10 mesi fa perdendo mamma ero stravolta e la neurologa dell'ospedale che seguiva lei, mi diede il tr
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10 mesi fa perdendo mamma ero stravolta e la neurologa dell'ospedale che seguiva lei, mi diede il tranquirit 15 gocce. Poi l ho ricercata ma è sempre in giro, al tel non risponde. Mesi prima del lutto, dopo un attacco panico che mi portó al psocc, andai su indicazione dello psichiatra del p soccorso al CSM della mia zona che è pessimo e uno mi vide una volta, dicendo prenda antidepressivi, non so che mi diede, e lo xanax. Io non sono depressa di fondo, sono ansiosa, ma in certe condizioni di vita stressanti come fare la caregiver per anni, pure una roccia si sgretola. Feci presente che non mi sentivo di prendere l antidepressivo, stavo male perché mamma stava male, vita assurda ho fatto per anni. E mi disse allora prenda lo xanax, poi sappia che noi qui siamo oberati e non la posso prendere in carico, le faccio dare un appuntamento da una collega che me lo diede 9 mesi dopo. 9 ripeto. E che nel frattempo potevo essere seguita dal medico base. Rimasi sbigottita. Dopo un po' prendendo lo xanax, ero stordita, nervosa non solo dagli eventi, perché immaginate la fatica di interagire con la gente e avere poca lucidità. Rimbambimento. Così il medico base mi fece sospendere... Nel frattempo le condizioni di mamma si sono aggravate e se ne è andata e da qui l'inizio del Tranquirit.
Faccio coi pochi soldi che ho, qualche seduta di agopuntura col medico neurologo. E da 6/7 sedute ho iniziato una psicoterapia che non mi convince. L'agopuntore neurologo 2 mesi fa mi ha fatto scalare di 3 gocce il tranquirit, da 15 a 12. E fino a lunedì 7 gennaio che è traboccata un'ansia tremore malessere tremendo che non ho saputo gestire e per il quale sono voluta tornare al PSoccorso, stavo benino, perlomeno dopo un anno e mezzo, ho ripasseggiato a lungo, preso treni, ripreso un hobby che richiede energie.. Ero convinta che poi con la psicoterapia sarei stata ancora meglio. Ovvio che in 6 sedute è con varie mie problematiche, ci siano i lutti da trattare, il materno e l antecedente fraterno.. Mercoledì 9 gennaio esco dal Ps con la prescrizione di xanax 3v al giorno 10 gocce. Il medico base le trovava eccessive e mi dice, prendine 20. L agopuntore neurologo visto che mi aveva fatto scalare l altro ansiolitico mi dice, no ora devi prenderne 30 al giorno. Solo che rinoto stesso effetto di tanti mesi fa.. Sonno ad orari improbabili, tipo le 18 quando devo riprendere altre 10 g, stordimento, fatica ad essere lucida. Io non voglio vegetare. Ho scritto ieri sera al mio terapeuta e all agopuntore neurologo.. Il primo mi ha risposto che non ha capito nulla e l agopuntore che o prendo gocce e sto stordita ma calma o mi tengo l ansia o vado da uno psichiatra. Mi sento presa in giro.. Così come mi ha scalato le gocce di tranquirit potrebbe dirmi cosa fare per stare calma ma non rimbambita. Io ora soldi per lo psichiatra non ne ho. Resto quindi arrabbiata, smarrita e preoccupata. Se mi si dice che lo xanax fa così per una settimana e poi non mi da più tali effetti passi, ma sennò una soluzione diversa devo averla. Le cause di ansia sono tante, ovvio che elaborare 2 lutti, e tutto il resto smuovino ansia ma allora un modo per non finire al psocc con tremore panico ecc, lavorando sulle cause non esiste? Se oggi mi risuccede io poi mi innervosisco... Se devo parlare con qualcuno e non sto limpida di testa... Non va bene.
