Buon giorno, mio figlio ha 24 anni e vive con questa patologia da 10 anni! Settimanalmente ha sedute
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Buon giorno, mio figlio ha 24 anni e vive con questa patologia da 10 anni! Settimanalmente ha sedute con una psicologa da circa 1 anno. Non prende farmaci e peggiora ogni giorno. Lui vive male ma noi tutti in famiglia stiamo male vedendo come è ‘imprigionato’ da questo malessere e vedendoci impotenti . Secondo me dovrebbe cambiare dottore ma lui non vuole....ogni vs suggerimento sarà apprezzato. Una madre disperata P.s. Perché si parla poco di questa patologia così seria e devastante?
Buongiorno, dalla sua domanda non ho ben capito la patologia di cui è affetto suo figlio. Immagino il dolore che voi in famiglia possiate provare a vederlo stare male e non poterlo aiutare. Io, per sicurezza e scrupolo, proverei il parere di un altro professionista, giusto per capire se la terapia che sta seguendo suo figlio sia quella corretta. Resto a sua disposizione.
Un saluto
Dr.ssa Antonella Cecca
Un saluto
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Gentile signora, purtroppo dalla sua richiesta non è chiara la patologia di suo figlio. Dalle sue parole capisco che si tratta di un disagio importante ma non mi è chiaro se sia un disagio emotivo-comportamentale o organico. Provi a specificare meglio così potremmo darle indicazioni più mirate.
La saluto, Viviana Lisetti
La saluto, Viviana Lisetti
Lei non fornisce né la denominazione né le caratteristiche essenziali del grave stato patologico che affligge suo figlio da 10 anni; mi limito, dunque, a fare alcune considerazioni: 1) Se lo stato di suo figlio è grave e dura da così tanto tempo, un anno di psicoterapia potrebbe essere troppo poco per tirare delle conclusioni. 2) In linea di massima, non volendo lui cambiare terapeuta, si può presumere che ci si trovi bene e questo è un dato non trascurabile. 3) Se previsto dal setting, potrebbe essere utile che lei comunichi le sue perplessità alla psicoterapeuta. Cordiali saluti.
Gentile Signora, ha omesso il nome del disturbo ma contano più le parole con cui seguita il racconto. Al di là della definizione della patologia, infatti si intende chiaramente che si tratta di un malessere invadente e che genera sofferenza. Se suo figlio si rifiuta di cambiare terapeuta può significare che ha stabilito un rapporto di fiducia con questa dottoressa e questo aspetto è di enorme importanza. I percorsi fanno giri particolari, per cui non sorprende che si possa transitare attraverso cambiamenti o peggioramenti. La terapia, infatti, rompe degli equilibri, stabilità patologiche ma pur sempre equilibri. Queste rotture generano scompensi e quindi possibili, temporanei peggioramenti.
In questi scenari viene molto sottovalutata la difficoltà e la sofferenza di chi presta direttamente aiuto al familiare affetto da patologia. E' chiaro anche che lei soffre di questa condizione, per questa ragione le suggerisco di scegliere un terapeuta dal quale farsi sostenere ed aiutare in questa difficile situazione.
Un caro augurio.
Daniela Bianchi
In questi scenari viene molto sottovalutata la difficoltà e la sofferenza di chi presta direttamente aiuto al familiare affetto da patologia. E' chiaro anche che lei soffre di questa condizione, per questa ragione le suggerisco di scegliere un terapeuta dal quale farsi sostenere ed aiutare in questa difficile situazione.
Un caro augurio.
Daniela Bianchi
Salve signora , comprendo il suo sentire rispetto alla sofferenza che prova suo figlio e di conseguenza lei e la famiglia. Non ha specificato la patologia di suo figlio, ma comunque essendo maggiorenne , se non desidera cambiare terapeuta non può far nulla, ma lei, invece, può riflettere sul fatto che é un suo desiderio .
Potrebbe rivolgersi lei ad un terapeuta e affrontare la sua sofferenza, così da comprenderla profondamente .
Saluti
Potrebbe rivolgersi lei ad un terapeuta e affrontare la sua sofferenza, così da comprenderla profondamente .
Saluti
Salve, di quale patologia parla?
Buona serata.
Dott. Fiori
Buona serata.
Dott. Fiori
Di quale patologia si tratta? Difficile risponderle se non lo specifica. DB
Cara utente,
non ho compreso la patologia di suo figlio ma non deve essere facile da madre convivere con questo.
