Buon giorno dottori e dottoresse. 58 anni, con prostata non grandissima, di circa 35 cc dovrò comun

4 risposte
Buon giorno dottori e dottoresse.
58 anni, con prostata non grandissima, di circa 35 cc dovrò comunque sottopormi a intervento dio disostruzione, causa luts moderati, ma piccolo diverticolo vescicale. Totalmente intollerante a farmaci alfa litici, compresa silodosina, che per certi versi è quella peggiore di tutti, soprattutto a livello cognitivo e di disorientamento, con benefici nulli o addirittura peggioramento dei sintomi, proprio con silodosina.
Le domande sono: il pene subirà cambiamentio dopo l'intevento o questo accade solo con la prostatectomia radicale?
La seconda è: visto che ci sarà retrospermia, che già conosco con la tamsulosina, come pure conosco la totale anaeiaculazione e orgasmo nullo, con silodosina (lo raggiungi ma non sentio assolutamente niente. A un certo punto perdi l'erezione e capisci di averlo avuto. Punto) la libido subirà, molto probabilmente, un tracollo. Allora questo. Ricordo un opuscolo che lessi da ragazzo, quando mia madre era stata operata di tumore al seno, in cui si invitava i mariti a essere propositivi nei confronti della moglie, per farla sentire ancora desiderabile. Ecco, perchè nessuno dice niente di analogo alle mogli, in caso di intervento alla prostata, qualsiasi esso sia? Gli stessio alfalitici minano la tua sicurezza "nell'essere uomo completo" figuriamoci un intervento con sequela permanente! Pretendere che, come praticamente succede nelle coppie, sia lui a fare il primo passo e a insistere, quando non si sente più sicuro di sè, è qualcosa di assurdo. Credo sia per questo che leggendo i vostri dati, na percentuale di operati, interrompa completamente l'attività sessuale. Ma come si può pretendere a uno che ha una gamba rotta, di insistere per fare una partita di calcetto? Ecco. Se davvero le donne, che sono spessissimo meravigliose, fossero indotte a comprendere questo... sarebbe stupendo!
Però a chi spetta dirlo? Io provai a dirlo a mia moglie. Le entrò da un orecchio e le uscì dall'altro. E temo sarà ancora così. Però se lo dice un esperto, la cosa cambia.
Orsù, avvocati nostri!
Buona giornata a tutte e tutti!
Gentile signore,
non è chiaro quale tipo di intervento dovrebbe subire per migliorare la sua situazione prostatica.
Se, come potrei ipotizzare, si trattasse di una TURP, i possibili effetti collaterali sono molto ridotti, e, sicuramente non coinvolgono cambiamenti del pene o problematiche di sensibilità orgasmica.
Le consiglierei un approfondito colloquio chiarificatore con un medico di sua fiducia per approfondire tutti i particolari e le conseguenze dell'intervento, che, se tutto procede regolarmente, generalmente impattano sulla vita sessuale in modalità inferiore a quanto da lei temuto.
Cordiali saluti
dott. Piergiorgio Biondani.

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Buona sera! Io le consiglierei di approfondire tutti questi dubbi con il medico che la segue. Poi se il rapporto con sua moglie è buono riuscirà lei a tranquillizzarla e forse sua moglie non vede il problema così in maniera ingigantita come la sta vedendo lei in questo momento: saluti. Lina Isardi
Salve, occupandomi degli aspetti psicologici e psicosessuologici, posso risponderle parzialmente e circa il rapporto tra maschile e femminile del quale faceva riferimento. Mi è sembrato che la sua richiesta fosse quella di essere sostenuto, in quanto uomo, di fronte alle donne e, in particolare, a sua moglie. Se reputa di aver bisogno di un aiuto nel comunicare a sua moglie le sue preoccupazioni, sia riguardo la sua salute genitale che quella sessuale di coppia, non esiti a parlarne con uno o più specialisti. Resto a disposizione. Le auguro ogni bene. Psicologa psicosessuologa Lorena Lombritto.
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Buongiorno e grazie per la sua condivisione...
Le sue parole sono cariche della sua (giustificatissima) preoccupazione ma anche di tanta frustrazione.
Lei è fortemente proiettato a tutti i cambiamenti che il suo corpo sta per subire, questo però deve prevedere anche un supporto che la accompagni, modifichi abitudini e comportamenti per trovare un nuovo equilibrio della sfera sessuale.
Questo è lo scopo di una terapia psicosessuologica, che nel suo caso includerebbe (se lei fosse d’accordo) anche sua moglie.
E' vero che molte persone (spesso le donne, ma non solo loro) hanno difficoltà ad affrontare la tematica del sesso, a lavorare su se stessi e su questa sfera...ma il sessuologo ha proprio questa funzione: affrontare, modificare, informare, supportare, normalizzare. Sono tutti traguardi che difficilmente possono essere raggiunti in autonomia.

La risposta lei la ha già!!!!!! ...deve solo trovare un "avvocato (!!!!!!!)" (OVVERO sessuologo/psicologo/psicoterapeuta) che faccia al caso suo e vi accompagni come coppia in questo tortuoso cammino che vi aspetta...
Le auguro il meglio ovviamente.
Sono a disposizione per un eventuale colloquio anche online .
Saluti Dott.ssa Chiara Focetola

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