo anche on line. le auguro buona giornata
Buongiorno,
Posso solo immaginare come si sta sentendo in questi giorni vedendo le reazioni ed il comportamento di suo figlio. Sicuramente, quello che posso dirle, leggendo queste righe da lei scritte, è che innanzitutto i bambini di quell'età passano periodi in cui possono sentirsi legati ad una figura genitoriale in determinati momenti della giornata associandola a delle sensazioni o emozioni particolari della giornata, per cui, come scriveva, è peculiare l'orario in cui il papà lo tiene e potrebbe associare in lui del relax.
In ogni caso, quello che mi sento di dirle, senza ombra di dubbio, è di stare tranquilla e che suo figlio comunque mantiene lo stesso un buon legame con lei e non è in discussione la sua bontà come mamma.
Carissima, qui siamo nelle dinamiche classiche quando c è il primo distacco con la mamma. Lui è un po arrabbiato con la mamma perché lo "lascia" ad estranei ma fa parte dell iter distacco-individuazione. TENGA DURO! accolga questa frustrazione da parte di suo figlio, sia accogliente, nonostante tutto e vedrà che passerà presto
Dottssa Marika Fiori
Gentilissima,
dalle sue parole si percepisce la sua sofferenza per questa nuova fase di vita che sta vivendo col suo bambino. Se lo desidera potrà esplorare meglio il suo vissuto e capirne la radice, per vivere in modo più sereno il rapporto col suo piccolo.

Dott.ssa Valeria Vitillo
Ciao, capisco che la tua situazione possa essere fonte di confusione e preoccupazione.

Innanzitutto, è importante ricordare che i bambini di un anno sono in una fase di sviluppo molto importante, in cui stanno imparando a conoscere il mondo e le persone che li circondano. In questo periodo, è normale che i bambini si affezionino a una figura di riferimento, che spesso è la madre.

Nel tuo caso, è probabile che il tuo bambino si sia legato al padre durante le vacanze, quando ha avuto modo di trascorrere più tempo con lui. Inoltre, il nido può aver contribuito a rafforzare questo legame, in quanto il bambino ha avuto l'opportunità di sperimentare la separazione dalla madre e di trovare un'altra figura di riferimento.

Il fatto che il tuo bambino ti pizzichi la faccia prima di dormire è un comportamento normale per i bambini di questa età. I bambini usano il tatto per esplorare il mondo e per esprimere le loro emozioni, sia positive che negative. In questo caso, il tuo bambino potrebbe essere semplicemente frustrato o arrabbiato per la separazione dalla madre.

Se il comportamento del tuo bambino ti preoccupa, puoi provare a parlare con uno psicologo infantile, potrà darti dei consigli su come affrontare la situazione.

Ecco alcuni consigli che potrebbero aiutarti:

Continua a trascorrere del tempo di qualità con il tuo bambino. Anche se il tuo bambino si è legato al padre, è importante che continui a sentirsi amato e supportato da te.
Non sgridare o punire il tuo bambino per il suo comportamento. Questo potrebbe peggiorare la situazione.
Cerca di capire cosa sta provando il tuo bambino. Il tuo bambino potrebbe essere frustrato, arrabbiato o semplicemente stanco.
Rispondi al comportamento del tuo bambino in modo calmo e fermo. Se il tuo bambino ti pizzica, puoi provare a distrarlo o a offrirgli un'alternativa, come un peluche o un giocattolo.
Ecco alcuni esempi di come potresti rispondere al comportamento del tuo bambino:

