Appena uscita da una relazione tossica: oscillo tra la sensazione di essere io la narcisista e lui i
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Appena uscita da una relazione tossica: oscillo tra la sensazione di essere io la narcisista e lui il buono e io la dipendente affettiva e lui il narcisista. Come faccio a capire se sono narcisista?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
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Buonasera
Per conoscere se stessa può intraprendere un percorso con uno psicoterapeuta che saprà guidarla nel viaggio alla scoperta di se.
Buona serata
Dott.ssa Veronica Verbeni
Per conoscere se stessa può intraprendere un percorso con uno psicoterapeuta che saprà guidarla nel viaggio alla scoperta di se.
Buona serata
Dott.ssa Veronica Verbeni
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Detto tra noi, credo che etichette come "narcisista" e via dicendo non siano molto di aiuto. Noto però che per lei sembrano essere importanti. Come mai ha bisogno di definirsi attraverso l'uso di questi termini? Ha mai pensato di esplorare temi come questo è il suo modo di vivere le relazioni all'interno di un percorso terapeutico? Le auguro una buona serata e un felice anno nuovo. Dott. Simeoni
Salve, concordo con il collega, le etichette possono essere pericolose.
Però, dato che lei è riuscita ad uscire da una relazione tossica le dovrebbe già dare la risposta che cerca sulla sua salute mentale
Saluti
Però, dato che lei è riuscita ad uscire da una relazione tossica le dovrebbe già dare la risposta che cerca sulla sua salute mentale
Saluti
Salve, innanzitutto la ringrazio di aver condiviso questa esperienza e mi dispiace molto del periodo che sta vivendo. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. L'esperienza che ha vissuto sembra averle creato molta preoccupazioni. Potrebbe essere quindi utile poter scoprire le motivazioni sottostanti a questa domanda, sull'importanza o meno di chi sia il narcisista all'interno della coppia. Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili per poter vivere al meglio il presente, costruendo delle basi solide al fine di affrontare in maniera efficace un futuro che a tratti può sembrare angoscioso. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicoló
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Buonasera. A mio parere, in questo momento, nel quale sta vivendo la fine di una relazione che definisce tossica, più che concentrarsi su chi sia il narcisista e chi il dipendente, rischiando di confondersi nella definizione di concetti che hanno importanza tra gli specialisti in ambito clinico, sarebbe importante, nel rispetto dei suoi tempi, poter sentire e vivere i sentimenti che emergono in lei relativamente alla conclusione di questo rapporto; in altre parole, credo sia maggiormente importante che lei possa gradualmente dare il proprio senso personale all'esperienza relazionale che ha vissuto, e che ora sta vivendo come separazione, più che cercare di inquadrare la sua personalità e quella del suo partner. Se sentisse la necessità di approfondire questa sua condivisone potrà certamente contattare un/a professionista. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentilissima, grazie per la condivisione. Credo che se ha questo dubbio, sia importante per lei cercare di dipanarlo. Potrebbe provare a contattare un terapeuta, in modo da esplorare insieme tale ipotesi.
Resto a disposizione
AV
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AV
Salve,
la fine di una relazione rappresenta sempre un qualcosa di doloroso che lascia confusione e profondo senso di tristezza. In questo momento particolare della sua vita potrebbe esser arrivata la volta buona per conoscere meglio se stessa intraprendendo una psicoterapia; con l' aiuto di uno specialista, che saprà guidarla nel viaggio alla scoperta di se, potrà trovare le risposte che cerca.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
la fine di una relazione rappresenta sempre un qualcosa di doloroso che lascia confusione e profondo senso di tristezza. In questo momento particolare della sua vita potrebbe esser arrivata la volta buona per conoscere meglio se stessa intraprendendo una psicoterapia; con l' aiuto di uno specialista, che saprà guidarla nel viaggio alla scoperta di se, potrà trovare le risposte che cerca.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, anche se non conosco la sua storia mi sento di poter dire che esprimere una diagnosi serve spesso a poco. Sarebbero forse altre le domande da farsi quando si vive o si è appena usciti da una relazione “tossica”, come lei la definisce. Comprendo le ragioni del suo disagio e ne sono dispiaciuto. Tuttavia qualsiasi ipotesi formulata sulla base delle sole informazioni presenti nel suo scritto sarebbe a mio avviso riduttivo a fronte di una situazione complessa come la sua (tutte quelle che riguardano il vissuto umano lo sono). La invito per questo a contattarmi in privato, anche con un semplice messaggio se vuole; mi limiterei a farle solo qualche ulteriore domanda in modo da offrirle una consulenza più accurata. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
Salve, la fine di una relazione rappresenta spesso una perdita per chi la sperimenta.
Un percorso di psicoterapia le permetterà di scoprire come funziona nelle sue relazioni.
Aldilà dell’etichetta diagnostica provi ad affidarsi ad un bravo terapeuta e conoscere quali sono gli schemi che si attivano nella relazione con l’altro.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Un percorso di psicoterapia le permetterà di scoprire come funziona nelle sue relazioni.
