Via Cristoforo Colombo 42BIS, Moncalieri 10024
Primo colloquio conoscitivo gratuito. Per prenotarlo selezionare la voce "primo colloquio psicologico" nel menù a tendina a destra.
Leggi di più30/05/2024
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9 recensioni
Era la mia prima seduta e la dottoressa è stata molto gentile, mi ha messa subito a mio agio e mi sono sentita accolta. Sicuramente continuerò il mio percorso con lei
Dott.ssa Chiara De Petri
La ringrazio davvero di cuore per la fiducia e sono molto contenta del percorso finora. La aspetto in studio!
Consiglio la Dottoressa Chiara De Petri perché è un’eccellente professionista. Per la prima volta mi sono sentita accolta senza essere giudicata, mi sta aiutando tantissimo in questo mio percorso terapeutico con molta attenzione, delicatezza ed empatia.
Spero di poter continuare a migliorare grazie a lei.
Dott.ssa Chiara De Petri
Grazie di cuore per la fiducia, veramente! Sono entusiasta del nostro percorso insieme e grata per il lavoro che stiamo facendo. A presto
La dott.ssa Chiara mi è piaciuta, empatica e professionale, mi ha messo subito a mio agio. Penso di intraprendere un percorso per approfondire ed avere sostegno.
Dott.ssa Chiara De Petri
La ringrazio infinitamente per la sua fiducia e sono molto grata di poter lavorare insieme! La aspetto in studio.
Professionista in grado di mettere subito a proprio agio e infondere tranquillità. Molto disponibile per chiarire ogni tipo di dubbio
Dott.ssa Chiara De Petri
Grazie mille, davvero! È importante per me garantire uno spazio sereno e privo di ambiguità, in cui lavorare insieme. La aspetto in studio :) a presto
Consiglio fortemente la dottoressa chiara è molto professionale e riesce a farti sentire subito a proprio agio.
Dott.ssa Chiara De Petri
Grazie mille per la fiducia e per avermi concesso l’opportunità di lavorare insieme. A presto, la aspetto in studio.
Molto professionale efficente e' molto molto brava
Dott.ssa Chiara De Petri
La ringrazio davvero di cuore per le sue parole e per la fiducia riposta in me. La aspetto in studio, a presto!
Dottoressa gentile e disponibile. Ha compreso il mio stato d'animo e mi è stata di grande aiuto da subito.
Empatica e professionale, mi ha fatta sentire da subito a mio agio e ha saputo trattare con delicatezza il mio problema. Non smetterò mai di ringraziarla
Professionista molto competente e disponibile, consigliatissima.
ha risposto a 1 domande da parte di pazienti di MioDottore
Sono fidanzata da 5 anni con la mia compagna che ha subito degli abusi da parte del padre in età infantile, intorno ai 5/6 anni.
Il ricordo degli abusi è recente è il risultato di un percorso di psicoterapia che sta affrontando da circa 1 anno e mezzo e che le ho chiesto io più volte di intraprendere in quanto da quando la conosco soffre di stati di depressione altalenanti e di senso di colpa verso qualsiasi cosa.
Sia la depressione che il senso di colpa sono migliorati negli ultimi mesi e sta cominciando a rimettere in ordine i pezzi della sua vita, io sono molto contenta di vederla rinascere ma ho preoccupazioni riguardo la nostra relazione. Dopo avere scoperto gli abusi, ha avuto una sorta di crisi in cui si è chiesta chi fosse veramente e se la sua identità sessuale ed anche i suoi gusti fossero stati deviati da ciò che ha subito oltre questo la nostra intimità è crollata a picco in pochi mesi, mentre prima era molto attiva. Non è mai stata una persona particolarmente affettuosa, ma è molto distante fisicamente e questa cosa a me fa soffrire. Le ho parlato chiedendole spiegazioni e lei dice che ha un rifiuto per il contatto fisico e che le dispiace ma non ci può fare nulla. Io non so che pensare, non so se sono io che non sono in grado di starle vicino e devo solo avere pazienza o se c’è dell’altro, vorrei avere un consiglio. Grazie
Intanto, grazie per questa condivisione. Comprendo la complessità del vissuto della sua partner, altresì però comprendo il suo, di vissuto. Sicuramente, l'elaborazione di un evento traumatico simile da parte della sua fidanzata è un processo che richiede molto tempo ed è difficile, se non impossibile, fare previsioni o ipotesi su come evolverà, perché tempi e modalità sono aspetti del tutto personali. Credo, però, che sia importante per Lei che scrive, riuscire a starle accanto senza giudicare e, se possibile, anche senza interpretare troppo gli interrogativi che la sua compagna si sta ponendo (per es: domandarsi se il proprio orientamento sessuale sia stato influenzato da questo vissuto, non implica necessariamente una messa in discussione né di lei come sua fidanzata, né del suo orientamento sessuale). Mi spiego meglio: tenga presente che in questo abuso specifico, non vi è stata solo molestia sessuale (già di per sé altamente traumatica) ma l'autore di questi agiti è una figura genitoriale che dovrebbe avere/avere avuto tutt'altro ruolo nell'accompagnare la crescita di quella che è sua figlia. Il fatto che la sua compagna si sia allontanata da lei dal punto di vista fisico, potrebbe essere un suo modo di difendersi da potenziali pensieri o sensazioni spiacevoli (per esempio, potrebbe avere il timore che il contatto - seppur con una persona amata - al momento, possa far riaffiorare alla memoria qualche ricordo che, inconsapevolmente e in modo difensivo, la sua mente aveva cercato di "dimenticare" per molti anni). Oltre al tema dell'abuso, qui entra in gioco anche il tema della fiducia ("di chi mi posso fidare se persino mio padre ha tradito la mia fiducia?"). Per superare questo evento, ci sarà bisogno in un certo senso di "riscrivere" la propria sessualità e la propria sentimentalità, scindendola da quello che è stato l'abuso: per far questo, è spesso necessario prima prendere le distanze da tutte quelle sensazioni spiacevoli che una persona traumatizzata molte volte si porta con sé e, quindi, anche mettere dei confini più netti con la persona che al momento potrebbe, inconsapevolmente, ri esporla a questi stimoli. In questo momento, i piani affettivi/sentimentali e sessuali dentro di lei saranno molto confusi e potrebbe sentire l'esigenza di mettere "ordine": le stesse effusioni ed espressioni di affettività che avete sempre avuto, in questo momento così delicato e caotico, potrebbero spaventarla pur non essendo cambiato assolutamente nulla nel vostro rapporto. Mi rendo conto che possa essere molto frustrante e molto angosciante per lei scrivente che, comprensibilmente, teme di perdere il legame. Mi sembra importante che la sua compagna continui la terapia e, allo stesso tempo, le consiglierei di pensare a sua volta di farsi supportare da un professionista per riuscire ad avere uno spazio personale in cui esprimere la propria sofferenza e le proprie difficoltà. Talvolta quando siamo in presenza di una persona cara/amata che soffre, tendiamo a non legittimarci le nostre difficoltà, invece sarebbe molto prezioso che anche lei riuscisse ad avere modo di tutelarsi. Riusciamo davvero ad essere di supporto per l'altro solo se, in primis, ci prendiamo cura del nostro personale benessere emotivo e fisico.
Sono a disposizione a Moncalieri (TO) e online.
Dott.ssa Chiara De Petri
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