Buon pomeriggio, anni 30. dopo aver chiuso la mia ultima relazione mi sono resa conto che la mia in

19 risposte
Buon pomeriggio, anni 30.
dopo aver chiuso la mia ultima relazione mi sono resa conto che la mia insicurezza mi limita fortemente nel mantenimento di una relazione sana e duratura, rendendomi pertanto nervosa e pesante. Percepisco anche di trasmettere molto del carattere autoritario e anaffettivo di mia madre nei miei rapporti, per poi bilanciarlo con gesti di estrema irruenza e imposizione nel momento in cui il mio partner decide di allontanarsi derivanti da una dipendenza affettiva nei suoi confronti.
Ci vedo solo tanto male in quello che posso trasmettere nelle mie future relazioni...
L' analisi che fa di se stessa denota una capacità di riconoscere senza schermarsi i suoi punti di debolezza, racconta di una dipendenza affettiva nei confronti del suo partner, fa autocritica attribuendo a se stessa l'allontanamento del suo compagno a causa di una dipendenza affettiva che dice di avere nei suoi confronti ma secondo lei, è mai possibile che in una relazione di coppia la bilancia pende sempre da una parte sola? Pensa di essere stata lei e solo lei a determinare questo allontanamento? Quando dice di vedere solo il male in quello che può trasmettere alle sue future generazioni non le sembra una visione troppo parziale ed estremamente pessimistica? Ha mai preso in considerazione il fatto che in ognuno di noi ci sono oltre alle fragilità dei punti di forza? Tutti li abbiamo inevitabilmente, il fatto sta nel riuscire a riconoscerli.

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Buongiorno :-)
Tutte le esperienze che facciamo possono affossarci o farci imparare cose su di noi.
Da quello che scrive, noto una propensione all'autoriflessione e questo è un elemento importante per imparare dalle proprie esperienze. Dal mio punto di vista, posso aggiungere un contributo professionale. Innanzitutto, ciò che mi viene da dire è che effettivamente nelle relazioni si tende a ripetere uno schema, indipendentemente dalla persona che si ha di fronte, appreso nell'infanzia. Diventare consapevoli dello schema, portarlo alla luce, aiuta a poterlo ristrutturare a seconda del proprio "essere adulta" attuale.
Se le fa piacere approfondire l'argomento, sono a disposizione. Un caro saluto,
Monica Manzoni
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata. Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto. Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL
Carissima
La problematica che racconta merita sicuramente di essere approfondita. Se se la sente, sarebbe utile intraprende un percorso psicologico per analizzare i punti che presenta in questo breve scritto. In questo modo potrebbe significare meglio questa sia insicurezza e sviluppare le sue modalità relazioni in modo più funzionale, staccandosi dall'ingombrante presenza (figurata) della madre. Rimango a disposizione, anche online.
GM
Rimango
Buonasera, lei ha già presente molti aspetti di se stessa che non le piacciono e che emergono quando è in relazione. Ne riconosce anche l' "influenza" materna. Perché allora non cominciare un percorso psicologico in cui affrontare questi temi e imparare a conoscersi di più per potersi esprimere in maniera più autentica? Sono sicura che emergerebbero aspetti anche dolci e affettivi una volta guardata bene questa insicurezza che sicuramente la condiziona e le fa provare paura.
Buon pomeriggio, innanzitutto mi dispiace molto per la situazione ed il disagio espresso e posso provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. Da come racconta sembra essere evidente in lei un'ottima consapevolezza emotiva e capacità di autoriflessione. Le relazioni possono essere un ambito molto complesso in cui gli equilibri che ricerchiamo spesso non vengono ricambiati dall’altra persona mettendoci di fronte a degli scogli spesso appuntiti da dover affrontare. Un percorso psicologico potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili al fine di affrontare in maniera efficace queste modalità relazionali che tanto la preoccupano. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Buonasera, dalle sue parole risulta chiara la sofferenza del momento che sta vivendo, ma allo stesso tempo la separazione dal suo compagno l'ha resa consapevole delle difficoltà che ha quando è in una relazione.
Qualora dovesse decidere di voler lavorare su queste difficoltà, credo che potrebbe essere utile iniziare un percorso terapeutico in cui esplorare il significato di questa sofferenza. Sarebbe uno spazio solamente per lei in cui rileggere, sotto un altro punto di vista, quello che le accade quando si relaziona con il proprio partner.
Un caro saluto
Buonasera e grazie per averci parlato della sua situazione. Capisco che non sia facile per lei notare alcuni aspetti del suo carattere che sente le stiano portando delle difficoltà. Posso solo dirle che il passo successivo potrebbe essere quello di ritagliarsi uno spazio in cui cercare di dare un significato più pieno e più profondo al suo sentire ed alla situazione che sta vivendo a seguito della fine della sua ultima storia. Riuscire ad affrontare, anche a livello più profondo, tutto questo potrebbe darle una maggiore serenità e libertà nel rapportarsi con se stessa e gli altri. Sperando di esserle stato utile, resto a disposizione. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
Gentile Utente, ha una comprensione molto lucida del modo in cui tende a funzionare nelle relazioni, e si sente quanto vorrebbe sapersi muovere in modi che non contemplino solo l'esercizio di un'autorità ferita. Forse ha già un'esperienza psicologica alle spalle, si descrive con molto chiarezza sul piano psicologico, ma l'impressione è che stia mancando di collegare l'anaffettività e irruenza che si riconosce, ai motivi che possono generarle. Nel senso che la distanza che percepisce nei suoi rapporti tende a condizionare il modo in cui muove all'interno dei rapporti stessi, ed è lì che la mente cade, priva della possibilità di scegliere davvero come reagire, e ciò che resta nella sua percezione è solo che trasmetterà male nelle future reazioni. Esistono i comportamenti "sbagliati" e che forse potremmo correggere, non c'è dubbio, ma tutti i sentimenti che ci sono prima, che li generano, sono veri, giusti, e meritano considerazione. Provi a parlarne in una psicoterapia, dirsi che è dipendente affettiva, anaffettiva e tirannica contribuisce solo a mortificarla senza generare davvero comprensione. Un caro saluto

