Buon giorno Volevo presentare la situazione legata a mio figlio di anni 17 Giulio. é seguito da uno
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Buon giorno Volevo presentare la situazione legata a mio figlio di anni 17 Giulio. é seguito da uno psicologo qui a Latina ma sembra non riuscire a sciogliere un nodo in cui si è incastrato e che credo che avvenga in maniera inconscia. Questa cosa provoca a Giulio un enorme disagio e malessere. La questione in sintesi è questa: quando parla con chiunque gli ritorna un immagine distorta di se e del suo modo di parlare...ha un giudice interiore che lo penalizza e lo fa sentire "non all'altezza" come argomenti, intonazione etc etc. ..Cosa che non ha assolutamente riscontro con la realtà dal momento che lui parla benissimo, fluentemente e ha molta proprietà di linguaggio dal momento che a scuola rende benissimo. Quindi tutto questo avviene in maniera inconscia. Sta mettendo in atto qualsiasi escamotasce come registrarsi mentre parla e riascoltare o ripetersi che parla bene, quindi non è passivo rispetto a questo problema ma niente non sembra sbolccarsi. Non so se mi potete consigliare qualcosa se c'è qualche specialista che ha già affrontato una problematica del genere. Grazie
Salve, mi spiace per la situazione ed il disagio espresso. Ritengo che possa essere utile cercare di cogliere, nel dettaglio, tutto ciò che avviene nella situazione ossia pensieri, stati emotivi e segnali fisiologici che facciano da preludio a ciò che di solito si attiva in Giulio: è necessario riconoscere nel dettaglio ciò che accade e capire quando, come e con chi si attiva la dinamica; non meno importante è accogliere il malessere di suo figlio al fine di permettergli che la situazione non si irrigidisca e non gli restituisca un immagine di sè come fallimentare.
Esponete la questione al vostro psicologo e lavorate insieme verso un obiettivo misurabile.
Cordialmente, dott. FDL
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Buonasera Gentile Utente, dato che suo figlio sta già intraprendendo un percorso con un collega e dato che è minorenne potrebbe provare (sempre che non l'abbia già fatto) a chiedere un confronto con lo psicologo. Sento la sua preoccupazione per le condizioni di salute di suo figlio e mi dispiace per questo. Quanto alla sua domanda, non credo esista una specializzazione in un settore così specifico. Se suo figlio si trova bene con lo psicologo, li lascerei lavorare insieme. Alcuni processi richiedono del tempo. Cordialmente, dott. Simeoni
Gentile utente, ritengo che lei possa condividere con suo figlio le sue preoccupazioni e concordare con lui di incontrare il suo psicologo, cercando di comprendere quale possa essere il suo ruolo nel sostenere suo figlio nel superamento del suo disagio. Un intervento psicologico, a differenza di altri tipi di interventi clinici, non ha una durata uguale per tutti. Abbia fiducia nel lavoro che il collega e suo figlio stanno portando avanti. Un caro saluto, dott.ssa Marinella Balocco
Gentile genitore. Da quanto tempo state lavorando insieme a questo specialista? Una terapia, se è quella adatta al disturbo di suo figlio, deve dare dei risultati concreti in tempi ragionevolmente brevi. Quindi un conto sono 4 mesi, tutt' altra cosa se si tratta di 12 mesi. Mi permetto anche di segnalarle i due indirizzi elitari per il disturbo ossessivo di Giulio: che sono la psicoterapia breve, e quella cognitivo comportamentale.
Cara signora , comprendo la preoccupazione che prova rispetto la problematica di suo figlio, ma credo sia opportuno non “interferire” con il percorso psicologico che lui stesso ha intrapreso. Può invece sostenerlo e mostrargli comprensione per ciò che si trova ad affrontare .
Gentile utente,
grazie per aver condiviso con noi le difficoltà di suo figlio. Non deve essere stato facile.
Sicuramente il percorso intrapreso con il collega pian piano riuscirà ad avere i suoi benefici.
Anziché con lo psicologo di suo figlio, le consiglio di cercare un supporto alla genitorialità per trovare uno spazio in cui esprimere le sue difficoltà e preoccupazioni.
Resto a disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Francesca Tardio
grazie per aver condiviso con noi le difficoltà di suo figlio. Non deve essere stato facile.
Sicuramente il percorso intrapreso con il collega pian piano riuscirà ad avere i suoi benefici.