"Oh, mi hai fatto male! Non pizzicare, per favore."
"Vedi questo peluche? Possiamo giocare con lui invece."
"Ti senti stanco? Andiamo a letto."
È importante ricordare che il comportamento del tuo bambino è normale e che passerà con il tempo. Con un po' di pazienza e comprensione, potrai aiutarlo a superare questa fase.
Gentile mamma, i comportamenti aggressivi, anche quando messi in atto da un bambino di un anno, nascondono sempre la frustrazione per una richiesta d'amore mancata. Succede di frequente, quando i bimbi si distaccano per la prima volta dal rapporto fusionale con la madre. Certamente potrebbe esplorare i vari stati d'animo connessi a questa prima separazione, in modo da riuscire a recuperare prima di tutto serenità dentro se stessa, e proprio grazie a questo, trasmetterla anche al suo bimbo. Questa situazione, se gestita nel modo adeguato, potrebbe perfino rivelarsi una prima esperienza positiva per suo figlio, il seme di un pensiero del genere: "anche quando mi allontano per la mia strada, posso sempre avere fiducia di non perdere l'amore". Una volta uomo, suo figlio la ringrazierebbe per avergli insegnato a nutrire la fiducia in se stesso e nella vita, anche nei momenti delicati. Se desidera approfondire questa visione con una consulenza on line, sono qui.
Salve, ciò che racconta accade molto spesso, anche se con connotazioni molto specifiche per ogni famiglia. Per un bambino la consapevolezza dell'altro e di se stesso è una conquista graduale ed in continua evoluzione; passa da un vissuto simbiotico con la madre al rendersi conto della presenza di un "terzo" che è il padre, dal sentire i genitori come una estensione di se al comprenderli come "altro" da se, dal comprendere il mondo tramite odori e suoni al distinguere volti, sguardi e sorrisi ...
Nel frattempo la sua famiglia, la vita intorno a se, tutto cambia intorno a lui e lui si adatta interpretando il mondo con i mezzi che ha.
Questo per dire che possono essere fasi o delle letture che il bambino fa di ciò che da voi gli arriva e che lui, come uno specchio, riflette a voi. Se c'è paura, tensione, sfiducia lui lo sente, così come se c'è leggerezza, gioia o anche semplicemente disimpegno.
Sarebbe interessante capire cosa può determinare questa situazione ma, intanto, io cercherei di non preoccuparsi, di sorridere e restituire serenità e sicurezza, lei è e sarà sempre la sua mamma e lui lo sa!
In bocca al lupo-
Guido de Cristofaro
Gentile Utente,
comprendo la sua preoccupazione per la situazione che sta vivendo con suo figlio. I bambini sviluppano legami profondi con entrambi i genitori e in alcuni momenti, durante il percorso di crescita, potrebbero mostrare un cambiamento nel legame con mamma e papà. L’inserimento al nido può essere un momento importante nella vita di un bambino e dei suoi genitori e potrebbe generare molte emozioni. Questo passaggio può portare con sé sentimenti complessi per entrambi.
Le suggerisco di provare a pensare alla possibilità di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla a fare chiarezza rispetto alle emozioni provate e alle dinamiche familiari.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un caro saluto.

Dott.ssa Valeria Venturini
Gentile utente, i bambini specie nei primi anni di vita sviluppano i rapporti in maniere che a volte fatichiamo a comprendere in quanto adulti, ma che tendenzialmente hanno un vantaggio adattivo ben specifico. Potrebbe essere che suo figlio, una volta creato un legame stretto con lei, stia esplorando altre possibilità col padre oppure che il nido lo abbia portato a comportarsi così o altri motivi che dalla descrizione non emergono. Per quanto riguarda i comportamenti legati al pizzicare, provi a comunicare in maiera assertiva il suo dolore, proponendogli un'alternativa di gioco o attività che possa distrarlo.
Le suggerirei inoltre di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo malessere e la situazione connessa, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nella sua quotidianità col bambino.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Buongiorno. Leggendo le sue parole ho colto un tema ricorrente che non so se è recente o antico, quello di sentirsi in credito e di non sentire che gli altri ricambino adeguatamente. Diciamo che è una domanda. Cioè quanto questo tema le appartiene e quanto è fortemente sollecitato dalla maternità? Inoltre ho intravisto anche un pensiero relativo alla competitività e mi chiedo se anche quello non sia una nota storica. se l'altro ottiene forse toglie a me. Sembrerebbe che tolga e che siano due rapporti in antitesi, a lei da i pizzichi al papà i sorrisi. Il papà è rappresentativo naturalmente della fase di gioco, la mamma per vari mortivi culturali è più addetta alle cure. naturalmente questa distinzione può divenire flessibile e anzi vorrei proprio che fosse così culturalmente. Ma di fatto probabilmente il bambino esprime semplicemente un entusiasmo per la fase di gioco che gli si prepara ogni volta che torna il papà o di complicità forse inevitabile. Io vorrei solo dirle che non è detto che lei sia depauperata da questo. Le due cose si posso integrare molto bene. Forse il bambino sente tensione e preoccupazione per questo e risponde con tensione. Sono tutte ipotesi naturalmente. Ma le voglio dire di puntare molto sulla fiducia in se e di credere in se stessa anche quando suo figlio diventerà adolescente e le chiuderà la porta di stanza. se c'è un'adeguata autostima il figlio va e poi torna pizzica e poi carezza.
Buongiorno, il legame padre figlio è una cosa molto bella. Deve essere contenta di questo rapporto e la invito ad unirsi a loro. La presenza del babbo e della mamma è punto di riferimento indispensabile per la crescita.
Salve, comprendo a pieno il suo disagio.Aver portato un figlio per nove mesi nel nostro grembo, alla fine ci fa credere che sia solo nostro o che il nostro rapporto con lui deve essere esclusivo. E' sicuramente esclusivo, ma allo stesso tempo dobbiamo accettare che nostro figlio vada verso la figura paterna, per arrivare ad una piena identificazione. Invece di credere che lei è la responsabile di quello che sta accadendo,perché ha mandato suo figlio al nido,forse dovrebbe riconoscersi valida, in quanto fare entrare il padre nella diade non è semplice e lei senza neanche rendersene conto ci e riuscita. Normalmente abbiamo padri che si sentono messi all'angolo, in questo caso vedo invece il contrario. Forse dovrebbe parlare un po' con un professionista e fare luce su quest'aspetto e farne un punto di forza no di debolezza. Per qualsiasi dubbio rimango a disposizione anche online. Dr.ssa Gabriella Cascinelli

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