Buon pomeriggio, sono una ragazza di 23 anni. Mi sono laureata all'inizio dell'anno con il massimo d

19 risposte
Buon pomeriggio, sono una ragazza di 23 anni. Mi sono laureata all'inizio dell'anno con il massimo dei voti, in tempo e con tutti gli esami preparati l'uno dopo l'altro. Ho seguito i corsi di laurea magistrale quando ancora era impegnata in tirocini e non ero neanche iscritta, per poi dare tutti gli esami in tempo e ritrovarmi adesso a metà del mio quinto anno.
Mi alzo presto al mattino, studio, mi prendo cura della casa e aiuto mia madre con quel che c'è da fare; vivo con lei e con mio papà e lavorano entrambi per tutto il giorno, quindi sono felice di rendermi utile tra la cucina e la pulizia.
3 o 4 volte alla settimana lavoro presso una scuola serale nella mia cittadina; insegno inglese e lettere, e anche se l'orario mi pesa, mi piace avere a che fare con altri ragazzi della mia età o persone più giovani.
Al sabato do ripetizioni nel mio palazzo, anche gratuite per ragazzini e persone di tutte le età; anche questo mi aiuta a distrarmi.

Nonostante sia impegnata giorno e notte, tra corsi universitari, tirocinio, lavoro, casa e ripetizione, non riesco a distrarmi o a motivarmi pienamente; mi sento stanca. Ci sono pesanti problemi in famiglia, e l'aria pesante mi mette a disagio.
Non mi sono mai lamentata di niente con i miei genitori, e credo di aver sbagliato. Loro, così come il resto della mia famiglia, sembrano vivere con l'idea che io sia indistruttibile.
Mi paragonano a parenti che non hanno conseguito i miei stessi traguardi, dicendo cose come 'Be', è perché tu puoi farcela. Vai, vai ancora un po''; capisco il loro intento, ma finisco sempre col sentirmi demotivata, e sminuita. Come faccio a far capire loro che sono esausta? Che anche io ho bisogno di una pausa, di essere ascoltata, perché non ce la faccio più?
Mi sento scoppiare, ogni volta che parlo di un problema, o di come mi sento, in quelle rarissime occasioni, oserei dire, mi viene detto di non essere la prima persona, a sentirsi così, quindi devo tirare avanti e risolvere il problema.

Mi capita spesso di piangere alla sera, perché non ho voglia di cominciare un'altra giornata, sentendomi così demotivata. Come se non bastasse, ho una strana ansia esistenziale che mi accompagna da quando ero una bambina: il tempo. L'idea che questa singola giornata, che sto vivendo adesso, è unica, e non potrà più ripetersi, senza né un prima né un dopo mi crea un forte senso di sconforto.
E questo si trasmette a tutto ciò che faccio: devo completare una commissione in questa giornata? Se non dovessi riuscire a farlo, per un qualche motivo, inizierò a pensare a quanto sia stata stupida, nello sprecare un lasso di tempo che non tornerà più indietro.
Va' da sé, che nei giorni in cui mi riesce difficile studiare o fare altro, mi senta in colpa. Costantemente.
So bene, che per rendere al massimo, c'è bisogno di un po' di riposo; leggere un libro, ascoltare un po' di musica, guardare un documentario - me ne rendo conto. Ma non riesco a godermi nessuna di queste cose, perché il mio cervello non fa altro che ricordarmi quanto stia perdendo tempo.
Come posso fare per alleggerire un po' di queste ansie?
Grazie a chi mi risponderà,
con molto affetto.
Salve, Mi dispiace molto se la situazione e comprendo quanto possa essere difficile convivere con i disagi descritti. Mi spiace che, nonostante tutte le attività che quotidianamente e diligentemente svolge, venga visto quasi tutto ormai come un qualcosa di scontato senza tener conto del carico emotivo che ciò possa comportare. Ritengo Innanzitutto importante che lei si ritaglia uno spazio per elaborare tali pensieri e vissuti emotivi anche al fine di capire quali strategie possano essere messe in atto per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dia un bel urlo, mi creda, si faccia sentire. La rabbia, come qualsiasi emozione, se viene repressa poi, tra un po' di anni farà un sacco di danni, mi creda.
Non attenda neanche un minuto, lei sta già per esplodere, il livello di stress, con tutte le attività che sta facendo che le impegnano il cervello, è altissimo. Potrebbe essere molto pericoloso. Faccia capire con le buone o con le cattive che lei non è indistruttibile, ma umana come tutti. Insomma, sia meno buona. Cenerentola esiste solo nelle favole.
Se poi avesse bisogno di altri consigli mi chiami. Un abbraccio.
dr. Rodolfo Vittori
Buona sera cara Utente!
Comprendo la sua fatica e la sua frustrazione, il bisogno di riconoscimento della sua stanchezza e il senso di colpa se non riesce ad essere all'altezza delle sue aspettative di performance.
Si è spesa per tutto e tutti e ora sente che le è rimasto poco per sé stessa, ma non riesce concedersi il "lusso" di prendersi un po' di tempo per ricaricarsi. Sarà sorpresa, forse, nel sapere che la strada per dare una risposta al suo disagio è rallentare e imparare a valorizzare ogni attività, ora, giorno ...
Potrebbe esserle di grande aiuto un percorso psicologico di supporto per gestire l'ansia del tempo e lo stress derivante, e ridare equilibrio alla sua vita.
Se desidera approfondire mi trova a sua disposizione anche on line.
Le auguro ogni bene!
Dr.ssa Erika Conti

