Buon giorno, sono una ragazza di 23 anni. Ho sempre vissuto la mia vita abbastanza attaccata a mia m

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Buon giorno, sono una ragazza di 23 anni. Ho sempre vissuto la mia vita abbastanza attaccata a mia mamma, anche da piccola ero una specie di koala e piangevo quando doveva lasciarmi alle scuole materne. Ho sempre avuto una buona relazione con lei, un po’ meno con mio padre che essendo molto simili ci trovavamo spesso in conflitto.
A parte questo la mia vita è cambiata dall’anno all’estero che ho fatto in 4° liceo, ho avuto una famiglia ospitante molto particolare, avevano problemi economici e per mesi non aveva fatto la spesa. Ero molto lontana dalla mia famiglia (ero in Australia) e ho avuto mesi di nostalgia, depressione e ho iniziato ad avere problemi di alimentazione a tal punto che sono tornata in Italia mesi prima del dovuto. La depressione e l’anoressia mi ha portato a legarmi e a fidarmi solo della mia famiglia. Finita scuola ho provato a lavorare per qualche mese ma ho deciso di licenziarmi perchè i miei disturbi alimentari mi facevano star male soprattutto perchè ero molto a contatto con le persone e sentivo disagio a mostrarmi, mi vergognavo del mio corpo.
Ho iniziato ad avere molta ansia sociale, facevo fatica a parlare con le persone e avevo attacchi di panico quando stavo con tante persone. Ho iniziato il mio percorso con una psicologa e l’ho mantenuta per tre anni.
L’anno dopo ho provato a fare un’università ma ho lasciato dopo qualche mese perchè non faceva per me. Ho provato allora con infermieristica perchè pensavo che mi potesse piacere.. ho passato il primo anno bene, fatto tutti gli esami ma il tirocinio è stato un inferno, stavo malissimo, e mi sentivo sbagliata, come un pesce fuor d’acqua. Però mi sono data un’opportunità e ho continuato fino all’inizio del terzo anno (cioè quest’anno). Ho sempre notato il fatto che odiavo andare a fare quei tirocini ovunque io andassi, non mi sentivo soddisfatta di ciò che facevo, non mi sentivo me stessa, piangevo prima di andarci. Ero anche sbadata e mi dimenticavo le cose e facevo veramente fatica a fare accertamenti e stare con i pazienti. L’ultimo tirocinio che ho fatto a settembre ho incominciato ad avere attacchi di panico davanti al Tutor, non respiravo più, tremavo e sudavo e intanto lui continuava l’interrogazione. Penso che sia stato uno dei momenti più brutti.
Alla fine il tirocinio del secondo anno non me lo hanno fatto passare, mi hanno dato la possibilità di ripetere il secondo anno o continuare con il terzo ma fare più tirocini e recuperare quello del secondo. Io a quel punto non ce la facevo più, odiavo quell’università e mi faceva sentire uno schifo quindi ho deciso di lasciare. È stato davvero difficile perchè ci tenevo a prendere la corona d’alloro e a dire di avercela fatta, di aver concluso qualcosa.
Dopo l’università (novembre 2022) ho deciso di provare a fare provini per assistente di volo. Ho sempre sognato di farlo da quanto ero piccola, ma non sapevo realmente cos’è che facessero, mi piaceva l’idea di viaggiare, l’ho sempre avuto un desiderio di prendere e andare ad esplorare. Quindi ho provato per Emirates e mi hanno presa! È stato davvero fantastico in quel momento, non ci credevo! Dentro di me comunque sentivo che Dubai non era proprio ciò che volevo, nel senso che c’è una cultura e delle regole che non mi convincevano a pieno. Non sentivo che rispecchiasse ciò che io dentro di me volevo.
In una settimana ho preparato tutti i documenti, passaporto e valigia e sono partita sabato e sono arrivata domenica a mezzanotte. Ora sto tremando dalla paura e dall’ansia, sento che non sono nel posto giusto, sento moltissima nostalgia di mia mamma e del mio cane, sento che voglio tornare a casa perchè non riesco a prendermi cura di me soprattutto con il cibo, ho paura di non aver abbastanza soldi. Sento di non riuscire a restare per tanto qua, vorrei tornare a casa. È cosi grande, ovunque voglia andare devo fare km a piedi, e venendo da una città piccola è difficile accettarla.
