Assumo zoloft da fine gennaio 2023 più lorazepam dopo un anno di cura co
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Assumo zoloft da fine gennaio più lorazepam dopo un anno di cura con sereupin senza remissione di sintomi ad oggi cambiando psichiatra dai primi di maggio mi ha aumentato lo zoloft più pregabalin alla sera cominciando a diminuire il lorazepam purtroppo avendo ancora sintomi telefonicamente il dott mi ha aumentato ancora lo zoloft . Passati 10 giorni mani sintomi ansiosi sono peggiorati devo attendere l’effetto? sono esausta sono trascorsi 18 mesi dall’inizio della mia depressione ansiosa reattiva ia causa fine di rapporto tossico ed a oggi il nuovo medico mi ha detto che si tratta di un disturbo ansioso depressivo persistente il mio problema ora è l’ansia costante aiutatemi sono in un tunnel senza uscita
Salve,
10 giorni sono ancora pochi per valutare l' efficacia della nuova terapia che sta assumendo. È già seguita da uno specialista, il problema che descrive è sicuramente gestibile con una terapia adeguata, con il medico che l'ha presa in carico piano piano troverete il trattenere efficace.
Una buona giornata
10 giorni sono ancora pochi per valutare l' efficacia della nuova terapia che sta assumendo. È già seguita da uno specialista, il problema che descrive è sicuramente gestibile con una terapia adeguata, con il medico che l'ha presa in carico piano piano troverete il trattenere efficace.
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Gentile,
capisco perfettamente quanto sia difficile e doloroso ciò che sta vivendo. La sensazione di essere intrappolata e l'ansia costante possono essere strazianti e mi dispiace che lei stia attraversando un periodo così difficile.
La sua domanda riguardo all'aspettare che l'effetto del farmaco faccia effetto è molto legittima. Gli antidepressivi, come lo Zoloft (Sertralina), possono richiedere diverse settimane per mostrare la loro piena efficacia. Questo può variare da persona a persona, e a volte può sembrare un'attesa interminabile. In ogni caso 10 giorni sono veramente pochi come detto anche dalla collega.
Vorrei sottolineare che a volte il focalizzarsi sui sintomi e i farmaci rende più difficile diagnosticare la presenza di tratti di personalità che invece impattano sulla prognosi. Questi modelli di pensiero e di comportamento possono essere molto radicati e possono influenzare la risposta ai trattamenti, compresi i farmaci. Ad esempio, una persona con un disturbo di personalità non diagnosticato può avere un'adesione al trattamento più bassa, può percepire i sintomi in modo diverso o può avere difficoltà nelle relazioni, tutte questioni che possono influire sull'efficacia della terapia farmacologica.
Di conseguenza, un approccio integrato che comprenda sia la terapia farmacologica che la terapia psicologica può essere il più efficace. Questo può aiutare non solo a gestire i sintomi dell'ansia o della depressione, ma anche a lavorare su eventuali schemi di pensiero e comportamento problematici legati a un tratto di personalità.
Nonostante la situazione possa sembrare molto oscura in questo momento, le assicuro che c'è speranza. Lei ha già dimostrato un grande coraggio nel cercare aiuto e nel continuare a lavorare con il suo medico per trovare il miglior piano di trattamento per lei.
La chiave è continuare a lavorare con il suo medico e, se possibile, con un terapeuta esperto nei disturbi dell'umore e di personalità. La combinazione di farmaci e terapia può spesso essere la più efficace.
E, cosa molto importante, non esiti a chiedere aiuto quando ne sente il bisogno. Ricordi, non è sola in questo.
Cordilmente
Federico Baranzini Psicoterapeuta e Psichiatra a Milano
capisco perfettamente quanto sia difficile e doloroso ciò che sta vivendo. La sensazione di essere intrappolata e l'ansia costante possono essere strazianti e mi dispiace che lei stia attraversando un periodo così difficile.
La sua domanda riguardo all'aspettare che l'effetto del farmaco faccia effetto è molto legittima. Gli antidepressivi, come lo Zoloft (Sertralina), possono richiedere diverse settimane per mostrare la loro piena efficacia. Questo può variare da persona a persona, e a volte può sembrare un'attesa interminabile. In ogni caso 10 giorni sono veramente pochi come detto anche dalla collega.
Vorrei sottolineare che a volte il focalizzarsi sui sintomi e i farmaci rende più difficile diagnosticare la presenza di tratti di personalità che invece impattano sulla prognosi. Questi modelli di pensiero e di comportamento possono essere molto radicati e possono influenzare la risposta ai trattamenti, compresi i farmaci. Ad esempio, una persona con un disturbo di personalità non diagnosticato può avere un'adesione al trattamento più bassa, può percepire i sintomi in modo diverso o può avere difficoltà nelle relazioni, tutte questioni che possono influire sull'efficacia della terapia farmacologica.
Di conseguenza, un approccio integrato che comprenda sia la terapia farmacologica che la terapia psicologica può essere il più efficace. Questo può aiutare non solo a gestire i sintomi dell'ansia o della depressione, ma anche a lavorare su eventuali schemi di pensiero e comportamento problematici legati a un tratto di personalità.
Nonostante la situazione possa sembrare molto oscura in questo momento, le assicuro che c'è speranza. Lei ha già dimostrato un grande coraggio nel cercare aiuto e nel continuare a lavorare con il suo medico per trovare il miglior piano di trattamento per lei.
La chiave è continuare a lavorare con il suo medico e, se possibile, con un terapeuta esperto nei disturbi dell'umore e di personalità. La combinazione di farmaci e terapia può spesso essere la più efficace.
E, cosa molto importante, non esiti a chiedere aiuto quando ne sente il bisogno. Ricordi, non è sola in questo.
Cordilmente
Federico Baranzini Psicoterapeuta e Psichiatra a Milano
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