Buon giorno,eiereeri un chiarimento,se posibile,1 anno fa ho fatto un ecoaome inferiore per iturbi v
3
risposte
Buon giorno,eiereeri un chiarimento,se posibile,1 anno fa ho fatto un ecoaome inferiore per iturbi vie urinarie,protatite acuta psa tot e libero nelal norma,riultava una calcificaione prostata,la imensione della protata era 26 succeivamente ho eeguito altro ecoaome inferiore ma a un'altra parte,la calcificazione non c'era piùma i iturbi peggioravano,minioni continue olori anali ..etc,ho eeguito un ecoadome completo,la calcificazione non 'era ma i fatii i una volta mi ètto precritto lo pamomen omatico che non ho aunto in quanto può portare a difficoltà adurinare e ono cardiopatico inuff cardiaca e fibrillazione atriale e aumo coumadin,un altra volta precritto serenoa repen ,da 1 anno la uo ma non vedo riultati,un'altra volta brufen 400 che è antinfiammatorio ma mi dàfatiio allo tomaco e può portare a INR più alto e come cura a lungo termine non va bene,uo il lanoprazolo da 9 annima i farmaci non ono gatroleivi.
Potrei apere riguardo a queta calcificazionecome mai è compara? Mi è tato detto che non si poono eliminarecon i farmaci e che speso creano iturbiCome mai i è formata? Non ho il iabete,ma la poriai diffuanon mi è chiaro come uno spamolitico che ha unabenoiazepina poa venire uato per la protat infiammata o e ci ono batteri Esami urine 8,olo emazie e muco antibiogrammi tutti negaivi Reni a posto Ho dolori interno ano fortiimi ma emorroii eterne non ce ne ono,ho provato eternamente una pomata proctolyn ma brucia anche il momin per la candida e micoi eterne,brucia,Ho i nuovo una candida intetinale albicans che curo su consiglio dell'infettivologo,con soli fermenti lattici.in quanto gli anticotici(già provati),fanno innalzare i molto l'INR.
grazi per eventuali uggerimenti anche e limitati dalla ditanza.
Potrei apere riguardo a queta calcificazionecome mai è compara? Mi è tato detto che non si poono eliminarecon i farmaci e che speso creano iturbiCome mai i è formata? Non ho il iabete,ma la poriai diffuanon mi è chiaro come uno spamolitico che ha unabenoiazepina poa venire uato per la protat infiammata o e ci ono batteri Esami urine 8,olo emazie e muco antibiogrammi tutti negaivi Reni a posto Ho dolori interno ano fortiimi ma emorroii eterne non ce ne ono,ho provato eternamente una pomata proctolyn ma brucia anche il momin per la candida e micoi eterne,brucia,Ho i nuovo una candida intetinale albicans che curo su consiglio dell'infettivologo,con soli fermenti lattici.in quanto gli anticotici(già provati),fanno innalzare i molto l'INR.
grazi per eventuali uggerimenti anche e limitati dalla ditanza.
Mi dispiace, ma la sua lettera risulta praticamente illeggibile.
Le sarei grato se volesse riscriverla.
Grazie
Le sarei grato se volesse riscriverla.
Grazie
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Gentile Utente, concordo con il collega, la sua lettera deve essere decifrata e compresa per intuito.
Fatto questo, restano comunque degli interrogativi: età, benzodiazepine prescritte da chi??..collega urologo?
Cerco comunque di aiutarla:
le calcificazioni prostatiche non sono una evenienza rara, anzi tutt'altro. Esse sono segno di una pregressa infezione della ghiandola prostatica, sia essa stata sintomatica o meno. Il fatto che ad un controllo successivo ecografico non siano state rilevate può a mio avviso essere interpretato in due modi: o il primo ecografista le ha rilevate ed il secondo no, o viceversa. Tutto ciò perché l'ecografia è e resterà una metodica operatore dipendente.
Soffermandoci invece alla sua sintomatologia, quella che lei descrive potrebbe essere imputabile ad una sofferenza del plesso pudendo, una neuropatia, per spiegarci, che può essere primitiva o secondaria e legata a variati fattori( tra cui appunto, pregressa prostatite, ma anche interventi nella regione ano-rettale, posture, traumi coccigei, etc etc). Purtroppo spesso i colleghi Urologi, non me ne vogliano, continuano a proporre il termine di "Prostatite cronica batterica". Ritengo sia più giusto parlare di CPPS ( Chronic Pelvic Pain Syndrome), nella quale vi rientra anche con prepotenza la neuropatia pudendale.
Purtroppo, la diagnosi è complicata e bisognerebbe procedere per step, al fine di poter poi impostare il programma terapeutico più idoneo al paziente, soprattutto guardando a distanza con più occhi, per una soluzione multimodale.
In primis viene l'anamnesi, ciò che ci racconta il malato, e poi la visita clinica. Da lì, si diramano varie strade, per perfezionarla.
