Esperienze

Il dottor Cordero oltre ad essere un libero professionista lavora anche al Policlinico di Monza, alla Villa Maria Pia Hospital e all’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. La sua specializzazione è in anestesiologia e rianimazione e in particolare si occupa di anestesia generale utilizzando la metodologia attiva e di anestesia periferica in tutte le specialità chirurgiche. Altre prestazioni che svolge sono il trattamento del dolore e dell’analgesia in travaglio di parto. Inoltre è anche medico ufficiale del corpo militare e medico soccorritore del corpo nazionale del soccorso alpino. Però, infine, ciò che lo rende non solo un medico, ma anche una persona di grande stima è la sua attività di cooperazione sanitaria per i paesi in via di sviluppo.
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Ambulatorio medico
Via Luigi Lavazza 59/6, Torino

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ha risposto a 1 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve Dottore bisogno di capire cosa mi é successo il giorno del parto quando l anestesista mi ha iniettato il medicinale anestetico per il taglio cesareo, mi sono sentita subito male in pochi secondi mi sono stesa e non respiravo bene avevo un peso enorme al petto facevo fatica per introdurre aria nei polmoni la respirazione non era piu qualcosa di naturale dovevo tirare aria dalla bocca ed ero tutta paralizzata tutto il corpo , cerano momenti in cui riuscivo aprire leggermente gli occhi e muovere poco le mani poi mi paralizzavo di nuovo sono riuscita a chiedere aiuto a dire qualche parola ma era tutto molto faticoso agonizzavo a volte mi dicevo forse riusciro a fare il prossimo respiro poi era cosi faticoso respirare che mi fermavo e chiudevo la bocca completamente, il naso era otturato e la bocca secchissima desideravo una goccia d acqua ero consapevole che stavo morendo e stato il giorno piu triste della mia vita, nessuno faceva niente si guardavano tutti in sala operatoria con la faccia impaurita erano in panico non sono stata soccorsa l anestesista aveva il viso impaurito mi disse persino gridando perche respira cosi!!! e io ansimavo poi sono arrivate le convulsioni alle braccia e mi hanno lasciato da sola con mio marito e una giovane ostetrica di 25 anni e mio marito mi manteneva le braccia a fatica per piu di 45 minuti ... tutti erano spariti mentre io lottavo per vivere ero impossibilitata in tutto paralizzata non potevo parlare o aprire gli occhi ma ero vigile e sentivo e capivo tutto mio marito mi chiamava mi diceva guarda nostra figlia com'è bella svegliati!ero stanca morta...sono viva per miracolo so che il racconto é scritto male ma é notte sto piangendo e non riesco a dormire sono depressa e stanca ho sofferto troppo e mi avrebbe fatto sentire meglio avere un po di giustizia perche il giorno dopo quando mi sono svegliata in questo stupendo ospedale francese della costa azzurra tutti hanno fatto finta di niente come se tutto fosse normale io ero sotto shock e piangevo e mi guardavo intorno e non capivo perche fossi ancora viva ...l ultimo giorno feci chiamare l anestesista venne nellav stanza e molto imbarazzato mi disse cose surreali del tipo : siete molto piccola e l anestesia e salita un po piu in alto mi dispiace è ls prima volta che mi succede ...e poi dopo si sono negati tutto dicono che dai monitor respiravo bene ... e ora la mia vita é distrutta.

Cosa sia realmente successo non posso comprenderlo dal racconto della signora, in quanto si evince unicamente l'incapacità di muoversi, di respirare correttamente, presenza di coscienza e assenza di dolore.
La descrizione a mio avviso ipotizza due scenari fondamentali:
a - anestesia generale con somministrazione di farmaco miorisolutore ad efficacia incompleta, in assenza di efficacia dei farmaci che garantiscano la perdita di coscienza e l'amnesia (ipnotici); non è tuttavia riferito dolore;
b - anestesia periferica (spinale subaracnoidea) con risalita eccessiva del farmaco, il che spiegherebbe l'assenza di dolore, l'insufficienza respiratoria e l'incapacità di muoversi in presenza di coscienza mantenuta.
Ipotizzerei inoltre una terza eventualità, un errore di somministrazione inavvertita di curaro, magari in luogo di sedativo su anestesia spinale correttamente eseguita.
Probabilmente questo spiegherebbe l'atteggiamento di disorientamento riferito al medico anestesista ed al personale infermieristico presente. In ogni caso immagino che il monitoraggio, sicuramente in corso, non destasse particolari preoccupazioni, altrimenti l'anestesista sarebbe diversamente intervenuto con sedazione, intubazione e supporto ventilatorio.
Consiglio alla paziente di guardare comunque avanti, pensare positivamente alla sua vita di madre e cercare di dimenticare l'episodio, eventualemente con l'aiuto di supporto psicologico: a fronte di una situazione di grave disagio per non dire terrore, non credo abbia fortunatamente rischiato di morire, per quanto ho scritto prima. Escludo comunque sia stata "abbandonata" dal personale, credo invece che nel terrore sperimentato non avesse la percezione della loro presenza mentre stavano lavorando per lei.

Dr. Davide Cordero

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