A lungo andare, gli inibitori IPP che carenze vitaminiche causano ?
13
risposte
A lungo andare, gli inibitori IPP che carenze vitaminiche causano ?
Gentilissima paziente,
Possibili carenze causate da un prolungato utilizzo di inibitori di pompa protonica possono essere:
Carenza di vitamina B12, di ferro e di calcio.
Cordialmente
Dott.da F.A.
Possibili carenze causate da un prolungato utilizzo di inibitori di pompa protonica possono essere:
Carenza di vitamina B12, di ferro e di calcio.
Cordialmente
Dott.da F.A.
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Buonasera. Possono causare uno scarso assorbimento e conseguente carenza di vitamina B12, magnesio e calcio (protagonisti importanti per il sistema muscolo-scheletrico e non solo). Possono anche aumentare il rischio di fratture in soggetti particolarmente predisposti.
Bisogna capire a quanto tempo fa riferimento questo "lungo andare". Ogni soggetto è diverso come ogni risposta da parte dell'organismo.
Si affidi al suo medico curante per quanto riguarda la posologia degli inibitori IPP e monitori gli esami del sangue.
Dott. Giuseppe Pullia
Bisogna capire a quanto tempo fa riferimento questo "lungo andare". Ogni soggetto è diverso come ogni risposta da parte dell'organismo.
Si affidi al suo medico curante per quanto riguarda la posologia degli inibitori IPP e monitori gli esami del sangue.
Dott. Giuseppe Pullia
Gli inibitori IPP contribuiscono a risolvere problemi come gastrite, reflusso ed ulcere peptiche, riducendo l'acidità del contenuto gastrico; tuttavia, per lo stesso motivo possono ridurre l'assorbimento di vitamina B12, Beta-carotene, Vitamina D ed acido folico, oltre a quello di minerali come calcio, ferro e zinco.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
Gli inibitori della pompa protonica (IPP) sono farmaci utilizzati per ridurre la produzione di acido nello stomaco e sono comunemente prescritti per il trattamento a breve termine di condizioni come il reflusso gastroesofageo (GERD) e le ulcere peptiche. Tuttavia, l'uso prolungato di IPP può avere alcuni effetti collaterali, tra cui il potenziale per carenze vitaminiche.
Questo può accadere per diverse ragioni:
Assorbimento ridotto di vitamina B12: L'acido gastrico è importante per l'assorbimento della vitamina B12 dal cibo. L'uso cronico di IPP può ridurre la produzione di acido gastrico, il che potrebbe influire sull'assorbimento di questa vitamina. Una carenza di vitamina B12 può portare a problemi neurologici e anemia.
Ridotto assorbimento di calcio: Il calcio è importante per la salute delle ossa e dei denti. Alcuni studi suggeriscono che l'uso a lungo termine di IPP potrebbe essere associato a un aumento del rischio di fratture ossee e osteoporosi a causa del possibile effetto negativo sull'assorbimento del calcio.
Possibile ridotto assorbimento di magnesio: L'uso cronico di IPP potrebbe anche essere associato a una ridotta assunzione di magnesio, sebbene questo effetto non sia completamente compreso e la ricerca sia ancora in corso. La carenza di magnesio può portare a sintomi come crampi muscolari, stanchezza e disturbi cardiaci.
Per mitigare questi potenziali rischi di carenze vitaminiche, è importante che le persone che assumono IPP per un lungo periodo di tempo siano monitorate dai loro medici e potrebbero aver bisogno di integrare la loro dieta con le vitamine o i minerali necessari.
Il dosaggio e la durata dell'uso degli IPP dovrebbero essere determinati in base alle esigenze individuali del paziente sotto la supervisione di un professionista medico.
Questo può accadere per diverse ragioni:
Assorbimento ridotto di vitamina B12: L'acido gastrico è importante per l'assorbimento della vitamina B12 dal cibo. L'uso cronico di IPP può ridurre la produzione di acido gastrico, il che potrebbe influire sull'assorbimento di questa vitamina. Una carenza di vitamina B12 può portare a problemi neurologici e anemia.