Gentile utente, grazie per la condivisione. Capisco le fatiche che emergono dall'analisi accurata che ha fatto, e ne comprendo i dubbi e le perplessità per il futuro. Parlare con un terapeuta potrebbe aiutarla a comprendere a fondo le motivazioni sottostanti le sue difficoltà, in modo da individuare strategie per fronteggiarle.
Resto a disposizione
AV
Buongiorno, ti ringrazio per aver voluto condividere con un professionista la tua situazione. Da quanto scrivi, mi sembra che tu abbia una lettura definita (e definitiva) di te stessa, evidenziando tuttavia solo gli aspetti negativi che possono incidere tanto nel rapporto con gli altri quanto, soprattutto, nel rapporto con te stessa. Un percorso psicologico potrebbe certamente aiutarti non solo ad approfondire questa “lettura” ma anche a comprendere quali siano le risorse che già possiedi e che aspettano solo di emergere. È molto facile darci delle definizioni che possano incastrarci in alcune categorie ma sarebbe molto più conveniente aprirci a quanto di positivo possiamo accogliere dalla vita, superando schemi pre-costruiti. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Dott. Roberto Greco
Buongiorno e grazie per aver trovato il coraggio di esporsi e di condividere un pezzo della sua storia.

Da quel poco che ho letto, trovo che il rischio di ripetere lo stesso copione relazionale nelle storie con i suoi partner passati e futuri è piuttosto alto.
Questo succede quando non lavoriamo in profondità per scardinare lo schema disfunzionale che ci porta sempre a fallire nelle scelte.
Al posto suo mi concederei di conoscermi meglio, cominciando un percorso di terapia personale.
Credo sia molto importante lavorare sul suo stile di attaccamento per capire da dove parte tutto questo e allo stesso tempo costruire dei confini sani che la tengano ad una giusta distanza dall’altro, per non fondersi in un rapporto di dipendenza affettiva che non ha mai fatto bene a nessuno.

Resto a disposizione per ogni eventuale altro chiarimento.

Dott.ssa Stefania Ludovici.
Salve, aprirsi in questo spazio è da parte sua una prova di coraggio. Riservarsi uno spazio di ascolto con un terapeuta per imparare ad entrare in relazione in modo più sano e funzionale le può solo essere di aiuto. Resto a disposizione per eventuali dubbi. Un saluto. Dott.ssa Daniela Chieppa
Gentile Utente, comprendo dal suo racconto il disagio che sta vivendo in questo momento. Condivido il parere dei colleghi e le consiglio di intraprendere un percorso in cui approfondire le tematiche a cui ha accennato. Avrebbe modo di elaborare i suoi vissuti e lavorare sulle sue modalità relazionali, in uno spazio protetto in cui ritrovare la sicurezza e una maggiore consapevolezza.
Resto a disposizione, Dott.ssa Marina Colangelo
È positivo che tu abbia preso consapevolezza dei tuoi comportamenti e delle dinamiche relazionali che stai sperimentando. La consapevolezza è un passo importante verso il cambiamento e la costruzione di relazioni più sane e soddisfacenti.