Se suo figlio si trova bene con la professionista che lo segue mi fiderei del suo giudizio. Probabilmente potrebbe essere utile ricercare uno spazio in cui sfogare e portare la vostra sofferenza. Un professionista che vi sostenga come famiglia o come persone singole in questo momento difficile.
Resto a disposizione. Dott.ssa Francesca Tardio
non ho compreso la patologia di suo figlio ma non deve essere facile da madre convivere con questo.
Se suo figlio si trova bene con la professionista che lo segue mi fiderei del suo giudizio. Probabilmente potrebbe essere utile ricercare uno spazio in cui sfogare e portare la vostra sofferenza. Un professionista che vi sostenga come famiglia o come persone singole in questo momento difficile.
Resto a disposizione. Dott.ssa Francesca Tardio
Gentile Signora,
Parla di una patologia ma non ha specificato a quale si riferisce.
Da quello che scrive, suo figlio ha desiderio di mantenere la relazione terapeutica con la collega e questo è un aspetto molto significativo.
Se lei sente delle difficoltà all’interno della sua famiglia può provare a rivolgersi ad un terapeuta che possa aiutarla o individualmente o come nucleo familiare.
Un cordiale saluto.
Dr.ssa Marta Fuscà
Parla di una patologia ma non ha specificato a quale si riferisce.
Da quello che scrive, suo figlio ha desiderio di mantenere la relazione terapeutica con la collega e questo è un aspetto molto significativo.
Se lei sente delle difficoltà all’interno della sua famiglia può provare a rivolgersi ad un terapeuta che possa aiutarla o individualmente o come nucleo familiare.
Un cordiale saluto.
Dr.ssa Marta Fuscà
Buonasera, capisco il suo dolore nel convivere con la patologia di suo figlio, ma purtroppo se lei non ci spiega che tipo patologia si tratta non possiamo aiutarla. Inoltre suo figlio è maggiorenne se ha deciso di continuare la terapia con con questa psicologa vuol dire che ha instaurato un buon transfert. Inoltre potrebbe farsi aiutare lei per riuscire a vivere con più serenità la malattia del figliolo. la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Salve come già detto non dice di che patologia si tratta, è un disturbo psichiatrico, fisico? Comunque sia se suo figlio trova beneficio nel trattamento psicologico e vuole proseguire deve continuare il percorso.
Provi anche lei a fare un percorso psicoterapeutico che la potrebbe aiutare anche indirettamente nei confronti di suo figlio.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Provi anche lei a fare un percorso psicoterapeutico che la potrebbe aiutare anche indirettamente nei confronti di suo figlio.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Buongiorno, dalla sua richiesta non si evince di quale patologia si tratti. Impossibile quindi esserle di aiuto. Inoltre suo figlio ha 24 anni, maggiorenne, capace di decidere da solo. Consiglio a lei invece alcune sedute con uno psicoterapeuta per riuscire a comprendere a fondo la sua ansia. Auguri
Gentile utente, dalla domanda non si capisce a che tipo di "patologia" si stia riferendo. Se suo figlio è motivato a continuare con la sua psicologa, è possibile che si sia instaurata una buona alleanza terapeutica e questo aspetto può essere determinante per l'efficacia dell'intervento. Potrebbe essere un suggerimento provare ad affrontare, anche lei con un collega, i vissuti che riguardano la "disperazione" che riporta. Cordiali Saluti.
Dott. Donato Scorza
Dott. Donato Scorza
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Buona sera, mi dispiace per la situazione che state vivendo. Immagino non vi sentiate supportati e orientati. Non voglio entrare nel merito del tipo di malattia, ma immagino faccia riferimento ad una sofferenza psicologica. Spesso anche per i familiari è opportuno intraprendere un percorso per comprendere la sofferenza, per aiutare e prevenire certi comportamenti, avere un sostegno.Questo perchè quando c'è qualcuno che soffre in famiglia, soffre l'intera famiglia. Si pensa che non si possa essere d'aiuto o non si sa come fare. Anche le terapie in gruppo con altri familiari che condividono lo stesso problema potrebbe essere un'ottima soluzione. Rimango a disposizione se avesse delle domande circa la soluzione migliore. Unìalternaticva potrebbe essere parlarne con la psicologa di suo figlio, molto probabilmente conoscerà la realtà territoriale e saprà indicare la strada migliore.
