buon pomeriggio, mi chiamo Debora ed ho 36 anni, sin dall'infanzia ho sempre sofferto di acufeni che
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risposte
buon pomeriggio, mi chiamo Debora ed ho 36 anni, sin dall'infanzia ho sempre sofferto di acufeni che ad oggi noto stiano diventando abbastanza cronici, oltre l'acufene avverto rimbombo del timpano dopo un qualunque rumore e pressione/ovattamento con sensazione di ridotta capacità uditiva....ultimamente si sono aggiunti capogiri e vertigini.
grazie attendo vs. cortese riscontro
grazie attendo vs. cortese riscontro
Dovrebbe effettuare un esame audiometrico e vestibolare per effettuare la diagnosi leggendo i sintomi sembrerebbe idrogeno endolinfatica/ malattia i meniere
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Quali esami ha già effettuato e con quale referto? In ogni caso sarebbe opportuno eseguire una valutazione clicca con approfondimenti audiologici ( tipo audiometria tonale ed impedenzometria) ed esame vvestibolare.
A sua disposizione.
A sua disposizione.
Gentile Paziente, l’acufene è un problema che, quando insorge , viene sottovalutato: all’inizio spesso concede ampie remissioni spontanee, il paziente è portato a credere che “passi da solo”.
Purtroppo , una brutta volta, non passa più, e diventa un problema serio.
Credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali di certo si è già rivolta, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà, nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione anche una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Sottolineo che, se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. Nel suo caso , però, ci sono anche ovattamento auricolare , vertigini: anche questi sono sintomi che possono dipendere da un conflitto fra l'ATM e l'orecchio.
Le consiglio pertanto di farsi visitare anche da un dentista che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e di rapporti fra questa e l'Orecchio: non tutti i dentisti coltivano questa sottospecialità.
Può trovare qualche notizia in più sul rapporto fra ATM e orecchio entrando nel mio sito internet, studiober.com il cui indirizzo trova anche nei recapiti dei miei studi: se crede può chiamare quello a lei più vicino per fissare un appuntamento.
Cordiali saluti ed auguri
Purtroppo , una brutta volta, non passa più, e diventa un problema serio.
Credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali di certo si è già rivolta, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà, nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione anche una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Sottolineo che, se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. Nel suo caso , però, ci sono anche ovattamento auricolare , vertigini: anche questi sono sintomi che possono dipendere da un conflitto fra l'ATM e l'orecchio.
Le consiglio pertanto di farsi visitare anche da un dentista che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e di rapporti fra questa e l'Orecchio: non tutti i dentisti coltivano questa sottospecialità.
Può trovare qualche notizia in più sul rapporto fra ATM e orecchio entrando nel mio sito internet, studiober.com il cui indirizzo trova anche nei recapiti dei miei studi: se crede può chiamare quello a lei più vicino per fissare un appuntamento.
Cordiali saluti ed auguri
ritengo che le indicazioni dei miei colleghi siano complete. Sicuramente lei ha sentito altri otorino, la comparsa di vertigini e la tendenza degli acufeni ad essere cronici, ovvero continui, indicano che deve essere valutata la situazione attuale, con la visita otorino e gli esami audiologici e vestibolare. E' probabile che lei abbia una soglia abbastanza bassa per la percezione degli acufeni, esistendo dei suoni prodotti dal nostro corpo che nella maggioranza di noi non vengono percepiti ma esclusi da centri nervosi suscettibili di funzionare meno, come negli stress emotivi.
Di solito gli acufeni sono conseguenti a malattie che provocano riduzione temporanea o permanente dell'udito; per questo il primo esame consigliato è l' esame audiometrico e impedenzometrico; per lo studio della funzione dell'equilibrio è necessario l'esame otoneurologico, eventualmente con prove di stimolazione labirintica, allo scopo di capire come funzionano i due emisistemi dell'equilibrio. Spesso l'indagine deve essere completata con studio imaging dell'orecchio interno e delle aeree vicine del cervello, per escludere o evidenziare patologie delle strutture nervose.
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