Dott.ssa Cristina Moretti

Psicologa · Altro

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Esperienze

Sono la Dott.ssa Cristina Moretti, psicologa.
Mi occupo di psiconcologia, disturbi alimentari e psicologia del lavoro, ambiti nei quali ho maturato un’esperienza significativa sia in ambito clinico che di ricerca.

Il mio obiettivo è accompagnare le persone nella comprensione profonda del legame tra mente e corpo, per aiutarle a gestire con maggiore consapevolezza le sfide emotive, fisiche e relazionali che la vita presenta.

Nel mio lavoro creo uno spazio sicuro e accogliente, dove i pazienti possono sentirsi ascoltati, accolti e liberi di intraprendere un percorso di guarigione e crescita personale. Integro diverse metodologie psicologiche, includendo anche interventi basati sulla mindfulness, per rispondere in modo mirato ai bisogni di ciascuno.

Tra le mie aree di intervento rientra anche la sessuologia clinica, che affronto sia in presenza che online. In questo ambito mi occupo di problematiche legate alla sfera sessuale, alla relazione con il proprio corpo e alla comprensione della propria identità sessuale.

Credo profondamente nel potere trasformativo della relazione terapeutica, come strumento capace di attivare risorse interiori, favorire l’autonomia e promuovere resilienza.
Se senti il bisogno di un supporto psicologico, sono qui per aiutarti a ritrovare equilibrio, ascolto e benessere.
Altro Su di me

Aree di competenza principali:

  • Psicologia del lavoro
  • Psicologia della salute
  • Psiconcologia

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Prestazioni e prezzi

  • Colloquio psicologico

    50 €

  • Primo colloquio di coppia

    80 €

  • Primo colloquio familiare

    80 €

  • Primo colloquio individuale

    50 €

  • Orientamento scolastico

    50 €

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    La Dottoressa Moretti è molto preparata, disponibile e professionale. Riceve in studio accogliente e con comodo parcheggio. La consiglio

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 95 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno, sto vivendo una situazione di gran confusione. Dopo 5 anni di convivenza il mio (ormai ex) fidanzato se ne è andato di casa. Litigate su litigate riguardanti problemi di alcol, droga, caratteri molto forti di entrambi..non era la prima volta che se ne andava o mi lasciava per poi tornare ma stavolta è stata definitiva con grande sofferenza da parte mia. Mi sono rivolta a uno psicologo che mi ha aiutato e dopo un po' ho cominciato a stare meglio e riprendere in mano la mia vita. Ci siamo poi riavvicinati ma, dopo circa un mese, lui è sparito nuovamente e io da li ho deciso di dire basta nonostante lui abbia riprovato poi a 'tornare' (solo quando è in preda all'alcol). Nel mentre, per distrarmi, esco con amici molto spesso e questo mi aiuta..in compagnia c'è questo amico in comune mio e del mio ex con cui mi trovo benissimo a parlare, scherzare ecc..finchè una sera con lui scatta un bacio. Inizialmente pensavo fosse una cosa così molto alla leggera, ma la cosa va avanti diventando praticamente una vera e propria frequentazione. Io con lui mi trovo benissimo, fa e dice tutte quelle cose che avrei voluto facesse il mio ex con me..a parte una nostra amica nessuno ovviamente sa della nostra frequentazione, abbiamo cercato di tenerla nascosta per evitare problemi col mio ex fidanzato..il problema è che ultimamente, per quanto io con lui stia benissimo, sto vivendo dei momenti di grande malinconia ripensando all'ex. Lavoriamo anche assieme quindi non è per nulla semplice per entrambi, quando passa e mi guarda mi vengono delle fitte allo stomaco, a volte devo chiudermi in bagno perchè non riesco a trattenere le lacrime vedendolo e ripensando a tutto. All'inizio forse stavo meglio perchè era più la rabbia a prevalere, ma adesso che son passati ormai 3 mesi dalla rottura la rabbia è calata e sta lasciando spazio alla malinconia. Sia chiaro che non ci tornerei mai perchè ho capito che non può essere una persona adatta a me, ero sempre in continuo stato di ansia, ma perchè mi fa questo effetto? A volte mi riscrive da ubriaco e mi vengono delle fitte allo stomaco, non so se dirlo al ragazzo con cui sto uscendo perchè non voglio ferirlo, lui mi piace e ci sto bene ma non riesco a controllare questo fatto che mi capita, sono terrorizzata dal fatto che il mio ex possa scoprire di me e lui perchè conoscendolo mi cancellerebbe definitivamente dalla sua vita e, anche se forse sarebbe la cosa più giusta, io non voglio, come non voglio far star male nessuno nè tantomeno stare male io. Forse non dovevo 'buttarmi' così presto su un'altra frequentazione, ma come ho già detto niente era premeditato, è capitata così e nessuno poteva prevederlo..ma adesso non so davvero cosa fare, se chiudere con lui e prendermi del tempo rischiando di lasciare andare una persona che so che può farmi star bene o continuare sperando passi questo momento di confusione

