Avverto a volte una improvvisa, inspiegabile paura nel percepire alcuni stimoli sensoriali esterni,

17 risposte
Avverto a volte una improvvisa, inspiegabile paura nel percepire alcuni stimoli sensoriali esterni, sia di tipo visivo (l'espressione di alcuni volti, o il disegno delle mattonelle sul pavimento, tanto per fare degli esempi...), sia uditivo (il rumore di un'auto dalla strada), sia tattile (il contatto con il mio corpo, di cui mi sembra di diventare consapevole in maniera abnorme, eccessiva...) ; si tratta di deformazioni in senso delirante delle mie percezioni? La parte razionale di me, quella che io sostengo e in cui mi riconosco, mi esorta a rafforzare l'idea che non esiste alcun pericolo che si nasconda in quelle percezioni, e dhe dunque non ho motivo di sentirmene minacciato; eppure c'è un'altra parte di me che dubita della mia razionalità, che mette in discussione la visione del mondo approvata dal senso comune, che sembra ostinarsi a insinuarmi che sbaglio a tranquillizzarmi: di fronte ad essa, sento l'obbligo a uno sforzo logorante per persuadermi che le cose che mi spaventano sono solo fantasmi, e che il mio stato di allarme è infondato. Ma tale opera di autoconvincimento non è mai del tutto efficace, e io sono qui a temere che sia l'inizio di una psicosi...
Salve, le consiglio di effettuare un primo consulto psicologico per avere più informazioni possibili. Stia attento con le diagnosi, si confronti prima con un professionista.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Salve, mi dispiace molto per la situazione che descrive poichè immagino quanto debba essere per lei fonte di disagio. Al fine di poter rispondere in maniera esauriente al suo quesito sono necessari ulteriori informazioni quali, ad esempio, la sua età e tutta la catena di pensieri e stati emotivi che si attivano in queste circostanze. Quando sono iniziati questi sintomi? In che fase di vita? Cosa stava accadendo nella sua vita nel periodo inerente l'insorgenza di tali sintomatologia?
Credo che un consulto psicologico possa essere utile al fine di chiarire tali aspetti e per trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, comprendo la preoccupazione per la situazione che sta vivendo. Mi sembrerebbe opportuno che lei si rivolgesse ad uno specialista per valutare di che tipo di problema si tratti. Sarebbero necessari ulteriori elementi per eventualmente definire una diagnosi di questo tipo.
Resto a disposizione.
Un caro saluto, Dott.ssa Matilde Ciaccia.
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Il mio consiglio è quello di contattare il medico di base: lui saprà se indirizzarla ad una visita di tipo neurologico, psichiatrico, oppure se consigliarle un percorso di psicoterapia. A mio parere, una visita specialistica per escludere componenti organiche andrebbe fatta; nel caso poi sarà lei a valutare il bisogno di intraprendere una terapia personale. Cordialmente, dott. Simeoni
Buonasera. Mi spiace per la situazione e per le preoccupazioni che sta vivendo. Il mio suggerimento è di contattare uno specialista psicoterapeuta o psichiatra per permettersi in primo luogo un ampio spazio di ascolto e di esplorazione dei suoi vissuti, e attraverso il quale, in secondo luogo, poter approfondire sia il tipo di difficoltà che sta vivendo, sia quali siano gli interventi specifici che possano esserle d'aiuto nell'obiettivo di ritrovare il suo equilibrio psicologico. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile utente di mio dottore,

sarebbero necessari ulteriori elementi per eventualmente definire una diagnosi. Potrebbe esser opportuno sottoporsi ad una consulenza psichiatrica con lo scopo di aver un quadro più chiaro della situazione ed eventualmente definire un piano terapeutico che chiaramente includa anche una psicoterapia.
Contatti quanto prima uno specialista della sua zona.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Salve credo che serva un inquadramento diagnostico fatto da un professionista. Si può rivolgere ad uno psicoterapeuta o ad uno psichiatra. Senza una giusta valutazione non ci può essere una cura adeguata.
Dott.ssa milvia verginelli
Ho un esperienza trentennale di situazioni come le sue avendo lavorato in psichiatria ,non si tratta di psicosi ma questi sintomi vanno curati sia dal punto di vista psicologico che da quello farmacologico ,deve quindi trovare 2 validi professionisti,che lavorino in parallelo per affrontare le sue angosce,che comprendo perfettamente Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Buongiorno, l'inquadramento psicodiagnostico va fatto da professionista competente e specializzato. Meglio avere cura per questo aspetto.

Saluti

MT
Buongiorno, non si autodiagnostichi e non legga da internet informazioni fuorvianti che esulano dalla persona nella sua unicità. Quello che descrive deve essere contestualizzato considerando molte altre informazioni che al momento mancano. Un saluto
Buongiorno, capisco il disagio che sta vivendo. Sarebbe opportuna una valutazione da parte di uno psicologo, che tenga in considerazione molti altri elementi che dalla lettura delle sue parole sfuggono. Cordialmente, dott.ssa Valentina Maccioni
Buonasera,
comprendo la difficoltà che sta sperimentando nel sentirsi così! La invito a prendersi cura di questo prenotando una consulenza con un collega psicoterapeuta per approfondire e comprendere meglio cosa le sta succedendo.
I miei cari auguri,
Dott.ssa Daniela Vargiolu
Buonasera, da ciò che scrive si percepisce il disagio che sta affrontando, sicuramente un'autodiagnosi non è di aiuto e può causare solamente continue preoccupazioni su ciò che sta vivendo, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista , che con delle informazioni aggiuntive possa avere un quadro generale e aiutarla nella maniera più opportuna. La saluto , augurandole il meglio per lei. Dottoressa Domitilla L'Abbate
Buongiorno.
Comprendo il suo disagio e sento anche la conflittualità che l'attraversa.
Allo stesso tempo, mi pare di capire che la sua questione dica di un interrogativo più grande, quello relativo al sentire e al "dubbio". Il che è positivo, è un primo passo in direzione di un'assunzione della propria domanda.
Secondo me non si tratta poi nemmeno di capire se sia nevrosi o psicosi (la diagnosi è davvero tutto ciò che le interessa?), quanto di sbrogliare la matassa del suo desiderio.

Cordialmente.

Greta Tovaglieri
Gent.mo, dalle sue parole sembra essersi infilato in una sorta di circuito che autoalimenta i suoi pensieri, i timori e la sua angoscia. Sarebbe meglio non continuasse a rimuginare in solitudine queste preoccupazioni e che potesse parlarne con uno specialista per capire meglio in cosa consiste questo suo disagio e valutare poi quale aiuto poterle dare. SG
Salve, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo, immagino quanta ansietà essa possa causare; mi sembra, tuttavia, che i suoi pensieri possano alimentare queste percezioni di cui parla non facendo altro che aumentare la paura ad esse legata.
In ogni caso, sarebbe bene non sottovalutare la condizione e rivolgersi prontamente ad un professionista.
Resto a disposizione, eventualmente anche online.
Dott.ssa Misici Ilaria
Gentile utente, le suggerisco di contattare, prima possibile, uno psichiatra per valutare i suoi presunti disagi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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