Ridotto assorbimento di calcio: Il calcio è importante per la salute delle ossa e dei denti. Alcuni studi suggeriscono che l'uso a lungo termine di IPP potrebbe essere associato a un aumento del rischio di fratture ossee e osteoporosi a causa del possibile effetto negativo sull'assorbimento del calcio.
Possibile ridotto assorbimento di magnesio: L'uso cronico di IPP potrebbe anche essere associato a una ridotta assunzione di magnesio, sebbene questo effetto non sia completamente compreso e la ricerca sia ancora in corso. La carenza di magnesio può portare a sintomi come crampi muscolari, stanchezza e disturbi cardiaci.
Per mitigare questi potenziali rischi di carenze vitaminiche, è importante che le persone che assumono IPP per un lungo periodo di tempo siano monitorate dai loro medici e potrebbero aver bisogno di integrare la loro dieta con le vitamine o i minerali necessari.
Il dosaggio e la durata dell'uso degli IPP dovrebbero essere determinati in base alle esigenze individuali del paziente sotto la supervisione di un professionista medico.
Gentile paziente, gli inibitori di pompa protonica (IPP), spesso utilizzati in caso di gastrite iperemica, reflusso gastroesofageo, ernia iatale e in caso di prolungate terapie farmacologiche - in particolare FANS - possono causare a lungo termine una carenza di vitamina B12 e, in misura minore, di ferro e di calcio. La carenza nutrizionale di vitamina B12 è facilmente verificabile mediante un prelievo ematico, le consiglio di contattare il suo medico di fiducia e/o il medico prescrittore degli IPP per valutare tale probabile problematica. In caso di carenza, è necessario integrare la vitamina B12 secondo posologia prescritta dal suo medico curante.
Cordiali saluti, resto a disposizione.
Dott.ssa Manuela Cimorelli
Cordiali saluti, resto a disposizione.
Dott.ssa Manuela Cimorelli
Buongiorno principalmente B12, ma anche D.
Prevalentemente attenzionerei una eventuale disbiosi, che può essere correlata all'utilizzo a lungo termine di inibitori della pompa protonica.
Cordialità
Prevalentemente attenzionerei una eventuale disbiosi, che può essere correlata all'utilizzo a lungo termine di inibitori della pompa protonica.
Cordialità
Gentilissima paziente, la sua domanda è estremamente utile e pertinente; e la risposta è altrettanto diretta e concisa:SI!
IPP provocano come hanno già detto i miei colleghi carenze delle vitamine del gruppo B, in particolare B12.
Ma ci dimentichiamo anche della Vit.E e D, ma anche ferro
Difatti molti studi in letteratura( ma anche sperimentati dai miei pazienti ) presentano forme di Alopecia a seguito di assunzioni di anni di inibitori, e questo è anche e in gran parte dettato da alterazione del microbiota/ disbiosi e carenze vit.soprattutto la E , a seguito di assunzione da anni e anni di IPP.
Cordialità
IPP provocano come hanno già detto i miei colleghi carenze delle vitamine del gruppo B, in particolare B12.
Ma ci dimentichiamo anche della Vit.E e D, ma anche ferro
Difatti molti studi in letteratura( ma anche sperimentati dai miei pazienti ) presentano forme di Alopecia a seguito di assunzioni di anni di inibitori, e questo è anche e in gran parte dettato da alterazione del microbiota/ disbiosi e carenze vit.soprattutto la E , a seguito di assunzione da anni e anni di IPP.
Cordialità
Gentile paziente, gli inibitori di pompa causa varie carenze vitaminiche.
Per rendere la spiegazione più semplice le spiego che i nutrienti (tra cui le vitamine) vengono assorbiti a livello intestinale: se, però, l'intestino non è sano questo assorbimento viene meno e si creano delle carenze.
La parete dell'intestino può essere alterata da molteplici fattori, tra cui l'utilizzo prolungato degli inibitori di pompa.
Conclusioni: se sono farmaci essenziali vanno presi obbligatoriamente (classico esempio: un soggetto che deve assumere tanti farmaci al giorno è quasi obbligato a assumere gli inibitori per proteggere lo stomaco da tutti gli altri farmaci), ma se vengono usati come terapia d'intervento per contrastare il reflusso per esempio, poi vanno assolutamente ridotti gradualmente (fino a toglierli) perché si può intervenire modificando le abitudini di vita per ridurre/contrastare il reflusso.