Anziché con lo psicologo di suo figlio, le consiglio di cercare un supporto alla genitorialità per trovare uno spazio in cui esprimere le sue difficoltà e preoccupazioni.
Resto a disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Francesca Tardio
Buonasera, più che inconscio sembra trattarsi di un dialogo interno di cui Giulio potrebbe avere consapevolezza. Per cui c'è qualcosa che Giulia si dice (ad esempio: "Non sono come...") che alimenta il suo vissuto di inadeguatezza. Poiché è già seguito da un collega senz'altro con del tempo Giulio troverà una soluzione efficace. Credo però che questo su di lei abbia un comprensibile impatto di impotenza di cui potrebbe prendersi cura. Un saluto
Gentile Signore/a se suo figlio ha un buon rapporto con il suo terapeuta lasci che questo lavoro continui. Non è una buona prassi intromettersi nel lavoro in atto se suo figlio non le chiede questo. Sicuramente non è facile aspettare e non fare qualcosa ma valuti che questo non fare è un aiuto al lavoro di suo figlio. Se il rapporto con il suo terapeuta non funziona sarà suo figlio a dirlo. A volte essere un buon genitore significa anche aspettare, anche se è molto difficile. Un cordiale saluto
Buonasera gentile utente. La condizione di difficoltà che sta vivendo suo figlio è sicuramente particolare ma non rara. Mi verrebbe da porle un pò di domande per avere ulteriori chiarimenti. Ad esempio da quanto va avanti questo problema, da quanto suo figlio è seguito dall'attuale terapeuta e se ci è voluto andare volontariamente.
La preoccupazione di un genitore è più che lecita. Talvolta però non combacia a perfezione con i pensieri e le considerazioni del proprio figlio. Io le consiglio di indagare se si sia instaurata una buona alleanza terapeutica tra suo figlio ed il suo terapeuta. Questo potrebbe essere la causa dello stallo da cui non si smuove suo figlio. Come potrebbe essere che stanno lavorando ancora da troppo poco tempo oppure semplicemente non è lo psicologo ad indirizzo giusto per la problematica del ragazzo. Resto a disposizione per approfondimenti in merito.
In bocca al lupo! Dott.ssa Valentina Maggiore
La preoccupazione di un genitore è più che lecita. Talvolta però non combacia a perfezione con i pensieri e le considerazioni del proprio figlio. Io le consiglio di indagare se si sia instaurata una buona alleanza terapeutica tra suo figlio ed il suo terapeuta. Questo potrebbe essere la causa dello stallo da cui non si smuove suo figlio. Come potrebbe essere che stanno lavorando ancora da troppo poco tempo oppure semplicemente non è lo psicologo ad indirizzo giusto per la problematica del ragazzo. Resto a disposizione per approfondimenti in merito.
In bocca al lupo! Dott.ssa Valentina Maggiore
Salve, lasci che suo figlio continui il percorso di psicoterapia con il professionista, le cose miglioreranno.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno mi dispiace innanzitutto per la situazione che riporta e per il suo vissuto. I percorsi di terapia, di qualsiasi approccio essi siano, richiedono comunque di un tempo iniziale durante il quale si entra nello specifico della problematica e si crea un piano di azione condiviso. Solo in un secondo momento ci sarà l'attuazione delle strategie di cambiamento ma queste richiedono a loro volta di un intervallo di tempo che dipende da più variabili.
E' quindi comprensibile la sua preoccupazione, da genitore, di non vedere dei riscontri diretti e immediati nei confronti dell'ansia sociale di suo figlio, ciononostante è consigliabile continuare il percorso con il collega, magari richiedendo un feedback sul suo andamento.
dott De Rosa Saccone
E' quindi comprensibile la sua preoccupazione, da genitore, di non vedere dei riscontri diretti e immediati nei confronti dell'ansia sociale di suo figlio, ciononostante è consigliabile continuare il percorso con il collega, magari richiedendo un feedback sul suo andamento.
dott De Rosa Saccone
Buongiorno,
l'adolescenza è un periodo molto difficile, nel quale dobbiamo confrontarci non il giudizio dei pari. In adolescenza, conta più quello che pensa un compagno di classe che un genitore! Sembra quindi che suo figlio stia cercando di risolvere questo problema, focalizzandosi prevalentemente sul linguaggio. Ci sono adolescenti che si preoccupano molto del loro aspetto fisico, dei vestiti, del seguito sui social... Le dico questo solo per mettere in prospettiva il problema, e non vederlo come qualcosa di più grave di quanto non sia.
