Ho deciso di investire nella medicina rigenerativa, fondendo di fatto l’approccio internistico con la modernità delle nuove tecnologie, dei più moderni filler, della medicina rigenerativa e della chirurgia plastica, perché ritengo che la medicina rigenerativa sia la nuova frontiera della medicina estetica: stimola l’auto-rigenerazione delle cellule di pelle e tessuti, con un approccio naturale che mira al benessere e all’equilibrio e che permette di avere un aspetto naturalmente più giovane. Non solo: la medicina rigenerativa è il presente e il futuro della medicina in generale, basti pensare che le infiltrazioni di PRP permettono di accelerare il recupero da infortuni sportivi, trattare l’artrosi e tendinopatie di spalla, ginocchio, anca e articolazione temporo-mandibolare, ma anche l’atrofia vaginale, il lichen sclerosus, l’incontinenza urinaria post-menopausale e l’impotenza. È per questo che parlo di un benessere a 360°.
Terminati gli studi ho cominciato a lavorare come assistente per un noto chirurgo maxillo facciale Milanese che mi ha iniziato all’estetica, ambito che ho facilmente contaminato con il vasto bagaglio di conoscenze acquisite con la rigenerazione delle ferite nel corso del tirocinio presso il Centro di Medicina Iperbarica dell’Ospedale Marino di Cagliari.
Ben presto ho però avvertito l’esigenza di un posto tutto mio, in cui poter scegliere le priorità. Da qui in poi la predilezione alla medicina rigenerativa è stato un passo naturale, e adesso sono membro dell’IFATS (International Federation for Adipose Therapeutics and Science) e della SIMCRI (Società Italiana di Medicina e Chirurgia Rigenerativa Polispecialistica) e collaboro con aziende leader nei dispositivi per la medicina rigenerativa.
La medicina rigenerativa infatti per me non rappresenta una branca della medicina, ma un atteggiamento mentale, basato sul fatto che il nostro organismo ha una naturale capacità autoriparativa e che noi con una corretta alimentazione, un corretto stile di vita e qualche “stimolazione” esterna possiamo amplificare risolvendo molti problemi che, se cronicizzati, possono portare a complicanze difficili e di lenta risoluzione.
Resto fedele alle mie origini e quindi legato a quei trattamenti che pur avendo anche una valenza estetica, sono soprattutto uno strumento per recuperare una funzionalità persa o compromessa. Penso al Laser, al PRP, alla Carbossiterapia, alla TRAP, un insieme di tecniche della medicina rigenerativa che aiutano l’organismo a riparare sé stesso. Il Laser, ad esempio, può consentire un fantastico resurfacing cancellando rughe, cicatrici e macchie, ma è anche un eccezionale strumento per aiutare chi ha il lichen sclerosus ai genitali, una malattia infiammatoria cronica le cui lesioni tendono a trasformarsi in tessuto cicatriziale distruggendo la normale anatomia dei genitali, facendo perdere elasticità al tessuto, a volte al punto da menomare piccole e grandi labbra e rendere impossibili i normali rapporti sessuali. Il PRP, validissimo strumento della medicina estetica perché agisce sulla riparazione e rigenerazione dei tessuti, ma proprio per questo consente di ottenere ottimi risultati anche nella gestione delle patologie croniche, come le tendinopatie, e della disfunzione erettile. Ancora la Carbossiterapia, che viene normalmente richiesta per combattere gli inestetismi della cellulite, ma rappresenta una strategia vincente per il miglioramento del microcircolo, il che corrisponde a una maggiore ossigenazione dei tessuti e quindi anche ad un ringiovanimento cutaneo e ad una diminuzione delle smagliature. Come dicevo funzionalità, benessere e bellezza sono elementi legati. Possiamo constatarlo anche con la Fleboterapia Tridimensionale (T.R.A.P.) una metodica usata in caso di vene varicose e capillari dilatati e che, a differenza delle tecniche tradizionali (che chiudono i capillari o sfilano le vene), rigenera la parete delle vene andando ad eliminare la causa del problema. Il trattamento rende i vasi più forti e funzionali e di conseguenza le gambe più sgonfie, leggere e belle.