Il neurologo dice che lo xanax è più versatile del tranquirit, lo psicoterapeuta che funziona pure come antidepressivo... Ma l effetto stordimento dove lo mettiamo? Per voi psichiatri, cosa dovrei fare? Non sono magra e so che forse 30 g a me ci stanno, se si ragiona in termini di fisicità, ma gli effetti orrendi non li voglio maledizione. Grazie ancora Sonia
Faccio coi pochi soldi che ho, qualche seduta di agopuntura col medico neurologo. E da 6/7 sedute ho iniziato una psicoterapia che non mi convince. L'agopuntore neurologo 2 mesi fa mi ha fatto scalare di 3 gocce il tranquirit, da 15 a 12. E fino a lunedì 7 gennaio che è traboccata un'ansia tremore malessere tremendo che non ho saputo gestire e per il quale sono voluta tornare al PSoccorso, stavo benino, perlomeno dopo un anno e mezzo, ho ripasseggiato a lungo, preso treni, ripreso un hobby che richiede energie.. Ero convinta che poi con la psicoterapia sarei stata ancora meglio. Ovvio che in 6 sedute è con varie mie problematiche, ci siano i lutti da trattare, il materno e l antecedente fraterno.. Mercoledì 9 gennaio esco dal Ps con la prescrizione di xanax 3v al giorno 10 gocce. Il medico base le trovava eccessive e mi dice, prendine 20. L agopuntore neurologo visto che mi aveva fatto scalare l altro ansiolitico mi dice, no ora devi prenderne 30 al giorno. Solo che rinoto stesso effetto di tanti mesi fa.. Sonno ad orari improbabili, tipo le 18 quando devo riprendere altre 10 g, stordimento, fatica ad essere lucida. Io non voglio vegetare. Ho scritto ieri sera al mio terapeuta e all agopuntore neurologo.. Il primo mi ha risposto che non ha capito nulla e l agopuntore che o prendo gocce e sto stordita ma calma o mi tengo l ansia o vado da uno psichiatra. Mi sento presa in giro.. Così come mi ha scalato le gocce di tranquirit potrebbe dirmi cosa fare per stare calma ma non rimbambita. Io ora soldi per lo psichiatra non ne ho. Resto quindi arrabbiata, smarrita e preoccupata. Se mi si dice che lo xanax fa così per una settimana e poi non mi da più tali effetti passi, ma sennò una soluzione diversa devo averla. Le cause di ansia sono tante, ovvio che elaborare 2 lutti, e tutto il resto smuovino ansia ma allora un modo per non finire al psocc con tremore panico ecc, lavorando sulle cause non esiste? Se oggi mi risuccede io poi mi innervosisco... Se devo parlare con qualcuno e non sto limpida di testa... Non va bene.
Il neurologo dice che lo xanax è più versatile del tranquirit, lo psicoterapeuta che funziona pure come antidepressivo... Ma l effetto stordimento dove lo mettiamo? Per voi psichiatri, cosa dovrei fare? Non sono magra e so che forse 30 g a me ci stanno, se si ragiona in termini di fisicità, ma gli effetti orrendi non li voglio maledizione. Grazie ancora Sonia
Gentile Sonia, dopo tuttio quello che ha passato, sicuramente lei ha bisogno di un solido.sostegno psicoterapeutico oltre che dei farmaci. Provi a prendere meno gocce (5) a pranzo (per un totale di 25 gocce al giorno). Si tratta di trovare un dosaggio, probabilmente tra le 15 e le 25 gocce al giorno, che la aiuti ad attraversare questo periodo senza avere eccessivi effetti collaterali. Probabilmente anche un antidepressivo la potrebbe aiutare. Tanti auguri di ogni bene
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Buongiorno ho letto la sua storia difficile. Per curare tale disturbo necessita di una terapia con antidepressivi, le cure che sta facendo danno dipendenza e non risolvono nulla. Deve curare seriamente la sua salute con protocolli terapeutici seri. Cordiali saluti.