Dopo la chiusura della tua ultima relazione, hai notato che la tua insicurezza sta limitando il mantenimento di una relazione sana e duratura. Riconosci di trasmettere alcuni tratti del carattere autoritario e anaffettivo di tua madre nei tuoi rapporti, compensandoli poi con gesti di estrema irruenza e imposizione quando il tuo partner decide di allontanarsi. Ti preoccupa molto quello che pensi di trasmettere nelle tue future relazioni.

Per superare queste insicurezze e modificare i tuoi modelli di comportamento, potresti considerare alcune strategie. Innanzitutto, lavora sulla tua autostima. Cerca di sviluppare una visione più positiva di te stessa, riconoscendo i tuoi punti di forza e trattandoti con gentilezza e compassione.

Inoltre, pratica l'empatia e l'ascolto attivo. Cerca di comprendere le emozioni e i punti di vista del tuo partner, dimostrando un interesse genuino per ciò che prova. L'empatia può favorire la connessione emotiva e una comunicazione aperta e sincera.

È importante anche imparare a gestire l'ansia da dipendenza affettiva. Concentrati sullo sviluppo di un senso di autonomia e indipendenza emotiva. Lavora sulla tua capacità di autoregolazione, trovando un equilibrio tra il bisogno di intimità e quello di spazio personale.

Nella comunicazione con il tuo partner, cerca di esprimere i tuoi bisogni, desideri e preoccupazioni in modo chiaro e rispettoso. Evita di utilizzare comportamenti di imposizione o di irruenza, e cerca di trovare un punto di equilibrio tra l'espressione delle tue emozioni e la considerazione per l'altro.

Infine, potresti valutare di cercare supporto professionale. Uno psicoterapeuta può aiutarti ad esplorare più in profondità le dinamiche relazionali e a sviluppare strategie personalizzate per affrontarle. Un percorso di terapia può fornirti uno spazio sicuro per esplorare e trasformare i tuoi schemi di pensiero e comportamentali.

Ricorda che il cambiamento richiede tempo e impegno. Sii paziente con te stessa e ricorda che sei in grado di costruire relazioni più sane e soddisfacenti.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
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La tua consapevolezza delle dinamiche che influenzano le tue relazioni è un passo importante verso il cambiamento. Considera di rivolgerti a uno psicologo o a un terapeuta specializzato in terapia individuale o di coppia. Lavorare su te stessa ti aiuterà a comprendere meglio le tue insicurezze, superare il modello di comportamento appreso e sviluppare relazioni più sane e appaganti.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buon pomeriggio, e grazie per aver condiviso le tue preoccupazioni. La consapevolezza che hai sul tuo comportamento e sulle sue possibili origini è un passo molto importante verso il miglioramento e la crescita personale. Capire come le proprie esperienze passate influenzino i comportamenti attuali è fondamentale per iniziare un percorso di cambiamento.

Ecco alcuni passaggi che potresti considerare per lavorare su te stessa e costruire relazioni più sane:

