Buon pomeriggio...Sono stato operato di emorroide in Francia in un centro colo-proctologie...special
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Buon pomeriggio...Sono stato operato di emorroide in Francia in un centro colo-proctologie...specializzato in questo settore ..da un luminare francese.. il 28.7,2017 con la tecnica Milligan e Morgan per emorroidi di 4 tipo...dimesso dopo due giorno...ritornato nel mese di settembre per visita di controllo con problemi di legera perdita di sangue durante la evacuazione...rassicurato dopo una scrupolosa visita che ero nella fase finale di guarigione...Oggi dopo 10 mesi ancora durante la evacuazione ho delle piccole perdite di sangue rosso e la mattina spesso devo andare tre volte al bagno...con la capacità di resistenza zero...cosa posso fare..Premetto che ho fatto uso di farmaci solo nei primi giorni dopo l'intervento.,,,Ho 63 anni faccio una vita normale ...solo la mattina ho problemi...Non mi va di risalire in Francia... sarei felice di trovare una soluzione in Italia.......Se è possibile preferirei una visita da un proctologo a Roma...mi viene molto più comodo...e vorrei sapere quale documentazione portare...grazie
Salve, avere delle perdite di sangue a distanza di 10 mesi necessita di una visita di controllo per capire Quale può essere la causa. La necessità di andare 3 volte al bagno a distanza di poco tempo la mattina può essere segno di un eventuale prolasso Oppure può dipendere dall' intervento stesso( anche se non normalmente previsto) Le consiglio Una nuova valutazione proctologica per valutare la situazione. Buona giornata
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Buongiorno. Fa bene a farsi vedere da un proctologo , perché a distanza di mesi non dovrebbe accusare ancora proctorragie, né evacuazioni ripetute entro breve spazio di tempo
Concordo con la necessità di una valutazione proctologica. Assocerei una ecografia dell’apparato sfinteriale. Cordialmente
Io sono specialista in Chirurgia Generale presso l'Università la Sapienza di Roma. Inoltre ho svariate specializzazioni in Chirurgia Vascolare al Policlinico Gemelli ed in Urologia a Tor Vergata e sono Dirigente del Dipartimento di Chirurgia Generale del S.Eugenio che è diretto dall'iIl.mo Prof. Massimo Carlini, particolarmente noto in Europa ed in Italia per l'altissimo livello della sua casistica nella chirurgia oncologica più attuale e mini invasiva ed oncologicamente attualizzata nel tumore del retto, dove i recenti progressi chirurgici consentono oggi la salvaguardia del perineo e che mi hanno portato a coltivare anche una modalità terapeutica con competenza e grande casistica clinica e di estremo interesse per la sua efficacia nelle sole patologie infiammatorie benigne del retto e perirettali, patologie emorroidali, ragadi e fistole, che ho del resto sempre trattato con interesse vocazionale. La mia visione è oggi molto aggiornata in una prospettiva di correzione anatomica reale tridimensionale, perianale e perirettale, grazie all'impiego dei fattori di accrescimento cellulare per la loro grande efficacia terapeutica proprio nelle recidive.L'esito della recidiva chirurgica per patologie benigne è sempre possibile là ove non si valuti il retto nella sua reale situazione anatomica tridimensionale essendo una patologia del prolasso mucoso-emorroidale e delle grandi varici ano-rettali estesa in una visione anatomica realmente tridimensionale per contiguità con delicati apparati . Inoltre il recupero anatomica della complessa rete venosa e linfatica si impone anche per le sue conseguenze sulla prostata e sugli sfinteri uro-andrologici nell'uomo oltre che per il suo ruolo di franco sostegno per gli organi pelvici della donna. Per tale ragione giovano competenze chirurgiche generali, urologiche, vascolari ed uro-andrologiche ed uro-ginecologiche comprovate da un'esperienza di decenni e competenze di proctologia piuttosto evolute ed elevate. Specifico inoltre che in chirurgia da sempre i reinterventi pongono una grandissima sfida, seria eredità e grande responsabilità al medico che se ne assume il carico. E' opportuno constatare che tale sfida per il suo altissimo carattere etico deve essere raccolta soltanto da quei medici noti per aver da sempre già risolto le recidive dei colleghi Universitari e dei più noti luminari di rilievo Internazionale, come io ho sempre fatto in questi ultimi anni con rispetto ed umiltà verso tutti i miei colleghi. Non sono molti i proctologi in grado di poter raccogliere l'eco della sua richiesta di aiuto, data la complessità del settore specialistico cui Lei fà riferimento. Sarò pertanto lieto come ho già fatto decine di altre volte nelle situazioni cliniche più complesse ed in pazienti "operati anche ben 3 volte da altri luminari Internazionalmente noti" di poter affrontare con assoluta competenza e garanzia di successo anche il suo caso clinico al fine di poterlo risolvere nel Suo interesse con efficacia e sopratutto stabilmente. Le ricordo in tal caso che negli ultimi anni in Italia si sono sempre più sviluppati ed approfonditi gli studi sui fattori di crescita nella sua applicazione rettale e peri-rettale. Le nuove scoperte e la conoscenza dell’importanza e del ruolo di questi fattori ha infatti sempre creato in me un crescente interesse per un loro possibile utilizzo terapeutico in casi specialistici come il suo, proprio per tali evenienze. Il termine “fattore di crescita”, spesso usato nella forma inglese “growth factor” – G.F.- o con il termine generico di “ormone della crescita” si riferisce a proteine capaci di stimolare la proliferazione e la differenziazione cellulare. Da oltre 14 anni guarisco stabilmente i prolassi mucoso-emorroidari recidivi e già più volte operati e residui ad interventi chirurgici grazie ad una accurata diagnosi capace di rivolgersi tridimensionalmente ed a 360° nel bacino pelvico e proprio con l'aiuto e per mezzo dei fattori di accrescimento cellulare e correggendo l'eventuale prolasso mucoso residuo e così nomalizzando stabilmente anche le sue grandi varici ano-rettali residue al suo precedente intervento chirurgico. Infatti la centralià del paziente, il coltivare un atteggiamento umanistico del rapporto medico paziente, l'etica del più corretto consenso informato tra medico e paziente, ci devono consentire di poter imporre al paziente la reale TERAPIA quale unico esito di successo del nostro obiettivo curativo e e terapeutico verso il paziente stesso. Se pertanto è venuta meno la sua fiducia, per comprensibili ragioni, verso tale luminare francese, non esiti affatto a contattarmi poichè il mio dovere deontologico è in questo caso quello di mettere a sua disposizione la mia cultura clinica e terapeutica e la mia vasta pratica clinica nelle recidive chirurgiche della malattia emorroidale, per la sua personale stabile e reale terapia. Resto pertanto serenamente a sua disposizione qualora Lo voglia. Cordiali saluti. Dott. Marco Cosimi
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