Buonasera. Dalla sua lettera emerge il bisogno di un po' di certezze, al di là degli eventi recenti di cui ci ha dato descrizione. Probabilmente un buon medico psichiatra, che faccia il punto sulla cura farmacologica, partendo da una buona psicodiagnosi, la aiuterà. Ora lei dice che un farmaco è più adatto di un altro. Mi permetto di alleggerire il carico che si sta assumendo: le scelte dei farmaci nascono dal confronto medico-paziente e necessitano del giusto monitoraggio. Si può aggiustare il tiro, ma occorre prendere la mira bene! Cordialmente SP
Riduca lo xanax a meno gocce, che come tutti gli ansiolitici va regolato nel dosaggio sulla risposta individuale della persona. Tenga presente che esiste anche in forma RP (a rilascio Prolungato) che in questi casi è utile. Inoltre le consiglio di farsi prescrivere un Ssri, cioè un antidepressivo (come escitalopram, o paroxetina, o venlafaxina,...) che ha anche effetti preventivi sugli attacchi di panico e sull ansia. Ne esistono diversi e su questo deve farsi seguire da uno psichiatra perché è importante prenderlo gradualmente per evitare i primi effetti paradossi che potrebbero farle credere che non funzioni, mentre sono certamente la prescrizione più adatta al suo caso. Lo xanax dopo un po' potrà gradualmente eliminarlo. Consiglio una psicoterapia efficace che l'aiuti ad elaborare il vissuto e soprattutto a sviluppare più resilienza, cioè ciò principalmente le scarseggia. Auguri.
Salve, sono d'accordo con i miei colleghi, lei deve essere seguita da uno psichiatra, non so dove risiede, ma ci sono degli ospedali o dei centri d'igiene mentale, dove troverà dei bravi professionisti per farsi seguire sia a livello psichiatrico che psicologico. Dopo gli accadimenti dolorosi che le sono capitati lei non si può rifiutare di prendere l'antidepressivo ed un ansiolitico dosato bene, che poi andrà scalato. Chiaramente lei dovrà seguire un solo medico lo psichiatra per quanto riguarda gli psicofarmaci e lo psicoterapeuta se intende cambiarlo, scelga un terapeuta che pratica l' EMDR, che è una tecnica molto efficace per l'elaborazione dei traumi come i lutti, le auguro di trovare i professionisti giusti pagando solo ticket, la saluto cordialmente. dott. Eugenia Cardilli.
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Salve Sonia,
comprendo il dolore per la sua perdita, un dolore profondo difficile da affrontare soprattutto quando si è svuotati da mesi di assistenza, in cui si è dovuto imparare a mettere se stessi da parte. Credo che la sua reazione emotiva sia comprensibile, la sua ansia le segnala la necessità di lasciare andare i suoi vissuti interiori e i suoi sentimenti, ma soprattutto la paura di farlo. I farmaci sono un sostegno, ma si affidi ad un buon psicoterapeuta che possa accompagnarla nel suo viaggio verso se stessa e poi verso il mondo. Abbia cura di trovare un collega che le indichi tecniche di gestione dei sintomi d’ansia (respirazione/visualizzazione guidata/rilassamento), perché i farmaci faranno il loro effetto, ma se lei imparasse a gestire il suo corpo il senso di competenza ed autoefficacia saranno suoi alleati.
Saluti
Scilla Battiato
comprendo il dolore per la sua perdita, un dolore profondo difficile da affrontare soprattutto quando si è svuotati da mesi di assistenza, in cui si è dovuto imparare a mettere se stessi da parte. Credo che la sua reazione emotiva sia comprensibile, la sua ansia le segnala la necessità di lasciare andare i suoi vissuti interiori e i suoi sentimenti, ma soprattutto la paura di farlo. I farmaci sono un sostegno, ma si affidi ad un buon psicoterapeuta che possa accompagnarla nel suo viaggio verso se stessa e poi verso il mondo. Abbia cura di trovare un collega che le indichi tecniche di gestione dei sintomi d’ansia (respirazione/visualizzazione guidata/rilassamento), perché i farmaci faranno il loro effetto, ma se lei imparasse a gestire il suo corpo il senso di competenza ed autoefficacia saranno suoi alleati.
Saluti
Scilla Battiato
Gent.ssa Sonia, leggo tra le sue righe tanta sofferenza e paura.
Lavoro da anni a stretto contatto con persone che vivono lutti importanti, il mio ambito è il supporto ai familiari di pazienti oncologici, per cui comprendo l'ansia e le difficoltà di quanto sta passando.
La terapia farmacologica in un momento così delicato è importante, ma anche e soprattutto un supporto psicologico che la sostenga e aiuti ad affrontare tutte queste paure.
