(18 anni,)Buongiorno ,è da un po' di tempo che questo pensiero mi attanaglia, penso di essere un bel

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(18 anni,)Buongiorno ,è da un po' di tempo che questo pensiero mi attanaglia, penso di essere un bel ragazzo, io sto facendo una vita soddisfacente, ho una vita sessuale/sentimentale soddisfacente, ho passato tante avventure con delle ragazze che mi hanno arricchito mentalmente, com'è successo ad esempio ieri, ma ovviamente al momento ci si sente bene, una volta tornati a casa consapevoli che forse quella ragazza non la vedrai più, che questi bei ricordi non servono a nulla alla fine, perché non abbiamo tanto spazio nella vita per rimuginare, anche perché ahimè non credo nell'aldilà e allora cosa cambia tutto ciò? e mi persuade questo senso di malinconia dato appunto dal fatto che tutto andrà in fumo una volta che non ci saremo più, certo potreste dirmi che va vissuto il presente, ma che ripercussioni positive avrà nel futuro ? e questo non vale solo per le "avventure sentimentali" ma per qualsiasi ricordo anche d'infanzia, volevo chiedervi un parere,mi aiutereste molto dandomi la vostra, vi ringrazio, cordiali saluti
Gentile utente,
Quel senso di malinconia che prova non è necessariamente una cosa negativa, anzi è un sentimento che nasce dal fermarsi a riflettere e che può diventare una molla molto potente nella propria vita. Purtroppo siamo indottrinati a voler sempre provare emozioni “felici”, invece riflettere sulla fugacità della vita può permetterci di mettere a fuoco ciò che è importante e cosa vogliamo costruire nel tempo che abbiamo. Portare questa domanda in un percorso può essere estremamente fruttuoso al fine della propria crescita e per la scoperta di sé. Spero di esserle stato utile.
Cordiali saluti
dott Carlo M R Flamini

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Buongiorno, ho letto attentamente il suo messaggio e mi sono resa conto che nei suoi racconti quello che manca è la progettualità. Non serve dover credere nell'aldilà, in quello che resterà di noi un giorno deceduti , perché questo discorso vale per tutti credenti o meno, dal momento che nessuno è mai tornato dall'aldilà. Ma ognuno di noi vive la propria vita in un sistema di relazioni che ne creano l'identità. Le relazioni mordi e fuggi lasciano il vuoto, un ricordo effimero che ci accompagnerà per brevi periodi per poi sparire nell'oblio. Vivere nel presente vuol dire essere immersi nel nostro mondo familiare, relazionale, lavorativo. Tutto ciò che creiamo ci accompagna in ogni attimo della giornata e e ci assicura la continuità mentale e reale della nostra vita. Tutto quello che faremo, chi siamo recerà nella memoria dei nostri cari.
Quando vivi momenti intensi, come le avventure sentimentali di cui parli, attivi più sistemi allo stesso tempo: da un lato c’è la curiosità, l’esplorazione, la voglia di conoscere l’altro; dall’altro, anche un bisogno di sentirti accolto o di accogliere, sebbene in modo temporaneo. È normale che, una volta terminato l’incontro, tu possa percepire un senso di malinconia: è il segnale che quelle esperienze hanno un valore affettivo, cioè hanno attivato – almeno in parte – il tuo sistema di attaccamento, che tende a desiderare stabilità o continuità.

Il fatto che siano esperienze brevi non toglie però importanza a ciò che vivi: ogni incontro, ogni relazione, anche fugace, può lasciarti qualcosa di significativo, perché contribuisce a plasmare la tua identità e il tuo modo di stare con gli altri. In altre parole, non è tanto “il ricordo” in sé a dover durare per sempre, ma il modo in cui quei momenti ti consentono di conoscerti meglio. Questa consapevolezza si riflette anche nelle relazioni future, magari in gesti, intuizioni o scelte di cui all’inizio non ti rendi nemmeno conto.

