Esperienze
Ricevo a Martano (Le) in Via Vittorio Alfieri n° 6 e online.
Ho conseguito la laurea in Metodologia dell'intervento psicologico con curriculum clinico presso l’Università del Salento con la votazione di 110/110 con Lode nel 2021, successivamente ho conseguito il master di II ° livello "Esperto in valutazione e riabilitazione neurocognitiva dell'età evolutiva, dell'adulto e dell'anziano" e attualmente frequento la Scuola di Psicoterapia cognitivo-comportamentale ad indirizzo neuropsicologico e psicofisiologico presso Istituto Santa Chiara di Lecce in partnership con il centro Nova Mentis.
Collaboro con il centro Nova Mentis di Galatina (LE), dove ho anche svolto il tirocinio del master, occupandomi del trattamento neuropsicologico rivolto a bambini con Disturbi del neurosviluppo in particolare Disturbi Specifici dell'Apprendimento, ADHD e BES.
Per l'età evolutiva mi occupo di interventi rivolti sia ai bambini che alle loro famiglie (Parent Training) ma anche al contesto scolastico.
L'esperienza fatta nell'ambito del consultorio familiare e del Ser.D mi hanno permesso di mettere in pratica le conoscenze che riguardano l'area clinica e l'adulto. In particolare, l' esperienze di tirocinio in consultorio mi ha permesso di completare il mio bagaglio di conoscenze con l'approfondimento degli interventi di sostegno e supporto in età adulta ma anche alla coppia e alle famiglie, e più in generale per la gestione dello stress e della sintomatologia ansiosa.
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5 recensioni
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C.A.
Sensibilità e attitudine all'ascolto sono sicuramente i punti di forza della dottoressa D'Autulia. Ma anche la sottigliezza nell'indagare e nel cogliere le criticità che, una volta portate alla luce, diventano occasione di riflessione attiva e motivante. Professionista preparata ed empatica che sa relazionarsi con competenza e senso di accoglienza con il paziente.
V.L.
Competenza, rispetto e disponibilità all'ascolto, queste sono le caratteristiche che ho da subito riscontrato nella dottoressa D'Autilia.
È stata per me una vera motivatrice, pronta a spronarmi per riscoprirmi. Sotto tutti i punti di vista quest'esperienza mi ha aiutata, ho ritrovato la vera me stessa e di questo non posso che ringraziarla.
Mi sento di consigliare vivamente la dottoressa, quello insieme a lei è stato un percorso che auguro a chiunque voglia aiutarsi.
M.B
Ho avuto un’esperienza estremamente positiva con la dottoressa D’autilia. Mi ha aiutata molto nella gestione della mia ansia e a conviverci senza paura. Consiglio vivamente a tutti coloro che vivono una situazione invalidante: una figura professionale come la dottoressa vi aiuterà ad affrontare le sfide della vita con serenità.
Veronica
Una professionista nel settore attenta alle esigenze della persona ,molto preparata , empatica sempre disponibile . Grazie a lei sono riuscita in poche sedute a risolvere il mio problema . La consiglio vivamente
Risposte ai pazienti
ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore
Mi sono lasciata dopo quattro anni di relazioni possiamo dire tossiche. Una di 2 e l’altra di due e mezzo.
Il primo ragazzo mi ha fatto chiudere i rapporti con tutti i miei amici maschi e allontanare dalle amiche che avevo. Una volta lasciata sono entrata subito in un gruppo dove ho conosciuto un altro ragazzo con cui mi sono messa. Con il fatto della pandemia e i vari lockdown ci siamo isolati di nuovo, presi anche dalla foga del l’innamoramento.
Questa estate, le mie amiche DLE mare gelose del fatto il mio ragazzo venisse al mare con me, mi hanno attaccata e io mi sono sentita oppressa e mi sono allontanata, perdendo anche loro.
Con loro avevo smesso di essere meno presente da quando mi ero fidanzata per la seconda volta, loro si sono incontrate a Milano tutte e tre e io non ci andavo per stare con il mio ragazzo inventandomi varie scuse. E poi dovevamo fare un viaggio insieme e mi sono tirata indietro per il ragazzo. Però io anche dopo aver spiegato che tenevo a loro, mi sono sentita attaccare e invece che reagire sono sparita, perché non penso nonostante tutto che si siano comportate bene nei miei confronti.
Ci siamo lasciati da poco tempo con questo ragazzo e mi sono rimaste due amiche, che però hanno altre amicizie.