Non sottovaluti e trascuri quello che prova e cerchi una persona valida a cui sente di potersi affidare per recuperare un po' di serenità.
Un bravo professionista deve essere di supporto ed aiutarla a capire e risolvere, non farla sentire come lei dice: presa in giro e non supportata.
Un cordiale Saluto
Edith Eleonora Mincuzzi
Lavoro da anni a stretto contatto con persone che vivono lutti importanti, il mio ambito è il supporto ai familiari di pazienti oncologici, per cui comprendo l'ansia e le difficoltà di quanto sta passando.
La terapia farmacologica in un momento così delicato è importante, ma anche e soprattutto un supporto psicologico che la sostenga e aiuti ad affrontare tutte queste paure.
Non sottovaluti e trascuri quello che prova e cerchi una persona valida a cui sente di potersi affidare per recuperare un po' di serenità.
Un bravo professionista deve essere di supporto ed aiutarla a capire e risolvere, non farla sentire come lei dice: presa in giro e non supportata.
Un cordiale Saluto
Edith Eleonora Mincuzzi
Buongiorno, dalla sua lettera emerge la necessità di dirimere tante angosce, dolori e confusione. È importante in questo momento sia il lavoro con se stessa che il sostegno farmacologico. È dunque fondamentale che, individuato lo psichiatra da un lato e lo psicologo dall’altro (cosa che mi sembra abbia già fatto), segua con costanza il percorso psicologico e le cure farmacologiche. Cordialmente Dott.ssa Daniela La Porta
Buonasera Sonia,
leggendo la sua lettera emerge sicuramente una situazione di notevole disagio, paura e anche stanchezza per la sua situazione dalla quale non trova via d'uscita.
Le consiglio senz'altro un supporto psicologico per poter affrontare un percorso che le permetta di riflettere e affrontare i suoi vissuti in modo da ritrovare serenità. E' importante affidarsi a un professionista che le trasmetta sicurezza e fiducia. Nel contempo certamente si avvalga di uno psichiatra perchè è altrettanto importante che trovi un piano farmacologico giusto per lei.
Cordialmente Dott.ssa Paola De Martino
leggendo la sua lettera emerge sicuramente una situazione di notevole disagio, paura e anche stanchezza per la sua situazione dalla quale non trova via d'uscita.
Le consiglio senz'altro un supporto psicologico per poter affrontare un percorso che le permetta di riflettere e affrontare i suoi vissuti in modo da ritrovare serenità. E' importante affidarsi a un professionista che le trasmetta sicurezza e fiducia. Nel contempo certamente si avvalga di uno psichiatra perchè è altrettanto importante che trovi un piano farmacologico giusto per lei.
Cordialmente Dott.ssa Paola De Martino
Buonasera Sonia, ho letto attentamente la descrizione che fa della sua situazione e sento un grande smarrimento...
Premesso che creare un rapporto di fiducia con il proprio medico è un processo abbastanza lungo, credo che per lei sia fondamentale consultare uno psichiatra che le chiarisca la sua situazione e la cura farmacologica più adatta a lei. Le persone si adattano ai farmaci in modo diverso, forse lei deve trovare il farmaco più consono alle sue esigenze. Le consiglio di affiancare al percorso di psicoterapia una cura farmacologica adeguata con uno psichiatra. Cordiali saluti Dott.ssa Carmen Piantadosi
Premesso che creare un rapporto di fiducia con il proprio medico è un processo abbastanza lungo, credo che per lei sia fondamentale consultare uno psichiatra che le chiarisca la sua situazione e la cura farmacologica più adatta a lei. Le persone si adattano ai farmaci in modo diverso, forse lei deve trovare il farmaco più consono alle sue esigenze. Le consiglio di affiancare al percorso di psicoterapia una cura farmacologica adeguata con uno psichiatra. Cordiali saluti Dott.ssa Carmen Piantadosi
Sarebbe il caso di rivolgersi a un centro di salute mentale nella sua zona di residenza o in zone limitrofe, dove potrà rivolgersi sia alla figura dello psichiatra che dello psicoterapeuta disponibili a seguirla tramite ticket sanitario.