Ogni caso è a sé ovviamente, ma questo può essere un discorso generale di esempio per fare capire che si tratta di farmaci che causano delle conseguenze sul nostro organismo.
Cordiali saluti!
Per rendere la spiegazione più semplice le spiego che i nutrienti (tra cui le vitamine) vengono assorbiti a livello intestinale: se, però, l'intestino non è sano questo assorbimento viene meno e si creano delle carenze.
La parete dell'intestino può essere alterata da molteplici fattori, tra cui l'utilizzo prolungato degli inibitori di pompa.
Conclusioni: se sono farmaci essenziali vanno presi obbligatoriamente (classico esempio: un soggetto che deve assumere tanti farmaci al giorno è quasi obbligato a assumere gli inibitori per proteggere lo stomaco da tutti gli altri farmaci), ma se vengono usati come terapia d'intervento per contrastare il reflusso per esempio, poi vanno assolutamente ridotti gradualmente (fino a toglierli) perché si può intervenire modificando le abitudini di vita per ridurre/contrastare il reflusso.
Ogni caso è a sé ovviamente, ma questo può essere un discorso generale di esempio per fare capire che si tratta di farmaci che causano delle conseguenze sul nostro organismo.
Cordiali saluti!
Buongiorno Gentilissima, purtroppo se l’alimentazione non è ben calibrata si rischiano carenze di vitamina B12, di ferro e di calcio. Valuti attentamente insieme ad un nutrizionista la sua alimentazione!
Resto a disposizione, Dott.ssa Stella
Resto a disposizione, Dott.ssa Stella
principalmente ferro, calcio e b12, ma sono intaccanti anche l assorbimento di zinco, vitamina E, vitamina D. Valuti con il suo medico un analisi ematica e un'integrazione se necessario. Cordialità
Buongiorno, come già detto dai colleghi, gli inibitori di pompa protonica e quindi la loro prolungata assunzione possono causare deficit in particolare di vitamina B12, molto importante per il metabolismo degli alimenti, oltre che leggeri deficit dell'assunzione di ferro e calcio. Le consiglio di parlarne col suo medico curante ed eventualmente di effettuare un esame del sangue volto ad individuare un eventuale deficit. Le suggerisco inoltre di consultare un professionista dell'alimentazione per ridurre gli effetti di un probabile problema di reflusso.
Saluti, Dott. Matteo Meroi
Saluti, Dott. Matteo Meroi
Gentile paziente, come già detto dai colleghi, l'uso prolungato(quindi non limitato ad una terapia a termine)di IPP può determinare malassorbimento delle vitamine liposolubili, della vitamina B12 e di ferro e calcio, oltre ad un'alterazione del microbiota, con ciò che ne consegue.
Si rivela dunque necessario valutarne eventuale integrazione, in aggiunta all'assunzione di Probiotici.
Resto a Disposizione.
Dott.ssa Serena Pasqualicchio
Si rivela dunque necessario valutarne eventuale integrazione, in aggiunta all'assunzione di Probiotici.
Resto a Disposizione.
Dott.ssa Serena Pasqualicchio
Gli inibitori della pompa protonica (IPP) sebbene siano molto efficaci nel ridurre l’acidità gastrica, il loro uso prolungato può influenzare l’assorbimento di alcune vitamine e minerali essenziali, portando a potenziali carenze. Ecco le principali carenze vitaminiche e minerali che possono essere causate da un uso a lungo termine di IPP:
1. Vitamina B12: Gli IPP riducono l’acidità gastrica, che è necessaria per la liberazione della vitamina B12 dal cibo e per il suo assorbimento nell’intestino tenue. Una riduzione prolungata dell’acidità può compromettere l’assorbimento della vitamina B12, portando a carenze che possono causare anemia megaloblastica e problemi neurologici.
2. Vitamina C:
La vitamina C: contribuisce all’assorbimento del ferro non eme, potrebbe essere meno efficace in un ambiente meno acido. Tuttavia, la carenza di vitamina C a causa degli IPP è meno documentata, ma può comunque verificarsi, specialmente se l’assunzione di vitamina C è già bassa.
