Buona Sera/Giornata,da ormai 2 anni circa ho iniziato a assumere Zolpidem Tartato per riuscire a pre

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Buona Sera/Giornata,da ormai 2 anni circa ho iniziato a assumere Zolpidem Tartato per riuscire a prendere sonno e dormire (dopo un episodio infelice della mia vita mi era stato prescritto per rimediare temporaneamente a una grave insonnia, allora avevo 16 anni da poco compiuti), ho interrotto personalmente l'assunzione del farmaco dopo aver letto le avvertenze e le controindicazioni e essermi accorto di aver superato almeno del doppio il periodo massimo indicato per il trattamento (2 invece che un mese), ho preso questa decisione anche spaventato da alcuni episodi nel quale si erano presentati effetti collaterali indesiderati seppure rari, (principalmente alcune sere diminuiva seriamente le mie capacità di intendere e volere, proprio come se fossi fatto, mi ritrovavo quindi a fare pensieri pericolosi e azioni inconsce che dimenticavo la mattina dopo, fra cui anche assumere ulteriori dosi di farmaco).
Ho quindi personalmente deciso di smettere la terapia anche aiutato da un alleviarsi dell insonnia.
Da allora ho cercato di tenermi lontano dal farmaco che però ho dovuto comunque imparare a usare con coscienza e soprattutto non abitudinalmemte, compito difficile essendo che la mia insonnia è purtroppo rimasta seppur non debilitante come un tempo.
La mia domanda è quindi molto semplice, so ovviamente che sarebbe meglio non assumere di base farmaci per il sonno soprattutto alla mia età o parlarne con il mio medico di base, ma se potessi alla leggera fare qualsiasi delle 2 cose non sarei qui.
La mia richiesta è semplicemente un parere sulla questione e sulla sostenibilità dal punto medico di questa faccenda, temo soprattutto di stare sviluppando ultimamente e progressivamente una resistenza al farmaco che prima non avevo, nonostante le precauzioni che ho cercato di prendere, in oltre temo seppur in minor modo che il farmaco possa nuocere a lungo termine alle mie capacità cognitive o in generale al mio corpo.
Buonasera.
Da quanto ci esprime si evince una situazione più complessa rispetto alla semplice sostenibilità del farmaco. In questo caso l'insonnia non rappresenta una "malattia", ma un sintomo di un altro disturbo, ad esempio depressivo o di ansia, che andrebbe meglio caratterizzato.
Le consiglio quindi di approfondirlo in una sede diversa rispetto a questa in cui ci scrive per risolverlo al meglio.
Saluti

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