Ho desiderato cosi tanto questo momento e ora mi sento uno schifo.. ma la mia ansia riguarda il fatto che se tornassi a casa poi avrei difficoltà a trovare un lavoro che mi faccia vivere bene, non ho laurea, non ho nulla.. mi sento un fallimento totale, non riesco a completare niente.
Vorrei riuscire a realizzarmi, a stare bene da sola, a curarmi ma non riesco, sento che se non c’è mia mamma non ne sono in grado.. qualcuno mi può dare un consiglio? Cosa pensate ?
Grazie a tutti
Buongiorno, ho letto la sua lettera così dettagliata anche nelle emozioni che prova. Comprendo la sua paura e il suo stato d'ansia del momento. Mi sembra di comprendere che probabilmente la sua ansia derivi forse da una difficoltà nella separazione dalla sua famiglia che l'ha messa di fronte ad alcune difficoltà che fino a quel momento erano magari sopite. Forse c'è stata qualche paura che ha agito e l'ha fatta ritirare nel suo guscio. Sento però altrettanto tutto il suo desiderio di essere libera e indipendente e tutta l'energia che ci sta mettendo. Forse qualche colloquio psicologico anche on line potrebbe iniziare ad aiutarla ad uscire nel mondo in maniera più serena e prendersi la sua indipendenza senza paura. Se vuole può contattarmi. Un caro saluto.

Alessandra Domigno

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Buongiorno cara,
grazie per aver condiviso la sua storia.
Da quello che leggo sembra emergere una grande sofferenza insieme a una sensazione di smarrimento e incertezza.
Quando si è giovani come lei è giusto esplorare le diverse possibilità della vita ed è altrettanto umano rifiutare quelle in cui ci si sente stretti.
Sarebbe utile per lei fermarsi a riflettere su quali siano le sue fragilità e al tempo stesso quali siano i suoi desideri per il presente.
Resto a disposizione,
un saluto
Gaia Favaron
Ciao, Mi dispiace per ciò che stai affrontando e comprendo quanto per te possa essere difficile. Spesso ci troviamo di fronte a delle difficoltà contingenti e non disponiamo di tutte le risorse necessarie per affrontarle e superarle. Ci sentiamo bloccati e questo, nella maggior parte dei casi, ci impedisce di svolgere una vita completa ed appagante.
Tutti riteniamo di conoscerci, di essere consapevoli delle nostre emozioni, pensieri e comportamenti, ma in realtà , non tutti gli aspetti del nostro carattere e della nostra personalità  sono per noi così chiari e consapevoli.
Un consulto psicologico potrebbe essere utile al fine di approfondire il vissuto,la situazione, l'origine e l’evoluzione, le risorse che è possibile attivare e le strade percorribili per alleviare il disagio, agevolando una conoscenza più profonda di noi stessi. Ciò consentirà il cambiamento di tutti quegli elementi, poco funzionali, che non ci permettono di stare bene e che amplificano i vissuti negativi e le nostre sofferenze.
Resto a disposizione anche online.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Caterino
Gentile utente, grazie per aver raccontato la sua esperienza. Posso capire la paura e lo smarrimento che sta vivendo, e altresì il non voler perdere una bella occasione di crescita lavorativa e personale. Quello che mi sento di suggerire e di farsi aiutare, riprendere la psicoterapia. Se riesce può risentire la sua psicologa o eventualmente può cercare in questo sito. Può effettuare anche delle sedute online considerando che ora si trova all'estero. Se ha bisogno resto a disposizione.
Cordiali saluti .
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Gentile ragazza, leggendo il suo racconto ho l'impressione che lei non stia bene , se non attaccata a sua madre. Credo che sia importante per lei fare esperienza di il nuovo tipo di vita , ma la fiducia in se stessa vacilla costantemente. Le consiglio un percorso di psicoterapia che la sostenga in questo momento di spaesamento lontana da casa, foss' anche on line e la aiuti a fare chiarezza sulle origini dei suoi timori .