Certo suo figlio ne soffre, e lei con lui. Per fortuna è seguito da uno psicoterapeuta, e questo è davvero importante! Si complimenti con se stessa per essersi presa cura con tata sollecitudine di suo figlio.
Provi a esprimere i sui dubbi al collega, e magari proporgli (se il collega sarà d'accordo e non interferisce con la terapia) di far fare un accertamento logopedico a suo figlio: il parere di un esperto del linguaggio, certificato nero su bianco, potrebbe funzionare come base di realtà per lavorare sul dubbio ossessivo di suo figlio, in modo che inizi a accettare che il problema non è come parla, ma come teme di parlare.
con i migliori auguri
dr. Ventura
l'adolescenza è un periodo molto difficile, nel quale dobbiamo confrontarci non il giudizio dei pari. In adolescenza, conta più quello che pensa un compagno di classe che un genitore! Sembra quindi che suo figlio stia cercando di risolvere questo problema, focalizzandosi prevalentemente sul linguaggio. Ci sono adolescenti che si preoccupano molto del loro aspetto fisico, dei vestiti, del seguito sui social... Le dico questo solo per mettere in prospettiva il problema, e non vederlo come qualcosa di più grave di quanto non sia.
Certo suo figlio ne soffre, e lei con lui. Per fortuna è seguito da uno psicoterapeuta, e questo è davvero importante! Si complimenti con se stessa per essersi presa cura con tata sollecitudine di suo figlio.
Provi a esprimere i sui dubbi al collega, e magari proporgli (se il collega sarà d'accordo e non interferisce con la terapia) di far fare un accertamento logopedico a suo figlio: il parere di un esperto del linguaggio, certificato nero su bianco, potrebbe funzionare come base di realtà per lavorare sul dubbio ossessivo di suo figlio, in modo che inizi a accettare che il problema non è come parla, ma come teme di parlare.
con i migliori auguri
dr. Ventura
Buongiorno, ho letto la sua domanda e comprendo la sua preoccupazione per questa difficoltà di suo figlio che riguarda un'immagine di sè distorta e inadeguata. Ritengo che sia una seria problematica psicologica affrontabile tuttavia attraverso un'adeguata e competente psicoterapia che affronti questo "scollamento" dell'immagine di sè e questa difficoltà a entrare in contatto con il suo mondo interno. Tale ricongiunzione permetterebbe, per suo figlio, la costruzione più lineare e terapeutica della sua identità, oggi in difficoltà a causa di questi ostacoli. Parallelamente sarebbe sicuramente utile un aiuto psicologico ai genitori su come affrontare questi comportamenti (registrazioni, riascolto, ecc.).
Buona giornata, Dott.ssa Luciana Harari
Buona giornata, Dott.ssa Luciana Harari
Buonasera, se, come dice nella sua mail, suo figlio Giulio è già seguito da uno psicologo, il mio suggerimento è di lasciare ad entrami il tempo per lavorare insieme, tutto il tempo che ci vorrà. Credo che suo figlio potrebbe trarre molto benefico dal fatto di non percepire la sua preoccupazione, che sicuramente sarebbe per lui una ulteriore fonte di stress, con inevitabile peggioramento del sintomo. So che è difficile sostenere il dolore provocato dal percepire la sofferenza dei propri figli, ma a volte la cosa migliore che si può fare è un passo indietro. Un caro saluto. MC Boria
Gentile utente di mio dottore,
essendosi già affidata ad uno specialista è opportuno che lasci continuare suo figlio il percorso intrapreso. La psicoterapia è un percorso che richiede del tempo. Scegliere un nuovo specialista potrebbe destabilizzare il ragazzo, mettere in crisi la fiducia rivolta verso il suo psicologo, inoltre non garantirebbe una risoluzione più veloce della problematica esposta. Molto probabilmente in questo momento potrebbe esser opportuno per lei esser supportata, al fine di poter veicolare la preoccupazione in maniera construttiva. La fretta in alcuni casi può esser cattiva consigliera e far comettere degli errori.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
essendosi già affidata ad uno specialista è opportuno che lasci continuare suo figlio il percorso intrapreso. La psicoterapia è un percorso che richiede del tempo. Scegliere un nuovo specialista potrebbe destabilizzare il ragazzo, mettere in crisi la fiducia rivolta verso il suo psicologo, inoltre non garantirebbe una risoluzione più veloce della problematica esposta. Molto probabilmente in questo momento potrebbe esser opportuno per lei esser supportata, al fine di poter veicolare la preoccupazione in maniera construttiva. La fretta in alcuni casi può esser cattiva consigliera e far comettere degli errori.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Gentile Signora,
ritengo che lei possa condividere con suo figlio le sue preoccupazioni e concordare con lui di incontrare il suo psicologo, che manterrà sempre il segreto professionale, ma potrà darLe delle indicazioni o delle rassicurazioni sul percorso intrapreso. Il percorso psicologico, a differenza di altri tipi di interventi clinici, non ha una durata uguale per tutti.