Aldilà dell’etichetta diagnostica provi ad affidarsi ad un bravo terapeuta e conoscere quali sono gli schemi che si attivano nella relazione con l’altro.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buongiorno gentile utente. Sia il narcisismo, (un disturbo di personalità molto complesso) che la dipendenza affettiva (il processo complicato di un legame malsano) hanno bisogno di essere valutati con attenzione e competenza per riguardo alla persona che pone i suoi dubbi, al fine di intraprendere il giusto percorso di consapevolezza e reintegrazione (se ce ne fosse bisogno) e in questo caso, rispondere alla sua necessità di capire chi è.
Sono a disposizione per approfondimenti, Cordialmente dott.ssa Costantini M.
Sono a disposizione per approfondimenti, Cordialmente dott.ssa Costantini M.
Buongiorno, è normale sentirsi smarriti dopo la fine di una relazione e provare il desiderio di ridefinirsi. Perché però farlo cercando riscontro in una precisa etichetta? È già molto faticoso riuscire ad uscire da una relazione tossica. Si lasci libera di riprendere confidenza con se stessa, magari approfondendo con un percorso psicologico se lo ritiene opportuno, ma senza doversi incasellare in una categoria.
Un caro saluto. Dott.ssa Beatrice Gaboardi
Un caro saluto. Dott.ssa Beatrice Gaboardi
Buonasera, a cosa le servirebbe tale etichetta? Forse sta cercando chi ha colpe e quali? Ritengo che la definizione di sé debba andare sui suoi più profondi bisogni e sul chiedersi se il suo ex li soddisfaceva o meno.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno la sua sensibilità nel porsi tale domanda le permetterà di dare una risposta al suo quesito in un contesto protetto come il colloquio con uno specialista. Siamo abituati a pensare al narcisista come a una persona piena di sè, arrogante, insensibile ai sentimenti altrui, immune dalla sofferenza provocata dalla fine di una storia e dal senso di abbandono, vuoto e solitudine che questa può provocare. Sebbene sia importante fare una distinzione tra una personalità che presenta tratti narcisistici non disfunzionali, quindi la persona che, sebbene ambiziosa, autonoma e sicura di sè, riesce a stare in una relazione di attaccamento impegnata, mostrando empatia e interessandosi all’altro e ai suoi bisogni e un vero e proprio disturbo di personalità narcisistico. In questo ultimo caso è chiaro che le conseguenze su un piano relazionale sono molto diverse.Il narcisista ha una grande dipendenza affettiva dalle partner con cui instaura una relazione, proprio perchè non tollera la solitudine che rappresenta lo stato temuto, in quanto vengono a mancare le conferme di cui ha tanto bisogno per sopravvivere al vuoto. Sentendo di godere di più diritti rispetto agli altri in quanto “esseri speciali”, i narcisisti tendono ad avere molte pretese nei rapporti di coppia e a porsi in una posizione di dominanza; i suoi bisogni sono sempre più importanti di quelli della partner, le sue richieste più legittime, le sue mancanze più comprensibili. E’ chiaro che questo ruolo all’interno della relazione spesso va a incastrarsi molto bene con una partner co-dipendente, tendente all’autosacrificio, empatica, disponibile a prendersi cura dell’altro più che di se stessa. In questo modo il narcisista può assicurarsi tutte le attenzioni del mondo senza dover a sua volta corrispondere. Infatti spesso le partner dei narcisisti sono donne autonome, che tendono a non esprimere i loro bisogni e a cavarsela da sole. E’ proprio quando la partner minaccia o lascia il narcisista che emerge la dipendenza affettiva del narcisista, infatti le reazioni sono spesso molto forti e molto diverse dal distacco e dall’indifferenza che in genere tende a mostrare, e preso dal terrore dell’abbandono, farà di tutto per riagganciare la partner. Nel tentativo di riprendere la relazione userà qualsiasi mezzo, che va dalle minacce psicologiche, agli attacchi verbali, alla violenza fisica, alle menzogne, cosa tipica di questi soggetti. All’interno della relazione tenderà a dominare, manipolare, incolpare, sedurre, minacciare l’abbandono in modo da garantirsi una posizione di potere e mantenere la partner in un ruolo di dipendenza e sottomissione. Uscire da una relazione con un narcisista non è affatto semplice perchè sono molto abili a riprendere la partner promettendo di cambiare, ritornando ad essere premurosi e attenti come nei primi tempi, cercando di compiacere la partner in tutte le sue richieste, ma purtroppo il cambiamento sarà solo transitorio. Avrei piacere di affrontare insieme a lei questa situazione di disagio per evitarle equazioni a ripetere in ambito relazionale. Cordialmente Dott.ssa Bachiorri Sara
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Salve,
Comprendo che uscire da una relazione tossica possa essere un'esperienza difficile e confusa. È naturale cercare di fare chiarezza su ciò che è accaduto e capire il proprio ruolo all'interno della dinamica. Tuttavia, auto-identificarsi come narcisista o come dipendente affettiva può risultare complicato.