Un caro saluto
Dott.ssa Villa
Buonasera, quello che lei ci ha raccontato è importante. Si potrebbe sintetizzare dicendo che quando lei comincia a credere in se stessa, improvvisamente ha la certezza che non ce la farà, e trova un modo per abbandonare tutto ciò che comincia a fare. Questo è già successo nel passato con i suoi studi e succede di nuovo. E' molto importante. Lei tende ad andare in crisi quando deve camminare co i propri piedi, quando deve far da sola ed essere autonoma. Questo sarebbe la sfida per lei, che da sola ce la può fare, che ci si deve e ci si può sforzare come tutti noi, a volte ci sentiamo soli ma cerchiamo delle soluzioni per andare avanti e per non mollare i propri sogni, i propri obbiettivi. Questa difficoltà è strettamente collegata alla sua storia di attaccamento con i suoi genitori, quindi le consiglio caldamente di esplorare questi aspetti con uno psicoterapeuta. Resto a disposizione per qualsiasi domanda. In bocca al lupo!!!
Saluti, Minerva Medina.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno cara,
nella sua lunga lettera esprime con grande chiarezza il suo stato di sofferenza, le sue ansie di inadeguatezza e la sua paura per il futuro. Deve essere un momento molto buio per lei ed è un bene che cerchi aiuto, vuol dire che non si è arresa. Confesso che ciò che ha scritto ha sollevato in me molte domande, prima fra tutte perchè ha lasciato la terapia dopo tre anni di percorso.
Ci sono molti aspetti su cui lei potrebbe lavorare per stare meglio, per rinforzare quelle risorse che oggi l'hanno spinta a cercare aiuto. Sulla sua autostima, per incominciare, sul suo disturbo alimentare, che non ci ha detto a che punto sia, sugli attacchi di panico, gli attacchi d'ansia e i pensieri distorti che la portano a concentrarsi sulle difficoltà piuttosto che sulle sue risorse. Come vede c'è tanto lavoro da fare ma questo non la deve scoraggiare, anzi. Lei è tanto giovane e anche se si sente il terreno franare sotto i piedi ha tutto il tempo del mondo per decidere dove e come realizzare i suoi progetti. Ha fatto il primo passo chiedendo aiuto, uno dopo l'altro faccia gli altri, vedrà che i risultati arriveranno. Resto a disposizione se lo desidera e la saluto cordialmente,
dott.ssa Manuela Leonessa
Gentile utente, i sintomi che descrive appaiono molto invalidanti e possono essere un modo attraverso cui la sua mente sta manifestando un disagio profondo. Come già evidenziato dai colleghi, alla base delle sue difficoltà sembrerebbe esserci una criticità nel gestire gli aspetti legati al desiderio di autonomia e il bisogno di vicinanza dalle figure importanti come sua madre. Vista l'entità dei suoi sintomi mi sento di consigliarle vivamente di richiedere un aiuto psicologico per iniziare a prendersi cura di sè. Un caro saluto, dott.ssa Andreoli

Gentile ragazza, grazie per la sua condivisione non facile.
Quello che mi sento di indicarle soprattutto quando si parla di disturbo dell' alimentazione è di chiedere supporto e riprendere la psicoterapia. Così riprenderà in mano la sua vita per una esistenza più serena considerando anche la sua giovane età .
Un caro saluto.
Raffaella
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti
Buongiorno gentilissima la sua richiesta di supporto deve essere rapida quanto efficace. L'insoddisfazione non è negativa, anzi, ci incoraggia a cambiare e migliorare aspetti di noi o delle situazioni che ci circondano. Ci spinge, in pratica, a trasformare le nostre risorse per reindirizzare in senso costruttivo i nostri passi. Tuttavia, quando l’insoddisfazione assume le caratteristiche di cronicità, diventa disfunzionale e negativa per il benessere; succede quando ci immerge in uno stato di dispiacere permanente e ci impedisce di mettere a fuoco e vivere pienamente il presente, perché non siamo soddisfatti di ciò che siamo, non accettiamo pienamente la nostra identità e le situazioni che, a vario titolo, viviamo quotidianamente e questo è il suo caso. Chi soffre di insoddisfazione cronica fa fatica a tollerare qualunque esperienza di fallimento, anche le più comuni, soprattutto se ha fatto di tutto per riuscire ad ottenere un certo risultato. Quando un obiettivo non viene raggiunto, o non viene raggiunto come sperato, il senso di colpa, di responsabilità e la frustrazione sembrano essere le sole reazioni emotive possibili. Il mio compito clinico principale sarà, una volta escluse altre cause, quello di cogliere cosa possa stare dietro a queste sintomatologie generali e accompagnarla in un percorso che tenga in considerazione gli aspetti personologici e delle caratteristiche specifiche di se stessa. Resto a sua disposizione cordialmente dott.ssa Bachiorri Sara