Ad oggi non so come fare perché mia enti molto sola e vorrei fare nuove amicizie ma non so come, anche se sono giovane e ho 19 anni, e poi vorrei recuperare il rapporto con le mie amiche estive ma so che hanno sbagliato e che non accetterebbero la situazione. (In primis una di loro si è attaccata a questa migliore amica che porta sempre dietro anche al mare, ma lei non viene giudicata)
Non so bene come fare perché in questo momento mi sento sola
Buongiorno, comprendo le difficoltà che sta affrontando in questo momento. Spesso all'inizio di una relazione si tende a dedicarsi interamente al partner, ma questo non deve portare all'isolamento totale dal resto del mondo o al rinunciare ai propri interessi o alle amicizie, annullando così la propria vita al di fuori della relazione. Dunque, è consigliabile intraprendere un percorso psicologico per cercare di comprendere perché si tende a intraprendere questa tipologia di relazioni e cercare di lavorare su sé stessi, modificando quegli "schemi appresi" che portano a scegliere relazioni "tossiche" e dipendenti. Non possiamo cambiare gli altri ma possiamo lavorare su noi stessi per cercare di vivere al meglio le relazioni che scegliamo di instaurare nelle nostre vite. Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Aurora D'Autilia.
Salve. Sono un ragazzo di 23 anni che da ormai dieci mesi sta attraversando un periodo non particolarmente felice avendo trascorso un periodo con attacchi di panico e ansia. Sono in cura sia da uno psichiatra che da uno psicologo. Allora, riconosco che la terapia psicologica mi è stata molto utile per quanto riguarda i problemi legati ad ansia e attacchi di panico, tuttavia, ho dei sospetti molto forti riguardo una possibile forma di adhd in parte riconosciuta anche dal terapeuta che però alla quale non sembra voler dare importanza perché la sua idea è che l'adhd nell' adulto sia una cosa nuova, uscita da poco e dietro la quale ci sia tanto marketing. Diciamo che c'è un po' di scontro perché io vorrei fare il test e ricevere una diagnosi. Anche lo psichiatra non tiene minimamente in considerazione la cosa perché,testuali parole, "è stato nell' infanzia al massimo". La cura farmacologica non funziona, la paroxetina nonostante le mie lamentele perché sono mesi che dico che mi porti praticamente solo effetti collaterali, non vengono ascoltate e in generale non mi sento più ascoltato facendo ricadere la cosa in uno schema di pensiero ossessivo legato al rimuginio (esclusa la presenza di disturbi ossessivi dalla terapeuta). È da quando sono piccolo che ho parecchi sintomi di adhd che non sto qui ad elencare e nonostante io creda che nella maggior parte dei casi l'autodiagnosi non sia assolutamente una cosa corretta, però questo lo sento diverso, sono forti sospetti che hanno forti basi perché comunque io sono me stesso da 23 anni 7su7 H24 e può anche essere il motivo per la quale la cura farmacologica non funziona come dovrebbe e anche alcune cose riguardo la psicoterapia neanche hanno il loro effetto perché, puramente per logica, un cervello neurodivergente non può essere trattato come un cervello neurotipico. Cosa mi consigliate di fare? Scusate la lunghezza
Buongiorno, percepisco dalle sue parole un senso di malessere e un grande bisogno di essere ascoltato e compreso. Parto dal dire che l'AHDH ha esordio in età evolutiva perché è un disturbo del neurosviluppo ma non scompare in età adulta, in quanto è una modalità di funzionamento determinata da caratteristiche neurobiologiche. L’ADHD riguarda anche gli adulti, indipendentemente dal fatto che sia stata diagnosticata o meno durante l’infanzia. Purtroppo non è raro che l’ADHD negli adulti non venga diagnosticata e trattata. Spesso in età adulta non viene riconosciuta in quanto l'ADHD viene associata al bambino iperattivo o distratto non tenendo però conto che in età adulta tale difficoltà tende a manifestarsi con sintomatologia differente. Quell'iperattività "fisica" che si nota nei bambini, con importanti ripercussioni anche scolastiche e/o comportamentali, in età adulta spesso diventa un'iperattività "interiore" e si manifesta anche con sintomatologia ansiosa e depressiva. I potenziali effetti dell’ADHD non trattata in età adulta, compreso il modo in cui può influire su aree importanti della vita di una persona, possono contribuire ad una serie di complicazioni. Questi sintomi vengono spesso etichettati o diagnosticati erroneamente solo come ansia o depressione poiché le persone con ADHD generalmente presentano anche questi disturbi; dunque una diagnosi errata o insufficiente implica un trattamento che non porterà miglioramenti nella vita del paziente. Gli adulti che convivono con ADHD non trattata utilizzano varie strategie per nascondere o compensare le difficoltà. A mio avviso è comprensibile che Lei voglia dare un "etichetta" a queste sue difficoltà, pertanto Le consiglio di rivolgersi ad un professionista che si occupa di AHDH in età adulta, fare una valutazione e intraprendere eventualmente un percorso mirato. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Un caro saluto, Dott.ssa Aurora D'Autilia.
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