Salve, mi dispiace per la situazione che sta attraversando e comprendo quanto possa essere complesso per lei.
Potrebbe essere utile avviare un percorso psicologico che sia per lei un suo spazio di ascolto e supporto, in cui elaborare i suoi vissuti emotivi e individuare delle strategie utili per gestire i momenti emotivamente più difficili.
Un saluto. Dott.ssa FM
Carissima,
mi hanno colpita molto, nel leggere le sue parole, la lucidità e la consapevolezza con cui racconta come sia difficile riuscire a liberarsi dal punto di vista portato dai suoi genitori circa quelli che definirei i suoi "superpoteri".
A volte i genitori, con l'intenzione di proteggere i figli e di stimolarli ad impegnarsi per avere un futuro radioso, dimenticano che anche i supereroi hanno bisogno di riposarsi.
Capisco sia esausta e capisco sia difficile portare il proprio punto di vista in famiglia. Un percorso psicologico potrebbe supportarla innanzitutto a trovare modalità nuove per riuscire a dare legittimità ai suoi bisogni. Oltre a ciò, vista la giovane età, un percorso psicoterapeutico potrebbe supportarla anche nel comunicare con i suoi genitori in modo diverso, per esempio includendo nei colloqui, in precisi momenti della terapia, anche sua madre e suo padre.

Un caro saluto
Dott.ssa Ricci Clarissa
Gentile Amica,
lo credo bene che si senta stanca, esausta e demotivata! Quante attività quanta pressione accetta sulle sue spalle!
Credo che sia arrivato il momento di lasciar cadere qualche impegno, di iniziare a dire dei no, senza preoccuparsi di venir compresa: lo farà per lei, in primo luogo, e se chi le sta intorno capirà o non vorrà capire ci sarà tempo.
Credo, inoltre, che sia anche venuto il momento di chiedersi come mai non ha detto questi no prima, cosa significa per lei, per chi sente di essere, questa disponibilità all'impegno, fino all'esaurimento. Una consulenza psicologica le sarebbe, in questo, di grande aiuto.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Gentile Utente,
il meccanismo che descrive, il continuare a pensare incessantemente a tutto quello che deve fare, è tipico dell'ansia. Si può provare uno stato di irrequietezza costante, come se non fossimo mai "a posto", manca sempre un qualcosa da portare a termine. Può anche essere però che quella sensazione (lo stato ansioso), che cerchiamo di quietare "facendo cose", o meglio pensando a tutte le cose che dobbiamo fare, abbia ragioni più profonde.
Talvolta abbiamo bisogno di un luogo dove poterci fermare ed osservarci, senza giudicarci.
Credo che la psicoterapia possa essere il luogo dove potrà finalmente "stare", senza dover per forza "fare", e dedicarsi quindi un tempo ed uno spazio solo per lei al fine di comprendere le ragioni profonde del suo disagio attuale.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Laura Della Ratta
Buongiorno, sarebbe importante approfondire il perché per lei sia così importante questo tempo che passa.
È inevitabile che sentirsi oppressa dalle troppe aspettative nei sui confronti può generare ansia e frustrazione, in quanto da esseri umani abbiamo invece l'importante bisogno di riposarci e di non sentirci in colpa nel non riuscire a fare qualcosa.
Le consiglio un percorso psicologico per ritrovare se stessa e i suoi bisogni, parlandone anche con i suoi magari, del momento difficile che sta attraversando e che l'hanno portata a chiedere un parere professionale. Se decidesse di farsi seguire da uno psicologo, potreste valutare anche degli incontri con i suoi genitori, per parlare apertamente dei suoi sentimenti.
Vorrei cmq tranquillizzarla sul fatto che è umano che lei si possa sentire così, ma che potrebbe riuscire a trovare il modo giusto per affrontare le situazioni e imparare a vivere con maggiore leggerezza ciò che le accade.
Resto a disposizione, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino

Cara utente, comprendo bene il suo disagio e mi ha colpito molto il fatto che dica che nonostante sia molto impegnata non riesce a distrarsi o a motivarsi e si sente stanca. La stanchezza aumenta quando facciamo molto senza motivazione. Come mai vuole fare tutte queste attività?
E come mai continua a farle, pur essendo esausta e smettendo di farle? Che cosa la potrebbe motivare oggi ad iniziare questa giornata? Pensi a cosa potrebbe essere grata...un qualcosa anche piccolo che fa lei per se stessa.
Che cosa c'è dietro questo tempo che passa in cui lei non riesce a fare tutto quello che si prefigge? Quale è la paura?
Sono disponibile, un caro saluto, Elisabetta

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Buongiorno, lei è sicuramente una ragazza molto diligente e “brava”, è come so fosse intrappolata in questa sua funzione. Perché non intraprende un percorso di psicoterapia per capire come uscire da questa funzione e gestire al meglio le dinamiche familiari che le creano sofferenza?
Forse può essere indicato un terapeuta di orientamento sistemico/relazionale che è appunto specializzato in relazioni e famiglia.
Le sta svolgendo un compito che forse è troppo impegnativo… e il suo corpo le sta segnalando che non le va più bene…
Un caro abbraccio
Dott. ssa Viola Barucci
Ciao, hai un piano per il futuro affinché tu non continui a percepire di perdere tempo ma a guadagnare tempo per la tua felicità?Inizia da lì. Saluti.
Buonasera. Della sua condivisione mi colpisce principalmente quando scrive che avrebbe bisogno di essere ascoltata, di non essere considerata indistruttibile, di potersi prendere una pausa. Credo possa esserle di grande aiuto permettersi uno spazio di ascolto e di lavoro con un professionista psicologo-psicoterapeuta in cui poter dar voce, nel rispetto del suo tempo, a ciò che prova in relazione a tutte le attività in cui è impegnata, alla stanchezza ed alla demotivazione che sente e a tutti gli altri vissuti, sentimenti e pensieri che sono presenti in lei in questo momento; uno spazio attraverso cui poter esplorare più a fondo il significato ed il senso che l'esperienza del tempo che scorre ha per lei. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Cara ragazza,

la sua storia mi sembra quella di una persona che è stata iper-investita di aspettative genitoriali a cui tutto oggi crede debba per forza adempiere. Questo nel tempo ha creato un circolo vizioso al interno del quale si sente sempre inadeguata indipendentemente da ciò che realizzi nella sua vita. Alla lunga questo nel tempo potrebbe rivelarsi dannoso e dissociarla dai suoi bisogni da quello che sente e da quello che potrebbe farla sentire realmente bene. C'è confusione ad oggi tra ciò che vorrebbe e ciò che invece fa per soddisfare le aspettative di qualcun altro e questo la fa sentire distante dal cuore come fuori da se. Questo è proprio quello che genera in lei sofferenza e demotivazione, il profondo senso di svuotamento di cui parla appunto. Tutto quello che fa non lo fa per lei ma soddisfare qualcun altro. Vivere cosi è faticoso e la allontana da tutto quello che potrebbe interessarle e farla star bene. Un lavoro su di se, con l aiuto della psicoterapia potrebbe aiutarla a ritrovarsi a definirsi e a farle ritrovare i suoi spazi. Tutto questo potrebbe farla tornare a vivere la sua vita con gioia facendola divenire frutto delle sue scelte e della totale sintonia con la sua emotività più profonda e i suoi bisogni. Ci pensi.
Nel caso volesse approfondire il discorso non esiti a contattarmi in privato.

