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Hai dubbi sull’iniziare un percorso di sostegno psicologico? Ecco cosa sapere per fare chiarezza
Ogni giorno, molte persone vivono momenti di difficoltà, si sentono sopraffatte o semplicemente hanno il desiderio di stare meglio. Eppure, quando si pensa di chiedere aiuto a uno psicologo, può emergere un senso di incertezza, di esitazione. È normale.
"Ne ho davvero bisogno?"
Una delle domande più comuni è proprio questa. La verità è che non esiste un livello minimo di sofferenza per giustificare un supporto psicologico. Non devi “stare male abbastanza” per prenderti cura di te. Uno psicologo non lavora solo con chi ha una diagnosi clinica, ma anche con persone che:
- si sentono bloccate o confuse;
- attraversano un momento delicato (separazione, lutto, cambiamento lavorativo);
- desiderano conoscersi meglio e migliorare la qualità della propria vita.
"E se il problema non fosse così grave?"
Il fatto che tu stia mettendo in discussione il tuo benessere è già un segnale di consapevolezza. A volte, i piccoli disagi trascurati per troppo tempo possono trasformarsi in difficoltà più grandi. Iniziare un percorso significa agire in tempo, con lucidità e responsabilità verso se stessi.
"E se non funzionasse?"
Questa paura è comprensibile. Ma il percorso di sostegno psicologico non è una magia: è una collaborazione, un lavoro a due. Ciò che funziona è il tempo, l’onestà con sé stessi e la fiducia nel processo. Incontrare il professionista giusto fa la differenza. Se ti senti poco compreso o a disagio, parlarne apertamente è il primo passo per orientarsi, anche verso un altro terapeuta, se necessario.
"Cosa succede al primo incontro?"
La prima seduta è un momento di conoscenza. Non devi raccontare “tutto” né portare soluzioni: lo psicologo ti guiderà con domande rispettose, per comprendere il tuo mondo e i tuoi bisogni. Molte persone, alla fine del primo incontro, riferiscono di sentirsi più alleggerite, accolte e meno sole.
"Ma è davvero utile?"
La psicologia non promette risposte semplici o rapide, ma può offrirti qualcosa di molto più prezioso: spazi di ascolto autentico, strumenti per leggere la tua storia da una nuova prospettiva e la possibilità di scegliere, finalmente, in modo consapevole.
Scegliere di iniziare un percorso di sostegno psicologico non è un segno di debolezza, ma un atto profondo di cura e rispetto verso se stessi. Se ti riconosci in queste domande, se senti il bisogno di fare chiarezza o semplicemente vuoi parlarne, io sono qui. Non per giudicare, ma per camminare insieme a te.
06/05/2025