La malinconia che descrivi può essere vissuta come un semplice indicatore del fatto che “quello che è accaduto contava per te” e che ti dispiace separartene. Non deve necessariamente trasformarsi in un vuoto senza senso. Cercare di dare un significato a questi momenti, anche se brevissimi, è un modo per farne tesoro nel presente, piuttosto che lasciarli evaporare. Sì, forse non si trasformeranno in un legame stabile, ma l’effetto che hanno sul tuo modo di pensare, di percepirti, di guardare al mondo, resta. E quella traccia, piccola o grande che sia, si intreccia con la persona che diventi.

In definitiva, non credere nell’aldilà non toglie che, sul piano umano, i nostri sistemi motivazionali e relazionali continuino a cercare e creare significati nel “qui e ora”, lasciandoci qualcosa di unico a ogni passaggio. Se riesci a vedere tutto ciò non come tempo “sprecato”, ma come step di un percorso evolutivo, può aiutarti a ridurre quel senso di vuoto o di inutilità che descrivi. Ricorda che spesso la bellezza della vita sta proprio nel continuo intrecciarsi di legami e di ricordi, anche se non durano per sempre. Un saluto e prenditi cura di te.
Salve caro, la ringrazio per aver scritto.
I quesiti che pone e il vissuto che riporta sono più che leciti quando percepiamo la precarietà di ciò che viviamo. Tuttavia ogni esperienza e ogni nuovo incontro arricchisce il nostro bagaglio soggettivo permettendoci di dare senso, di interpretare i nostri cambiamenti e le nostre scelte e di dare continuità ai legami per costruire con fiducia ciò che è ancora da venire.
Un percorso introspettivo potrebbe rivelarsi prezioso per esplorare questa progettualità.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Di Costanzo
Buongiorno, la ringrazio per aver condivisione questo suo stato emotivo e di vita attuale.
Al di là del semplice e fugace rapporto, la sua consapevolezza che alla fine nulla cambia rispetto al rapporto precedente, può essere un buono spunto per comprendere verso quale obiettivo è direzione di vita vuole porsi, fin da ora.
Del resto, non si può sapere cosa accadrà in futuro, allo stesso tempo il futuro lo può costruire giorno dopo giorno dandosi la possibilità di riflettere su cosa vuole impiegare le sue energie e il suo tempo per qualcosa che sia importante per lei a lungo termine. Ad esempio, una relazione che le dia elementi diversi dal solo lato sessuale, oppure costruirsi una professionalità per un lavoro che soddisfi il più possibile le sue esigenze ed aspirazioni.
Come diceva un mio grande maestro, la vita senza un grande sforzo non offrirebbe nulla che abbia valore.
A presto
VB
Gentilissimo,
comprendo perfettamente il suo pensiero di malinconia...
Sappia, che tutte le nostre azioni, anche le più banali, hanno delle ripercussioni, sul nostro futuro; la differenza sta nella qualità delle nostre azioni.
Scegliere di impegnarsi in una relazione amorosa, piuttosto che in una relazione prettamente sessuale, porta a delle conseguenze differenti.
Quello che lei si chiede è: "cosa me ne faccio di tutto questo se poi esiste la morte?"
Come si sconfigge la morte?
Un giorno un paziente mi fece questa domanda. Mi chiese se io credessi in Dio. Voglio offrirle la stessa risposta che diedi a lui: "Guai a chi non crede in qualcosa".
Che si tratti di religione, di scienza, di arte, purchè si creda in qualcosa.
Proprio in ciò in cui lei crede potrà trovare un modo, non di vincere la morte, ma di fregarla, vincendo al gioco della vita.
Coraggio!
Saluti.
Buongiorno,

Capisco bene il senso di malinconia che descrive, è una riflessione profonda e condivisa da molte persone. Il fatto che i ricordi sembrino sfuggenti e, talvolta, privi di un significato duraturo può generare un senso di vuoto o di insoddisfazione, nonostante le esperienze siano state positive nel momento in cui le ha vissute.