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Salve, innanzitutto la ringrazio di aver condiviso questa esperienza e mi dispiace molto del periodo che sta vivendo. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. A volte capire come andare avanti e identificare la scelta migliore per noi stessi, può non essere affatto semplice, per questo scoprire le nostre modalità di agire e comprendere da dove deriva questo blocco che la porta a porsi tutte queste domande può aiutarla a stare meglio. Le difficoltà che prova in questo momento, verso una sua futura realizzazione, sembra essere una tematica per lei molto centrale. Un obbiettivo di un percorso psicologico, può essere quello di chiarire questa confusione e questa malessere e cercare di trasformarlo in benessere. Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili per poter vivere al meglio il presente, costruendo delle basi solide al fine di affrontare in maniera efficace un futuro che a tratti può sembrare angoscioso. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Buonasera, credo che nonostante le numerose difficoltà c'è in lei una parte ricca di risorse che si mette in gioco. Le sarebbe utile riprendere un percorso di cura che tratti la percezione che ha di sé, la fiducia nel mondo e nelle relazioni sociali al di fuori della famiglia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,

le problematiche di cui parla possono avere a che fare con uno svincolo dalla famiglia di origine che non riesce a concretizzarsi come si deve. Potrebbero esserci delle questioni anche in famiglia irrisolte che non la fanno star bene nell' allontanarsi da casa. Dice di esser stata da una psicologa, ma molto probabilmente avrà lasciato la terapia in una fase troppo precoce visto che ancora oggi ci parla di difficoltà ancora irrisolte. Credo sia opportuno riprenda la psicoterapia.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Cara utente buongiorno.
Vivere con un disturbo alimentare non è per niente facile, anzi è devastante, si cerca di rendersi invisibile affinché gli altri possano notarci di più.
Lei in questo momento non sta bene con se stessa e di conseguenza qualsiasi luogo lei frequenti non la fa stare bene.
Avere l’anoressia con ansia sociale e molto probabilmente strascichi di depressione le impediscono di vivere e a pieno le esperienze della vita.
Lei crede che fare l’infermiera non le piaccia, ma se di per sé la sua salute mentale non è ottimale come può stare bene mentre si prende cura dei pazienti.?
Io le consiglierei di mettere un attimo in pausa la sua università e di concentrarsi nell’intraprendere un percorso di cura volto sia all’ansia ma soprattutto all’anoressia.
Se vuole un consulto io sono specializzata in DCA.
Si faccia forza !
A disposizione
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Grazie per aver condiviso la tua storia con tanta apertura e onestà. Affrontare sfide come l'ansia, i problemi di alimentazione, la depressione e il sentire di non appartenere a un certo ambiente può essere incredibilmente difficile. Tuttavia, è importante riconoscere che il tuo percorso mostra anche molta resilienza e coraggio. Ecco alcuni consigli che potrebbero esserti utili:

Riconoscere i Propri Punti di Forza: Nonostante le difficoltà che hai affrontato, hai mostrato coraggio e determinazione nel perseguire nuove esperienze e opportunità. Ricordati di queste qualità positive quando ti senti sopraffatta.
Gestione dell'Ansia e della Nostalgia: L'ansia e la nostalgia che stai sperimentando in un ambiente nuovo e sconosciuto sono reazioni normali. È importante sviluppare strategie per gestire questi sentimenti, come la meditazione, la scrittura di un diario, o la ricerca di attività che ti danno conforto e sicurezza.
Supporto Professionale: Considera di continuare a lavorare con un terapeuta. La terapia può fornire un sostegno significativo nel trattare l'ansia, i disturbi alimentari e le questioni legate all'autostima e all'indipendenza.
Ascoltare i Propri Bisogni: Se senti che la situazione attuale non è sostenibile, non c'è nulla di male nel riconsiderare le tue opzioni. A volte, prendersi una pausa per valutare la propria situazione può essere il passo più saggio e coraggioso da fare.
Esplorare Diverse Opzioni di Carriera: Non avere una laurea non significa che non ci siano opportunità significative e soddisfacenti per te. Esplora diversi percorsi e considera professioni che possano essere in linea con i tuoi interessi e punti di forza.
Costruire l'Autosufficienza: Lavora gradualmente verso l'indipendenza. Potrebbe iniziare con piccoli passi, come prendersi cura di te stessa quotidianamente o gestire piccole responsabilità. Questo può aiutarti a costruire fiducia in te stessa e nelle tue capacità.
