Buon pomeriggio a tutti e grazie a chi risponderà; Premetto che sono in cura da diversi mesi con u

4 risposte
Buon pomeriggio a tutti e grazie a chi risponderà;
Premetto che sono in cura da diversi mesi con una psicoterapeuta ma con scarsi risultati. Sono un ragazzo di 30 anni, e da più di un anno a questa parte soffro di ansia da prestazione dopo una nuova relazione iniziata. Questa ansia si è sempre presentata a periodi per poi scomparire e ricomparire, anche se di recente, nell’ultimo mese, si è acutizzata:
Difficoltà nella masturbazione a causa dell’ansia, forte senso di peso sui genitale praticamente costante per tutto il giorno, e una sorte di ossessione legata al sesso: per essere felice devo farlo senza problemi (quindi non devo perdere l’erezione o avere difficoltà a raggiungerla), altrimenti continuo a ricadere in questo loop di tristezza ed ansia, ed è sfociata in una vera e propria ossessione: penso a questo tutto il giorno tutti i giorni. Sono andato da un urologo a fare degli esami che sono tutti nella norma il quale mi ha prescritto una cura per 6-9 mesi a base di cialis per aiutare a ‘sbloccarmi’, e anche da uno psichiatra il quale mi ha consigliato di iniziare una terapia abbastanza blanda con il cipralex. In entrambi i casi sono molto scettico, poiché per la cura con il cialis temo poi che possa scaturire una sorta di dipendenza, anche psicologica, dal farmaco o in qualche modo assuefarmici, per quanto riguarda il cipralex invece sono un po’ spaventato dalla connotazione di quella tipologia di farmaci rispetto al calo della libido, cosa che invece io sto cercando di risolvere. Avete qualche consiglio da darmi?
Buona sera e grazie per la sua condivisione.

Per prima cosa le consiglierei di parlare con la sua terapeuta dello stallo che sente in terapia, può essere un qualcosa da discutere e su cui lavorare assieme alla sua terapeuta.
Nel caso può provare a valutare con la terapeuta se potrebbe essere utile un percorso sessuologico.
Se vuole rimango a disposizione per rispondere ad eventuali domande.

Cordialmente,
Dott.ssa Claudia Tagliapietra

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Buonasera,
Ho letto con interesse la domanda da lei posta, mi dispiaccio per il fatto che non stia trovando beneficio dal percorso terapeutico già iniziato, ma spesso i primi "risultati" possono arrivare anche dopo un lungo periodo, impossibile da stabilire a priori. Sarebbe però opportuno operare una riflessione, ovvero se sente che il suo bisogno psicologico e sessuologico stia venendo ascoltato e se lei sta riuscendo ad esprimerlo chiaramente, se si trova a suo agio con l'attuale terapeuta o può essere subentrata una sorta di difesa o resistenza alla relazione terapeutica.
Detto ciò per quanto riguarda la problematica che descrive, penso che la difficoltà vissuta nella sfera sessuale sia frutto di uno stato ansioso o di pensieri ossessivi che hanno radici ben più profonde e che questo stato di malessere abbia trovato questa modalità sintomatica per esprimersi, compromettendo la sua sessualità. Tante volte ciò che non riusciamo a mettere in parole prende forma come sintomo invalidante, che ha lo scopo di farci portare l'attenzione a ciò che noi esperiamo nel profondo e non abbiamo mezzi per identificare. Sarebbe opportuno quindi ascoltare questo sintomo e valutare ciò che esso comunica, dargli voce in parole così che questo, venuta meno la sua ragione profonda, si sciolga gradatamente, lasciandole vivere la sua sessualità con soddisfazione e libero da pensieri ossessivi.
Qualora fosse interessato ad approfondire la questione, mi rendo disponibile per una consulenza conoscitiva, in cui valutare insieme la sua situazione e il suo bisogno psicologico e sessuologico. Resto a disposizione per ulteriori domande, anche privatamente e le invio un cordiale saluto e un augurio per un buon proseguo di giornata.
Dottoressa Valentina Casu - Psicologa Sessuologa
Buonasera, il consiglio in questo momento di difficoltà è di confrontarsi con i curanti e di portare loro le sue perplessità, mi riferisco in particolare allo psicoterapeuta e allo psichiatra. Sentire altri pareri potrebbe bloccarla ulteriormente nella sua sofferenza. Un caro saluto. Dr.ssa Lorena Ferrero
Buonasera, grazie per la condivisione. Le consiglio di confrontarsi inizialmente con i professionisti che già la seguono, psichiatra e psicoterapeuta, sia per quanto riguarda la sua preoccupazione circa l'assunzione di questi farmaci sia per valutare con la psicoterapeuta la possibilità di iniziare un percorso sessuologico.
Cordialmente, Dott.ssa Malagisi Ilenia

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