Ciò che descrive potrebbe essere legato a una riflessione esistenziale, che tocca temi come il senso della vita, il valore del presente e il desiderio di lasciare un segno tangibile. Questi pensieri possono emergere quando ci si trova in una fase di crescita o cambiamento, oppure quando si vive un momento di transizione importante.

Vivere il presente, come giustamente anticipare, non significa ignorare il futuro, ma dare valore all'esperienza del "qui e ora", riconoscendo che ogni momento vissuto, anche se non destinato a ripetersi, contribuisce a formare chi siamo. Le esperienze arricchiscono il nostro bagaglio personale, ci fanno crescere e, spesso, ci offrono nuove prospettive che possiamo portare con noi nel tempo.

Tuttavia, quando questi pensieri diventano troppo frequenti o faticosi da gestire, è importante approfondirli per comprenderne il significato più profondo e trovare un equilibrio che permette di vivere con maggiore serenità.

Ritengo che potrebbe essere utile e consigliato approfondire queste riflessioni rivolgendosi a uno specialista. Un percorso di terapia può offrire uno spazio sicuro per esplorare questi temi, comprendere meglio se stessi e trovare nuove chiavi di lettura per affrontare il futuro con maggiore consapevolezza e leggerezza.

DOTTORESSA SILVIA PARISI
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Ciao, grazie per la condivisione di questi pensieri profondi. Mi sembra che quello che stai attraversando sia un momento di riflessione sul tuo progetto esistenziale: le esperienze che fai sono interessanti e appaganti ma lasciano un senso di vuoto perché sembrano non inserirsi in una cornice di senso che dia loro valore. Hai precisato di non credere in una vita ultraterrena, quindi ti interroghi sul senso di ciò che si vive, dal momento che tutti noi moriremo. I tuoi interrogativi sono tutt’altro che banali e denotano la tua capacità di riflettere con apertura e coraggio su questioni che, come esseri umani, ci riguardano tutti. Come dicevo, si tratta di chiedersi quale sia la tua visione del mondo e di scoprire il tuo personale senso della vita, quel fil rouge che può dare valore alle esperienze che fai e orientarti nelle scelte importanti. Esplorare la tua storia, comprendere chi sei e quali sono i valori e i punti di riferimento a cui nel profondo ti ispiri può aiutarti a riflettere su di te e a trovare le ‘tue’ risposte alle domande esistenziali che poni. Qualora lo desiderassi sarei lieti di accompagnarti in questo percorso. Ti invio un caro saluto, Dott.ssa Alessandra Mascellani
Ciao, grazie per aver condiviso questo pensiero così profondo e personale. Quello che stai descrivendo è una riflessione esistenziale che, in qualche modo, tocca tutti prima o poi: il senso di impermanenza, la consapevolezza che i momenti belli, per quanto intensi, sono fugaci, e il desiderio di trovare un significato più duraturo in ciò che viviamo. È normale che queste riflessioni possano generare una certa malinconia, e mi sembra che tu stia cercando un equilibrio tra il goderti il momento presente e il dare un senso più ampio a tutto ciò che vivi. La vita è fatta di ricordi, esperienze ed emozioni che, anche se a volte sembrano "non servire" a nulla in modo concreto, contribuiscono comunque a definire chi siamo. Ogni avventura, ogni momento speciale, anche se breve, lascia un segno dentro di noi. Pensaci: ciò che hai vissuto non è qualcosa che si perde, ma diventa parte di te, del tuo modo di vedere il mondo, di relazionarti agli altri e di capire ciò che desideri per il futuro. È vero che potrei dirti di vivere il presente, ma comprendo che questo consiglio, da solo, potrebbe non rispondere al tuo bisogno di significato. Da una prospettiva cognitivo-comportamentale, può essere utile lavorare su come attribuisci valore alle esperienze. Ti chiederei: quali sono gli aspetti delle tue esperienze che ti arricchiscono? Cosa hai imparato, anche dalle avventure più brevi? E come puoi usare ciò che hai vissuto per costruire il futuro che desideri? A volte, l'idea che "tutto andrà in fumo" può farci sentire che niente ha valore, ma forse il valore non sta tanto nella durata di un'esperienza, quanto nell'intensità con cui la viviamo e nell'impatto che ha su di noi. E anche se non possiamo cambiare il fatto che la vita abbia una fine, possiamo scegliere come vivere il tempo che abbiamo. Le emozioni, i ricordi e i legami che creiamo sono come piccole scintille che, anche se non durano per sempre, possono illuminare il nostro cammino. Se ti senti intrappolato da questa malinconia o trovi difficile superarla, potrebbe essere utile esplorare insieme strategie per vivere con maggiore serenità il contrasto tra il desiderio di intensità e il senso di impermanenza. Lavorare su come trovi significato nelle tue esperienze e su come accogliere il presente senza perderti nel timore del futuro potrebbe essere un passo importante per ritrovare equilibrio. Spero che queste riflessioni ti siano d'aiuto. Se hai altre domande o vuoi approfondire, sono qui. Dott. Andrea Boggero
buonasera,