Rete di Supporto: Crea una rete di supporto, che sia composta da amici, familiari o colleghi. Sentirsi parte di una comunità può fare una grande differenza nel sentirsi meno isolati e più sostenuti.
Focus sul Presente: Cerca di concentrarti sul presente, anziché sulle preoccupazioni per il futuro o sulle esperienze passate. Questo può aiutare a ridurre l'ansia e a rendere i problemi più gestibili.
Ricorda, non esiste un percorso unico per il successo o la felicità, e non è mai troppo tardi per ricominciare o per prendere una strada diversa. Sei giovane e hai davanti molte possibilità. Prenditi il tempo necessario per capire cosa è meglio per te e non aver paura di chiedere aiuto quando ne hai bisogno.
Gentile Utente,
Grazie per aver condiviso la sua storia con noi. Sembrerebbe che lei stia attraversando un momento molto difficile e confuso, pieno di cambiamenti e sfide. È normale sentirsi così quando ci si trova in una situazione nuova e sconosciuta, come quella che sta vivendo adesso.
Prima di tutto, è importante riconoscere il coraggio che ha dimostrato nel prendere decisioni importanti nella sua vita, come il lasciare l'università e provare a realizzare il suo sogno di diventare assistente di volo. Anche se al momento si sente insicura e spaventata, ricordi che ha già dimostrato di essere una persona forte e determinata.
Tuttavia, è anche fondamentale ascoltare le sue emozioni e i suoi bisogni interiori. Se sente che Dubai non è il posto giusto per lei e che le manca la sua famiglia e il suo paese natale, non c'è nulla di sbagliato nell'ammetterlo e nel prendere in considerazione di tornare a casa. È importante che lei sia sincera con se stessa riguardo ciò che la rende felice e soddisfatta.
Quanto alla sua preoccupazione riguardo al futuro e al trovare un lavoro che le permetta di vivere bene, ricordi che è ancora giovane e ha tutto il tempo per esplorare le sue opzioni e trovare la strada giusta per lei. Anche se al momento potrebbe sentirsi un po' persa, ci sono molte risorse e opportunità disponibili per chi è disposto a cercare e a impegnarsi.
Inoltre, non dimentichi l'importanza del sostegno emotivo e psicologico. Continui a lavorare con il suo psicologo per esplorare i suoi sentimenti e le sue preoccupazioni, e per trovare strategie per affrontare l'ansia e la depressione che sta vivendo. Il supporto della sua famiglia e dei suoi cari può anche essere prezioso in questo momento difficile.
Infine, ricordi che non è sola in questo percorso. Ci sono molte persone che si preoccupano per lei e sono pronte ad aiutarla nel suo viaggio verso il benessere e la realizzazione personale. Sia gentile con se stessa, prenda il tempo di ascoltare le sue esigenze interiori e di seguire la strada che la rende veramente felice.
Le auguro il meglio per il suo futuro e spero che trovi la pace e la felicità che merita.
Un caro saluto,
Dott.ssa Lidia Milazzo

Gentilissima, trovo molto toccante la descrizione del suo stato d'animo. Ha provato con tutta se stessa a sfidarsi e nonostante le numerose cadute ha sempre cercato di rialzarsi. Da ciò che racconta è possibile ipotizzare un ansia da separazione dalla figura di riferimento preferita, la mamma, dalla familgia e dall'ambiente familiare. Questo doversi allontanare da casa e l'ansia che ciò ha comportato potrebbe aver contribuito a causare, nel corso del tempo diverse difficoltà di adattamento negli ambienti di lavoro e di studio.
Anche adesso,che ha raggiunto un grande obiettivo, sta provando sentimenti contrastanti. Da una parte la mancanza nei confronti di sua madre e della casa, dall'altra sta espeimendo un forte desiderio di riuscire ad andare oltre le sue ansie.
Le consiglio di farsi sostenere, anche a distanza, da una psicoterapeuta di sua preferenza, per darsi la possibilità di permanere e sperimentare la forte spinta ad esplorare nuovi ambienti e a stabilizzare indipendenza. Con l'aiuto di un sostegno dedicato, caldo e presente penso possa riuscire a fare un altro passo verso l'autonomia.
Le auguro il meglio. Dr.ssa Claudia Quaglieri

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