3. Vitamina A: L’acidità gastrica aiuta nella solubilizzazione dei carotenoidi, precursori della vitamina A. Sebbene la relazione non sia diretta, la riduzione dell’acidità potrebbe influenzare l’assorbimento della vitamina A e dei suoi precursori.
4. Calcio: L’abbassamento dell’acidità gastrica può influenzare l’assorbimento del calcio, in particolare il calcio carbonato, che richiede un ambiente acido per essere adeguatamente assorbito. La riduzione dell’assorbimento del calcio può aumentare il rischio di osteoporosi e fratture ossee a lungo termine.
5. Magnesio: L’uso prolungato di IPP può portare a carenze di magnesio, che possono manifestarsi con sintomi come crampi muscolari, debolezza e aritmie cardiache. Gli IPP possono ridurre l’assorbimento del magnesio e contribuire a una diminuzione dei livelli ematici.
6. Ferro: Il ferro non-eme, presente nei cibi vegetali, richiede un ambiente acido per essere assorbito efficacemente. Sebbene l’effetto degli IPP sul ferro non-eme non sia sempre chiaro, una riduzione dell’acidità può influenzare l’assorbimento di ferro, contribuendo a carenze anemiche.
Raccomandazioni: Se è in terapia con IPP a lungo termine, è importante monitorare i livelli di queste vitamine e minerali e considerare un'integrazione se necessario. È consigliabile consultare il proprio medico o un nutrizionista per una valutazione personalizzata e per eventuali esami di controllo. In alcuni casi, potrebbe essere utile passare a formulazioni alternative di integratori (ad esempio, calcio citrato anziché calcio carbonato) e seguire una dieta equilibrata per compensare eventuali carenze.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e auguro buona salute.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Rosanna Di Carlo
1. Vitamina B12: Gli IPP riducono l’acidità gastrica, che è necessaria per la liberazione della vitamina B12 dal cibo e per il suo assorbimento nell’intestino tenue. Una riduzione prolungata dell’acidità può compromettere l’assorbimento della vitamina B12, portando a carenze che possono causare anemia megaloblastica e problemi neurologici.
2. Vitamina C:
La vitamina C: contribuisce all’assorbimento del ferro non eme, potrebbe essere meno efficace in un ambiente meno acido. Tuttavia, la carenza di vitamina C a causa degli IPP è meno documentata, ma può comunque verificarsi, specialmente se l’assunzione di vitamina C è già bassa.
3. Vitamina A: L’acidità gastrica aiuta nella solubilizzazione dei carotenoidi, precursori della vitamina A. Sebbene la relazione non sia diretta, la riduzione dell’acidità potrebbe influenzare l’assorbimento della vitamina A e dei suoi precursori.
4. Calcio: L’abbassamento dell’acidità gastrica può influenzare l’assorbimento del calcio, in particolare il calcio carbonato, che richiede un ambiente acido per essere adeguatamente assorbito. La riduzione dell’assorbimento del calcio può aumentare il rischio di osteoporosi e fratture ossee a lungo termine.
5. Magnesio: L’uso prolungato di IPP può portare a carenze di magnesio, che possono manifestarsi con sintomi come crampi muscolari, debolezza e aritmie cardiache. Gli IPP possono ridurre l’assorbimento del magnesio e contribuire a una diminuzione dei livelli ematici.
6. Ferro: Il ferro non-eme, presente nei cibi vegetali, richiede un ambiente acido per essere assorbito efficacemente. Sebbene l’effetto degli IPP sul ferro non-eme non sia sempre chiaro, una riduzione dell’acidità può influenzare l’assorbimento di ferro, contribuendo a carenze anemiche.
Raccomandazioni: Se è in terapia con IPP a lungo termine, è importante monitorare i livelli di queste vitamine e minerali e considerare un'integrazione se necessario. È consigliabile consultare il proprio medico o un nutrizionista per una valutazione personalizzata e per eventuali esami di controllo. In alcuni casi, potrebbe essere utile passare a formulazioni alternative di integratori (ad esempio, calcio citrato anziché calcio carbonato) e seguire una dieta equilibrata per compensare eventuali carenze.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e auguro buona salute.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Rosanna Di Carlo
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.