le direi che il tema delle relazioni sessuali e sentimentali di cui parla rappresentano per lei uno "spunto" di riflessione su un tema più ampio e forse, paradossalmente, più difficile da affrontare. La sua età è un momento di importanti riflessioni sul sè, sul mondo che la circonda e, certo, anche sulla vita e sul suo senso; premettendo che quest'ultima considerazione non può essere trattata filosoficamente in questo contesto, e riprendendo anche la sua ultima frase riguardo "qualsiasi ricordo", le consiglierei di provare a trovare uno spazio psicologico in cui portare i suoi quesiti, liberamente, poiché mi sembrano molti e di profondo valore. Ritengo, sinceramente, che riflettere sul proprio mondo interno e stabilire un dialogo interno e con un interlocutore attento siano gli unici antidoti al rischio del rimuginio, che non è altro che un tentativo della mente di tornare su qualcosa di non compreso a sufficienza, o non elaborato.
Il passato è importante, poiché la sua comprensione e narrazione è presupposto indispensabile per guardare al presente.
Cordiali saluti
Gentile utente,
la sua è una riflessione importante sulla volatilità degli eventi e della vita. Non c'è una via più giusta delle altre da seguire per evitare che la vita abbia il suo decorso naturale. Dobbiamo accettare che sia così e che non sia facile, peraltro.
Ma, se è vero che non possiamo controllare gli eventi esterni, è altresì vero che possiamo decidere quale atteggiamento assumere. Lei, forse, ha in questo momento un atteggiamento pessimista che guarda alla fugacità del tempo e al non potersi davvero godere il presente, o le gioie momentanee, così come le altre emozioni positive.
In realtà, esiste anche la prospettiva opposta: cioè di vedere nel problema una opportunità. Proprio perché la vita è una singola chance, possiamo scegliere di viverla nel miglior modo possibile, cercando soddisfazione nelle cose che facciamo, nelle attività preferite, nel frequentare persone davvero significative per la nostra esistenza. Per farlo, è importante riflettere sui propri valori, su ciò in cui decidiamo di credere (non parlo di religione), su quelli riteniamo i nostri personali talenti e punti di forza.
Lei è nella fase di passaggio dall'adolescenza all'età di giovane adulto e certamente comincia ad avere una visione del suo futuro, su come vuole costruire la sua vita, con gli obiettivi nell'ambito dello studio, del lavoro, familiari, eccetera. Può scegliere se avviarsi sulla strada delle necessità, del tutto è scontato, la strada delle gratificazioni forti ma momentanee, la strada del trascinarsi. Oppure, può scegliere di investire su se stesso, di condizionare il suo futuro, decidendo e agendo con consapevolezza, seguendo dei principi morali ed etici stabili, che la rispecchiano. Può decidere se sentirsi attore e non spettatore della sua vita: se vuole godersi il bello che c'è intorno a sé, se vuole far parte dello spettacolo della vita e se vuole lasciare traccia del suo passaggio su questa terra.
Sì, certo, siamo solo di passaggio. Ma quello che possiamo lasciare con il nostro lavoro, la nostra arte, la nostra passione, i nostri figli, la generosità, il servizio alla comunità, la nostra creatività: tutto ciò che possiamo lasciare rimarrà indelebile e vale la pena lottare per questo.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Gentile utente, la domanda che lei si pone è assai delicata e complessa. Il senso della vita, dei momenti belli, del viversi il momento è altamente soggettivo. A prescindere che si crede in un aldilà o meno. Com'è una vita degna di essere vissuta per lei? Come mai per lei è così importante che le cose abbiano un senso di esistere nel futuro? Quasi come se il futuro contasse più del presente? Chi decide che il futuro a così tanto valore? La risposta alla sua domanda io non la possiedo, possiedo quella che avrebbe senso per me, ma forse lei potrebbe trovare quella che a senso per sè. Rimango a sua disposizione Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, comprendo che i pensieri che sta vivendo possano essere fonte di confusione e di insoddisfazione. È normale porsi domande sul significato delle esperienze e dei ricordi, specialmente in un momento della vita in cui ci si trova a riflettere sul futuro e sul senso dell'esistenza.