Spero di esserle stato d'aiuto,
Cordialmente
Fatto questo, restano comunque degli interrogativi: età, benzodiazepine prescritte da chi??..collega urologo?
Cerco comunque di aiutarla:
le calcificazioni prostatiche non sono una evenienza rara, anzi tutt'altro. Esse sono segno di una pregressa infezione della ghiandola prostatica, sia essa stata sintomatica o meno. Il fatto che ad un controllo successivo ecografico non siano state rilevate può a mio avviso essere interpretato in due modi: o il primo ecografista le ha rilevate ed il secondo no, o viceversa. Tutto ciò perché l'ecografia è e resterà una metodica operatore dipendente.
Soffermandoci invece alla sua sintomatologia, quella che lei descrive potrebbe essere imputabile ad una sofferenza del plesso pudendo, una neuropatia, per spiegarci, che può essere primitiva o secondaria e legata a variati fattori( tra cui appunto, pregressa prostatite, ma anche interventi nella regione ano-rettale, posture, traumi coccigei, etc etc). Purtroppo spesso i colleghi Urologi, non me ne vogliano, continuano a proporre il termine di "Prostatite cronica batterica". Ritengo sia più giusto parlare di CPPS ( Chronic Pelvic Pain Syndrome), nella quale vi rientra anche con prepotenza la neuropatia pudendale.
Purtroppo, la diagnosi è complicata e bisognerebbe procedere per step, al fine di poter poi impostare il programma terapeutico più idoneo al paziente, soprattutto guardando a distanza con più occhi, per una soluzione multimodale.
In primis viene l'anamnesi, ciò che ci racconta il malato, e poi la visita clinica. Da lì, si diramano varie strade, per perfezionarla.
Spero di esserle stato d'aiuto,
Cordialmente
Io sono specialista Urologo presso l'Università Tor Vergata di Roma. Inoltre ho alcune specializzazioni che mi hanno portato a coltivare una modalità terapeutica molto attuale con competenza e grande casistica clinica di estremo interesse per la sua efficacia nella prostatite, patologia che sempre trattato con interesse unitamente ad alcuni dei più noti urologi della Capitale e dell'Ospedale Nuovo Regina Margherita, quali il Prof. Romano Rago ed il Prof. Gino Bologna. La mia visione è oggi molto aggiornata grazie all'impiego dei fattori di accrescimento cellulare per la loro grande efficacia terapeutica.L'esito della prostatite è un suo irrigidimento valutabile dalla sua disomogeneità ecografica, dal frequente deposito di vere e proprie microcalcificazioni (o come nel suo caso vistose macrocalcificazioni e depositi calcifici spesso periuretrali) e dalla sua più o meno importante fibrosi che rendono così tale parenchima ghiandolare influente negativamente sull'azione degli sfinteri uro-andrologici (ed uo-ginecologici) provocando irritazione sfinteriale e conseguente frequente eiaculazione precoce che arresta la possibilità di una adeguata tumescenza dei corpi cavernosi, una incompleta chiusura dei distretti venosi senza soddisfacente erezione .Sempre per inadeguatezza sfinteriale la sua perdita di elasticità slatentizza un residuo post-minzionale dell'urina in vescica, (la vescica non si svuota completamente) che non trova spesso giustificazione nè nella sua forma e volume, ma esclusivamente nella sua marcata disomogeneità anche ecografica. Il getto eiaculativo e minzionale è peraltro insoddisfacente in tali casi . Tale dissinergia sfinteriale può riconoscere alcune cause non solo di pertinenza uro-andrologica come il frequente associato prolasso mucoso-emorroidale che colpisce mediamente un uomo su quattro. Per tale ragione giovano competenze vascolari, andrologiche comprovate da un'esperienza di decenni ma sopratutto competenze di chirurgia generale e proctologiche. Negli ultimi anni si sono sempre più sviluppati ed approfonditi gli studi sui fattori di crescita nella sede ano-rettale in Italia.. Le nuove scoperte e la conoscenza dell’importanza e del ruolo di questi fattori proteici liberati da alcune cellule del processo infiammatorio ivi in atto, ha creato un crescente interesse per un loro possibile utilizzo terapeutico. Il termine “fattore di crescita” (spesso usato nella forma inglese “growth factor” – G.F.- o con il termine generico di “ormone della crescita”) si riferisce a proteine capaci di stimolare la proliferazione e la differenziazione cellulare.Da oltre 14 anni guarisco stabilmente le prostatiti acute e croniche grazie ad una accurata diagnosi capace di rivolgersi tridimensionalmente a 360° nel bacino pelvico e con l'aiuto e per mezzo dei fattori di accrescimento cellulare (che peraltro sono anche proteine antibiotiche forti!). Cordiali saluti. Dott. Marco Cosimi
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.