Buon pomeriggio Dottori, tra una settimana abbiamo fissato l'intervento chirurgico per rimozione idr
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Buon pomeriggio Dottori, tra una settimana abbiamo fissato l'intervento chirurgico per rimozione idrocele di mio figlio, 28 mesi. Il problema si è palesato proprio intorno al compimento dei due anni e alla visita pediatrica di rito il medico ci ha invitato ad effettuare un'ecografia credendo si trattasse di ernia. Purtroppo il bimbo non è stato collaborativo in quell'occasione, la visita è stata piuttosto breve e il referto riferiva di sospetta cisti del funicolo. Abbiamo successivamente effettuato due visite in chirurgia pediatrica al policlinico di Messina, dove è stata posta la diagnosi da esame obiettivo di idrocele e ci siamo messi in coda per l'intervento. Per vari motivi è saltato un paio di volte, nel frattempo la situazione del gonfiore a livello scrotale ha avuto alti e bassi, aumentando e diminuendo. In vari posti ho letto di pareri medici che invitano ad aspettare i 3 anni di età per la risoluzione chirurgica, il pediatra da subito non è stato di questo avviso temendo per l'eventuale complicazione di un'ernia fino ad oggi non palesatasi. Meno rigido il parere del chirurgo che ad ogni modo non crede si possa risolvere da sé e che quindi sia inutile aspettare. Mi scuso per la lungaggine, in sintesi potreste darmi un vostro parere? Considerato che l'anestesia sarà generale e ho timore delle eventuali complicanze di tutta la procedura. Il medico che ci segue e che opererà ci ha ispirato fiducia, ma ho ancora molte perplessità e ansie, per noi è importante ascoltare anche pareri diversi o ricevere una rassicurazione. Grazie infinite
Buongiorno. La situazione che lei descrive è quella tipica di un idrocele comunicante o di una cisti del funicolo. Queste patologie sono molto simili, e derivano entrambe dalla mancata chiusura di una struttura (il dotto peritoneo-vaginale) che talvolta tarda a chiudersi o non si chiude affatto. In questo ultimo caso l’unica soluzione è l’intervento chirurgico, che consiste nella chiusura del dotto stesso attraverso una piccola incisione a livello dell’inguine. L’intervento viene eseguito, con l’ausilio di anestesisti specializzati in anestesia pediatrica, con una narcosi blanda associata ad un blocco dei nervi che interessano la zona da operare, in maniera tale da non dover dare grandi quantità di anestesia generale e permettere la dimissione dopo qualche ora dall’intervento. In genere l’attesa di 24-36 mesi consente di capire se il dotto peritoneo vaginale ha una prospettiva di chiusura spontanea oppure no
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