Sebbene vivere il presente sia certamente importante, è altrettanto valido voler capire come questi momenti, anche se effimeri, possano avere un impatto duraturo sulla propria crescita e sul proprio benessere. La malinconia che descrive può essere il segnale di una riflessione più profonda sulla vita e sul suo significato.

Le consiglio di considerare un percorso di supporto psicologico per esplorare questi pensieri. Un professionista potrebbe aiutarla a comprendere meglio il suo vissuto e a trovare modi per affrontare questi dubbi esistenziali, aiutandola a dar loro un significato che la faccia sentire più sereno e soddisfatto. A sua disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
Gent.mo,
Faccio fatica a seguirti (mi permetto di darti del tu, vedendo che sei giovanissimo). Riusciresti a spiegarti meglio? Stai chiedendo un parere in merito a cosa esattamente?
Rimango a disposizione, anche per consulenze online

Distinti saluti e buon anno

G.D.G.
Buongiorno, ti ringrazio per la tua interessante domanda. Porsi domande sul senso di quello che facciamo e su dove stiamo andando è abbastanza comune alla tua età, perchè si prende sempre più consapevolezza di come le esperienze vissute siano temporanee e fugaci. A volte con il tempo si arriva ad accettare spontaneamente questo stato delle cose e ci si concentra sulla realizzazione di obiettivi di vita che contribuiscono all'autorealizzazione. Altre volte il pensiero della vita come qualcosa di effimero continua a rappresentare negli anni una fonte di malinconia e sofferenza. In questo caso può essere utile considerare le esperienze vissute non come qualcosa che finisce, ma come qualcosa che muta forma, da eventi che ci fanno provare emozioni nel presente, a ricordi che ci ci fanno provare emozioni anche nel futuro e arricchiscono la nostra storia di vita. I ricordi sono molto fondamentali nella vita di un essere umano, perchè contribuiscono a formare la nostra personalità, il nostro senso di identità, ci aiutano a prendere decisioni future sempre più in linea con chi siamo e quello che vogliamo, stabilendo sempre nuovi obiettivi, inoltre sono importanti per sviluppare consapevolezza emotiva e competenze sociali. Quindi anche il passato rappresenta un elemento fondamentale della vita e uno strumento potente per maturare il nostro pensiero. Spero che questo punto di vista di aiuti a ridare un senso anche alle esperienze che passano e a combattere il senso di malinconia che provi. Dott.ssa Anna Tosi
Buongiorno gentile Utente, quello che descrive è un pensiero profondo e comune, soprattutto in momenti della vita in cui ci si confronta con domande esistenziali. La sensazione di malinconia che prova, legata al fatto che ogni esperienza bella o significativa sembra dissolversi nell’oblio con il passare del tempo, tocca il cuore stesso del nostro rapporto con la transitorietà della vita. È naturale porsi queste domande, perché l’impermanenza è una realtà che tutti affrontiamo, anche se in modi diversi.