Gentile utente,
da quanto scrive emerge tutta la complessità di questo momento che sta vivendo: da un lato la sofferenza per una rottura molto dolorosa, segnata da conflitti e dipendenze, dall’altro la nascita di una nuova relazione che Le porta leggerezza e attenzioni, ma che convive con forti sentimenti di malinconia verso l’ex. È comprensibile che si senta confusa: elaborare una separazione importante richiede tempo, e non sempre la rabbia o la delusione iniziale riescono a proteggere a lungo. Con il passare dei mesi è normale che riaffiorino ricordi, nostalgia e persino un legame emotivo che fatica a sciogliersi.

Il fatto che oggi sappia riconoscere che il Suo ex non è una persona adatta a Lei è già un passo fondamentale: significa che, nonostante la sofferenza, ha chiara la differenza tra ciò che Le fa bene e ciò che Le fa male. La difficoltà che sperimenta non riguarda tanto la volontà di “tornare indietro”, quanto piuttosto il processo di lutto di una storia durata a lungo, in cui Lei aveva investito molto.

Rispetto alla nuova frequentazione, non esiste una risposta giusta valida per tutti: ciò che può aiutarLa è capire se questo rapporto Le offre davvero uno spazio di benessere e crescita, o se in questo momento rischia di diventare un modo per colmare la mancanza lasciata dall’ex. Non significa che sia “sbagliato” intraprendere una nuova relazione presto, ma è importante essere consapevoli dei propri bisogni ed emozioni.

Le suggerirei di darsi il permesso di ascoltare ciò che prova, senza giudicarsi e senza avere fretta di “scegliere subito”. Parlare di queste sensazioni in un percorso psicologico, come già ha iniziato a fare, può aiutarLa a dare un senso a ciò che sta accadendo e a prendere decisioni più chiare, in linea con il Suo benessere.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Cristina Moretti

Salve sono una ragazza di 18 anni, che sta attraversando un momento difficile ho appena avuto un lutto di un mio caro nonno, ultimamente penso a cosa ci sarà dopo la morte,se i nostri cari di vedono e ci sentono, se un domani dopo la nostra fine ci rincontreremo tutti con i nostri cari. Come affrontare e superare un lutto simile? Grazie a tutti.

Gentile utente,
la perdita di una persona cara, soprattutto in giovane età, è un’esperienza molto dolorosa e difficile da elaborare. È naturale che, dopo un lutto, emergano domande profonde sul senso della vita e su cosa accada dopo la morte: pensieri come i Suoi fanno parte del processo di elaborazione e sono un modo per cercare di mantenere un legame con il proprio caro.

Ogni persona affronta il lutto in maniera diversa: c’è chi ha bisogno di parlarne, chi si rifugia nei ricordi, chi trova conforto nella spiritualità o nella vicinanza di altre persone. Non esistono tempi “giusti” o regole precise: il dolore ha bisogno di essere riconosciuto e attraversato.

Un passaggio importante può essere quello di permettersi di esprimere le emozioni, senza giudicarsi, e di trovare spazi sicuri in cui parlarne (familiari, amici, o anche un professionista). Spesso, nei momenti più intensi, può aiutare ricordare che il legame con chi non c’è più non si interrompe: cambia forma, ma continua a vivere nei ricordi, negli insegnamenti e in ciò che quella persona ha lasciato dentro di noi.

Se sente che questo dolore diventa troppo difficile da gestire da sola, rivolgersi a uno psicologo può offrirLe un sostegno concreto per affrontare questa fase e darle strumenti per rielaborare la perdita.

Un caro saluto,

Dott.ssa Cristina Moretti
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