Algie notturne nel parkinson
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Come si possono alleviare le algie notturne nella malattia di Parkinson? Specialmente nella fase avanzata o intermedia della malattia capita, spesso nell'anziano, che questi dolori non si allevino neanche con la levodopa.
grazie
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Spesso funziona il ropirinolo anche a bassi dosaggi , se non le dà brutti sogni
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Bisogna calibrare bene la terapia antiparkinsoniana, specie serale. Se non controindicate per altre cause, una dose minima di benzodiazepine può indurre un effetto miorilassante. Un uso eccessivo invece può accentuare sonnolenza e stanchezza.
Senta il suo neurologo di fiducia.
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Purtroppo le algie notturne sono frequenti nella fase avanzata della m. di Parkinson, ma potrebbero avere diversi meccanismi. Bisognerebbe capire se si tratta di crampi muscolari, o ad esempio dolori radicolari (tipo lombo-sciatalgia); a volte nelle fasi avanzate tornano i movimenti involontari nel sonno.. bisognerebbe vedere bene la terapia, la domanda è abbastanza complessa... Servirebbe una visita del proprio neurologo per capire la migliore strategia terapeutica (l-dopa a rilascio prolungato, pramipexolo, clonazepam etc.)
necessiti di una visita
Il dolore è un disturbo frequente nel Parkinsoniano.
Bisogna innanzitutto diagnosticarlo correttamente e cioè stabilire se è dovuto alla malattia o ad un'altra concomitante patologia.
È molto frequente il dolore su base artrosica, le articolazioni hanno bisogno di movimento continuo e la riduzione motoria, tipica del Parkinsoniano, associata ai fenomeni degenerativi artrosici può innescare del fenomeni infiammatori articolari che scatenano dolore intenso.
In questo caso il problema va affrontato con una terapia anti-infiammatorio/analgesica e, se possibile, integrarla con strategie di tipo riabilitativo o fisioterapico.
Quando invece il dolore si associa a manifestazioni crampiformi (distonie) va ottimizzata la terapia dopaminergica dallo specialista neurologo, eventualmente introducendo levodopa a rilascio graduale.
Bisogna innanzitutto diagnosticarlo correttamente e cioè stabilire se è dovuto alla malattia o ad un'altra concomitante patologia.
È molto frequente il dolore su base artrosica, le articolazioni hanno bisogno di movimento continuo e la riduzione motoria, tipica del Parkinsoniano, associata ai fenomeni degenerativi artrosici può innescare del fenomeni infiammatori articolari che scatenano dolore intenso.
In questo caso il problema va affrontato con una terapia anti-infiammatorio/analgesica e, se possibile, integrarla con strategie di tipo riabilitativo o fisioterapico.
Quando invece il dolore si associa a manifestazioni crampiformi (distonie) va ottimizzata la terapia dopaminergica dallo specialista neurologo, eventualmente introducendo levodopa a rilascio graduale.
Nel Parkinson il dolore si verifica in maniera indiretta a causa dell'interferenza con la funzione dei muscoli e della articolazioni, per cui il tipo di dolore riferito più di frequente è quello a carico dell'apparato muscolo-scheletrico, come i crampi muscolari. I crampi notturni compaiono in quei pazienti che sono affetti da rigidità notturna. l'introduzione di levodopa a rilascio graduale prima di coricarsi risolve il problema, perché questa formulazione rilascia la levodopa in maniera lenta e continua per tutta la notte.
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