Un caro saluto
Dottor Diego Ferrara
Gentile ragazza, da quello che scrive mi sembra di capire che nella sua esperienza di vita lei sia sempre stata una specie di super-eroina, su cui tutti hanno sempre potuto contare, e che ora la sua famiglia non riesca ad accettare che lei sia un essere umano, con le sue legittime vulnerabilità. I vissuti correlati all'idea di non poter cedere mai, di dovercela fare sempre e a tutti i costi, anche quando la nostra mente e il nostro corpo stanno gridando "non ce la faccio più", devono essere molto pesanti se non può condividerli con qualcuno. Il suo bisogno di essere ascoltata e vista in tutta la sua umana complessità ha il diritto di trovare accoglienza. Dovrebbe davvero concedersi la possibilità di uno spazio totalmente suo, all'interno del quale - affidandosi ad un professionista - poter elaborare liberamente la sua sofferenza. Le auguro di trovare il suo percorso verso una nuova motivazione a vivere, dott.ssa Jessica Maranza.
Buonasera, ho letto il suo messaggio e mi dispiace per il momento difficile che sta vivendo. Penso che abbia proprio bisogno di cominciare un percorso di psicoterapia individuale per fermarsi a pensare a che cosa possano essere riferite le ansie che prova e questa sensazione di essere così demotivata.
In questo modo riuscirà a trovare i significati di queste ansie e sicuramente queste ultime potranno avere un peso diverso nella sua vita. Trovare uno spazio in cui ascoltarsi ed essere ascoltata. Se volesse non esiti a contattarmi. Un caro saluto dott.ssa Silvia Di Chio
Salve. Non sono gli altri a dover comprendere che lei non è indistruttibile, ma lei. Si ricavi uno spazio per sé in un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a comprendere che lei ha diritto a non essere all'altezza delle aspettative degli altri e che le faccia pretendere meno da se stessa. Un luogo dove poter esprimere il disagio, il vissuto emotivo che la condiziona negativamente e che la fa sentire in colpa quando sente di "perdere tempo". Distinti saluti
Gentile utente, il peso di dover sostenere una parte non tua è veramente un grande fardello. La solitudine che provi non lascia spazio all'ascolto. Avresti necessità di un aiuto professionale, prova a contattare uno psicoterapeuta per cercare un luogo sicuro e protetto a cui potere affidare le tue parti fragili, così bisognose di accudimento.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Carissima, mi spiace molto sentire il "tono di voce" di qualcuno che non ce la fa più e soprattutto che non sente di meritare un pò di riposo. se rilegge la sua comunicazione vedrà che cerca la legittimazione della sua stanchezza e del suo bisogno di fermarsi e apprezzare tutto quello che fa dagli altri. Ma questa legittimazione, da adulti, la dobbiamo cercare primariamente dentro di noi, anche perchè gli altri possono non comprendere il nostro bisogno. Non necessariamente per cattiveria, ma anche perchè vivono la vita da un altro punto di vista. Lei parla di problemi e di aria pesante, dal poco che dice sembra quasi che le abbiamo dato un ruolo in famiglia: quella brava e intelligente che non ha bisogno di nulla perchè fa tutto da sola, ma che deve aiutare gli altri. Quanto si sbagliano! Quanta fatica c'è dietro quei successi, non sono scontati e quanto aiuto ci potrebbe essere nel comprenderlo.
CArissima, io le consiglio di riflettere sui suoi bisogni, mi rendo conto che dall'educazione ricevuta potrebbe essere difficile vedere che anche lei ha i diritti degli altri, meno "fortunati" o abili di lei. Ma non attenda troppo nel aspettare che la comprendano; faccia lei il primo passo verso se stessa. Con un professionista potrà meglio inquadrare i suoi bisogni e mettere se stessa al centro della propria vita, dove è giusto che sia, e non più gli altri. Spero davvero che sia uno spunto di riflessione.
Resto a disposizione
Francesca Cilento
Innanzitutto ci tengo a ringraziarla per aver condiviso tutto questo, sembra che stia portando un peso enorme sulle spalle. È evidente che sia una persona molto responsabile e forte, che riesce a portare avanti una quantità di impegni e ad aiutare gli altri con grande dedizione. Ma la stanchezza e il bisogno di essere vista e capita non tolgono nulla al suo valore, anzi: tutti, anche chi è abituato a dare il massimo, ha bisogno di supporto e di una pausa.
Può essere utile provare a parlare con i suoi genitori in un momento tranquillo, spiegando loro come si sente, senza sminuire il suo vissuto. Potrebbe dire quello che sente e che, anche se è grata del loro incoraggiamento, ha bisogno di essere ascoltata per trovare sollievo. A volte, esprimere queste emozioni in modo aperto e diretto può essere difficile, allo stesso tempo può aiutare anche gli altri a comprendere meglio la sua prospettiva.
Quanto alla sensazione di "dover fare tutto subito" e alla preoccupazione di non sprecare il tempo, potrebbe essere utile ricordarsi che il valore della nostra giornata non dipende solo da quanto riusciamo a fare. Anche piccole attività che ci fanno stare bene hanno un valore e, per quanto possa sembrare difficile, provare a fare un respiro e ritagliarsi anche solo pochi minuti per se, potrebbe aiutare a sentirci meno sopraffatti.
Inoltre, non è sbagliato voler rallentare: a volte il riposo è l'unico modo per andare avanti con maggiore serenità.
Se la pressione diventa troppo pesante, potrebbe valutare anche l’aiuto di un professionista, che le offra uno spazio neutrale e sicuro per affrontare insieme queste emozioni e alleggerire la sua ansia verso il tempo. Non è sola in questo, e merita di trovare la calma e il supporto di cui ha bisogno.

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