Riflessione Personale: Prenditi del tempo per riflettere sulle tue esperienze passate, specialmente quelle con tua madre, e su come queste possano aver influenzato il tuo modo di relazionarti con gli altri. Comprendere i modelli appresi nella tua famiglia d'origine può aiutarti a identificarli e a modificarli.
Lavoro sulla Fiducia in Se Stessi: L'insicurezza può avere un impatto significativo sulle relazioni. Lavorare sull'autostima e sulla fiducia in se stessi è un processo importante. Questo può includere riconoscere i tuoi punti di forza, stabilire obiettivi personali e praticare l'autocompassione.
Gestione delle Emozioni: Imparare a gestire le emozioni in modo sano può aiutare a ridurre comportamenti impulsivi o eccessivamente reattivi. Tecniche come la mindfulness, la meditazione o la scrittura riflessiva possono essere utili.
Relazioni Passate come Apprendimento: Invece di vedere solo il negativo nelle tue relazioni passate, potresti considerarle come opportunità di apprendimento. Rifletti su ciò che hai imparato da ciascuna relazione e su come questo possa aiutarti a crescere.
Consulenza o Terapia: Considera la possibilità di intraprendere una terapia individuale con uno psicoterapeuta. La terapia può offrire uno spazio sicuro per esplorare i tuoi schemi relazionali e lavorare su strategie per migliorarli.
Stabilire Limiti Sani: Imparare a stabilire limiti sani è cruciale in qualsiasi relazione. Questo include essere chiara su ciò che è accettabile per te e su ciò che non lo è, e imparare a comunicare questi limiti in modo efficace.
Riconoscere e Evitare i Comportamenti Tossici: Sii consapevole dei comportamenti potenzialmente dannosi che potresti ripetere e cerca attivamente di evitarli. Questo può includere riconoscere i segnali di una dipendenza affettiva e lavorare per sviluppare una maggiore indipendenza emotiva.
Ricorda che il cambiamento richiede tempo e pazienza. Non essere troppo dura con te stessa durante questo processo. Ogni passo, anche piccolo, verso una maggiore consapevolezza e salute emotiva è un progresso significativo.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Buon pomeriggio e grazie per aver condiviso una riflessione così profonda e personale. È evidente che hai già fatto un passo importante riconoscendo alcuni schemi comportamentali ed emozionali che influenzano le tue relazioni. Da una prospettiva cognitivo-comportamentale, questo è un punto di partenza fondamentale per iniziare a lavorare su di te e promuovere cambiamenti positivi. Il tema dell'insicurezza che menzioni è molto comune nelle relazioni e spesso nasce da pensieri automatici negativi, come la paura di non essere all’altezza o di non meritare amore. Questi pensieri, anche se non sempre consapevoli, possono portarti a comportamenti che minano la serenità e la stabilità del rapporto. Quando ci sentiamo insicuri, è frequente che si manifestino reazioni come il nervosismo e l'essere "pesante" con il partner, nel tentativo di controllare o evitare situazioni che percepiamo come minacciose. Questi comportamenti, però, tendono a allontanare l'altra persona, alimentando così la paura iniziale. Il tuo riferimento all'autorità e all'anaffettività di tua madre suggerisce che potresti aver interiorizzato alcuni modelli comportamentali nell'infanzia, che oggi si riflettono nei tuoi rapporti. Da un punto di vista cognitivo-comportamentale, si parla spesso di schemi precoci maladattivi: strutture di pensiero apprese durante l'infanzia, che continuano a influenzare il modo in cui interagiamo con gli altri, anche se non ci servono più e, anzi, possono essere dannosi. Un altro aspetto che hai menzionato è la dipendenza affettiva. Questo può portare a una reazione di forte irruenza e imposizione quando temi di perdere il partner. Questi comportamenti, anche se nascono da un bisogno profondo di connessione, possono essere percepiti come soffocanti o eccessivi dall’altro, il che spesso spinge la persona a prendere ulteriori distanze, creando un circolo vizioso di insicurezza e bisogno di controllo. Il lavoro che puoi fare su te stessa, prevede diverse fasi. In primo luogo, sarà importante imparare a riconoscere e modificare i pensieri automatici negativi che alimentano la tua insicurezza. Questi pensieri, come "non sono abbastanza" o "se non controllo la situazione, sarò abbandonata", spesso si manifestano in maniera automatica, influenzando il modo in cui reagiamo. Attraverso la ristrutturazione cognitiva, puoi imparare a sfidare questi pensieri e sostituirli con interpretazioni più realistiche e meno dannose. Un altro passo importante riguarda la gestione delle emozioni e delle reazioni comportamentali. Quando senti il bisogno di reagire con irruenza o di imporre la tua volontà, è utile lavorare su tecniche di regolazione emotiva, che ti aiutino a rispondere in maniera più calma e riflessiva, anziché agire impulsivamente. La consapevolezza emotiva (ad esempio attraverso la mindfulness) e il lavoro sulle abilità comunicative possono aiutarti a esprimere i tuoi bisogni in modo più assertivo e meno reattivo. Potrebbe essere utile esplorare le dinamiche legate alla tua storia familiare, per comprendere meglio come l'educazione e i modelli che hai interiorizzato si riflettono nei tuoi attuali comportamenti. A volte, riconoscere che certi atteggiamenti non sono "tuoi" ma appresi può essere un primo passo verso il cambiamento. Nonostante tu veda "solo tanto male" in ciò che trasmetti, è importante riconoscere che sei già in cammino verso una maggiore consapevolezza di te stessa. Questo è un punto di partenza cruciale per lavorare su relazioni future più sane e appaganti. Con il giusto supporto, puoi imparare a gestire meglio l'insicurezza, trasformando quei modelli disfunzionali in risorse per costruire legami più equilibrati e sereni. Ti auguro il meglio.
Dott. Andrea Boggero

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