Salve, che storia difficile, la sua. L’aspetto più positivo è che sembra che lei non molli, questa è la cosa più importante. Parli delle sue perplessità con il suo terapeuta (ci vuole tempo perché queste cose funzionino) e cerchi uno psichiatra a cui affidarsi per la terapia farmacologica. Non sono tutti così costosi.
I migliori auguri
Marta Calderaro
I migliori auguri
Marta Calderaro
Salve. Lei parla di due lutti da elaborare: questi lutti da quanto dice giocano un ruolo importante nel determinare i suoi problemi di ansia, ma sente anche che affrontarli con uno psicoterapeuta scatena in lei molta ansia. Vorrebbe quindi un metodo per trattare le cause della sua ansia senza provare ansia. Al di là della bravura di uno psicoterapeuta che sappia contenere i suoi stati emotivi, penso che sia inevitabile per lei passare per una sofferenza se vuole risolvere i suoi problemi in un percorso psicoterapeutico. Parallelamente può seguire la cura psicofarmacologia con ansiolitici per gestire meglio quest'ansia che prova. Ma ci tengo a dire che il farmaco è un aiuto ma non una soluzione. Le consiglio quindi di continuare sia la terapia farmacologica che la psicoterapia anche se quest'ultima paradossalmente le crea più ansia. cordiali saluti
Certamente una storia complessa, che va seguita sia con la terapia farmacologica che che con quella psicoterapeutica che per me ha un'importanza ancora maggiore in molti casi, nel suo però la prima cosa da vedere è come mai lapsicoterapia le ingenera ansia, quale è il suo rapporto con la cura svolta in questo modo. Certo i lutti sono momenti profondamente critici per tutti, ma ognuno ha il suo modo di elaborare inbase alla propria storia. Andrebbe anche approndito il tipo di supporto familiare enon che sta ricevendo. Resto a disposizione. Possiamo sentirci pe runa visita a distanza anche via skypoe o wa. Un caro saluto LB
Quanta sfiducia e quanta amarezza! La sua vita non è stata semplice, eppure lei ha avuto la forza e l'energia per sostenere sua madre pur tra mille difficoltà. Ora è lei in prima persona a necessitare di quella cura che ha saputo dare a chi ha amato. Quella determinazione la metta al servizio della ricerca di una figura di riferimento, uno psichiatra con cui avviare una relazione d'aiuto stabile, in cui lei è parte in causa condivide le scelte, i dosaggi, una terapia nella quale lei ed i suoi bisogni sono al centro. Proceda un passo alla volta, si occupi in primis di instaurare un rapporto di questo tipo con chi la segue farmacologicamente e valuti successivamente, quando i sintomi saranno rientrati e la terapia stabilizzata, il da farsi. E' sempre la relazione che cura, in primis, a maggior ragione la perdita di persone care, non può che essere elaborata dentro una relazione
SONIA leggendo la tua storia comprendo molto bene la tua sofferenza e lo smarrimento a cui vai incontro ogni giorno dato che non riesci a risolvere il problema di fondo! Probabilmente per ristabilire un certo equilibrio, inizialmente dovrai usufruire di una cura farmacologica, direi, almeno per potere dormire tranquillamente; quindi ti consiglio di prendere lo xanax , come già prescritto, solamente la sera. A questo dovresti abbinare una terapia psicologica. T i consiglio di rivolgerti ad una terapeuta che utilizza come tecnica di rilassamento il “training autogeno” che ti aiuterebbe a riprendere il controllo del tuo corpo e della tua mente. Prova ad affidarti ad una professionista con cui affrontare un percorso insieme e vedrai che in breve tempo riuscirai ad elaborare i tuoi lutti ed a superare le difficoltà! Coraggio ! Vedrai che ce la farai! In Bocca al lupo. Francesca C.
Salve. Concordo con la necessità di consultare uno psichiatra per una buona cura farmacologica. È importante che lei abbia uno spazio psicoterapeutico nel quale poter elaborare la sua storia difficile e i lutti avvenuti. Oltre il cim di zona esistono lavoratori analitici(Spazio analitico ad esempio )o spazi di consultazione gestiti dalle principali scuole analitiche come l'AIPA o il CIPA che offrono sedute a prezzi calmierati. Spero di averla aiutata. Saluti
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