Dott.ssa Chiara Pavia
Dott.ssa Chiara Pavia
Gentile utente sulla patologia di cui soffre suo figlio non posso dare consigli non solo perché lei non ne fa cenno ma soprattutto perché suo figlio (maggiorenne) ha intrapreso un percorso di psicoterapia del quale risulta soddisfatto.
Il suo dolore e la sua preoccupazione invece sono reali ed sono qualcosa con la quale invece lei fa i conti tutti i giorni da tanto tempo.
Un anno di psicoterapia può sembrare tanto tempo e dal di fuori, spesso, non si percepiscono immediatamente miglioramenti significativi, tutto ciò può causare ansia ed angoscia.
Vedere soffrire le persone che si amano con la sensazione di non poter fare niente è intollerabile, perché allora, non cercare anche lei un aiuto per affrontare questi momenti così difficili?
Il beneficio che le deriverebbe da un sostegno psicoterapeutico la farebbe sicuramente essere più fiduciosa nel buon esito del lavoro che suo figlio sta effettuando.
Spero di esserle stata di aiuto.
Un caro saluto
Daniela Benvenuti
Il suo dolore e la sua preoccupazione invece sono reali ed sono qualcosa con la quale invece lei fa i conti tutti i giorni da tanto tempo.
Un anno di psicoterapia può sembrare tanto tempo e dal di fuori, spesso, non si percepiscono immediatamente miglioramenti significativi, tutto ciò può causare ansia ed angoscia.
Vedere soffrire le persone che si amano con la sensazione di non poter fare niente è intollerabile, perché allora, non cercare anche lei un aiuto per affrontare questi momenti così difficili?
Il beneficio che le deriverebbe da un sostegno psicoterapeutico la farebbe sicuramente essere più fiduciosa nel buon esito del lavoro che suo figlio sta effettuando.
Spero di esserle stata di aiuto.
Un caro saluto
Daniela Benvenuti
Buonasera. Non ha indicato il disturbo, tuttavia un anno di terapia settimanali non possono essere sufficienti a eliminare un disturbo così radicato. Abbia pazienza e sostenga suo figlio.
Un saluto
Dott.ssa Mara Gallo
Un saluto
Dott.ssa Mara Gallo
Buongiorno signora,non è chiara la patologia di suo figlio,ma avendo io lavorato molto anni in psichiatria,intuisco che sia una problematica psichica seria probabilmente psichiatrica,se ci invia altre informazioni sicuramente potremmo darle una consulenza più mirata Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Buongiorno signora, Non ha precisato all' interno della sua richiesta di aiuto da quale patologia sarebbe affetto suo figlio. Ritengo possa essere un elemento importante per poter meglio accogliere ed orientare la sua domanda. Potrebbe contattarmi in privato qualora ne avesse bisogno. Cordiali saluti Dott. Diego Ferrara
Gentile signora, lavoro con i bambini e mi piacerebbe darle un parere ma non ha detto di cosa soffre suo figlio. Rimango a sua disposizione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera. Nella sua condivisione ci chiede informazioni su una patologia che definisce seria e devastante ma di cui non menziona il nome. Inoltre, dice che suo figlio è seguito da una Psicologa da 1 anno, ma non specifica se la Dott.ssa è una psicoterapeuta che sta facendo con lui un intervento psicoterapico. Senza questi elementi è difficile risponderle in modo chiaro ed esauriente. Ad ogni modo vorrei restituirle che, in linea di massima, è molto importante che sia proprio suo figlio a fare le sue scelte (specificando il tipo di patologia di cui suo figlio soffre, su questo punto potrebbe ricevere ulteriori informazioni). Se suo figlio non vuole cambiare Dott.ssa potrebbe significare che si è creata una buona alleanza terapeutica, e questo è un elemento cruciale del successo dei trattamenti psicoterapici. I miglioramenti spesso non arrivano presto in un lavoro psicoterapico, per ogni persona è necessario un "suo" tempo. Scrive anche che lei ed il resto della famiglia state vivendo un forte disagio in relazione alle difficoltà di suo figlio, dice "ci vediamo impotenti"; per questo credo potrebbe esserle/vi utile consultare un altro professionista per valutare se può essere di aiuto un altro percorso specifico per essere sostenuta (o sostenuti come nucleo familiare) in merito a ciò che state affrontando. I migliori auguri, Dott. Felice Schettini
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