Il senso di insoddisfazione che avverte, pur avendo esperienze piacevoli e gratificanti, nasce probabilmente dal fatto che le cose vissute non sembrano, ai suoi occhi, avere un impatto duraturo. Tuttavia, la sua riflessione sul valore del presente merita di essere approfondita. Le esperienze che viviamo, anche quelle che non sembrano avere ripercussioni tangibili nel futuro, contribuiscono a formare la persona che siamo. Ogni incontro, ogni ricordo, ogni emozione provata si sedimenta dentro di noi, trasformandoci, spesso in modi che non percepiamo immediatamente.

Il senso di malinconia che descrive potrebbe essere visto anche come un segnale del suo desiderio di trovare significato e connessione più profondi nelle sue esperienze. Forse le avventure che ha vissuto, per quanto belle, non soddisfano completamente questo bisogno. Questo non le sminuisce, ma potrebbe indicare che è alla ricerca di qualcosa di più duraturo o significativo, non solo nel campo sentimentale ma anche nella vita in generale.

La domanda che pone sul valore del presente è centrale. Il presente ha valore non tanto per ciò che lascia nel futuro in termini di memoria, ma per come ci permette di vivere pienamente il momento, di sentire che siamo vivi, di costruire un’identità che abbia senso per noi stessi. Il futuro è sempre incerto, ma le esperienze del presente modellano il modo in cui affrontiamo la vita, il modo in cui ci relazioniamo con gli altri e con noi stessi.

Il fatto che non creda in un aldilà rende ancora più prezioso il qui e ora, perché ogni momento diventa unico e irripetibile. Questo pensiero, anziché deprimere, può diventare una spinta a vivere con maggiore consapevolezza e autenticità, a scegliere esperienze che abbiano un significato più profondo per lei, anche se ciò significa rinunciare a volte alla quantità per privilegiare la qualità.

Infine, le sue riflessioni sono un invito a esplorare ulteriormente questi temi. Potrebbe trovare utile parlare con qualcuno, magari un professionista, per approfondire il senso che vuole dare alle sue esperienze e al modo in cui affronta la vita. Non si tratta solo di "vivere il presente", ma di vivere con pienezza, facendo in modo che il tempo che ha sia riempito da ciò che davvero le importa.

Le auguro di continuare questo percorso di riflessione e di trovare quella serenità che cerca. Se la malinconia persiste o diventa troppo gravosa, non esiti a prendersi il tempo per affrontarla con l'aiuto giusto.

Dott. Luca Vocino






Buongiorno, come prima cosa mi preme dirti che è molto maturo da parte tua interrogarti sui tuoi bisogni e sulle tue esigenze, domandandoti il perchè di alcuni comportamenti; purtroppo però non basterebbero poche righe per poter soddisfare la tua esigenza di comprendere e comprenderti, ma è necessario affidarsi ad un professionista che possa accompagnarti alla scoperta di tutte quelle risposte di cui necessiti. Posso dirti però, che la tua età è fatta di cambiamenti ed esigenze che mutano molto velocemente, per questo uno psicologo potrebbe davvero fare la differenza nell'affrontare questa fase della vita così delicata.
Un caro saluto,

