Esperienze

"Ma tu che mestiere fai? Ma tu chi sei?"

Ok, mi presento in breve:

ho 43 anni di cui la metà trascorsi dedicandomi alla salute e al benessere del prossimo.

-a 18 anni, mentre frequentavo il Liceo Classico, ho iniziato come volontaria presso la Croce Rossa Italiana

-a 25 anni mi sono laureata in Medicina e Chirurgia con 110/110 con lode,
menzione speciale della tesi, abbraccio accademico e medaglia per la brillante carriera universitaria. Si, è stata dura ma penso che un bravo medico non possa prescindere da una eccellente preparazione di base.

a 30 anni mi sono specializzata in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo con il massimo dei voti.

nel frattempo ho frequentato un corso teorico-pratico di management in sanità.

durante gli anni di specializzazione ho conseguito il diploma come Ecografista presso la SIUMB, continuando anche nel post specializzazione sotto la guida di ecografisti di riferimento europeo.

Durante la mia attività in Sardegna, per andare in contro alle esigenze di tanti pazienti impossibilitati a uscire di casa, facevo visite ed ecografie a domicilio.

La voglia di cambiare aria e di cercare nuove sfide mi ha portato nel 2011 ad attraversare il mare
arrivando tra le montagne dell’Alto Adige. Tra l’altro alcuni studi sulla longevità
dicono che il freddo aiuti, vedremo…

In 6 anni di intenso lavoro tra la medicina interna e la geriatria ho avuto modo di consolidare e migliorare le mie conoscenza internistiche ma soprattutto il rapporto con il paziente.
Perché in fin dei conti molte volte un sorriso, un gesto d’affetto o una parola di conforto o anche semplicemente sedersi ad ascoltare quello che hanno da raccontare sulla loro vita è efficace almeno quanto la terapia medica.

Oggi la nuova sfida è stata quella di lasciare la struttura pubblica per offrire al paziente un livello di cure migliore.

In gioventù avevo la passione del pianoforte e penso sempre di dare un seguito ai 5 anni di conservatorio. In gran segreto immagino di tornare a suonare a 80 anni in una specie di piano bar ricavato dentro una casa di riposo con tutti i miei compagni di vecchiaia che più o meno in piedi e più o meno ad alta voce cantano con me“Knockin’ on Heaven’s Door” (“bussando alle porte del Paradiso”) dei Guns n Roses.






Aree di competenza specialistiche

diagnosi e terapia di tutte le patologie endocrinologiche a carico di tiroide, paratiroidi, surrene, ipofisi, asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, metabolismo osseo (osteoporosi).

diagnosi e terapia del diabete mellito

diagnosi e terapia di problematiche mediche acute e croniche dell’apparato respiratorio, cardio-vascolare, addominale.
Altro

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Via del Macello, 53b, Bolzano

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ha risposto a 1 domande da parte di pazienti di MioDottore

IL TIROSINT INTERFERISCE CON IL CAFFÈ??????
Io avevo letto da più si uno studio scientifico (e peraltro il foglietto illustrativo non menziona interazioni, il che sarebbe molto grave visto che siamo.un.paersi di bevitori di caffè) che avevano fatto bere, durante studi scientifici sul'assorbimento di tirosint,e per lunghi period, il farmaco in forma liquida sciolto nel caffè.
Sottoposti questi volontari, periodicamente, a prelievo venoso, la percentuale di assorbimento si Tirosint non era cambiata.
Detto questo volevo sapere a quante ore distanza da Riopan gel e da Esopral è bene non assumere Tirosint fiale

Salve. La levotiroxina per essere assorbita ha bisogno di un pH molto acido (intorno a 3) che è quello che normalmente si ha nello stomaco a digiuno. Tutto ciò che altera questo pH altera l’assorbimento della levotiroxina, compreso cibo e soprattutto farmaci. Pertanto dovrebbero essere assunti ad almeno 3 ore di distanza dalla levotiroxina, specie l’esopral (esomeprazolo), che, essendo un PPI per definizione altera il pH gastrico. Saluti

Dott.ssa Alessandra Ferro Ingaglio

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