È importante sottolineare che le relazioni tossiche spesso coinvolgono dinamiche complesse in cui entrambi i partner possono manifestare comportamenti problematici. La narrazione di una relazione può variare a seconda delle prospettive e delle emozioni coinvolte.
Il desiderio di auto-riflessione è un passo positivo verso la crescita personale. Tuttavia, capire se si è narcisisti o dipendenti affettivi richiede un'analisi più approfondita che può essere condotta in uno spazio terapeutico. Uno psicologo o uno psicoterapeuta esperto può aiutarti a esplorare le tue esperienze, emozioni e comportamenti, offrendoti una comprensione più chiara dei tuoi modelli relazionali.
È normale sentirsi confusi dopo una relazione tossica e cercare di fare ordine nei propri sentimenti. Invece di concentrarti su etichette come "narcisista" o "dipendente affettivo", concentrati su te stessa e sul tuo benessere emotivo. Considera di intraprendere un percorso terapeutico per esplorare le dinamiche della relazione passata, rafforzare la tua autostima e acquisire strumenti per costruire relazioni più sane in futuro.
Cordialmente,
Ilaria
Comprendo che uscire da una relazione tossica possa essere un'esperienza difficile e confusa. È naturale cercare di fare chiarezza su ciò che è accaduto e capire il proprio ruolo all'interno della dinamica. Tuttavia, auto-identificarsi come narcisista o come dipendente affettiva può risultare complicato.
È importante sottolineare che le relazioni tossiche spesso coinvolgono dinamiche complesse in cui entrambi i partner possono manifestare comportamenti problematici. La narrazione di una relazione può variare a seconda delle prospettive e delle emozioni coinvolte.
Il desiderio di auto-riflessione è un passo positivo verso la crescita personale. Tuttavia, capire se si è narcisisti o dipendenti affettivi richiede un'analisi più approfondita che può essere condotta in uno spazio terapeutico. Uno psicologo o uno psicoterapeuta esperto può aiutarti a esplorare le tue esperienze, emozioni e comportamenti, offrendoti una comprensione più chiara dei tuoi modelli relazionali.
È normale sentirsi confusi dopo una relazione tossica e cercare di fare ordine nei propri sentimenti. Invece di concentrarti su etichette come "narcisista" o "dipendente affettivo", concentrati su te stessa e sul tuo benessere emotivo. Considera di intraprendere un percorso terapeutico per esplorare le dinamiche della relazione passata, rafforzare la tua autostima e acquisire strumenti per costruire relazioni più sane in futuro.
Cordialmente,
Ilaria
Buongiorno, cosa la spinge a voler delineare una diagnosi per sé e per l'altro, dare un nome a questa relazione?
Osservi i suoi comportamenti, le sue paure, le sue preoccupazioni, il suo modo di relazionarsi all'altro. Ciò che l'ha portata in una relazione di questo tipo e, se ritiene, chieda aiuto per poterne uscire, per poter imparare un nuovo modo di relazionarsi all'altro, e a sé stessa.
Osservi i suoi comportamenti, le sue paure, le sue preoccupazioni, il suo modo di relazionarsi all'altro. Ciò che l'ha portata in una relazione di questo tipo e, se ritiene, chieda aiuto per poterne uscire, per poter imparare un nuovo modo di relazionarsi all'altro, e a sé stessa.
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Buongiorno caro utente, mi spiace molto per la situazione che sta attraversando. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico al fine di esplorare i suoi vissuti e riuscire a comprendere i meccanismi che sottostavano al suo rapporto grazie alla guida e il supporto di un professionista. La ringrazio per la sua condivisione. Rimango a disposizione. Dott.ssa Martina Mari.
Una delle implicazioni più frequenti quando una storia ad alto carico emotivo finisce è la confusione con cui si rimane in mente. Non ci si riconosce più e si confondono pezzi di se con pezzi dell'altro. Non credo che esista un buono e un cattivo ma credo che ognuno giochi un ruolo all'interno di una relazione e molto spesso il "gaslighting" messo in atto da uno o entrambi i membri della coppia porta a non sapere più chi o che cosa si è alla fine della relazione. La invito a rivolgersi ad un esperto che tratti tematiche relazionali per ritrovare chi era lei prima, durante, e dopo questa storia, anche se adesso le sembra complicato, le assicuro che qualunque sia stata la vicenda, potrà uscirne arricchita se decide di lavorarla.
Non è sempre tutto o bianco o nero. Attenzioni alle auto-diagnosi che invece di liberare e chiarire creano lo stigma del giusto e sbagliato. Per ricevere una diagnosi serve una terapia psicologica. All'interno di questa cornice, con il/la terapeuta potrai capire meglio i tuoi comportamenti e arrivare-se necessario- ad una diagnosi, che è il punto di partenza per iniziare un lavoro di alleanza terapeutica.
buona fortuna
dttssa Anzuini
buona fortuna
dttssa Anzuini
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