Dott.ssa Angelita Vicino
Buongiorno, dalle sue parole, mi sembra che stia iniziando a desiderare di avere una relazione più seria.
Distinti Saluti
Dott.ssa Sarno
Buongiorno,
Il futuro è ignoto a tutti e può far paura a volte, porsi delle domande in relazione a questo è normale. Bisognerebbe andare più nel profondo di questo timore e capire effettivamente quanto condiziona la tua vita. Sei un ragazzo giovane e come vedo, anche introspettivo e questo è sicuramente una risorsa se incanalata nella direzione giusta. Ti consiglio di effettuare un percorso con uno/a psicologo/a, affinché tu possa esplorare questo aspetto !
In bocca al lupo
Capisco quello che sta provando, e penso che le sue riflessioni siano il segno di una certa consapevolezza della vita e della sua transitorietà. Molte persone, in un momento o nell’altro, si trovano a pensare a come le esperienze vissute, anche quelle che sembrano fortemente emozionanti e significative, possano alla fine sembrare effimere o prive di un senso duraturo, soprattutto quando le guardiamo dalla prospettiva della finitezza della vita. La paura che tutto, alla fine, vada in fumo è una riflessione esistenziale che è comune a tante persone.
Tuttavia, questa non è necessariamente una visione che diminuisce il valore di ciò che facciamo e viviamo, ma, al contrario, può essere una spinta per viverle in modo ancora più consapevole. Ogni momento vissuto porta con sé un valore intrinseco: quello di aver arricchito il nostro percorso personale, di aver imparato qualcosa di noi stessi e degli altri, e di aver creato ricordi che, pur non essendo permanenti, fanno parte di chi siamo.
Il senso di malinconia che descrivi potrebbe derivare dalla difficoltà di accettare il termine delle cose. Ma in realtà, il fatto che qualcosa finisca non significa che non abbia avuto un valore. Le "avventure" o le esperienze vissute ci plasmano, anche se non sono destinate a durare nel tempo in modo materiale o fisico. Ogni esperienza, positiva o negativa, ci insegna qualcosa che può essere utile per la nostra crescita interiore. Anche un ricordo d’infanzia, per esempio, può diventare una parte fondamentale del nostro "bagaglio" emotivo e psicologico, contribuendo a formare la nostra identità.
Il valore del presente sta nel fatto che ci permette di vivere in modo autentico, di assaporare le esperienze quando accadono, e di crescere mentre le viviamo. Il futuro, per definizione, non possiamo conoscerlo, ma il presente è tutto ciò che realmente possediamo. E proprio da esso possiamo creare qualcosa di significativo: amicizie, momenti di crescita, sogni da realizzare. Non è solo l'idea di "ricordare" che ha valore, ma anche il processo di vivere intensamente e con consapevolezza.
In definitiva, il "perché vivere" non sta tanto nel ricordo, ma nel significato che diamo a ciò che accade, che può anche rivelarsi più profondo di quanto sembra. La vita non è solo una sequenza di eventi senza senso, ma è fatta di esperienze che contribuiscono a rendere chi siamo e a come interagiamo con il mondo.
Mi sento di suggerirti di continuare a vivere il presente, ma con la consapevolezza che anche le esperienze che sembrano transitorie e temporanee possiedono un valore intrinseco.
Aspetto si esserle stata di aiuto, a guardare la sua vita con una nuova prospettiva.
Saluti
Dott.ssa. Adelaida Negrete
Buongiorno e grazie per la condivisione! Da quello che scrive sembrerebbe che in questo periodo lei stia facendo delle esperienze positive. Allo stesso tempo, insieme a queste esperienze si accompagna una riflessione che cerca di dargli un giusto spazio e un significato. Ogni volta che viviamo un evento lo facciamo da più punti di vista: oltre a quello che viviamo con i sensi c'è anche l'elaborazione mentale e narrativa. Il fatto che lei, vivendo il presente, pensi anche al futuro è normale e positivo e in questo momento arriva a pensare a quando la sua storia, come quella di chiunque e come ogni cosa, terminerà. La vita e l'esperienza hanno sempre una durata limitata e credo che una domanda utile possa essere quella che ha fatto verso la fine "che ripercussioni positive avrà il presente nel mio futuro?". Questo lo può decidere lei: che cosa è positivo per lei? Cosa è importante? A chi si ispira? Così facendo, nel momento in cui si chiede che senso abbia tutto questo, per quanto destinato a finire, può trovarlo e orientare le sue esperienze di conseguenza. In questo momento le sue avventure sembrano un bel modo di passare il presente ma potrebbero non essere qualcosa che la fa sentire proiettata verso un futuro che desidera. Potrebbe cominciare col chiedersi cosa vorrebbe dal suo futuro e quando, all'incirca, vorrebbe vederlo realizzarsi. Un caro saluto

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