Assumo Sequacor ma extrasistoli non passano. Sono leggermente ipertiroidea,ho reflusso gastro

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Assumo Sequacor ma extrasistoli non passano. Sono leggermente ipertiroidea,ho reflusso gastroesofageo ed ernia iatale,ansia,attacchi di panico,prolasso mitralico. Ma perché le extrasistoli non mi passano?
Buonasera, la presenza di extrasistoli può derivare da molteplici fattori. In primis, bisognerebbe valutare se tale attività extrasistolica sia di origine ventricolare o sopraventricolare. Le extrasistoli del primo tipo, seppure frequenti e comunque talvolta benigne, possono tuttavia riconoscere una pletora di cause che comprendono patologie cardiache anche di origine ischemica, strutturale e congenita, o patologie sistemiche concomitanti come endocrinopatie, diselettrolitemie, patologie respiratorie o anche alcuni farmaci. Le forme sopraventricolari sono in generale piuttosto frequenti nei giovani e, pur potendo anch'esse essere secondarie alle patologie cardiache e non cardiache elencate sopra, sono spesso benigne e correlate allo stress psicofisico o all'uso di sostanze eccitanti, come caffè liquirizia o cioccolata. Oltre all'origine e alla.frequenza delle extrasistoli, va inoltre stabilito se questi battiti ectopici sono singoli o organizzati in vere e proprie tachiaritmie. Il secondo caso incrementerebbe la probabilità che si tratti di una forma patologica e meritevole pertanto di accertamenti. Le conseguenze di una attività extrasistolica troppo frequente e prolungata, soprattutto se organizzata in vere tachiaritmie, possono manifestarsi clinicamente in vari modi, alcuni molto poco evidenti, altri sicuramente eclatanti: senso di cardiopalmo, "colpo al cuore", ipotensione, sincope, arresto cardiocircolatorio, alla lunga si può anche arrivare a dei quadri di scompenso cardiaco da tachicardiomiopatia.
La terapia varia a seconda della diagnosi specifica di extrasistolica/aritmia che viene formulata, il beta bloccante (sequacor) è spesso uno dei farmaci di prima linea, il suo effetto principale è ridurre l'attivazione del sistema adrenergico sui miocardiociti, aumentando la refrattarietà a condurre o generare nuovi impulsi elettrici. Va tuttavia considerato che il dosaggio e il tipo di farmaco vanno spesso modificati in base alla risposta e che per molte forme di extrasistolica/tachiaritmia sono raccomandate procedure interventistiche di ablazione transcatetere come terapie risolutive di prima linea. In ogni caso, prima di intraprendere questi trattamenti centrati sullo specifico disturbo elettrico, andrebbe escluso che questo sia secondario alle comorbidità del malato (distiroidismi, ernia iatale etc...possono esse stesse contribuire all'insorgenza di extrasistoli).
In conclusione dovrebbe effettuare una visita cardiologica completa per valutare questi ed altri aspetti del suo disturbo così da poter permettere al cardiologo di impostare la migliore terapia possibile.

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