A disposizione
ritengo che lei possa condividere con suo figlio le sue preoccupazioni e concordare con lui di incontrare il suo psicologo, che manterrà sempre il segreto professionale, ma potrà darLe delle indicazioni o delle rassicurazioni sul percorso intrapreso. Il percorso psicologico, a differenza di altri tipi di interventi clinici, non ha una durata uguale per tutti.
A disposizione
Gentile signora,
capisco le sue preoccupazioni. A volte serve tempo per sciogliere certi nodi. Il "giudice interiore" non si abbandona facilmente, non è facile riconoscersi le qualità quando si è abituati a pensare di non essere all'altezza delle situazioni. Credo che rivolgervi ad uno psicologo sia stata una scelta giusta. Un cordiale saluto
capisco le sue preoccupazioni. A volte serve tempo per sciogliere certi nodi. Il "giudice interiore" non si abbandona facilmente, non è facile riconoscersi le qualità quando si è abituati a pensare di non essere all'altezza delle situazioni. Credo che rivolgervi ad uno psicologo sia stata una scelta giusta. Un cordiale saluto
Buonasera,
mi dispiace per questa situazione dolorosa e faticosa per suo figlio e anche per lei.
Credo sia importante dare tempo al percorso psicologico: piano piano suo figlio riuscirà a sentirlo come un proprio spazio in cui sentirsi libero di esprimere qualunque preoccupazione o paura. Nel tempo questo lo aiuterà ad essere più sereno, a comprendere il motivo dei suoi blocchi e nodi problematici e a sentirsi più sicuro nella propria vita sociale.
Il lavoro psicologico richiede sempre tempo, con gli adolescenti in particolar modo, soprattutto per l'"aggancio" iniziale, perché quella che Giulio vive è una complessa e sempre in cambiamento fase della vita, che ogni giorna gli presenta di fronte una nuova sfida. Con i suoi tempi e le sue risorse riuscirà ad affrontare queste sfide e questi cambiamenti.
Le auguro una buona serata ,
Dott.ssa Alice Carbone
mi dispiace per questa situazione dolorosa e faticosa per suo figlio e anche per lei.
Credo sia importante dare tempo al percorso psicologico: piano piano suo figlio riuscirà a sentirlo come un proprio spazio in cui sentirsi libero di esprimere qualunque preoccupazione o paura. Nel tempo questo lo aiuterà ad essere più sereno, a comprendere il motivo dei suoi blocchi e nodi problematici e a sentirsi più sicuro nella propria vita sociale.
Il lavoro psicologico richiede sempre tempo, con gli adolescenti in particolar modo, soprattutto per l'"aggancio" iniziale, perché quella che Giulio vive è una complessa e sempre in cambiamento fase della vita, che ogni giorna gli presenta di fronte una nuova sfida. Con i suoi tempi e le sue risorse riuscirà ad affrontare queste sfide e questi cambiamenti.
Le auguro una buona serata ,
Dott.ssa Alice Carbone
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Salve, ritengo utile parlare con suo figlio di quanto ci sta riportando. Può essere che Giulio riporti altro, dato che sta intraprendendo questo percorso psicologico impegnandosi nel fronteggiare il malessere che sente. Può chiedergli se si sente a suo agio nell'incontrare il suo psicologo, che potrà accogliere il vissuto che ci sta riportando e che potrebbe suggerirle delle indicazioni su come sostenere, insieme, Giulio nel suo percorso. Cordialmente, dott.ssa Vigani Viola
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