17/12/2020 Ho smesso tutti gli antidepressivi durante il primo lock down. Avrei dovuto sostituire
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17/12/2020
Ho smesso tutti gli antidepressivi durante il primo lock down. Avrei dovuto sostituire venlafaxina con ibupropione, ma durante la fase detox ho sofferto le pene dell'inferno:attacchi di vomito senza vomitare nulla, tremori ecc... E il corpo rifiutava l'ibupropione. E non avevo ne uno psichiatra ne un medico. Erano tutti spariti!!! Ora dopo mesi di lontanza da qualsiasi antidepressivo sono arrivata a raschiare il barile. Non riesco neanche più a prendermi cura di me mi sento senza futuro con pensieri suicidi molto pervasivi.
Così ho deciso di chiedere ad un medico che mi conosce da 20 anni e oltre che medico mi ha considerato sempre come un essere con un cervello (tra l'altro che si occupa di medicina antroposofica!) di tentare di reintrodurre un antidepressivo che mi ricordo anni fa mi diede pochi effetti quasi nulli collaterali : il citalopram a 5 gocce al di. Non di più.
Due anni fa la psichiatra del mio CPS mi ha scritto una bella diagnosi "borderline" e mi ha detto che tanto la mia depressione non ha cura perché é una depressione "esistenziale". Io vorrei evitare di ricominciare con gli anti depressivi, ho perso la memoria ero come sempre "drogata"... Efacevo un sacco di stupidaggini di cui neppure mi ricordo... Ma sono veramente arrarrivata al limite della sopprtazione del dolore dell'anima. Mi scoccia cedere alla chimica che so che lede il cervello in maniera grave...
(lo so perché prima di cominciare a farmi dare ogni tipo di farmaco stabilizzatori, antiepilettici, dosi alte di antidepressivi tutti i tipi ero molto diversa, o forse solo più giovane... Dal 2005 al 2020 mi hanno dato di tutto... ) ero "sbagliata" ma combattevo, ora ho 48 anni e non ho più nessuno che mi aiuti. Che mi supporti con amore.
Che faccio smetto di prenderlo e resto nel mio dolore infinito o provo col citalopram a dosi da criceto?
Grazie.
Carmen
Ho smesso tutti gli antidepressivi durante il primo lock down. Avrei dovuto sostituire venlafaxina con ibupropione, ma durante la fase detox ho sofferto le pene dell'inferno:attacchi di vomito senza vomitare nulla, tremori ecc... E il corpo rifiutava l'ibupropione. E non avevo ne uno psichiatra ne un medico. Erano tutti spariti!!! Ora dopo mesi di lontanza da qualsiasi antidepressivo sono arrivata a raschiare il barile. Non riesco neanche più a prendermi cura di me mi sento senza futuro con pensieri suicidi molto pervasivi.
Così ho deciso di chiedere ad un medico che mi conosce da 20 anni e oltre che medico mi ha considerato sempre come un essere con un cervello (tra l'altro che si occupa di medicina antroposofica!) di tentare di reintrodurre un antidepressivo che mi ricordo anni fa mi diede pochi effetti quasi nulli collaterali : il citalopram a 5 gocce al di. Non di più.
Due anni fa la psichiatra del mio CPS mi ha scritto una bella diagnosi "borderline" e mi ha detto che tanto la mia depressione non ha cura perché é una depressione "esistenziale". Io vorrei evitare di ricominciare con gli anti depressivi, ho perso la memoria ero come sempre "drogata"... Efacevo un sacco di stupidaggini di cui neppure mi ricordo... Ma sono veramente arrarrivata al limite della sopprtazione del dolore dell'anima. Mi scoccia cedere alla chimica che so che lede il cervello in maniera grave...
(lo so perché prima di cominciare a farmi dare ogni tipo di farmaco stabilizzatori, antiepilettici, dosi alte di antidepressivi tutti i tipi ero molto diversa, o forse solo più giovane... Dal 2005 al 2020 mi hanno dato di tutto... ) ero "sbagliata" ma combattevo, ora ho 48 anni e non ho più nessuno che mi aiuti. Che mi supporti con amore.
Che faccio smetto di prenderlo e resto nel mio dolore infinito o provo col citalopram a dosi da criceto?
Grazie.
Carmen
Carmen buongiorno e piacere
Ho letto la Sua storia, e sembra che negli anni la sua vita sia stata travagliata, e Lei non si sia sentita ascoltata quanto avrebbe voluto. Attualmente, immagino sia difficilissimo, forse insopportabile, restare nel suo dolore infinito e raschiare il barile.
D'altronde Lei sembra avere sempre con sé una dose di tenacia e speranza che nel tempo le hanno permesso di far fronte a tutto, anche in questa vita tumultuosa.
Ora dice che sente che non ha più nessuno che la aiuti. Può essere, ma potrebbe anche essere che ci sia tempo e necessità di fare chiarezza. Sinceramente credo che fare da sé e reintrodurre Citalopram 5 gtt, per quanto meglio di nulla, non sia una soluzione che la beneficerà nel lungo termine per due motivi: primo perché è una terapia di minima; secondo perché non andrà né a portare ordine e senso nella sua vita, né perché darà ascolto e rispecchiamento, che sembra ciò che lei chiede.
Mi chiedo se queste due ultime cose ci sono mai state, e se non serve invece fare una bella tabula rasa e ricominciare un po' da capo.
Rimango disponibile.
Cordialmente.
RZ
Ho letto la Sua storia, e sembra che negli anni la sua vita sia stata travagliata, e Lei non si sia sentita ascoltata quanto avrebbe voluto. Attualmente, immagino sia difficilissimo, forse insopportabile, restare nel suo dolore infinito e raschiare il barile.
D'altronde Lei sembra avere sempre con sé una dose di tenacia e speranza che nel tempo le hanno permesso di far fronte a tutto, anche in questa vita tumultuosa.
Ora dice che sente che non ha più nessuno che la aiuti. Può essere, ma potrebbe anche essere che ci sia tempo e necessità di fare chiarezza. Sinceramente credo che fare da sé e reintrodurre Citalopram 5 gtt, per quanto meglio di nulla, non sia una soluzione che la beneficerà nel lungo termine per due motivi: primo perché è una terapia di minima; secondo perché non andrà né a portare ordine e senso nella sua vita, né perché darà ascolto e rispecchiamento, che sembra ciò che lei chiede.
Mi chiedo se queste due ultime cose ci sono mai state, e se non serve invece fare una bella tabula rasa e ricominciare un po' da capo.
Rimango disponibile.
Cordialmente.
RZ
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Buongiorno, gli effetti che ha avuto sospendendo venlafaxina sono i sintomi da brusca interruzione, estremamente sgradevoli. Dal punto di vista strettamente psichiatrico la terapia che assume attualmente è sottodosata, e, inoltre, bisognerebbe prima valutare se sia indicata per lei. Le consiglio una visita specialistica in modo da ripercorrere tutta la sua storia ed avere un giusto inquadramento. Sarebbe molto utile per lei anche un percorso di psicoterapia.
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