Alterazioni posturali: il Metodo Mezieres come soluzione

Esperto Giorgio MeleFisioterapia • 18 maggio 2016 • Commenti:

Il metodo Mezieres: tecnica riabilitativa per contrastare la lombalgia

Uno degli aspetti più importanti per contrastare la lombalgia è sicuramente un buon programma di rieducazione posturale: in particolar modo Il Metodo Mezieres è una tecnica riabilitativa individuale ad approccio sistemico posturale che, attraverso il ripristino della simmetria corporea ottenuta con l’allungamento dei muscoli accorciati e privi di elasticità, determina il recupero funzionale. 

Ciò significa che il soggetto deve essere osservato nella sua globalità, quindi non si andrà a trattare soltanto quella iperlordosi, ma il corpo nella sua globalità nel tentativo di raggiungere la simmetria attraverso un lavoro di allungamento, una sorta di stretching che permetterà di ritornare a una struttura equilibrata e ben funzionante, ricordando che è la struttura che governa la funzione.
Il Metodo Mezieres agisce sul sintomo che determina un conflitto meccanico articolare che a sua volta determina un accorciamento asimmetrico dei muscoli dominanti, ossia i muscoli della zona posteriore del corpo (come il Trapezio e il Gran dorsale)
.
Per avere una visione più chiara di questo meccanismo dobbiamo evidenziare come nel muscolo siano presenti componenti attive contrattili rosse e componenti passive bianche con funzione di sostegno, l’accumulo di accorciamento a livello delle componenti rosse si trasmetterà inevitabilmente alle componenti bianche determinando un imprigionamento del corpo in se stesso.

Françoise Mezieres, l’ideatrice di tale metodica, ha osservato che tutti i dolori e traumi ma anche alcune patologie sono provocate dalle compensazioni dovute al riflesso antalgico, in lordosi, in blocco respiratorio e in rotazione interna degli arti perché la muscolatura posteriore, che si comporta come un unico muscolo, è dominante rispetto l’anteriore. Queste leggi fisiologiche si possono osservare in maniera costante e ripetitiva.

Cosa è il riflesso antalgico a posteriori/a priori

Abbiamo visto come il sintomo va a determinare un conflitto articolare meccanico locale, tutto ciò va ad innescare tale riflesso: antalgico a priori se vi sono dei meccanismi operanti da parte del SNC, non controllabili dalla nostra coscienza che vanno a tutelare l’integrità dell’organismo per cercare di non far emergere il dolore, a posteriori se in risposta alla manifestazione algica si assumono strategie compensative, ad esempio il posizionamento del tronco in posizione asimmetrica ma che non ci faccia sentire dolore.
Il tutto porta ad una inevitabile contrazione muscolare che determina accorciamento residuo, di conseguenza vi è un’alterazione della sequenza fisiologica articolare locale e sistemica che conduce ad un’ulteriore contrazione anch’essa non fisiologica che determina ulteriore accorciamento residuo, così facendo si va ad alimentare soltanto il conflitto meccanico articolare locale.

Per questo tale programma di rieducazione posturale va ad agire sul sintomo attraverso il ripristino della fisiologica sequenza articolare, diminuendo l’eccesso di tono basale e riallungando la porzione connettivale dei muscoli e di conseguenza anche sulla porzione contrattile.

Cosa si intende per "Postura"  

Con il termine «Postura» indichiamo la posizione del corpo nello spazio e la relazione spaziale tra i segmenti scheletrici, il cui fine è il mantenimento dell’equilibrio, sia in condizioni statiche che dinamiche, cui concorrono fattori neurofisiologici, biomeccanici, psico-emotivi e relazionali.
La Postura Ideale si realizza invece quando la proiezione verticale del centro di gravità (baricentro ossia la risultante di tutte le forze che agiscono sul nostro corpo) è una linea retta che passa:
- anteriormente al malleolo laterale
- anteriormente all’articolazione del ginocchio
- posteriormente all’articolazione dell’anca 
- attraverso la maggior parte delle vertebre lombari
- attraverso l’articolazione acromio-clavicolare
- attraverso le vertebre cervicali
- attraverso il meato acustico esterno

3 fattori che influiscono sulle alterazioni posturali

  1. I fattori psico-emotivi e relazionali influiscono sulla postura poiché le tensioni accumulate nel corpo e la messa in atto di meccanismi finalizzati ad inibire le proprie emozioni, creano una barriera che innalza il tono basale della componente contrattile muscolare la quale, come abbiamo visto, si trasmette alla componente connettivale muscolare dando vita ad un vero e proprio accorciamento. 

  2. I fattori neurofisiologici tra cui troviamo i Recettori posturali (Piede, occhio, apparato stomatognatico ossia l’insieme delle strutture anatomo-funzionali deputate alla fonazione, masticazione e deglutizione, cute, apparato muscolo-scheletrico) agiscono sul Sistema tonico-posturale.
    Ma una non corretta integrazione di tale informazioni nel tempo potrebbe alterare lo «schema corporeo» ossia la rappresentazione a livello del SNC del nostro corpo, determinando attivazione di muscoli o gruppi muscolari non necessari all’azione rendendo il tutto molto dispendioso a livello energetico.
    Tutto questo porta all’accorciamento residuo del muscolo stesso. 

  3. I fattori biomeccanici influiscono sull’armonia del sistema muscolo-scheletrico determinando l’equilibrio posturale, ma perturbazioni localizzate determinano un iniziale disallineamento che determina uno sbilanciamento articolare, che sfocia a sua volta in una contrazione muscolare.
    Se il bilanciamento delle forze avviene ad alta intensità, per il movimento sarà necessario utilizzare una maggiore quantità di energia rendendolo disarmonico. Le componenti scheletriche subiranno allora maggiori sollecitazioni rendendo il sistema ancora più rigido.

Alla luce di quest’analisi possiamo asserire che una non corretta integrazione di questi 3 fattori (psico-emotivi, neurofisiologici e biomeccanici) crea delle alterazioni posturali.

Si può instaurare un quadro di retroversione del bacino che di conseguenza inclina posteriormente la colonna, un quadro di iperlordosi lombare, uno di ipercifosi toracica, uno in cui a causa dei compensi instaurati a livello lombare e toracico le dirette conseguenze si osservano a livello cervicale.

Patologie di natura vertebrale per cui è indicato il Metodo Mezieres

Ci sono numerose patologie di natura vertebrale per le quali il Metodo Mezieres è indicato: 

  • Scoliosi;

  • Iperlordosi;

  • Dorso curvo;

  • Ernie del disco;

  • Lombalgie;

  • Lombo sciatalgie;

  • Cervicalgie;

  • Cervicobrachialgie;

  • Spondilolistesi;

  • Patologie articolari (come la periartrite scapolo-omerale);

  • Conflitto scapolo-omerale;

  • Coxartrosi;

  • Gonartrosi

  • Artrosi cervicale

  • Borsiti;

  • Tendiniti (tunnel carpale);

  • Distorsioni;

  • Lussazioni;

  • Dolori meniscali;

  • Patologie muscolari;

  • Torcicollo;

  • Mialgie;

  • Sindrome degli scaleni;

  • Sindrome del piriforme;

  • Patologie dismorfiche ossia che creano alterazioni locking o sub-lussazione temporo-mandibolare;

  • Scapole alate;

  • Alluce varo/valgo;

  • Ginocchia vare/valghe;

  • Piede piatto/cavo.

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